Sul web ormai si trovano decine di spettacolari sequenze di immagini satellitari della violentissima eruzione sottomarina dell’isola vulcanica di Hunga Tonga-Hunga Haʻapai avvenuta sabato scorso.
La cosa interessante è che se avete una stazione meteo sufficientemente sensibile (e che abbia la funzione di registrare lo storico), probabilmente intorno alle 21:00 di sabato riuscirete a vedere uno sbalzo repentino di pressione causato dall’onda d’urto generata dall’evento che si è propagata su tutto il pianeta.
Questa immagine l’ho presa dalla Stazione Meteo del Monte Cimone, ma potete divertirvi anche voi a cercare online qualche dato di stazioni più vicine a voi.
È il secondo botto più grande degli ultimi 100 anni, dietro solo a quello del Pinatubo del 1991.
Da allora abbiamo un sacco di strumenti in più per osservare e misurare in tutti i modi possibili.
Sembra chiaramente un evento da Volcanic Explosivity Index 5, fosse arrivato a 6 potevamo dire addio al riscaldamento globale…
L’evento è stato visto molto bene anch dalle stazioni che monitorano le frequenze radio ultra basse (ULF, Ultra Low Frequency, più o meno da 0,5 a 100 Hz).
In questa banda sono presenti le cosidette “risonanze di Schumann” che sono risonanze della cavità elettrica formata tra ionosfera e superfice.
L’evento ha causato un grosso disturbo ionosferico, probabilmente dovuto al fatto che l’onda d’urto ha spinto verso l’alto la ionosfera, comprimendola e quindi facendo aumentare la densità elettronica.
Negli spettrogrammi si vede un aumento di intensità del rumore e delle risonanze stesse. Per chi non avesse dimestichezza, in questi diagrammi il tempo è sull’asse orizzontale, la frequenza sull’asse verticale (sono Hz) e l’intensità del segnale in quel punto spettrale è codificata come colore.
La prima risonanza di Schumann è a circa 7 Hz, le successive sono su frequenze armoniche, 14, 21, eccetera.
Questa è la ricezione della componente elettrica del campo EM fatta dell’amico e collega Renato Romero, da Cumiana (TO):
Io sono sempre ammirato dalla velocita’ con cui i volontari di Wikipedia mettono in piedi una pagina gia’ ricchissima di contenuti ben strutturati a poche ore dall’evento:
Sicuramente e’ in fase di modifica continua, ma gia’ in questo momento e’ quasi meglio leggere questa pagina che le news, per farsi un’idea. Dopo ovviamente questo 3d, che va letto per primo.
Interessante, ma in base a cosa lo dici? L’eruzione del Pinatubo del 1991 era arrivata a VEI 6 e ha causato un raffreddamento di 0,5 °C tra il 1991 e il 1993.
E’ stata provvidenziale quindi? o forse intendevi un “addio temporaneo”…
Scusa, effettivamente ho sbagliato, mi ricordavo che Pinatubo fosse comunque un VEI 5.
Il mio commento al riscaldamento globale era sarcastico, nel seno che un problema più grande avrebbe eliminato un problema più piccolo (e in questo scenario il riscaldamento globale sarebbe stato il problema piccolo!).
Il passaggio dell’onda è avvenuto poco oltre le 15 ore dall’evento, e considerando la distanza di ca. 17.000 km, come velocità di propagazione siamo proprio dalle parti della velocità del suono (1.191 km/h)