Le IVA per il segmento statunitense in tuta EMU sono una novità assoluta, quindi vedremo quale linea guida terrà NASA in termini di nomenclatura delle attività extraveicolari. Ritengo opportuno puntualizzare alcuni dettagli:
Derubricare EVA-90 come IVA-3 non è da considerarsi ufficiale, salvo conferme da NASA. È una distinzione operata da @Lupin che rispecchia il metro di classificazione da lui adottato: se uno o più astronauti escono dal portello di uscita della camera di equilibrio, allora è da considerarsi EVA. Diversamente è IVA, nel pieno rispetto del nome: intra veicolare. Cioè non basta depressurizzare l’airlock (o aprire il portello secondo le modalità di conteggio russa) affinché si parli di EVA, gli astronauti devono essere fisicamente fuori dal veicolo spaziale.
A meno di smentite, sì la prossima attività extraveicolare statunitense si chiamerà EVA-91. Quando Luca Parmitano ebbe quell’imprevisto dell’acqua nel casco durante EVA-23, NASA è andata regolarmente avanti con il numero immediatamente successivo. Discorso diverso per Roskosmos: loro fanno seguire una lettera (a, b, c, …) al progressivo dell’attività extraveicolare interrotta prematuramente oppure resa necessaria per risolvere una contingenza (non prevista nella regolare pianificazione).
Nonostante il portello fosse stato aperto, Tracy Caldwell e Michael Barratt non hanno fatto in tempo ad avventurarsi all’esterno dalla Stazione, prima dell’ordine di interrompere il proseguo di EVA-90. Siccome sono rimasti dentro Quest, allora è più corretto parlare di attività intra-veicolare.
Attorno alle 03:00 CEST di questa notte NASA ha detto alla crew di riparare nelle loro rispettive navette per precauzione, perché pare che ieri si sia rotto un satellite su una altitudine vicina a quella della Stazione.
Dopo un’ora e il continuo monitoraggio del detrito è stato dato il via libera per rientrare nella ISS.
È una Expedition bella adrenalinica.
a proposito di Resurs-P1, la TASS diceva che “è stato rimosso dalla costellazione” due anni e mezzo fa, ma non certo deorbitato. Wiki in inglese dice “rimosso dall’orbita” che ovviamente non è corretto.
E’ un satellite alimentato a pannelli solari, non ha il solito reattore moderato a sodio che perde goccioline. Posso presumere che abbia subito un impatto.
Questa sera alle 20:00 CEST ci sarà una teleconferenza di aggiornamento su Starliner, ma non sarà trasmessa su NASA TV. Sarà disponibile solo sul player embeddato qui:
Dunque, i 45 giorni in cui lo Starliner può stare dockato sono dettati dalla salute delle batterie. Ci sono 12 batterie con 500 celle, e ogni cella viene monitorata. Ad ora non vedono segni di degrado su nessuna delle celle, perciò hanno la possibilità di estendere il periodo ad ulteriori 45 giorni.
Non hanno ancora dato una data per il rientro perché finché c’è la possibilità di rimanere vogliono fare più test possibili congiunti in orbita e a White Sands, ma ecco, c’è la possibilità che la data limite del 20 luglio si estenda.