Foto del lanciatore sovietico N-1

Questa è una delle foto a più alta risoluzione del lanciatore sovietico N-1 nell’dificio di assemblaggio disponibili online. Qui c’è la versione alla massima risoluzione. Notate le grid fins alla base del primo stadio.

Consiglio inoltre di seguire l’account Twitter @Nick_Stevens_Gr che pubblica molte immagini, rendering e altro materiale sull’N-1 e il programma spaziale sovietico:

https://twitter.com/Nick_Stevens_Gr

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Un vettore veramente rivoluzionario! :smile:

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Se non sbaglio è il razzo sovietico che doveva sfidare il Saturn V per portare l’uomo sulla Luna e la causa principale del fallimento è stato il primo stadio con ben 30 propulsori; complessi da gestire simultaneamente in assenza di una elettronica sofisticata. All’epoca la Russia non disponeva di un endoreattore potente e performante quanto i 5 motori F-1 del Saturn V.

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LOL per queste innovazioni rivoluzionarie hanno ricevuto l’Ordine della Rivoluzione Copernicana. Ho corretto.

Grazie @amoroso per questa splendida immagine, ne conoscevo solo una versione sgranata e sbiadita.

Secondo me il razzo più bello che abbia mai volato.

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Immagine stupenda e poetica, grazie ad @amoroso per avercela condivisa. Per i nerd, leggendo la didascalia in cirillico si capisce che il lanciatore in questione è il numero 1M1, un mock-up usato tra fine 1967 e fine 1968 (poi non trovo altre notizie). Purtroppo non riesco a dare un senso all’annotazione in basso a destra che potrebbe essere la data (ma la foto potrebbe essere del '67). Comunque, ora ho trovato il mio nuovo sfondo desktop (anche quello prima era un N1, tra l’altro)

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Grazie @amoroso, bellissima! :star_struck::star_struck::star_struck:

E’ un’immagine classica, esposta anche nel “pannello storico” che si trova nell’edificio 112 di Bajkonur. Si è vista anche nel filmato della seconda visita della crew di Parmitano al cosmodromo. Nel fotogramma qui sotto è la seconda dall’alto a sinistra.

Il prossimo di noi che va a Bajkonur potrebbe ottenere maggiori informazioni dalla didascalia che si trova alla destra dell’immagine che, fatto strano, è stampata in modo speculare rispetto a quella proposta più sopra (intendo con la destra nella sinistra).

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Non ha mai raggiunto l’orbita, è sempre esploso prima, non so quindi se si possa dire che abbia volato. Dopo il quarto tentativo hanno cessato lo sviluppo.
Grande immagine @amoroso , grazie!

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Mi era sfuggito che veniva assemblato orizzontalmente. Considerate le dimensioni mi chiedo che razza di gru usavano per raddrizzarlo.

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Veniva usato questo sistema di raddrizzamento (versione alla massima risoluzione):

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Beh volare ha volato…meno del previsto…

Poco più di un N-1 hopper. :grinning_face_with_smiling_eyes:

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Credo che gli stessi due erettori realizzati per l’N-1 siano poi stati modificati per Energia-Buran e siano ancora lì a prendere la ruggine sui binari davanti alla parte abbandonata del sito 112.

Sono così grandi che si vedono anche su Google maps.

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Tanto per completare la lezione di storia:

:wink:

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Provo ad aggiungere anche io un pezzo di storia, ma più politica. In questo video c’è raccontata la corsa alla luna con l’N1 e il suo progettista. Spero di non sbagliare.

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NickStevens ha aggiunto altre notizie, confermando che non si tratta di un esemplare destinato a volare, ma di un weight model, per testare la resistenza della struttura e dell’erettore (sul quale si trova anche nella prima foto).

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Grazie 1000 per la condivisione. L’N1 è un vettore che mi ha sempre affascinato per le sue linee molto particolari. Davvero esteticamente appariscente.

Peccato per le miriadi di problemi causati dalla mancanza di fondi/mal gestione/rivalità interne/schedule rush etc etc…
Sarebbe stato bello vedere almeno un volo di successo. Ci andarono anche molto vicini con l’ultimo volo.

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Nick Stevens è un gran disegnatore ed un’ottima persona, mi ha aiutato a “mettere a posto” i miei disegni del razzo N1 apparsi poi nel libro “Spacecraft”, di cui gli sono debitore.

Questa nel libro non c’era.

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Probabilmente è stato l’equivalente sovietico dell’esemplare di test SA-500F del Saturn V.