Elon Musk su rischi di bancarotta e problemi di produzione dei Raptor

Giusto.

A me sembra che Elon cerchi di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Verso l’alto mettendo paura agli Stakeholders i quali, in caso di fallimento, vedrebbero sfumare gli investimenti.
Verso il basso mettendo paura ai dipendenti i quali, in caso di fallimento, si vedrebbero disoccupati.

Vi immaginate se farà 2 voli orbitali ogni mese? :smiley:
Ad intuito SpaceX non è in bancarotta, ed è la solita mossa di EM per raggiungere i suoi scopi, più in fretta possibile.

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ahahahaha

confermissimo!

lavoro a contatto con diversi stabilimenti di origini Americane…

oramai fa parte del modo di comunicare USA tanto che si scherza che il giorno che non lo dicono c’è da preoccuparsi!

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A me “preoccupa” di più il fatto che, ammesso e non concesso che SS sia un investimento in prospettiva e non un asset strategico, il mercato dei F9 sia legato a doppio filo alle condizioni LEO nel prossimo futuro.
Abbiamo appena visto come un solo evento doloso abbia causato allarme per giorni.
Forse queste sparate sono un modo per coprire gli effetti potenziali di queste variabili nel business plan di spacex come fornitore di servizi (propri-starlink) o di terzi che sfruttano i suoi vettori.

Scenario tra 2-3 anni con starlink a regime e qualche decina di milioni di clienti. Qualche governo a cui non sta bene che lui dia connettività fuori dal controllo dello stato gli fa uno scherzetto, come la mettiamo?

Il discorso sembrava potermi interessare ma, di fronte ad alcune abbreviazioni che sinceramente non conosco e non capisco (EM, SS, CEO, LEO, imvho, stakeholders…) mi sento praticamente un analfabeta.
Inoltre non conosco le differenze tra Starlink e Starship, e la Crew Dragon credevo fosse l’ennesima capsula tronco-conica riutilizzabile ma dela Boeing (ma lanciata non so da chi, forse dalla NASA?).
Sono al massimo della confusione o ancora recuperabile? Se parliamo di programma NASA fino agli anni 80/90 ( Mercury, Gemini, Apollo, Skylab e Shuttle) ci navigo bene, molto a mio agio, ma se gia si parla di programmi, aldilà da venire, ancora in fase sperimentale, delle nuove capsule riutilizzabili del 21mo secolo (tra Orion, Constellation, Boeing, Musk e Branson) io sinceramente non ci capisco piu nulla e mi gira la testa.
Sorry

Siamo tutti ignoranti in qualche modo, non ti preoccupare. La cosa importante è cosa facciamo attivamente per colmare tale ignoranza.

La maggior parte di questi acronimi sono spiegabili con una semplicissima ricerca sul web. Ad esempio https://lmgtfy.app/?q=imvho+significato o https://lmgtfy.app/?q=stakeholder+significato.

Altri sono veramente semplici, come EM che sta guarda un po’ per Elon Musk, o SS che sta per Starship.

Abbiamo anche un Glossario degli acronimi e dei termini tecnici.

Per il resto, il forum e soprattutto le numerose discussioni della categoria SpaceX sono a tua disposizione per essere letti con calma.

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2 voli al giorno…anzi, di più Musk vuole!

:grimacing:

1 al mese sembra fattibile, lui stesso ha auspicato una dozzina di voli nel 2022.
La vicenda della bancarotta fa sorridere perché detta dall’uomo più ricco al mondo , che oltre a poter attingere soldi dal proprio patrimonio, potrebbe attingere soldi anche da molti investitori…
Comunque 1 volo al mese sembra il minimo necessario per testare al meglio motori , mechzilla, piastrelle ecc. Altrimenti la missione Artemis per forza di cose slitterebbe.

la prima cosa che ho pensato quando ho letto il comunicato è: questo sta shortando *

poi magari sono io che penso male…

*= in soldoni, speculare su un ribasso di un titolo

Secondo me si riferiva al fatto che se non dovessero riuscire a lanciare Starship regolarmente entro una determinata data, i soldi attualmente a disposizione di SpaceX finiranno, costringendo Elon a mettere soldi di tasca sua. Ovvio che non lascerà davvero fallire l’azienda, anche se dovesse costargli tutto il suo patrimonio.
Io intrepreto la sua mail come un “Se ci ammazziamo di lavoro, possiamo arrivare al traguardo senza bisogno di ulteriori fondi”… poi non so quanto possa essere vincente questa strategia, ma non è una novità che spesso chi lavora per Elon Musk e non riesce a tenere il suo ritmo viene accompagnato alla porta. Chi va a lavorare per lui sa a cosa va incontro, ed è il motivo per il quale SpaceX ha ottenuto così tanto successo in così poco tempo.
Questo non è il modo in cui si dovrebbero fare le cose per me, ma in fondo è lui il primo ad ammazzarsi di lavoro, quindi non mi sento di criticarlo più di tanto. Sicuramente sono contento di essere solo uno spettatore e non un suo dipendente.

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Se fosse SpaceX fosse quotata, esistesse un mercato delle opzioni e Musk non dovesse dichiarare in anticipo i movimenti come richiesto dalla SEC.
Ma nessuna di queste è vera.

Leggendo bene la mail parebbe che il rischio economico non sia solo per SS e Raptor ma anche per i costi enormi per la produzione dei satelliti e dei dispositivi Starlink.

Produrre in milioni di pezzi elettronica consumer di questo livello (i phased array sono cutting edge a dir poco) e’ una attivita’ ad altrissima intensita’ di capitale.

Idem per produrre i transceiver laser per i satelliti: sono gia’ stati dichiarati i problemi produttivi su questi dispositivi.

Se SpaceX immobilizza miliardi in ricerca e sviluppo e in filiere produttive e stabilimenti per poterli produrre ad un costo per pezzo ragionevole in milioni di pezzi e si scopre che non si puo’ lanciarli perche SS non funziona sono volatili amari.

Conoscendo lo stile e’ probabile che abbiano investito imprudentemente in parallelo su tutti e tre i fronti (lanciatore, satelliti e dispositivi), ma se fallisce solo uno dei tre anche gli investimenti sugli altri due sono in buona parte perduti.

Ripeto, SpaceX ha tanti asset, se anche i finanziatori privati perdessero la fiducia e non volessero cacciare altra grana il risultato potrebbe essere che impongono lo spezzatino e si tengono vivi gli asset e le linee produttive che generano utili e hanno valore, che ci sono eccome.

Poi tra i finanziatori possibili c’e’ anche EM stesso che, si e’ vero, potrebbe davvero vendere parte delle sue azioni Tesla e con quello pagarsi il giocattolo spaziale. O magari potrebbe darli in qualche modo in garanzia. La finanza non e’ certo il mio forte ma sono sicuro che ci sono un sacco di strumenti creativi.

Poi non dimentichiamo che se anche i Raptor sono prodotti a mano, se il riutilizzo e’ imperfetto, se i tempi di tournaround sono lunghi, comunque un SS spendibile in grado di mettere in LEO un centinaio di tonnellate e’ abissalmente piu’ competitivo di SLS (mi scuso se sparo sulla croce rossa) e potrebbe cambiare molte cose. Magari il governo USA, anche grazie al sale che gli mette sulla coda la Cina nella competizione globale, decide di tenere vivo il progetto togliendo il controllo a EM basta che ci lavori. Dopotutto quanto speso, per fare un esempio, sul programma B-2 Spirit, che stando alla letteratura e’ sui 23 miliardi, potrebbe bastare.

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Mi sento un po un cretino, scusate :slight_smile:
Però, piu vi leggo e meno mi sento ignorante

Di solito salto a piè pari gli interventi di Elon Musk riguardo colonizzazione & C.

Ma in questo caso Elon Musk ha twittato una risposta ai suoi precedenti messaggi, già postati qui, che può aiutare a capirci qualcosa di più (o a confondere meglio).

La traduzione non è esotica e non credo si possa prestare a interpretazioni, ma se ne potrebbe discutere sul contenuto…

“La smisurata vastità del programma Starship non è molto percepita e compresa. È progettato per prolungare la vita su Marte (e sulla Luna), e ciò richiede circa 1000 volte più carico utile per l’orbita rispetto a tutti gli attuali razzi terrestri messi insieme.”

Ecco, che se ci si pone questi obiettivi (esagerati e paranoici) il raptor, e tante altre cose cominciano a diventare un tantino difficili da realizzare al ritmo necessario, come la rapida riusabilità in 6 ore penso darà qualche problemino, o la flotta di 1000 starship… (così ho messo tutti insieme i messaggi che di solito “censuro”).

Insomma Elon Musk, è così; si pone obiettivi impossibili, e -di peggio- imposta il lavoro per raggiungerli e si arrabbia se non ci riesce come vorrebbe.

In tutto questo, di buono c’è però che nel frattempo, spesso “ripiega” su programmi più immediati e fattibili, dove ottiene (o può ottenere) grandi risultati.

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Dopotutto la possibilità che il progetto starship si riveli infattibile esiste e fino a prova contraria è la più probabile. Nessuno ci ha mai provato, nessuno ci è mai riuscito. Quello che dice riguardo i raptors è preoccupante però. In questa fase è poco verosimile che il volume produttivo sia rilevante. Prima devono testare molto bene il prototipo orbitale, e valutare con il loro solito metodo che il prodotto sia utile allo scopo. Pensare ora che il problema di SS sia il numero di motori da produrre non è realistico

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Non esiste un mercato ma esistono azioni
Un comunicato del genere potrebbe far pensare ad investitore che è il momento di disinvestire e magari Musk se ne uscirà dicendo che lui ha scommesso tutto su SpaceX e che si sacrifica e rischia

Tutte cose già viste. Tweet ottimistici quando Tesla andava (veramente) male e poi tweet pessimistici quando hanno ingranato. Buyback…

Il fatto è che le istituzioni glielo permettono. Certo non come qui in Italia dove il mercato non è pubblico ma di fatto oligopolistico

Ma anche a Wall Street le multe e le restrizioni sono ridicole rispetto ai volumi

Parafrasando Orson Welles “è il mercato bellezza e tu non puoi farci niente”

Almeno qui non prende in giro i piccoli risparmiatori

PS musk non è unico anzi. La sua sfortuna è che si occupa di argomenti ad alta visibilità

PPS io non gli credo perché, mia opinione, il salto incredibile lo ha già fatto ed è il riuso (reale è comprovato) di almeno il 60% dei costi di lancio. Da lì in poi discesa. Infatti ha mandato in crisi tutti e potrebbe spingere i prezzi verso il basso se volesse. Il punto che ripeto da sempre è “c’è un vero mercato spaziale”. A mio avviso ancora no (mercato spaziale = turismo Leo/mining bleo). Quindi la riusabilità gli permette di essere il kingpin di un mercato che vale poco nel breve e forse anche nel lungo. Certo bisognerebbe vedere cosa ha promesso ai suoi investitori nei round di aumento di capitale. Se gli ha promesso “uomo su Marte nel 2023” e qualcuno gli ha creduto e dato i soldi per questo le cose sono complicate (per chi ci ha creduto…)

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Il progetto Starship può indubbiamente ancora fallire (come tutto a questo mondo), ma non lo credo probabile e men che meno parlerei di progetto infattibile.
Di infattibile a questo mondo c’è davvero poco…
Dopo di che anch’io credo che il problema con i raptor non sia (solo) il volume produttivo.
Anche questo non stupisce, gli USA hanno sempre avuto problemi con i motori, tant’è che se li facevano fare dai russi (finché è stato possibile)

Io credo che, come al solito, Elon avrà successo, ma non nei tempi indicati (improbabili come al solito)

Del resto è un tratto caratteriale del nostro…
Mia nonna avrebbe detto “genio e sregolatezza” :blush::blush::blush:

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La cosa divertente, si fa per dire, è che Musk (forse) esagera sui problemi di produzione dei Raptor mentre Bezos tace su quelli del BE-4 (chiedete a Tory Bruno e vedete cosa vi risponde)…

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Questo non vuol dire che non sia fattibile (Cristoforo Colombo docet).

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Nessuno lo ha mai pensato: non è vero perché di TSTO (Two Stage To Orbit) completamente riutilizzabili si ragiona almeno da un sessantennio.

Nessuno ci ha mai provato: nemmeno è vero perché in passato (McDonnell Douglas DC-X docet) sono stati fatti vari tentativi. Proprio la SpaceX con il suo F9 ha raggiunto lo status di TSTO parzialmente riutilizzabile (primo stadio + capsula Dragon/fairings), se avessero puntato ad un secondo stadio riutilizzabile al posto di Starship a quest’ora sarebbe (molto probabilmente) operativo.

Nessuno ci è mai riuscito: finora. Ma (a dispetto di ciò che scrive Musk) la SpaceX ha tutte le carte in regola per riuscirci. E se non ci dovesse riuscire la SpaceX, la stessa Blue Origin ha le stesse carte in regola per riuscirci. E se pure fallissero gli americani, i cinesi stanno seguendo la cosa con attenzione.

Per cui, a mio avviso, è solo questione di tempo e non di tecnologia oppure di opportunità.

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