Eccomi qua, scusate il ritardo ma ho avuto qualche problema di connessione.
Dunque, seguendo i vostri consigli, ho acquistato uno dei pacchetti per visitare entrambi i musei ed ho alloggiato all’hotel Speyer, sito all’interno dell’area del museo. Arrivarci dall’aeroposto di Baden-Baden (vicino Kalsruhe) non è stata propriamente una passeggiata, ma anche se un po’ tardi, ci sono arrivato. Alla fine per impegni lavorativi della mia compagna ho fatto il viaggio da solo, e me lo sono davvero goduto. Il museo anche di sera suscita un certa impressione, con un bellissimo Boing 747 sospeso a decine di metri di altezza e completamente illuminato. L’albergo è carino, pulito con personale educatissimo.
Compreso nel pacchetto, oltre il pernotto, la prima colazione e l’ingresso al museo, c’è anche la visione di uno dei vari film nel cinema Imax sito nel museo. Io ne ho visto uno (completamente in tedesco), che mostrava scene di una missione Shuttle miste a splendidi panorami terrestri oltre che dallo spazio. L’impianto del cinema è un po’ “vetusto”, la qualità è buona ma c’è anche uno strappo nel telo dello schermo abbastanza fastidioso. 
Il museo è fantastico, il primo padiglione a cui si ha accesso è pieno di automobili di ogni genere, età ed epoca, aerei, locomotive e carri armati. Praticamente ogni metro di spazio disponibile è riempito con stupendi modelli perfettamente mantenuti, il sogno di ogni appassionato. Uscendo, c’è una grande area aperta in cui sono esposti altri aerei militari ed il famoso Boeing 747, visitabile salendo le scale. Il vecchio Jumbo è perfettamente tenuto, anche se messo in una strana angolazione, e completamente visitabile, rendendo così possibile scoprire parti di questo splendido veicolo che erano altrimenti celate al pubblico, come la stiva di carico, la Business Class e la cabina di pilotaggio.
Dopo questa passeggiata rinfrescante, si può accedere al secondo padiglione, dedicato ai veicoli ed alle missioni spaziali (quello che mi interessava insomma). All’esterno sono posti alcuni segmenti di Solid Rocket Booster provenienti dal razzo Ariane dell’Esa. All’interno, appena si entra, si viene accolti da una bellissima Vostok. proseguendo c’è un angolo completamente dedicato ai primordi del volo spaziale umano, con informazioni su tutte le prime missioni del programma spaziale russo ed americano, completi di cimeli, come parti di heatshield, checklist, tute e parti delle varie capsule.
Sono esposte repliche delle missioni lunari della NASA, con tanto di finto suolo lunare, replica del LEM e di rover lunari, con precise descrizioni di ogni rover portato dagli americani sulla Luna. Ci sono anche replice del modulo Columbus della Esa e dello Spacelab.
In questo padiglione però, almeno a mio parere, la fa da padrone il Buran. Non so per quale ragione (probabilmente ignoranza), ma ero convinto che gli spazioplani fossero piccoli, mentre il Buran ha spazzato via questa convinzione. E’ grande, ma davvero grande e meraviglioso all’occhio. Il modello esposto era un modello di test per il volo atmosferico per Roscosmos (l’equivalente dell’Enterprise per la NASA), perfettamente tenuto, fino all’ultima mattonella di scudo termico. Da l’impressione di poter essere montato sul vettore Energia e lanciato in orbita da un momento all’altro. Due apposite rampe permettono ai visitatori di accedere alla parte inferiore dello spazioplano, oltre che alla stiva di carico, da cui si può assistere ad una spettacolare vista sulla cabina di pilotaggio (che ad occhio mi sembra meno complicata rispetto a STS).
Personalmente sono rimasto talmente colpito da questo veicolo russo dal triste destino, che non sono riuscito ad assaporare come avrei dovuto la collezione di tute spaziali americane e russe, i vari tipi di cibo mangiato dagli astronauti nelle varie missioni e di tanti gadget presenti in questo padiglione.
Comunque, dopo aver mangiato al ristorante del museo (ottimo ed a prezzi niente affatto malvagi), ed aver ammirato per ore il Buran da ogni angolazione (vietato toccare c’era scritto, ma si sà che gli italiani devono mettere mano dappertutto, ed una carezzina allo scudo termico sono riuscito a farla), ho lasciato il museo ed ho approfittato dell’ora non troppo tarda per fare una passeggiatina in centro a Speyer. La cittadina è molto carina e tranquilla. Dal museo in 10 minuti a piedi si arriva al centro, principalmente composto da un lungo vialone (area pedonale ovviamente) dove fare shopping o gustare un buon caffè/birra, oltre che ammirare un paio di chiese in stile gotico che fanno sempre effetto. Praticamente assente la vita notturna, ci sono solo un paio di locali aperti la sera, raggiungibili solo in auto, per chi fosse interessato. Personalmente, dopo aver camminato per tutto il giorno, ho preferito andare a letto, visto che il giorno dopo mi aspettava il museo di Sinsheim ed il relativo viaggio.
Un consiglio a chi fosse interessato a visitare i due musei: se decidete di usare i mezzi pubblici, partite presto e preparatevi a chiedere informazioni per sapere quale treno/autobus prendere. I mezzi sono sempre disponibili e con orari buoni, ma il fatto che sia tutto completamente scritto in tedesco, non è particolarmente di aiuto per chi tale lingua non la conosce affatto e fà affidamento sul buon vecchio inglese.
Comunque dopo un lungo viaggio, sono riuscito ad arrivare al museo di Sinsheim. Dalla stazione del treno, basta camminare meno di un chilometro per entrare nel museo. Si viene accolti da un modello di Concorde e da un Tupolev 144 esposti in alto, sulla falsariga del Boeing di Speyer, ed anche l’interno del museo è sviluppato in maniera analoga. Non c’è un settore spaziale, ma una collezione sterminata di automobili, locomotive, carri armati, aerei da far venire la pelle d’oca. Ci sono anche una ventina di automobilida Formula 1 più motociclette di tutti i tipi, comprese quelle della MotoGP o della vecchia 500, con tato di tuta e dedica del pilota del momento.
Per me questa visita è stata meno interessante di quella del museo Speyer (manca il settore spaziale), ma è sicuramente avvincente poter vedere da vicino e spesso anche da dentro, veicoli antichi o moderni tenuti così bene.
Così come per il museo di Speyer, nel pacchetto di Sinsheim è compreso anche uno spettacolo al cinema Imax 3D presente nel museo. Qui ho assistito ad un film sul telescopio spaziale Hubble, con tutte le varie missioni Shuttle che hanno contribuito a portare in orbita e sistemare il grande telescopio, più una gran quatità di immagini di stelle e galassie lontane riprese dal famoso telescopio. Sinceramente il cinema Imax 3D è da urlo, ottima la qualità delle immagini come del 3D, tanto che mi sono chiesto come mai non ne avessi mai visto uno in giro. Il prossimo anno poi, il museo ha annunciato che avrebbe ristrutturato il cinema, rendendolo un ancora più moderno spazio Imax 4D.
Terminata anche questa visita sono tornato a Speyer per riposare (ormai era sera). Il giorno dopo mi sono spostato a Colonia, trovando un albergo molto carino a non più di 20 km dalla sede dell’Esa.
Ora, il sito Internet dell’Esa non è molto chiaro (soprattutto se letto in inglese sembra) circa le possibilità di visitare la sede, quindi contavo di andare direttamente sul posto e vedere cosa si poteva fare.
Purtroppo, per colpa della mia ignoranza (e per il fatto che ho dovuto alla fine organizzare tutto il viaggio abbastanza in fretta senza informarmi come avrei dovuto), ho scoperto il mattino dopo (domenica), che erano in corso visite all’Esa da parte di gruppi che avevano prenotato (e pagato) già da tempo.
Quindi niente visita, in cambio ho girato in lungo e largo la bellissima città di Colonia, che merita davvero una giornata, per vedere la meravigliosa cattedrale gotica, le gare di canoa che di domenica si svolgono sul fiume che divide la città, e le tante iniziative volte a bambini e famiglie.
E con questo concludo il mio resoconto. Scusate se non ho approfondito certi punti o ne ho saltati altri. Di seguito trovate un album Imgur con alcune delle foto fatte nei musei. Buona visione