Capisco cosa vuoi dire, ma anche no.
Le “pressioni” politiche sono state una delle concause di tragedie che sono costate la vita ai sette astronauti del Challenger, e un fattore ancora presente, anche se in modo minore, nella disintegrazione del Columbia.
La “fretta” e l’accettazione di rischi altissimi, comprensibili in tempi di guerra fredda ma oggi non più, è stata anche la concausa del fuoco di Apollo 1, con le sue tre vittime.
L’idea che vi sia la necessità di “mettere il sale sulla coda” a progetti pubblici perché vadano a buon fine è figlia di una mentalità preconcetta (pubblico=sprecone) che è falsa anche se molto popolare, e soprattutto si applica poco all’ambito aerospaziale, dove ci sono ben poche “scorciatoie” da prendere se si vuole mantenere un livello di rischio per le vite umane coinvolte che sia accettabile.
Alla fine, NASA, per “carrozzone” che la si vuole definire, ha un pedigree di un certo rispetto, pur contando i suoi vari fallimenti.
Nessuno vuole progetti malgestiti o che si sprechi denaro pubblico, ma non bisogna dimenticare che a) progetti troppo efficienti vanno contro gli stessi interessi dei politici, che devono inventarsi un nuovo programma per sostenere l’occupazione (SLS viene infatti costantemente approvato dal Congresso da anni per questa ragione) e b) un fattore chiave perché un progetto vada a buon fine è dotarlo delle giuste risorse finanziarie, cosa che a NASA manca da tanti tanti anni.
Oggi si chiede a NASA di tornare sulla Luna con un bilancio appena superiore a quello degli ultimi anni e senza rinunciare ad altri costosi programmi di esplorazione umana come la ISS. Per farlo non servono calci nel sedere di qualche politico “faso tuto mi”, ma denaro a sufficienza per realizzare macchine sicure, e bravi manager per sviluppare bene la collaborazione pubblico-privato, che in altre parole vuol dire dare a NASA il ruolo di regia del tutto, mentre al contempo si spostano costi e rischi sulle aziende private, dalle quali NASA “comprerà il servizio”.
La sola pressione che il governo centrale dovrebbe mettere, dopo aver scelto l’obiettivo, è di dotare NASA di ottimi manager, competenti e forniti delle giuste risorse finanziarie e normative. Tanto basta.
). Nel programma lunare dell’ESA la partecipazione ad Artemis è utile, ma non indispensabile.