L’ESA ha annunciato la data del rilascio del terzo catalogo (Data Release 3) dei dati Gaia: 13 giugno 2022
Tutti i dettagli li trovate qui:
Rispetto alla Early Data Release 3, la Data Release 3 conterrà dei nuovi tipi di dati. Ne cito alcuni:
La spettrofotometria per almeno 100 milioni di stelle
1 milione di spettri RVS (risoluzione 10000)
Velocita’ radiali medie per circa 33 milioni di stelle
Classificazione di variabilita’ per circa 13 milioni di stelle
Soluzioni orbitali per circa 150,000 oggetti del sistema solare, e spettri di riflettanza per 50,000
Identificazione e caratterizzazione di circa 1 milione di QSO
Soluzioni orbitali per alcune centinaia di migliaia di stelle binarie
Riguardo l’ultimo punto, tra queste ci saranno anche molte orbite dovute a compagne sub-stellari e di massa planetaria.
Un esempio molto bello, che da un’idea di cosa puo’ fare Gaia riguardo la scoperta di pianeti extrasolari lo troviamo, in anteprima, qui:
( Credit: ESA/Gaia/DPAC, CC BY-SA 3.0 IGO )
La figura mostra l’orbita astrometrica di una stella (HD81040, di massa un po’ piu’ piccola del Sole) dovuta ad un pianeta, di circa 8 volte la massa di Giove, che le orbita attorno in circa 850 giorni.
Grazie a Gaia è stato scoperto un buco nero piccolo e vicino, si tratta di:
Normalmente questi oggetti sono invisibili, per il fatto che non emettono luce e che non distorcono la luce circostante con la loro piccola massa, meno di 10 masse solari.
È stato scoperto grazie alla componente binaria che ci orbita intorno, una stella normale. Il comportamento di questa stella, infatti, è spiegato solo grazie a un ipotetico buco nero nei pressi.
Ad una prima occhiata mi sembrano cose molto diverse. Gaia fa essenzialmente astrometria, e l’enfasi è su posizione e moto proprio, Decaps2 non parla di moto, perché alla sua risoluzione (1") e tempo (due anni) non è misurabile per la maggior parte delle sorgenti. http://decaps.skymaps.info/catalogs.html
In compenso, potendo fare pose lunghe ed avendo 4 metri di specchio può raggiungere magnitudini superiori e fare più bande spettrali.
L’ESA chiede il vostro aiuto per guardare le stelle. Potete farlo anche di giorno:
Potete diventare un citizen scientist, credo si dica così anche in italiano, l’ESA non è nuova a queste iniziative, già in passato ci sono stati molti contribuiti utilissimi di non-scienziati-professionisti:
A 1500 anni luce, l’ha scoperto solo ora Gaia perché contrariamente agli altri buchi neri conosciuti, questo non emette radiazione X e gamma, è proprio nero. Rispetto gli altri, è molto piccolo e vicino. La scoperta è avvenuta grazie a una stella vicina perturbata dalla gravità del buco nero.
Tra le misure migliorate con i dati di Gaia c’è il passaggio della stella più vicina. Il primato spetta a Gliese 710, che passerà vicino tra un milione di anni.
La vecchia stima prevedeva una distanza minima di più di un anno luce, la nuova stima con i dati di Gaia è di 10635±500 au, circa 0,1 anni luce.
Passerà quindi molto vicino con discreti effetti gravitazionali. Non sarà in grado di perturbare le orbite dei pianeti tanto da destabilizzarle, ma nella Nube di Oort farà un bel casino, tanto da fiondarci qualche grosso sassolino addosso.