Fine missione per INTEGRAL

:newspaper: Mission accomplished for Integral, ESA’s gamma-ray telescope

Today, the European Space Agency’s gamma-ray telescope ends its observations. […] After 2886 orbits and 22 years gazing into the depths of our cosmos, today Integral’s sensitive instruments will stop collecting scientific data. But the legacy of ESA’s gamma-ray observatory will serve scientists for many more years to come,” concludes Matthias Ehle, Integral’s Mission Manager at ESA. […]

Following the end of its science observations, the spacecraft will continue to orbit Earth for four more years. ESA engineers will monitor the satellite until it re-enters Earth’s atmosphere in early 2029. Thanks to a special four-thruster burn executed back in 2015, the satellite’s entry into the atmosphere will meet ESA’s pledge to minimise space debris.

:saluting_face:

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Dopo 22 anni lo avranno abbattuto :rofl:
Tornando seri, il lavoro del team di ESOC per mantenere operativo il satellite negli anni é stato eccezionale.

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Farewell a INTEGRAL, la prima missione per cui mi sono certificato come spacecraft controller nel 2013.

Qualche foto dall’album dei ricordi, incluso le operazioni di recupero da uno dei rari safe mode.

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Un team fantastico, un’esperienza di vita e lavoro indimenticabile, e professionisti eccellenti.

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Che divertente schermata di OOL :grinning:
Dalla schermata del SRDB si capisce che è passato un po’ di tempo! Adesso molto meglio per come la vedo io con il PUS .

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Nuovo articolo di Marco Zambianchi pubblicato su AstronautiNEWS.it.

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Mi stupisce come faccia a rientrare nel 2029 senza ulteriori correzioni. L’unica cosa che mi viene in mente è che l’abbiano messa in qualche risonanza con la Luna, o in un’orbita tale che ci finirà in risonanza, ma per ora il rapporto dei periodi è 10,27, quindi siamo ben lontani. Non sono riuscito a trovare niente se non dei comunicati che dicono che rientrerà a Terra.

Nel 2015 e’ stata fatta una manovra di cambio di orbita, e Flight Dynamics aveva calcolato un rientro spontaneo incontrollato proprio tra il 2028 e il 2029.
Con tanto anticipo e potendo solo simulare l’effetto del piccolo ma incrementale drag atmosferico al perigeo, la stima non puo’ essere precisa.
Ma si’, la manovra e’ stata cacolata ed eseguita proprio con quella tempistica in mente.

Col drag non ci può rientrare, siamo oggi a 5.000 km di perigeo (fosse possibile non ci sarebbero più detriti).

La cosa più probabile che mi viene in mente è la perturbazione dell’eccentricità visto l’apogeo così grande, prevedibile facilmente in 15 anni, ma mi piacerebbe vedere qualche numero.
Appena trovo qualcosa lo posto sicuro.

Concordo, scrivo partendo da parziali ricordi di 10 anni fa.
Tieni conto che ai tempi ero un controllore e la ciccia di questi dettagli era appannaggio di Flight Dynamics e del nostro ingegnere AOCS, espertissimo e ahime’ ora pensionato rientrato in UK, quindi non posso nemmeno chiedergli lumi facilmente… Vedremo se riesco a trovare qualcosa di divulgabile liberamente.

Ecco il paper della (ex) collega Claudia Dietze e colleghi (fonte https://issfd.org/2015/files/downloads/papers/162_Dietze.pdf)

162_Dietze.pdf (1,1 MB)

The natural orbit evolution mainly influenced by lunar and solar perturbations causes a variation of the perigee altitude of the spacecraft leading to repeated crossings of the protected GEO and LEO regions in the next 200 years ... Therefore in 2013/4, ESA’s Space Debris Office (SDO) analysed options for a disposal of INTEGRAL with the available fuel, ideally maximizing the remaining science operations lifetime. Several possibilities were investigated either to force an atmospheric re-entry (directly or delayed) or to achieve a long- term raise above LEO. The outcome of this analysis was to perform an apogee-lowering manoeuvre in 2015 that would lead to an atmospheric re-entry in early 2029 due to the effects of third body perturbations.

tradotto

L'evoluzione naturale dell'orbita, influenzata principalmente dalle perturbazioni lunari e solari, causa una variazione dell'altitudine del perigeo della sonda spaziale, che porta a ripetuti attraversamenti delle regioni protette GEO e LEO nei prossimi 200 anni ... Pertanto, nel 2013/4, lo Space Debris Office (SDO) dell'ESA ha analizzato le opzioni per uno smaltimento di INTEGRAL con il carburante disponibile, massimizzando idealmente la durata residua delle operazioni scientifiche. Sono state esaminate diverse possibilità per forzare un rientro atmosferico (direttamente o ritardato) o per ottenere un innalzamento a lungo termine sopra LEO. Il risultato di questa analisi è stato quello di eseguire una manovra di abbassamento dell'apogeo nel 2015 che avrebbe portato a un rientro atmosferico all'inizio del 2029 a causa degli effetti delle perturbazioni del terzo corpo.
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Me lo sono letto tutto con calma, grazie mille. Alla fine avevo trovato anche questo.
https://arc.aiaa.org/doi/epdf/10.2514/6.2016-2359
La manovra preliminare di cambio di argomento del perigeo mi ha fatto proprio ridere, se le inventano proprio di tutte quando hanno problemi di carburante. Non so se ci sono altre persone al mondo che hanno riso su quella frase.

Comunque sì, confermo, non è drag atmosferico ma perturbazioni gravitazionali dovute a Sole e Luna che nell’articolo dicono che fanno variare di molto il perigeo. Io all’inizio ho detto che influiva sull’eccentricità, poi mi sono resoconto che le perturbazioni dell’eccentricità sono comuni nei moti complanari, qui l’orbita di Integral è a 90° praticamente. Nel paper non viene menzionata affatto l’eccentricità, quindi non è escluso del tutto.

A differenza dei rientri dall’orbita bassa, dettati per lo più dal drag atmosferico, le perturbazioni gravitazionali sono prevedibili con precisione nell’arco di 15 anni, nell’articolo dicono in effetti che l’errore sulla data di rientro è di due giorni, il primo contatto con l’atmosfera è il 26/2/2029 e entro 8 orbite ci rientra.

Da notare il vincolo imposto per gestire le operazioni, un’orbita in risonanza 3/8 con la rotazione terrestre. Questo credo sia dovuto per gestire meglio i turni di operation per la manutenzione, non ha un gran valore scientifico.

Nella bibliografia c’è un articolo dedicato al rientro a Terra di satelliti con elevata eccentricità (questo caso appunto), è un articolo più generale e più tecnico, necessita di più tempo ma per me è una lettura interessante.

Inoltre, una cosa un po’ inusuale che ho notato, è che l’articolo è scritto da 4 dipendenti ESA, non figura nessuna persona esterna, di un università o un centro di ricerca ad esempio, strano che non ci sia stato un consulto per uno scambio di idee per prendere spunto (o c’è stato e non è citato). I conti però sono stati verificati da un ente esterno.

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Sono contento di averti fornito una lettura stimolante.

Per inciso solo Richard Southworth, Spacecraft Operations Manager di INTEGRAL, è tecnicamente un dipendente esa. Claudia e colleghi sono tutti contractors.

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