Felottina, capisco la tua amarezza. Escluderei a priori un problema “personale” nei tuoi confronti, assolutamente.
Personalmente lo vedo di piu’ come un problema organizzativo per questa specifica occasione, e strategico a livello di politiche di PR in generale.
Sono consapevole, avendo organizzato vari eventi per le AstronautiCON, che e’ davvero difficile far contenti tutti quando si ha da gestire un personaggio famoso.
Tuttavia ho l’impressione che nei post flight tour il numero di eventi semichiusi, o con draconiane modalita’ di prenotazione, siano tanti.
Non sono mancati gli incontri aperti, come quelli al MUSE, ma organizzare panel, anche brevi, con insegnanti e docenti di istituzioni scolastiche di vario livello in ogni citta’ toccata dai tour sarebbe a mio modestissimo parere un’idea vincente. Per il momento e’ “wishful thinking”…
@Marcozambi: grazie per la tua comprensione e solidarietà. Sì, sono d’accordo con quanto dici. Non ho pensato a un problema “personale”, ma di imbranataggine organizzativa sì. La scuola, ma anche ASI avrebbero tutto da guadagnare da un percorso condiviso. Tra l’altro non sono tanti gli insegnanti appassionati di spazio nella scuola media.
@Livio: se sapessi dove piazzare i figli avrei già il biglietto! La prossima volta mi organizzo x tempo, adoro il frecciarossa e da tempo vorrei fare una gita a Roma.
mi sembra strano che una struttura come ASI non abbia un ufficio dedicato alle scuole e alla didattica con un accesso diretto da parte degli insegnanti
non vorrei farla troppo facile ma con una mail ci si mette 3 secondi per capire se la si può cestinare o se valga una risposta
Per quanto riguarda le domande dal pubblico del MuSe, prima dell’inizio il direttore del museo aveva detto chiaramente che non si sarebbero potute gestire domande per alzata di mano in quanto sarebbero state centinaia. Da qui la scelta di far inviare le proprie domande via mail, SMS o Twitter fra le quali ne sarebbero poi state scelte alcune.
Conferenza comunque molto bella e impagabile sentire Sam che traduce il collega russo Anton. Peccato non le abbiano permesso di tradurre anche Terry. La traduttrice ufficiale è andata più volte in difficoltà a causa dell’argomento troppo “di nicchia”.
Samantha ha chiesto come prima cosa agli studenti di terza media della scuola di Vignate: “Cosa avete fatto per essere qui?”
Per la gioia di Felottina, nessuno dei ragazzi ha saputo dare una risposta convincente: C’è chi ha detto fortuna, e c’è chi ha detto “Boh, siamo venuti due volte ad EXPO e ci han chiesto se volevamo venire a questo incontro”…