Gaia Mission Log

Io all’inizio non ho seguito molto la missione, sono molto attento a quel che succede all’interno del sistema solare, e Gaia mi interessava poco, per via dell’obiettivo scientifico al di fuori del nostro sistema.
Gaia ha mappato con precisione miliardi di stelle e oggetti che passavano nel suo obiettivo. C’è stata un sacco di scienza non prevista che ha permesso scoperte prima (e ancora ora) impensabili con altri strumenti.
Ripeto, le scoperte principali riguardano le stelle, ma due delle cose che sono state possibili grazie alle misurazioni di Gaia e che riguardano il nostro sistema solare sono forma e massa dei satelliti.

Prima di Gaia era impossibile sapere la massa di un satellite. Sappiamo la massa dei pianeti solo grazie alle perturbazioni gravitazionali ai corpi vicini, in particolare ai satelliti naturali, ma con gli asteroidi è impossibile arrivare fino a questo livello di precisione. O almeno lo era prima di Gaia.
Ne avevamo già parlato ovviamente, il thread è qui:

Grazie ai tracciamenti continui e superprecisi, dai dati acquisiti da Gaia si riesce a misurare la perturbazione orbitale dopo l’incontro di due asteroidi anche se passano a grandi distanze tra di loro. Incontri come questi sono frequenti, maggiore è la distanza minima richiesta, maggiore è la frequenza, ma minore lo scostamento orbitale. Con Gaia si è riusciti ad arrivare a una precisione tale da riuscire a misurare la massa di molti asteroidi.
Oltre alla scienza che permette questa misura, c’è anche da considerare la scienza che chiude. Come potete vedere nel thread linkato, c’era un filo di ricerca che cercava di individuare quark strange in asteroidi ad alta densità. Gaia ha escluso questa possibilità e troncato un ramo di ricerca non produttivo. Potrà sembrare una cosa abbastanza inutile, ma questo mi ricorda il mio maggior contributo alla ricerca quando ero ancora in attività, in un settore completamente diverso. Ho scoperto un paio di errori che hanno reso inutile due filoni di ricerca di alcuni miei colleghi, risparmiandogli di buttare al vento qualche anno di produttività. Niente pubblicazioni e niente meriti pubblici, ma comunque un contributo che è stato ritenuto importante in una cerchia ristretta di persone.

L’altro tassello importante per lo studio del sistema solare è dato dalle occultazioni. Le occultazioni sono sempre esistite, si conoscono da anni e permettono di risalire alla forma di un asteroide guardando la forma delle eclissi di stelle proiettate sulla Terra. Questa frase ipersemplifica il concetto che ci sta dietro, ma il lavoro preliminare è immensio. Delle occultazioni ne avevamo parlato nel forum, qui ad esempio, non mancando di citare i meriti di Gaia.

Questa è la classica immagine che si fa vedere quando si parla di occultazioni.


Precise astrometry and diameters of asteroids from occultations – a data set of observations and their interpretation, doi: 10.1093/mnras/staa3077
Alcuni astronomi amatoriali guardano una stella, poi per un piccolo intervallo di tempo la stella scompare, loro riportano il tempo da-a, e con tanti dati si ricostruisce la forma dell’asteroide come per l’immagine sopra, che si è rivelato essere un asteroide binario.

Prima di Gaia le occultazioni prevedibili erano rarissime. Serve un calcolo molto preciso sulla posizione della stella e dell’asteroide per prepararsi a una occultazione. Da quando Gaia ha permesso di misurare il moto proprio delle stelle con questa precisione, le occultazioni sono aumentate in modo considerevole, tanto che si sono creati gruppi per permettere misurazioni continue. A proposito, per il sud Europa è un gruppo di Massa Carrara che se ne occupa, nel thread linkato magari trovate qualche riferimento.

Questa nuova possibilità di fare ricerca sugli asteroidi apre la possibilità agli astronomi amatoriali di poter contribuire alla ricerca con il loro telescopio da casa. Serve qualcosina di più di un telescopio per tracciare con precisione il tempo di occultazione, ma è poca cosa.

Quindi Gaia ci porta questo indirettamente, forma e massa di numerosi asteroidi, di cui sarebbe stato impossibile avere dati in modo così economico, senza cioè una missione spaziale per ogni asteroide.

Gaia è molto importante dal punto di vista scientifico perché porta una base di dati veramente grande. Non fa osservazioni spettacolari, come Hubble o Webb per esempio, ma fornisce i pressupposti per permettere ad altri centri di fare le proprie scoperte. È una missione breakthrough in un certo senso, ed è abbastanza unica nel suo genere. Non è popolare ma è stata molto importante per il panorama scientifico.

Questo ve lo dico che non ci lavoro, eh :wink:
Magari chi ci lavora lo apprezza ancora di più.

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