Oggi l’equipaggio ha avuto una giornata di lavoro leggera, dopo quelle molto intense dei giorni scorsi.
Kate Rubins ha concluso l’esperimento Bacterial Adhesion and Corrosion mettendo nel freezer i campioni processati in attesa del loro ritorno a Terra con la Dragon Cargo previsto per lunedì.
Oggi Michael Hopkins e Victor Glover, con l’assistenza di Kate Rubins e Soichi Noguchi, hanno iniziato la preparazione alle due EVA che effettueranno i prossimi 19 e 25 gennaio, ripassando le procedure assieme al personale di Terra e configurando le attrezzature necessarie.
Sono stati cancellati i NOTMAR per la serata di lunedì per il recupero della Dragon. Probabilmente si tenterà un ammaraggio il 2021-01-13T23:00:00Z.
EDIT: Sono stati cancellatitutti i NOTMAR per le zone di ammaraggio diverse da Daytona, per cui si procede con la data prevista in precedenza, ovvero 2021-01-11T23:00:00Z nella notte.
Per chi come me poi non sa dove sia Daytona, eccolo mostrato sulla mappa, assieme agli altri punti di ammaraggio disponibili.
E qui se volete navigare la mappa con tutte le info relative anche al lancio di CRS-21.
Scatto suggestivo, vero? Sergej Kud’-Sverčkov ci svela come ha impostato la macchina fotografica per farlo: lunghezza focale dell’obiettivo 24 millimetri, apertura del diaframma f1.4, sensibilità ISO 12800 e tempo di scatto 1,3 secondi.
Ovviamente appena la fotografia sarà pubblicata nella galleria di Roskosmos, condividerò qui quella alla massima risoluzione
L’equipaggio della Expedition 64 si è ritrovato nel modulo Kibo per una foto di gruppo. Lo so che l’avete notato, perché Michael Hopkins e Victor Glover indossano un’uniforme diversa, di colore bianco, rispetto ai loro colleghi? È un tributo ai programmi umani della NASA, infatti, se ci fate caso, nella fascia grigia sul petto si riconoscono i loro “simboli”. Guardando da destra a sinistra (o viceversa se ruotate la foto di 180°) la tuta di Michael Hopkins troviamo: Mercury, Gemini, Apollo, Skylab, Space Shuttle, Shuttle-Mir, Stazione Spaziale Internazionale e Commercial Crew Program.
Le superfici della Stazione Spaziale Internazionale è come se fossero un libro di storia. Basta guardare i pannelli di Unity e scoprire quante patch ci sono attaccate. Sergej Ryžikov è solo l’ultimo, in ordine di tempo, a lasciare l’emblema della missione di cui è il comandante. Che dite, facciamo una caccia al tesoro dove dobbiamo riconoscere il maggior numero di patch visibili in questa foto?
Sulla traversa rosa del boccaporto verso Tranquility c’è ne sono già 5: Expedition 1, Expedition 2, Expedition 3, Expedition 4 ed Expedition 64. Queste erano abbastanza facili insieme alle 9 a destra della testa di Sergej. Dall’alto verso il basso e da sinistra verso destra: STS-101, STS-98, STS-102, STS-104, STS-105, STS-108, STS-111, STS-112, STS-113. Lascio per ultime le 4 più difficili da riconoscere, perché sono parzialmente nascoste da qualcosa, in ordine sparso: STS-106, STS-92, STS-116
La Dragon Cargo CRS-21 si sgancia quindi dal boccaporto di PMA-3 dopo 36 giorni di permanenza. Inutile dire che nessun veicolo era rimasto agganciato a questo boccaporto per così tanto tempo. Il record precedente erano i 6,97 giorni della navetta Endeavour (STS 97). Ecco il semplice grafico che rappresenta l’occupazione di PMA-3 in percentuale.
Breve timelapse che condensa in soli 15 secondi una parte (7 minuti) della notte orbitale, il tutto mentre la Stazione solca i cieli dell’Oceano Pacifico, le città degli Stati Uniti e del Canada, fino ad arrivare all’alba sopra l’Oceano Atlantico.
Nell’appuntamento settimanale di Space to Ground, brevi video della NASA che riassumono i momenti salienti della settimana appena trascorsa sulla Stazione, anche alcune riprese dentro la Cargo Dragon.