Evacuazione ISS e nuove capsule

Ciao a tutti. Esiste già una procedura di evacuazione della Iss per quando andranno a regime le nuove capsule? L’equipaggio di uno Starliner, per esempio, deve essere formato anche sulle Soyuz?

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Credo, (ma il latini dicevano stultum est dicesse putabo) che le procedure siano sempre le stesse che erano attive sino a che STS non fosse stato dismesso, ma sicuramente più esperti di me potranno darti notizie certe.

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Non sono esperto, ma abbiamo parlato di questa cosa nel thread relativo alla prima missione Dragon “ordinaria”. Gli equipaggi, a Star City, non ricevono formazione sulla Sojuz, ma solo sul settore russo della ISS. Vale il principio che ogni equipaggio evacua con la stessa nave con cui è arrivato.

Ipotizziamo: si danneggia la Dragon per, che so, una depressurizzazione che la rende inutilizzabile.Rimangono attraccate due Soyuz. L’equipaggio Dragon dovrà essere in grado di conoscere la Soyuz. In ogni caso le capsule attraccate dovranno essere x+1 rispetto agli equipaggi.

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Considera che:

  • le Sojuz non sono mai in sovrannumero rispetto agli abitanti della Stazione.
  • tute e seggiolini sono personalizzati, ognuno ha i suoi, non esiste una dotazione generica.

E’ lecito dedurne che se un veicolo si danneggia, l’equipaggio dovrà restare sulla ISS in attesa di un sostituto.

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Non e’ improbabile che @Buzz ancora ricordi questi dettagli. Vediamo se riusciamo ad avere un input di prima mano :wink:

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Nell’attesa ho scritto alla Nasa.

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Domanda molto interessante, di cui non sono sicuro di poter dare una risposta. Le sojuz hanno i seggiolini personalizzati, non so bene come funziona, ovvero se astronauti senza loro seggiolino possono scendere con la soyuz.

In ogni caso a bordo non ci sono mai veicoli in sovrannumero rispetto al numero degli astronauti, quindi non avrebbe molto senso che gli astronauti si scambiano di posto tra un veicolo e l’altro. mi sembra probabile che chi è salito con la soyuz in caso di emergenza scenda con la soyuz, è che è salito con Dragon scenda con Dragon.

Se può in emergenza è dovuta ad uno dei veicoli, in quel caso non c’è fretta di evacuare. gli astronauti rimarrebbero a bordo e credo che si debba mandare di urgenza su un altro veicolo per permettere la loro discesa.

Questa sarebbe una violazione delle norme standard per cui ogni astronauta deve sempre avere a disposizione un veicolo per una fuga di emergenza, ma nel caso in cui è il veicolo di emergenza stesso a creare l’emergenza le cose cambiano.

Quando c’era lo shuttle ad esempio, in caso di emergenza gli astronauti soyuz scendevano con la soyuz, e quelli shuttle scendevano con lo shuttle.

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Vista la criticità dell’adattamento al corpo del rivestimento di un seggiolino per la protezione dalle accelerazioni e dalle sollecitazioni del rientro e dell’impatto con il suolo, è difficile che un astronauta possa usare una Soyuz senza un seggiolino personalizzato.

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Assolutamente corretto.

Tanto che quando effettuano la rotazione delle capsule, ovvero l’equipaggio che scende utilizza quella più “vecchia” lasciando quella più “fresca” all’equipaggio residente, la prima cosa che fanno è lo scambio dei sedili “Kazbek U”, i quali pur essendo standard nella componentistica sono “ritagliati” per così dire sui parametri ergonomici di ciascun astronauta.
Proprio allo scopo i “Kazbek” sono dotati di agganci facilmente rimovibili e re-installabili proprio per facilitare al massimo le operazioni di movimentazione tra una capsula e l’altra.

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Se ho capito bene, nel malaugurato caso di un problema al veicolo di rientro, uno dei due equipaggi rimane temporaneamente senza “scialuppa di salvataggio”.

No.
Durante una rotazione l’equipaggio si riduce temporaneamente mentre arriva quello nuovo.
6 membri di equipaggio a bordo della ISS implicano SEMPRE due capsule Soyuz agganciate e pronte ad un rientro di emergenza.

Questo era uno dei requisiti base quando la NASA accettò la Soyuz TMA (e derivati fino alla attuale MS) come veicolo di rientro di emergenza rinunciando, di fatto, allo X-38 che era stato concepito proprio a tal scopo e che avrebbe consentito il rientro di emergenza di tutti e 6 astronauti contemporaneamente.

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Sì ma se dovesse esserci per esempio una leakage ad una delle sojuz, quell’equipaggio rimarrebbe senza veicolo di salvataggio per un po’ di tempo finché non ne arriva una di ricambio. O no?

Si ma solo in questo (remoto) caso.
Che io sappia, negli ultimi 40 e passa anni (ovvero da quando vengono utilizzate le Soyuz “in storage” a partire dalla Salyut 6) non ricordo un solo caso di problema tecnico tale da rendere una capsula indisponibile al rientro.

Finanche il recente episodio di leakage ha interessato il Modulo Orbitale e non quello di rientro, pertanto un rientro di emergenza sarebbe stato comunque possibile.

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Risposte chiarissime, grazie mille.

Certo, perché la soyuz è un cavallo da tiro, non ha mai avuto un guasto.
Bisogna vedere se i veicoli commerciali americani avranno questi livelli di affidabilità…

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Certo non é bellissimo rimanere sulla Iss ed aspettare che arrivi “l’astronave di cortesia” :slight_smile:

Vista con gli occhi del XXI secolo è senz’altro così.

Però nella sua più che cinquantennale carriera la Soyuz di incidenti ne ha avuti parecchi ed almeno due con esito fatale (Soyuz 1 e Soyuz 11) per un totale di quattro astronauti morti.
Che poi il sistema sia talmente “consolidato” al giorno d’oggi da essere “fault tolerant” questo è pacifico ed è dimostrato ancora con recenti rientri balistici (ad alto numero di g, scomodi ma non pericolosi) per malfunzionamenti vari al sistema di controllo.

Quanto alle capsule americane moderne è chiaro che le varie Dragon 2, Orion e Starliner devono ancora dimostrare tutta la loro affidabilità. Per quanto riguarda la SpaceX se si prende la Dragon CRS (la quale può essere assimilata in tutto ad una capsula manned fatta eccezione per il sistema di salvataggio al lancio) il livello di affidabilità è del 100% considerando l’arco di 19 voli (il fallimento di Spx-7 non può essere conteggiato perché è imputabile al Falcon 9 e non alla capsula Dragon la quale se avesse avuto a disposizione una torre di salvataggio sarebbe stata recuperata intatta).

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Giusto per amore di completezza e d’informazione, di seguito l’elenco di tutti gli incidenti occorsi alla Soyuz nell’arco di 52 anni:

Soyuz 1 (1967) - 1 morto per schianto all’atterraggio dovuto al malfunzionamento dei paracadute
Soyuz 5 (1969) - rientro iniziato con il modulo di servizio ancora attaccato
Soyuz 11 (1971) - 3 morti per depressurizzazione accidentale della capsula
Soyuz 18A (1971) - rientro balistico per mancata separazione secondo/terzo stadio (R7 rocket failure)
Soyuz 23 (1976) - la capsula finisce in un lago ghiacciato a causa di un atterraggio fuori bersaglio
Soyuz 33 (1979) - la capsula non riesce ad entrare in orbita a causa di un malfunzionamento del motore del modulo di servizio costringendo l’equipaggio ad un rientro balisitco
Soyuz T-10-1 (1983) - il razzo R7 esplode al lancio, l’equipaggio e la capsula si salvano grazie alla torre di salvataggio
Soyuz TM-5 (1988) - capsula bloccata in orbita a causa di un malfunzionamento di un sensore che ha bloccato il de-orbit burn. L’equipaggio ha dovuto riprogrammare il computer daccapo per poter effettuare un rientro corretto a terra.
Soyuz TMA-1 (2003) - rientro balistico a causa di un malfunzionamento, un astronauta ferito ad una spalla
Soyuz TMA-11 (2008) - rientro iniziato con il modulo di servizio ancora attaccato
Soyuz MS-09 (2018) - perdita di pressione parziale a causa di un foro nel modulo orbitale
Soyuz MS-10 (2018) - rientro balistico a causa della scorretta separazione di uno dei booster laterali durante la fase di lancio (R7 rocket failure)

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Tutto vero ma come dici tu oggi dal punto di vista della sicurezza preferirei di gran lunga una Soyuz a tutte le altre capsule
Si parla di ben 142 lanci
Ormai il debugging è quasi completo
Lo sarà quando useranno il vettore 2.1a