Elucubrazioni sulla NASA dell'amministrazione Biden

Il rischio è che cancellino il ritorno alla luna,e ritirino fuori il fantomatico viaggio su Marte nell’anno del poi e nel mese del mai.
La speranza è che gli accordi internazionali già presi blindino il programma Artemis.
Di certo mi aspetto un rallentamento,con il gateway come primo passo e lo sbarco sulla superficie rimandato di qualche anno… e pazienza,già andrebbe benone così.

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Io con la nuova amministrazione vedo questo possibile scenario:
-maggior coinvolgimento internazionale sul gateway (modulo russo e giapponese in primis) provando a farla diventare una sorta di ISS 2.0

  • artemis III che diventa la prima missione di aggancio e permanenza nel gateway
  • orion che diventa una navetta di trasferimento tra la terra e il gateway
  • se starship dovesse funzionare potrebbe diventare una navetta di trasferimento per il gateway + modulo aggiuntivo una volta attaccato al gateway stesso
  • se starship dovesse funzionare la vedo molto male per il SLS (ma sono sicuro che il congresso gli trovera’ una “ragion d’essere” per tenere in piedi il “baraccone” e relativi posti di lavoro)
  • progetti landers finanziati con il contagocce (1 miliardo all’anno!!!) e una prima data ipotetica per l’atterraggio posticipata al 2026, che poi diventera’ il 2028 e poi chissa… al “capiamo, vediamo”.

Rispetto a questo scenario la variabile sara’ la Cina e quanto decideranno di investore sul loro progetto lunare, che credo diventera’ una priorita’ politico/economica solo dal 2022 in avanti, dopo assersi concentrati sulla loro nuova stazione spaziale (che verra’ mediaticamente pompata).

Ieri l’amministrazione Trump ha stato svelato un ordine esecutivo per vietare qualsiasi finanziamento a aziende correlate a un elenco di 31 società cinesi.
Tra queste ce ne sono molte impegnate nel settore aerospaziale:
https://www.reuters.com/article/uk-usa-china-securities-companies-factbo-idUSKBN27T09E

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Vista la “voglia di Luna” della Cina probabilmente non c’è questo rischio…

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In tema di elucubrazioni, c’è un op-ed (che vuol dire proprio elucubrazione) del direttore esecutivo di The Planetary Society.

Parafrasando l’autore, realisticamente non ci sarà una collaborazione tra Cina e Stati Uniti nei prossimi anni, sono troppi gli oppositori statunitensi, ma un’apertura stile post guerra fredda Apollo-Sojuz potrebbe allentare le tensioni, almeno relativamente all’ambito spaziale, per una restrizione meno stringente verso la fine del decennio.

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2 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Partecipazione della Cina a progetti spaziali internazionali

Sembra che i primi segnali di una piccola apertura verso la Cina stiano arrivando. La fonte questa volta è politico, un quotidiano statunitense che si occupa di politica.

L’argomento più che politico è geopolitico. A fine decennio potrebbe verificarsi una situazione dove l’unica stazione spaziale in orbita terrestre sarà cinese, e una non apertura odierna verso la Cina potrebbe avere come conseguenza l’allontanamento di alcuni partner storici dello spazio (ESA e Roskosmos in primis), che vorrebbero comunque effettuare i loro esperimenti con equipaggio in LEO.

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Credo che i tempi per provare almeno a livello scientifico a sviluppare un avamposto mondiale siano maturi. Se tornassimo indietro all’individuazione del nemico anche nello spazio non sarebbe progresso

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Non e’ una questione di nemico ma di competitor.

All’epoca della costruzione della ISS i Russi avevano un sacco di know how per la gestione di stazioni spaziali, oltre che una infrastruttura di lanciatori che poi si e’ rivelata provvidenziale per tenere in piedi la ISS, e anche oggi utile backup nel caso l’unico lanciatore abitato occidentale subisse un grounding (ma anche con due lanciatori USA).

Nei confronti dei Cinesi invece penso che il timore sia di trasferire a loro del know how senza riceverne molto, e poi data la loro immensa capacita’ industriale a basso costo, trovarsi un competitor molto molto agguerrito.

Non sono favorevole a questo modo di ragionare, perche’ noi siamo gli Umani e il nemico e’ il vuoto che dobbiamo riempire. Lavorare insieme con qualcuno e’ il modo migliore per non avere nemici e dormire piu’ tranquilli, ma posso comunque interpretare chi pensa queste cose.

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Tianhe dimostrerà che il gap sul know how è quasi colmato

E Musk di fatto ha “solo” reso meno importante il basso costo della manodopera russo o cinese

Insomma…strategicamente non ha più senso ritardare la collaborazione nello spazio

Viceversa non “aprire” nello spazio aiuta a “chiudere” per terra e (soprattutto) per “mare” la Cina

Quindi si continua solo per motivi politici

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Il lato positivo (per noi appassionati :grinning:) è che vi sarà una corsa allo spazio tra le due superpotenze e quindi una nuova età dell’oro dell’esplorazioni spaziali.
Persino l’Europa potrebbe decidere di correre

Quanto all’aspetto geopolitco, come dice quel gran vecchio di Kissinger, la politica del “cordone sanitario” è destinata ad un catastrofico fallimento (fa il paio con la disastrosa idea di invadere l’Irak di Saddam Hussein ormai tanti anni fa).
Del resto non ho notizia di cordoni sanitari che abbiano funzionato

Noi (senza andare troppo OT) godiamoci questa competizione spaziale e la conseguente nuova giovinezza dei programmi spaziali e continuiamo a sperare che i missili delle superpotenze perseverino nel trasportare astronavi e non testate nucleari

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Questa volta e’ diverso.

E’ in corso l’avvio di una “economia dello spazio” che prima non c’era. Non escludo che societa’ private potranno utilizzare hardware Cinese in futuro (se gia’ non lo fanno), come oggi usano a piene mani hardware Russo (es. le Soyutz per Oneweb e di Arianespace, i motori dell’Atlas…).

Gli stati invece stanno diventando un po’ schizofrenici. Da un lato la collaborazione con i Russi e’ ormai a piu’ livelli, difficile e non auspicabile che venga interrotta. Dall’altra gli USA impongono sanzioni, tra le altre societa’, al centro spaziale di Samara che lancia gli astronauti USA e occidentali sulla ISS. Una mano non sa quello che fa l’altra e sega il ramo su cui e’ appoggiata.

Del resto impongono sanzioni alla Huawei ma nel frattempo gli iPhone continuano ad essere fatti in Cina.

A mio modo di vedere gli stati continueranno a fare questo balletto mentre l’economia reale spaziale, speriamo, si sviluppera’ con un’inestricabile rete di relazioni cliente - fornitore su scala globale, facendo lo slalom tra le sanzioni “di facciata” dei governi o di parti dei governi.

Tutto questo e’ MOLTO diverso dalla guerra fredda vecchio stile, sia in campo spaziale che in generale in campo economico.

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2 messaggi sono stati spostati in un nuovo Argomento: Elucubrazioni sulle guerre commerciali e l’economia dello spazio

Credo che la cosa più “rivoluzionaria” che potrebbe fare l’amministrazione Biden è “dirottare” Artemis III dalla superficie lunare al Lunar Gateway, rimandando ad un Artemis IV (e quindi di qualche anno) la discesa sulla superficie lunare, sempre passando dal Lunar Gateway (sia all’andata che al ritorno).

Credo tra l’altro che questo fosse il progetto originale, prima che Trump introducesse la milestone del 2024.

Un simile cambiamento non potrebbe essere formalizzato prima del prossimo FY (che parte a Ottobre), ma già a Febbraio (milestone per i lander) potremmo vedere qualcosa, anche se mi sembra troppo presto.

Sono quasi sicuro che si andra’ in questa direzione e gli 800 milioni per i lander lo dimostrano. Non credo vedremo umani di nuovo sulla luna prima del 2026 e nel frattempo artemis III e forse IV verranno urilizzati per trasportare i primi equipaggi sul gateway. Io l’unica cosa che spero e’ vedere quanto prima SS essere pronta in modo da far scoppiare il “bubbone” politico dietro a SLS.

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Nel frattempo NASA ha prestato un campione lunare di Apollo 17 alla Casa Bianca, verrà esposto nell’Ufficio Ovale.

Su richiesta espressa dall’Amministrazione Biden.
Buon Segno

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Ecco la foto:


Fonte immagine

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Bella l’iscrizione col sistema metrico in evidenza :slightly_smiling_face:

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NASA finally goes metric!
http://www.digitaljournal.com/article/88126

Davvero, speriamo che quel bellissimo campione sia un buon inizio

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Sulla Space Force c’è il pieno supporto, sul programma Artemis non c’è niente in contrario, sul ritorno sulla superficie nel 2024 non si è ancora discusso, questo è emerso dalla portavoce Psaki:

Nel frattempo una decina di senatori democratici chiedono di finanziare il lander con soldi aggiuntivi al budget NASA, capitanati da Patty Murray, che c’è da ricordarlo, è il senatore dello stato dove ha sede Blue Origin.

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