Trovo triste e singolare che nel 2012 non sia ancora divenuto possibile inviare un rifornimento automatico “in volo” a uno strumento così sofisticato, costato 850 milioni di euro e ancora perfettamente funzionante. Basterebbe un robot-serbatoio teleguidato da terra. Ma probabilmente non é stato previsto uno sportelletto della “benzina” in fase di progettazione.
Altro che scienziati, mi sembrano dei zozzoni. Per la ricerca di eventuale ghiaccio, sulla superficie lunare, potrebbero utilizzare sistemi e modi meno rozzi ed inquinanti; di questo passo la Luna sarà una discarica cosmica e non il nostro bello ed amato satellite. Se dovessero sbagliare i calcoli e far impattare Herschel sul sito di allunaggio di una delle missioni Apollo vorrei proprio vedere la reazione degli americani.
Non essendo possibile un suo rifornimento, la soluzione migliore sarebbe quella di immettere il satellite su un orbita solare che, magari, lo portasse ad impattare sul Sole.
La Luna è bombardata da millenni da roba ben più massiccia. Credo che tu non abbia nemmeno idea dell’ordine di grandezza delle dimensioni della luna e di Herschel.
Un impatto con velocità orbitali (pensiamo a LCROSS per stare sulla luna o Deep Impact - non il filmaccio - per la cometa Tempel) no lascia “carcasse” sulla superficie…
Abbiamo capito la tua posizione sull’argomento. La definizione di “zozzoni” potevi risparmiartela.
Sbagliando i conti, tornando dal lavoro oggi potrei parcheggiare nel tuo garage invece che in casa mia a Monaco.
Fai questa affermazione ogni volta che si parla di qualcosa di simile.
La velocità da perdere per arrivare sul sole è paragonabile a quella necessaria per uscire dal sistema solare.
Pensa al numero di slingshot che sono stati necessari per le Voyager e le Pioneer… e pensa se ti sembra fattibile
Ecco l’effetto dell’impatto artificiale sulla Luna di un oggetto circa 5 volte più massiccio di Herschel. Date un’occhiata alla scala delle dimensioni nell’angolo in basso a sinistra della foto. Tutto qui.
Di impatti come questo se ne verificano sulla Luna ogni qualche settimana o meno da miliardi di anni. E, vista la completa fusione del corpo impattante per la fisica di questi impatti, rimane ben poco della struttura e composizione originale dell’oggetto. Noi terrestri ogni quanto lanciamo qualcosa sulla la Luna? Ogni 5-10 anni da una quarantina d’anni?
Quanto alla possibilità di cadere per errore su un sito storico Apollo, se fosse così facile gli esperti di astrodinamica avrebbero un sorriso così largo da disarticolare la mascella.
ma prima di scrivere queste assurdità non sarebbe meglio informarsi un pò
o forse non si arriva neanche ad essere consapevoli se di un argomento un pò complesso non se ne ha un
minimo di nozioni non serve a niente tirare ad indovinare catastrofi inesistenti se non a rimediare delle figuracce madornali e divenendo allo stesso tempo ottimo terreno fertile al prolifare del complottismo?
aggiungo anche, riguardo alla possibilita’ di “rifornire” Herschel, che il satellite non e’ stato progettato per essere rifornito, che una missione di rifornimento costerebbe probabilmente quanto costurire un altro Herschel e soprattutto che finora gli unici rifornimenti orbitali che si sono fatti riguardavano liquidi a temperatura ambiente (idrazina e acqua). nessuno ha ancora mai tentato di trasferire liquidi criogenici da un satellite ad un altro, per non parlare di elio liquido (che resta liquido solo a pochi Kelvin di temperatura…)
Per di più in stato superfluido, a soli 1,6 K. Bestiale da trattare sulla Terra, follia pura da travasare a zero g. Il criostato di Herschel è una delle macchine termiche più complicate mai messe in orbita, figuriamoci se gli “zozzoni” non hanno pensato alla possibiltà di rifornire. E’ semplicemente non possibile con le tecniche attuali. Prima di sparare occorrerebbe informarsi.
Caspita! Non pensavo che la vita utile di Herschel si sia avvicinata alla fine! Beh, a questo punto spero che nel corridoio vicino alla foto dell’impatto di Smart-1 ci sia anche l’immagine dell’impatto di Herschel
Credo che sia anche l’occasione per sperimentare il decommissioning orbitale di oggetti posti in orbite così esotiche. Mi chiedo se in fase di lancio sia stata ipotizzata qualche forma di end of life e se questa si basasse sul trasferimento in orbita eliocentrica pura o se lasciasse spazio ad altre idee.
In realtà il travaso di liquidi criogenici come elio e/o azoto liquidi è pratica abbastanza comune nelle apparecchiature di risonanza magnetica e nelle catene spettrometriche al germanio per la misura della radioattività. Si sfrutta proprio il fatto che una piccola parte del liquido evapora, provocando una pressione che spinge il resto dell’elemento sotto forma liquida ad uscire dal contenitore (di solito un Vaso di Dewar, vedi l’immagine allegata). Questo funziona bene a pressione e temperatura ambiente, non saprei nello spazio però.
il metodo (che poi e’ lo stesso principio della moka) non funzionerebbe in assenza di gravita’. invece di formarsi uno strato di liquido sotto e uno di gas sopra, si formerebbero bolle di gas all’interno del liquido per cui quello che uscirebbe dal contenitore sarebbe un misto di gas e liquido
Appunto. Poi sotto i 2 K l’elio è superfluido, quindi scorre senza attrito. L’unico modo è separarlo dal gas per forza centrifuga o con un’accelerazione del tank (vedi “ullage”). E anche cosi’, con un superfluido è un casino, l’elio si infila dappertutto, ed è un problema pomparlo.
ma finora quanti satelliti sono stati riforniti ? finora che io ricordi solo hubble è stato manutenuto in orbita e solo grazie ad una missione shuttle .
Praticamente nessuno, e comunque solo in orbita bassa - Herschel è nel punto lagrangiano L2. Hubble è stato manutenuto, ma non ha fluidi consumabili, quindi sono stati sostituti moduli. Mi sembra di ricordare che il costo delle missioni Shuttle per la manutenzione sia stato superiore al costo inziale di Hubble. Il JWST sarà anche in L2, e quindi la manutenzione è fuori discussione. Diverse agenzie spaziali stanno studiando dei “tugs” (rimorchiatori) per estendere la missione di preziosi satelliti geostazionari; ma finora sono solo progetti. Insomma, allo stato attuale dell’arte questa discussione ha poco senso, un impatto pilotato sulla Luna può invece avere risvolti interessanti.
Infatti avevo scritto che non saprei se nello spazio avrebbe funzionato. Marco, l’elio per la Risonanza Magnetica [glow=red,2,300]è[/glow] in forma “superfluida” (arriva proprio alla temperatura che tu hai scritto) altrimenti la superconduttività in Risonanza non ce l’hai. Quindi a parte il problema separazione gas - liquido che sulla terra è dettata dalla gravità (e che non è un problema da poco risolvere nello spazio, concordo con voi) altri problemi non ci sarebbero, la tecnologia è già nota (o almeno io la vedo così).
Hubble non è stato rifornito perché non utilizza propellenti per il puntamento, ma utilizza giroscopi alimentati dai pannelli solari che sono stati cambiati quando si sono guastati. Infatti le missioni Shuttle verso Hubble non erano missioni di rifornimento, ma missioni di manutenzione, riparazione e reboost dell’orbita.
EDIT: sono lento nello scrivere, Marco ha già risposto ma mantengo comunque la parte di risposta relativa a Hubble.
in realtà Progress e credo anche ATV hanno la possibilità di trasferire idrazina e acqua. Il primo trasferimento di carburante in assenza di gravità è stato fatto tra una Progress e la Salyut 6 alla fine degli anni 70
Il mio punto di vista è ormai ben noto a tutti! Più che giusto che le dimensioni di Herschel siano nulle a confronto della massa della Luna, è però pur vero che grazie a persone che la pensano a tuo modo hanno ridotto la Terra in un patume incredibile.
Forse a te fa piacere andare nei boschi e in spiaggia e vedere tutta l’immondizia che c’è in terra e che viene buttata dalle persone incivili, a me da molto fastidio!
Scrivendo zozzoni mi sono trattenuto, avrei voluto scrivere qualcosa di peggio però, essendo una persona civile ed educata, mi sono trattenuto.
Per completare la mia risposta al tuo post, è vero che ogni giorno sulla Luna cade di tutto, ma si tratta comunque di “prodotti” naturali.