fumarsi una sigaretta nello spazio

La mia è una pura curiosità.
A memoria, mi ricordo di aver letto sul forum che qualcuno fumasse sulla MIR, ma non riesco a trovare il post.
E’ vero? E’ possibile?
Ma secondo voi sarebbe possibile fumarsi una sigaretta sulla stazione spaziale ?
Al di là degli aspetti salutistici, sarebbe una gran cosa poterlo fare per un astronauta tabagista che sta 6 mesi nello spazio o soprattutto in previsione di un viaggio su Marte.

Dubito che un astronauta al giorno d’oggi possa essere dipendente dalla nicotina. Di sicuro qualcuno fumera’ una sigaretta ogni tanto, ma non riesco ad immaginarmi un fumatore regolare.

Venendo al punto, non e’ una grande idea, per motivi che ci si puo’ facilmente immaginare. Il fumo farebbe scattare i rilevatori, la cenere andrebbe gestita, i rifiuti andrebbero resi sicuri e messi via. Niente di insormontabile, ma ne vale la pena?

“Svapare” (cringe) non e’ nemmeno una buona opzione. Almeno per quanto riguarda i rilevatori di fumo USOS, tutto cio’ che cambia la trasparenza dell’atmosfera li farebbe scattare.

Se una persona non è in grado di sospendere di fumare per 6 mesi, probabilmente non ha le qualità per diventare astronauta.

È scritto esplicitamente in Dragonfly di Bryan Burrough. Peggy Whitson, che all’epoca non era ancora astronauta ma lavorava come crew support di Linenger o di Foale (non ricordo), rimase esterrefatta quando scoprì che sulla MIR i Cosmonauti fumavano regolarmente sigarette

Sicuramente sarebbe possibile. Bisognerebbe però innanzitutto disattivare i rilevatori di fumo per evitare di far suonare allarmi vari. Dopodiché sicuramente questo sovraccaricherebbe i vari filtri HEPA e il sistema di rimozione dei contaminanti (il TCCS). Significa che se al momento si cambiano questi filtri e questi carboni attivi ogni X mesi, se gli astronauti cominciassero a fumare regolarmente bisognerebbe farlo molto più spesso.
Ricorda che la ISS è un ambiente totalmente chiuso, è come fumare a casa con le finestre chiuse e senza aprire nè le finestre nè la porta per 6 mesi di fila… immagina come sarebbe l’aria dopo qualche giorno :wink:

Boh, io non sarei così categorico. Alla fin fine ognuno è libero di decidere per se stesso, e non vedo perché il fatto di fumare dovrebbe implicare non avere le qualità per diventare astronauta.

Più che altro, per quello che ho scritto sopra a riguardo dei sistemi di pulizia dell’aria e per le analisi aggiuntive che andrebbero fatte, fumare regolarmente a bordo comporterebbe di sicuro un aumento dei costi del programma. E quindi, come dice Michael, ne varrebbe la pena? Come si potrebbe giustificare que’aumento di costi?
“signor program manager, dobbiamo fare 6 mesi di analisi, poi dobbiamo fare delle modifiche al sistema e inventarci un modo per implementare questa modifica senza impattare troppo tutto il resto. In tutto costerà circa 500 mila dollari”
“ah ok, e qual’è il motivo che sta dietro a questa richiesta?”
“beh, sa, l’astronauta pinco pallino fuma e non vuole smettere durante i suoi 6 mesi a bordo…” :fearful:

Io credo che Paolo intendesse che uno non ha le qualità per fare l’astronauta se non è in grado di fare a meno delle sigarette per 6 mesi, che è un po’ diverso. Io concordo con lui

Esatto.

Sì lo avevo capito così, ma comunque non sarei così drastico.
Per come la vedo io, di sicuro non cambierei la ISS per permettere agli astronauti di fumare. E quindi, siccome a bordo per 6 mesi non potrà fumare, l’eventuale astronauta dovrà scegliere se smettere di fumare per quel periodo o se cambiare lavoro e farne uno che gli permetta di continuare a fumare. Ma sarà in tutto e per tutto una sua scelta, che imho non ha niente a che fare con l’avere le “qualità” per fare l’astronauta…

L’abitudine al fumo mi sembra lontana dallo stile di vita di un astronauta, poi dipende da tanti fattori. Anche un sacco di medici fumano pur conoscendo benissimo i rischi di quell’abitudine.
Certo il fumo danneggia non solo il fumatore, ma anche chi è nei paraggi, e non è il caso di modificare la ISS aggiungendo un “modulo fumatori” :slight_smile: (vabbè poi a Milano inaliamo benzene, ma questo è un’altro discorso).

(OT: io ho smesso a 20 anni, ma se divento abbastanza vecchia ricomincio ;.) )

Cosa usavano sulla Mir per accendere le sigarette? Non ricordo se Dragonfly ne parla.

A quanto ricordo non ne parla, in effetti la domanda è interessante :slight_smile:
Peró per accendere una sigaretta non c’é bisogno di una fiamma viva, basta una superficie calda. Quindi presumo che una qulaunque resistenza elettrica potrebbe andare bene…

Ma allora sulla MIR spendevano di più perchè dovevano cambiare i filtri spesso o avevano un differente ricambio d’aria?
Per loro non c’era il problema dell’aria chiusa?
(Grazie Buzz per le risposte; a giudicare dalla foto del profilo immaginavo che avrei trovato in te una persona ferrata in materia e che poteva essersi posta i miei stessi interrogativi; mi sa però che siamo in pochi!).

Trovo interessante questo aspetto del fumo perchè rende più umano o diciamo “terrestre” un luogo particolare come una stazione spaziale che in genere si pensa assolutamente esente da “debolezze” umane.
Inoltre, se pensiamo a missioni future di durata pluri annuale, penso che la strada sia quella di rendere il più possibile confortevole la vita dell’astronauta e questo significa rendere l’abiente vivibile quanto più simile a quello terrestre.
Non è facile pensare che per quasi due anni (tempo minimo, ad esempio, per una missione su Marte) una persona riesca a rimanere controllata ed esente da debolezze (e non parlo solo di fumare una sigaretta, penso anche solo al fatto di mangiare un panino vero con tanto di briciole o una pizza scaldata in forno piuttosto che bere alcolici). Penso sia un aspetto che debba essere tenuto in considerazione.

Per finire concordo sul fatto che un astronauta debba essere in grado di astenersi da vizi e dipendenze varie per il tempo necessario richiesto da una missione od altro impegno , ma il fatto che fosse concesso ai cosmonauti russi di fumare nelle missioni di lunga permanenza (e loro stavano anche anni nello spazio) mi fa pensare che le mie considerazioni abbiano un fondo di verità e soprattutto che l’astinenza sopra citata possa essere attuata, ma non per lunghissimi periodi.

Sì ma non mi fraintendere, io sono un fumatore abbastanza saltuario e se dovessi scegliere non ci penserei più di un secondo a smettere pur di andare per 6 mesi nello spazio :wink:

Il problema è che l’ambiente non è terrestre. Nello spazio l’ambiente è totalmente chiuso, tutto quello che viene espulso va in qualche modo rimosso dall’aria e possibilmente recuperato. Si fanno ricerche per chiudere completamente il ciclo del riciclo dell’acqua e dell’aria, non avrebbe senso aggiungere volontariamente qualcosa che crea solo problemi

Questo è vero senza alcun dubbio, è giusto cercare di far sì che gli astronauti possano sentirsi “a casa”, ma bisogna sempre considerare anche che impatti negativi queste scelte possono portare.

E non bisogna mai dimenticare che le missioni spaziali sono sempre ad altissima visibilità mediatica, gli astronauti sono presi come modello da migliaia di persone, sono visti come un qualcosa da emulare. Per dirla in termini più semplici possibili, un astronauta che fuma può essere mezzo di giustificazione per un adolescente che inizia a fumare; un astronauta che beve una birra può essere una giustificazione per un giovane che si ubriaca e poi guida.

Le debolezze le abbiamo tutti, ma nel momento in cui diventiamo un modello da emulare per qualcun altro, dobbiamo essere abbastanza intelligenti da capire che danni possiamo fare in chi ci segue e quindi tenerle a bada…

Il volume minore della Mir rispetto alla ISS può avere facilitato il ricambio d’aria?

Direi di no, anzi semmai direi il contrario. Un volume maggiore significa che i contaminanti sono più diluiti, avere 6 astronauti invece di 3 significa che il sistema di riciclo è progettato per rimuovere quantità maggiori e quindi è più resistente al “disturbo”
Però non so quali fossero gli standard di atmosfera ai tempi della Mir, magari accettavano un’aria meno pulita. E comunque anche se fumavano credo che fosse qualcosa di sporadico, non penso che fossero 20 sigarette al giorno

Fumare fa malissimo e non soltanto nello spazio.
Detto questo molti dei vecchi Astronauti fumavano (John Young per esempio è sempre stato un fumatore di pipa),ma ovviamente non nello spazio (tra l’altro credo che siano talmente tante le cose da fare che difficilmente può venire in mente una cosa del genere).
Circa i Russi,se ne sono dette tante ( riviste porno per “aiutarsi” durante le lunghe permanenze nella Saljut,alcool) alcune cose sono vere,altre leggende.
Che un Cosmonauta andasse in qualche modulo a fumare però mi fa cadere le braccia: fiamma libera in quell’ambiente…e la cenere in assenza di peso?
Poi,per carità, gente che ha spedito tre tizi in orbita,senza tuta a pressione strizzati in una Vostok modificata e senza seggiolini ad eiezione solo per mandare un equipaggio composto da più di un uomo nello spazio prima degli Americani,può essere stata capace di qualunque cosa.

Insomma, l’accendisigari della macchina :stuck_out_tongue_winking_eye:

Sul fumo nello Spazio il mio sentimento è mixed, fermo restando che la discussione è molto interessante sia per i problemi teorici dell’ambiente chiuso in ricircolo sia per le interessanti note storiche.

Ho fumato (poco), non fumo, non condanno i fumatori (men che meno quelli sporadici/occasionali). Capisco però chi parla di “stile di vita” da astronauti: ok, freghiamocene del cattivo esempio mediatico e dei vincoli “etici” che associamo ad un professionista di cosi alto livello…rimane pur sempre la necessità oggettiva di coltivare la propria salute per la sicurezza propria e dei colleghi.

Sappiamo tutti che una sigaretta alla settimana non peggiora le performance di nessuno, ma se un astronauta non può rinunciarvi per qualche mese significa che è un fumatore cronico, e mi aspetto che le sue capacità fisiche non saranno ottimali. Forse migliori delle mie nonostante io non fumi, ma non ottimali.

Inoltre, non meno importante, il profilo psicologico non è secondario dal mio punto di vista. Questi uomini e donne devono affrontare pericoli e sacrifici, ed il percorso per diventare astronauti è tutto fuorché semplice: se una persona non è in grado di resistere a vizi così banali e gratuiti, mi chiederei se possieda la determinazione per fare questo lavoro…

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Cito da Dragonfly, nota a piè di pagina 89:
“Peggy Whitson, the NASA scientist who supervised the American science program for Norm Thagard’s mission to Mir in 1995, was dismayed to find that the cosmonauts actually smoked cigarettes and drank vodka aboard the station. The vodka, she discovered, was stored inside half-liter “drink bags” that were sent up on Progress supply ships under the guise of “psychological support” materials”

Il tema del fumo è una di quelle cartine di tornasole che ci fanno vedere come la società è cambiata negli ultimi 50 anni.
Ai tempi dei primi astro/cosmonauti, erano più i non fumatori che i fumatori, se non sbaglio l’unico degli original seven che non fumava era Cooper, e infatti videro che il suo consumo di ossigerno durante il suo primo volo fu sensibilmente inferiore rispetto agli altri.
Anche gli astronauti del secondo e terzo gruppo erano molto spesso fumatori, interessante notare come la dipendenza dal fumo non fu considerata un discrimine agli inizi, quando variabili molto meno incisive portarono a scartare diversi candidati (Lovell, se non sbaglio, venne scartato alla selezione del gruppo mercury perchè il suo livello di bilirubina non era in un range considerato statisticamente normale.
Pur essendo un fumatore, capisco e concordo sul fatto che un astronauta contemporaneo non può essere un fumatore, non solo per le considerazioni già fatte, ma anche perchè, come abbiamo visto anche in questi giorni con Samantha, un astronauta è anche un soggetto di studio per analisi mediche in condizioni irripetibili, per cui l’abitudine al fumo (anche se pregressa) potrebbe influire in determinate attività.
Per il resto, concordo con Buzz, se potessi andare nello spazio anche per un giorno, smetterei di fumare! :wink:

Senza contare il peso da mandare in orbita, la vedo dura giustificare ai contribuenti una spesa di tot migliaia di euro per spedire in orbita pacchetti di sigarette…

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Anche questo , come già detto da Giulione, é un segno dei tempi.
30/40 anni fa sarebbe stata più dura probabilmente, giustificare che , per una permanenza di sei mesi nello spazio, non venissero fornite agli astronauti ALMENO le sigarette…
Per quanto riguarda il peso, ad ogni astronauta viene mandata una certa quota di " bonus item" ( mi pare nell’ ordine di un Kg circa) di sua scelta (cioccolata dolcetti libri ecc…) proprio come " supporto morale" , quindi non credo sarebbe un grosso problema logistico trasportare una stecca di sigarette sulla stazione. Il vero ostacolo sta proprio nel cambiamento culturale nei confronti del fumo. (che peraltro,nonostante io sia un fumatore, trovo abbastanza giusto, perlomeno per quanto riguarda il fumo passivo).