Chari sta preparando alcuni cavi ethernet per una videocamera che tra poco installera’ con l’aiuto di Maurer.
Meglio non soffrire di vertigini… Intanto Chari sta per raggiungere Maurer per iniziare il montaggio di una videocamera HD.
Il lavoro di Maurer su Bartolomeo e’ stato completato con successo.
Maurer si era poi attorcigliato attorno al uno dei suoi due cavi di sicurezza, ma e’ pian piano riuscito a districarsi.
Maurer e’ rientrato per un po’ nel modulo quest per recuperare la videocamera che andra’ ora ad installare con Chari.
Maurer ha avuto un problema di acqua nel casco: analogie col caso Parmitano?
Per ora non si sa ancora se le due cose possano avere la stessa causa.
Oltre alle ispezioni alla EMU post EVA, l’acqua dovrà essere analizzata per capire da dove è arrivata (quella di Parmitano proveniva dal sistema di raffreddamento) e da lì, indagare sul componente/circuito sospetto.
Edit: non si tratta della stessa EMU. Parmitano usò la 3011, mentre oggi Maurer ha usato la 3015.
Probabile errore sul seriale della EMU. La 3015 è stata usata da Chari durante la EVA-79, quindi è verosimile che abbia riutilizzato la stessa anche ieri.
Dovrebbe trattarsi per Maurer della 3004, ma comunque non è la stessa che usò Parmitano.
Maggiori certezze all’uscita dei prossimi On Orbit Status, dove sicuramente pubblicheranno dell’ispezione della EMU.
È in programma una valutazione tecnica dello scafo di Zarya, in seguito alla quale verrà deciso se estendere l’operatività del modulo oltre il 2028…
Tra poco più di 12 ore, nella mattina del 2022-03-29T22:00:00Z, la Sojuz MS-19 ritornerà sulla Terra con tre persone a bordo. Per la Stazione Spaziale Internazionale è giunto il momento del cambio della guardia, con il passaggio di consegne tra il comandante uscente, Anton Škaplerov, e il suo successore designato, Thomas Marshburn. Ciò significa che per noi è il momento per trarre le conclusioni sul mandato del cosmonauta russo e quello appena iniziato con l’astronauta statunitense.
Guardando le statistiche aggiornate, vi anticipo brevemente che sono stati stabiliti nuovi primati, alcuni positivi dei quali si può fregiare con onore, altri non altrettanto felici. In fondo commentiamo i freddi numeri e questo ci porta a dare un peso diverso alle cose. Il modus operandi di vi scrive ormai lo conoscete: tre categorie (individuale, per agenzia e per nazione) per esaminare in dettaglio le statistiche, che sottolineo essere NON ufficiali ma del tutto amatoriali.
Pronti? Andiamo!
Individuale
Anton Škaplerov
Il primo protagonista è il comandante uscente di Expedition 66: Anton Škaplerov. Il cosmonauta nativo di Sebastopoli aveva ricevuto le cosiddette Chiavi della ISS (il simbolo, il testimone, del comandante dell’avamposto) lo scorso 2021-11-05T23:00:00Z dall’astronauta francese Thomas Pesquet. Da quel giorno ad oggi ne sono trascorsi altri 143 che, sommati ai 95 maturati durante l’Expedition 55, lo issano al sesto posto tra i comandanti con più giorni alla guida dell’avamposto. Appena quattro in più di Peggy Whitson (settima, con 234) e 15 in meno di Oleg Kononenko (quinto, con 253).
La nomina di Anton Škaplerov in qualità di comandante ha portato a nove il numero delle persone che in carriera hanno ricoperto questo ruolo per due volte. Tra questi soltanto i cosmonauti Fëdor Jurčichin e Gennadij Padalka sono stati chiamati una terza (il primo) e una quarta volta (il secondo).
I 143 giorni di Škaplerov maturati nella sua seconda esperienza durante Expedition 66 non sono un record assoluto, appena la 22a frazione più lunga su 69 intervalli complessivi. Poco cambia considerando i mandati a cavallo (o consecutivi) tra due Expedition come una solo arco temporale anziché formalmente come due. In tutto si registrano quattro eccezioni del genere appena descritto, dunque gli intervalli totali scendono a 65.
In questo caso i 143 giorni di Škaplerov sono superati da quelli di tre comandanti, tutti al secondo incarico e suddivisi su due Expedition consecutive: Gennadij Padalka (191, Exp.19-20), Oleg Kononenko (188, Exp. 58-59) e Scott Kelly (177, Exp. 45-46). Di seguito una tabella con i comandanti in carica due volte, ordinati dal maggior al minor numero di giorni al comando.
Comandante | Expedition | Giorni totali (parziali) |
---|---|---|
Gennadij Padalka | 19-20 | 191 (57;134) |
Oleg Kononenko | 58-59 | 188 (87;101) |
Scott Kelly | 45-46 | 177 (57;80) |
Anton Škaplerov | 66 | 143 |
Oleg Kotov | 38 | 121 |
Pavel Vinogradov | 36 | 120 |
Jeffrey Williams | 48 | 80 |
Fëdor Jurčichin | 37 | 60 |
Peggy Whitson | 51 | 53 |
Thomas Marshburn
Non si può dire molto sul neo-comandante, tranne trarre delle conclusioni partendo dai dati anagrafici. Nato a Statesville il 1960-08-28T23:00:00Z nello stati statunitense della Carolina del Nord, Marshburn è il sesto comandante del 1960 insieme a: Peggy Whitson, Douglas Wheelock, Kevin Ford, Steven Swanson (il più piccolo dei sei) e Leroy Chiao, quest’ultimo di un giorno più grande. Siccome siamo in tema “età”, Thomas Marshburn conquista un primato: tra le 53 persone che lo hanno preceduto è quello meno giovane. Mai prima di oggi qualcuno aveva ricoperto il ruolo di comandante a 61 anni e 227 giorni, superando il record assoluto di Pavel Vinogradov con 59 anni e 269 giorni.
Limitando il raggio d’azione all’età all’inizio della prima Expedition come comandante, allora Marshburn si riconferma ma stavolta dietro di lui c’è una lontana Shannon Walker (55 anni e 329 giorni). Vien da dire: meglio tardi che mai!. Questi primi i sette comandanti in ordine decrescente d’età:
Comandante | Expedition | Età |
---|---|---|
Thomas Marshburn | 67 | 61 anni e 227 giorni |
Pavel Vinogradov | 36 | 59 anni e 269 giorni |
Jeffrey Williiams | 48 | 58 anni e 165 giorni |
Fëdor Jurčichin | 52 | 58 anni e 164 giorni |
Peggy Whitson | 51 | 57 anni e 74 giorni |
Gennadij Padalka | 44 | 57 anni e 3 giorni |
Shannon Walker | 65 | 55 anni e 329 giorni |
Agenzie
Capitolo agenzie. La situazione per i giorni al comando non cambia: Roskosmos saldamente in testa aumenta il margine sulla NASA seconda, portandolo da 49 a 192 giorni. L’agenzia spaziale russa è dunque al riparo da un sorpasso da parte della NASA, che con Marshburn potrà erodere di una ventina di giorni il distacco. Lo so che non c’è una competizione, ma non dispiace vederla da questa prospettiva
Ci sono voluti 336 giorni per vedere un astronauta statunitense alla guida della Stazione. Per la NASA è il quarto digiuno più lungo. Per completezza guardate il grafico qua sotto.
Piccola soddisfazione per l’agenzia spaziale statunitense: con Marshburn fanno 27 i comandanti della NASA, dunque esattamente uno su due (il 50%) sono affiliati all’agenzia spaziale statunitense.
Andiamo alle note dolenti, purtroppo! Un primato che è altamente improbabile che venga superato da qualcuno, considerando la vita utile rimanente alla Stazione. Lunga vita alla ISS!. Lo scorso 2022-03-21T23:00:00Z l’agenzia spaziale canadese ha definitivamente agganciato e scavalcato l’ESA per il maggior numero di giorni intercorsi tra due comandanti. Chissà quando un astronauta canadese professionista tornerà sull’avamposto e diventerà comandante…
Qui potete dare uno guardo al quadro aggiornato a 2022-03-28T22:00:00Z
Nazioni
Nulla di rilevante da mettere in evidenza per quanto concerne le nazioni. Vi rimando al grafico a torta per avere un quadro generale della situazione corrente.