Apro un nuovo topic per comunicare, a chi non ne fosse gia’ a conoscenza, che l’ESA ha annunciato ufficialmente che il rilascio del secondo catalogo (Data Release 2) di Gaia avverra’ il 25 aprile 2018.
Rispetto al primo catalogo, stavolta ci saranno le parallassi (e quindi le distanze) e il moto proprio di piu’ di 1 miliardo di stelle (nel primo catalogo erano solo 2 milioni), oltre che le velocita’ radiali di circa 6 milioni di stelle.
Magnitudine G: magnitudine nella banda fotometrica G, che essenzialmente è nel verde, quindi magnitudine visibile. Vedi https://en.wikipedia.org/wiki/Photometric_system
mas: milliarcsecond, millesimi di secondo d’arco. Gli errori intrinseci di Gaia sono nell’odine di manciate di micro arco secondi, ma nei documenti si usa il milli arco secondo.
Le variabili sono sorgenti (per la massima parte stelle, ma anche quasar, blazar e simili) che fra una misura e l’altra hanno cambiato la propria magnitudine, e magari (sovente) il proprio spettro.
Esistono infinite categorie di stelle variabili: intrinseche (cataclismiche, RR Lyrae, cefeidi, ecc), binarie a eclisse, regolari, semiregolari e caotiche… c’è veramente di tutto. Anche il Sole è debolmante variabile, specialmente nell’UV, con ciclo di 11 anni circa.
Un database di 550 mila e passa sorgenti significa decenni di lavoro da fare.
La cifra sulla polvere misura quanta polvere c’è in quella linea di vista, e quindi quanta estinzione di luce nelle varie bande. Credo sia misurata facendo un paragone tra la luminosità di molte stelle nel visibile e nell’infrarosso, che è molto meno attenuato dalla polvere. Ma su questo non sono sicuro, mi piacerebbe un’info da Paky.
Nel caso di Gaia, misuriamo la luminosita’ della stella in 3 bande fotometriche, G (come Gaia), GRP (Gaia red photometer) e GBP (gaia blue photometer).
Dalla parallasse troviamo la distanza e quindi le luminosita’ assolute. Mettendo insieme tutte queste informazioni, si puo’ stimare la temperatura della stella e l’assorbimento e arrossamento (della luce) dovuto alla polvere interstellare lungo la linea di vista.
C’e’ pero’ una certa degenerazione tra la temperatura e l’arrossamento, quindi e’ difficile stimarli con precisione con i dati attuali. Nella prossima release (la numero 3), si useranno anche gli spettri prodotti dal fotometro (che e’ in realta’ un spettrometro a bassa risoluzione) di Gaia, e la stima della temperatura e dell’arrossamento saranno molto piu’ precisi.
Per noi che manteniamo in funzione il satellite, e’ bellissimo vedere che i dati grezzi raccolti e le sensibilita’ delle sottocomponenti del piano focale si traducono in arricchimento della comprensione umana dell’universo. Enorme soddisfazione.
Ah, certo, e studiata per poter essere classificata. E su mezzo milione di oggetti ci saranno sicuramente sorprese tipo la stella di Tabby, https://it.wikipedia.org/wiki/KIC_8462852