Ciao a tutti
Recentemente ho letto che alcuni mettono in dubbio l’autenticità delle fotografie fatte dagli astronauti Apollo sul suolo lunare, dato l’effetto “simil-vignettatura” o hostpot/falloff che si vede (a volte effettivamente anche senza aumentare il contrasto) sul suolo lunare illuminato dal sole.
A conferma della loro ipotesi secondo cui queste foto sarebbero state scattate in uno studio fotografico illuminato da riflettori professionali, portano ad esempio fotografie di superfici omogenee illuminate dal Sole scattate sulla Terra, mostrando che questo effetto non avviene.
All’inizio la cosa mi ha colpito molto. Pensandoci per qualche tempo però, mi sono accorto di una imprecisione che porta questi due esempi a non essere perfettamente paragonabili e che dunque potrebbe essere una spiegazione di questo effettivamente “inusuale” effetto hotspot-falloff del suolo lunare.
Innanzitutto, credo sia necessario dare una definizione più precisa del soggetto fotografato e delle condizioni.
Iniziamo dalle foto scattate sulla Terra. Quelle portate ad esempio sono fotografie di: deserti, prati molto vasti, vasti terreni pianeggianti non coltivati.
Dunque non stiamo parlando di superfici “completamente” omogenee come potrebbe esserlo per esempio una enorme lastra di plastica lucida, ma di superfici che potremmo definire macro-omogenee (pianeggianti, colore e luminescenza molto simili su tutta l’area, ecc) e micro-eterogenee (fili d’erba nei prati, asperità e altro nei terreni non coltivati, granelli di sabbia e onde nei deserti). Siamo sicuri che la micro-eterogeneità di queste superfici sia trascurabile?
Inoltre stiamo parlando di fotografie scattate sulla Terra, dunque in presenza di atmosfera. Quindi una più precisa definizione dei soggetti delle foto scattate sulla Terra potrebbe essere:
“superfici macro-omogenee e micro-eterogenee, omogeneamente illuminate dal Sole, in presenza di atmosfera”.
Per quelle scattate sulla Luna dunque la definizione sarebbe:
“superfici macro-omogenee e micro-eterogenee, omogeneamente illuminate dal Sole, in ASSENZA di atmosfera”.
Quindi sostanzialmente, stiamo parlando di cose che in realtà non conosciamo: nessun fotografo sulla Terra ha mai potuto fotografare un paesaggio qualunque in assenza di atmosfera.
Sappiamo che la luce solare (ma in generale, la radiazione elettromagnetica) che attraversa l’atmosfera è soggetta a visibili e ben noti fenomeni di rifrazione e riflessione.
Non potrebbero essere proprio questi fenomeni di rifrazione e riflessione a rendere, sulla Terra, omogenea la luminosità delle fotografie delle superfici macro-omogenee? In fin dei conti, queste vaste superfici non sono in realtà illuminate SOLAMENTE dalla luce solare diretta, ma anche dalla luce rifratta e riflessa dall’atmosfera.
DOMANDA:
Cosa succederebbe se, sulla Terra, potessimo fotografare un deserto o un vasto prato in assenza di atmosfera?
Dato che sarebbero solamente illuminate dalla luce solare diretta e data la loro micro-eterogeneità, potrebbero queste superfici apparire tanto meno luminose quanto più si allontanano dal punto di osservazione?