Certo, ma anche senza tirare in ballo il Constellation, proprio quello che si vuole cercare di capire qui è da dove derivi e su cosa sia basata questa idea che, ribadisco, può essere diffusa ma non è oggettivamente ne unanimemente condivisa.
Ci mancherebbe che un idea fosse unanimamente condivisa! Non si combinerebbe più nulla!!
Anche per quanto riguarda l’oggettività, non posso che darti ragione…
Si tratta solo di argomentazioni, la maggior parte delle quali puramente speculative, altre più concrete e oggettive.
Per esempio, uno degli argomenti portati dai detrattori di Apollo è che quest’ultimo sistema fosse stato studiato “a target” (la luna) al contrario di altri sistemi che erano studiati in un ottica più ampia (vedi Soyuz);
l’argomento, ne converrai, ha basi di oggettività e i fatti sembrano comprovarlo… ma questo argomento da solo non basta a dimostrare qualcosa, me ne rendo conto!
Perfettamente d’accordo.
Se volessimo ridurre la nostra discussione ad un brutale: “Apollo contro Gemini” dovremmo concludere che riguardo alla Luna non c’è propio partita: vince nettamente l’Apollo.
Infatti,anche se le varie Gemini lunari fossero state realizzate avremmo avuto un veicolo in grado di orbitare intorno al nostro satellite non prima del 1967 inoltrato (Apollo 8 è del Dicembre 1968),e di atterrare non prima della fine del 1968.
Un vantaggio di pochi mesi sull’Apollo e per contro delle prestazioni in termini di esplorazione estremamente ridotte (con la Gemini direct, puoi soltanto piantare una bandiera,raccogliere due sassi,e via immediatamente).
In LEO tuttavia le cose cambiano.
Ovviamente,confrontando la Gemini che effettivamente ha volato dal 1965 al 1966 con l’Apollo,è chiaro che le prestazioni di quest’ultimo sono migliori (maggior spazio a disposizione,capacità di effettuare un docking),ma rispetto all’Apollo la Gemini era un veicolo più promettente.
La big Gemini (che non è una fantasia da disegnatore,ma una serissima proposta ad un passo dall’essere realizzata) avrebbe consentito il trasporto in Leo verso stazioni spaziali di un equipaggio fino ad un massimo di sette persone o di un cospicuo payload.
Avrebbe potuto inoltre rientrare su pista grazie a sistemi derivati dall’ala di Rogallo,ed avrebbe consentito un elevatissima sicurezza ai membri dell’equipaggio grazie alla contemporanea presenza di torre di salvataggio e di sedili ad eiezione.
Rispetto all’Apollo/Saturno 1B, la Big Gemini/Titan IIIC avrebbe anche avuto costi minori.
Come si vede la risposta alla brutale domanda “meglio la Gemini o l’Apollo” non può che essere:
“dipende; potenzialmente in LEO,meglio veicoli derivati dalla Gemini”.
Allo stesso modo circa l’interrogativo sulla modularità,la risposta più giusta a mio parere è: “potenzialmente la Gemini era un sistema modulare; Dal Gemini-B/MOL alla Big Gemini”.
Una cosa detta in questa sede è che la Gemini è più moderna rispetto all’Apollo.
Bene,questo è vero e non è vero.
E’ vero che l’Apollo nasce addirittura nel 1959; ma solo come nome.
Fino all’inizio del 1961 infatti non si era ancora decisa la configurazione della capsula,destinata ad essere principalmente operativa in LEO dal 1965
ed eventualmente a portare uomini intorno alla luna verso il 1970.
L’Apollo come noi lo conosciamo e il Mercury mark-II (ossia la Gemini) iniziano il loro percorso di sviluppo parallelamente;
e non può essere altrimenti visto che la Gemini nasce propio come ponte tra il Mercury e l’Apollo, un ponte prima non necessario,visto che l’Apollo avrebbe dovuto succedere alla Mercury,in LEO, dal 1965.
Concordo fondamentalmente con te Carmelo circa l’analisi storica ma permettimi un paio di appunti.
La proposta di cui stiamo parlando è rimasta in ogni caso uno studio, uno dei tanti, probabilmente promettente ma comunque mai approvato. Lo studio è stato infatti realizzato dalla McDonnell-Douglas per proporre il proprio prodotto alla NASA. Di studi di questo genere ogni costruttore, proprio come avviene oggi, ne produce e ne trasmette periodicamente a chi “sgancia la grana” ma dire che questo fosse ad un passo dalla realizzazione è diverso. In ogni caso, senza andare OT, è vero che considerando la Big-G ad ogni lancio il modulo cargo poteva essere riconfigurato a piacimento, ma guardando l’aspetto dall’altro lato significa anche che ad ogni lancio si doveva lanciare insieme alla capsula molto peso “inutile” e differentemente gestibile nel caso avessi avuto un modulo, anche grosso (skylab) da mantenere in orbita e rifornire/supportare con un mezzo semplice e leggero con il minimo indispensabile.
In nessuno dei due casi vedo la modularità come termine di paragone, erano filosofie di missione diverse e non so quale delle due migliore alla lunga, ma la modularità, intesa come sistemistica e dei segmenti, continuo a non vederla applicabile discutendo su questi aspetti.
Rispetto all'Apollo/Saturno 1B, la Big Gemini/Titan IIIC avrebbe anche avuto costi minori.
Su questi paragoni, fra costi di programmi realizzati e non, ci andrei sempre con le molle… quasi sempre vince il what-if ma proprio perchè non è stato realizzato e ci si fida delle “previsioni”…
Una cosa detta in questa sede è che la Gemini è più moderna rispetto all'Apollo.
Bene,questo è vero e non è vero.
E’ vero che l’Apollo nasce addirittura nel 1959; ma solo come nome.
Fino all’inizio del 1961 infatti non si era ancora decisa la configurazione della capsula,destinata ad essere principalmente operativa in LEO dal 1965
ed eventualmente a portare uomini intorno alla luna verso il 1970.
L’Apollo come noi lo conosciamo e il Mercury mark-II (ossia la Gemini) iniziano il loro percorso di sviluppo parallelamente;
e non può essere altrimenti visto che la Gemini nasce propio come ponte tra il Mercury e l’Apollo, un ponte prima non necessario,visto che l’Apollo avrebbe dovuto succedere alla Mercury,in LEO, dal 1965.
Questo è un punto importante che mi permetto di sottolineare.
Certo,
l’Apollo era un sistema nato per essere utilizzato nell’esplorazione spaziale effettiva (e l’ha fatto alla grande, nel suo target) mentre la Gemini (quelle che hanno volato) era a tutti gli effetti un veicolo di training, un “concept” se vogliamo…
paradossalmente, è probabilmente per questo che il suo design (!) appare più avanzato…
…avrebbe (in teoria) consentito di ottemperare ad almeno il 90% i compiti affidati all’STS, senza i problemi e i costi di quest’ultimo.
Ma siccome non è stata realizzata, non lo sapremo mai… anche se proprio questo dovrebbe essere stato uno stimolo, per i proggettisti di Orion, nella scelta del design…
Questa cosa dei sedili eiettabili è un pò che la sento, anche da persone molto competenti, ma mi lascia molto perplesso… mi spiego:
essere eiettati da un veicolo (già questo non è piacevole) che viaggia ad altissima velocità, altissima quota, e per di più in contemporanea con altri 7/9 o 12 membri di equipaggio… beh, non mi pare molto sicuro!
Può andare bene per uno spazioplano (non ci sono alternative o pe le Gemini biposto) ma per una capsula è decisamente vantaggiosa l’uso della torre e a questo punto un Apollo ha la stessa sicurezza di una Gemini…
Sul discorso della modularità ho notato varie persone molto interessate all’argomento, quindi sarebbe bello approfondire, magari con un trhead apposito…
Comunque giusto per fare due righe chiariamo un concetto:
L’unica capsula a modularità ZERO è stata la Merkuri;
tutti gli altri sistemi (Apollo compreso) sono modulari, anche se in misura diversa.
La Soyuz (e derivati) in proposito rappresenta lo “stato dell’arte” in questo campo e questa non è un opinione…
La Gemini (operativa) non era molto più modulare rispetto all’Apollo (anzi…), ma i suoi derivati senz’altro si…
Su questo non sono molto d’accordo;
la modularità, a prescindere dagli obbiettivi immediati, è comunque un valore aggiunto che contribuisce alla longevità di un sistema e aumenta la flessibilità dello stesso.
Resta comunque inteso che un sistema può essere flessibile anche senza essere modulare…
Quoto quanto sopra riportato.
Mi pare però che usi un pò troppo spesso il concetto di “what-if” nella sua accezione negativa;
se è senz’altro vero che è deleterio basare argomenti e azioni totalmente sul senno di poi è altrettanto vero che senza “what-if” non si avrebbero “discussioni” ma solo “cronache” e probabilmente accenderemmo ancora il fuoco sfregando bastoncini di legno…
Certo… ma si continua a non capire concretamente dove sia questa modularità nella Gemini…
Se uno mi dice che la Gemini è modulare io mi aspetterei anche che mi dica perchè… e qui onestemanente NON c’è scritto… mi sarei aspettato che qualcuno mi avesse detto, “è modulare perchè a seconda della missione potevo montare un propulsore differente a seconda delle esigenze, perchè a seconda della missione potevo mettere e togliere serbatoi di consumabili riorganizzando i volumi di volta in volta, potevo installare esperimenti di varie dimensioni in rack standard differenti ad ogni missione con interfacce standard, potevo gestire il numero di partecipanti mettendo o togliendo sedili a piacimento, potevo prevedere di installare airlock se mi fosse servito o no durante una missione, potevo mettere e togliere sistemi secondari a seconda delle esigenze guadagnando o perdendo payload…” questi sarebbero stati tutti dettagli tecnici che mi avrebbero convinto che la Gemini era modulare, nessuno di questi dettagli è applicabile alla Gemini (ma molti lo sono per capsule successive) per cui ne aspetto altri a sostegno del fatto che la Gemini sarebbe modulare e non riesco a immaginarmi come possa essere “più modulare di altre” come si vuole sostenere…
Questo era quello che mi sarei aspettato da chi sostiene una determinata idea e accetta di discuterne dal punto di vista tecnico come credo si sarebbe voluto/dovuto fare.
Resta comunque inteso che un sistema può essere flessibile anche senza essere modulare...
Appunto, Gemini flessibile direi di si, Apollo flessibile anche, Gemini più flessibile dell’Apollo… forse. Ma non confondiamo la terminologia.
probabilmente accenderemmo ancora il fuoco sfregando bastoncini di legno...
Beh i “what-if” intesi come studi di fattibilità si, ma come studi di fattibilità scartati, come quelli qui discussi, direi di no.
Forse non ho espresso il concetto in maniera sufficientemente chiara, quindi lo riporto, sopra e lo chiarisco, sotto (per quanto mi riguarda, gli altri chiariranno la loro di idea).
La Gemini era modulare quanto lo era l’apollo, anzi, considerando che non aveva la possibilità di collegarsi ad altri veicoli\moduli.… come invece poteva fare il CM, considerando che aveva due posti “spremuti” ecc… forse lo era anche meno e sicuramente era molto meno flessibile e performante…era niente più che un veicolo laboratorio.
La sua evoluzione invece, (e non mi riferisco alla “big” o ad altri studi sulla carta mai realizzati ma al veicolo che ha volato effettivamente anche se per una volta, anche se unmanned), avrebbe sicuramente dato il “la” a una nuova generazione di veicoli, differenti sia dall’Apollo sia dall’STS ma in grado di effettuare la maggior parte dei compiti ad essi precedentemente e successivamene affidati, a costi che nella peggiore delle ipotesi, sarebbero stati maggiori rispetto l’Apollo ma sicuramente (ne converrai…) minori rispetto l’STS!
Questo avrebbe probabilmente scongiurato fenomeni di obsolescienza precoce (STS docet) e gli USA magari, avrebbero oggi un accesso per lo meno al LEO.
Tieni inoltre presente che non si sarebbe dovuto creare un sistema “dal nulla” in quanto il sistema in “in se” esisteva ed era operativo e quindi anche i costi iniziali sarebbero stati, nella peggiore delle ipotesi, compresi tra quelli Apollo e quelli dell’STS.
E’ vero che quelle sopra sono ipotesi, ma non mi sembrano completamente campate in aria su what-if…
Ma ha compiuto un volo sub-orbitale una capsula agganciata ad un boilerplate che è un pezzo di ferro dalla forma vagamente simile a quella che avrebbe dovuto avere il MOL… è come dire che Orion o Dragon (tra qualche giorno) hanno volato quando in realtà sono dei “pezzi di ferro” che strutturalmente e sistemisticamente non hanno nulla a che fare con il mezzo definitivo e per di più in suborbitale (aveva il “buco” nello scudo termico…).
Non credo tutto il discorso che stiamo facendo sia basato su una capsula sub-orbitale e un pezzo di ferro come boileplate…
Considera però il fatto che il sistema di rientro Gemini B/ MOL era funzionante e operativo, solo che venne interrotto per lasciare spazio ad altri (ora considerati discutibili) progetti… ma questa è un altra storia (o un what if, se vuoi).
Tieni inoltre presente che, il sistema Apollo (e derivati) nella sua perfezione (ribadisco, l’Apollo fu perfetto nel suo ruolo) era comunque un sistema che lasciava poco (ho detto poco, non niente) spazio a sviluppi ulteriori, contrariamente al sistema Gemini dove ci si sarebbe potuti “sbizzarrire” a piacimento (sezione “big”, ala di rogallo, riusabilità ecc…).
Dovendo competere per il LEO con sistemi quali la Soyuz (che poteva/può andare anche extra LEO), che ha prestazioni simili e per certi versi superiori con un peso al lancio di meno della metà (vedi costi…) e una maggiore modularità dei componenti, è probabile che si sarebbe dovuto ben presto sostituire l’Apollo con un upgrade…
Anche queste ovviamente sono solo ipotesi, ma noto che sono largamente condivise, anche perchè si basano sull’analisi di fatti e avvenimenti reali e verificabili…
ma forse sarebbe meglio discutere da un punto di vista più tecnico, per non ricadere nella mera presa di posizione che non mi interressa un gran che, visto che io frequento questo forum (l’unico che frequento) per discutere e imparare e non certo per insegnare o convincere qualcuno di qualcosa!
in effetti non risulta assolutamente chiaro perché con la gemini ci si sarebbe potuti “sbizzarrire” e con l’Apollo no. Gemini big? Ok, ma perché non Apollo big? Che poi sarebbe Orion. Quindi anche con l’Apollo ci si può “sbizzarrire”, no? Cioè… non si capisce proprio la radice del discorso perdonatemi!
Riusabilità? Lo si dice perché una capsula gemini ha volato due volte? Penso che non si sarebbero azzardati a farla volare manned, in quel secondo volo. Quindi andrei cauto anche su questo…
Minori costi? Un’apollo configurata come LEO (con SM adeguato) probabilmente non sarebbe costata come una Apollo lunare… forse di più di una Gemini ma con molte, molte capacità in più, mi sembra, a cominciare da una abitabilità migliore e la capacità di docking e passaggio diretto ad altri veicoli.
La Gemini Big avrebbe potuto fare lo stesso? OK, ma non era più la Gemini; era un’altra capsula, più grande, chiamata con lo stesso nome. In pratica la Gemini Big sta alla Gemini come la Gemini sta alla Mercury. Se la Gemini si fosse chiamata ufficialmente Mercury Mark II, diremmo che la Mercury era molto espandibile e performante?
Ci provo… ma penso che possano esserci persone più qualificate di me che possono fare sicuramente molto meglio;
spero apprezzerai comunque lo sforzo…
L’Apollo venne concepito per portare a termine il “goal” imposto dall’amministrazione Kennedy e cioè portare l’uomo sulla Luna e questo in quanto gli USA si erano resi conto di essere irrimediabilmente in ritardo sul programma spaziale rispetto all’URSS (ormai è sui libri di storia).
Contrariamente quindi ad altri progetti sia USA ma soprattutto URSS, che si ponevano come obbiettivo la colonizzazione dello spazio con la Luna come (eventuale) step sucessivo, e che quindi prevedevano la realizzazione di sistemi Multi Purpose (vedi Soyuz), Apollo venne ideato e progettato totalmente nell’ottica Moon Target;
l’utilizzo per altri scopi del CSM era previsto solo in ottica di riutilizzo materiali.
Se si analizza a fondo la struttura dell’Apollo, ci si può rendere conto di come questo sistema sia “mirato” in particolare per quanto riguarda il CM che è concettualmente “rigido” nella sua configurazione includendo nella sua struttura sia la parte abitativa sia quella di rientro con conseguente peso elevato in rapporto all’equipaggio e al carico utile.
Questa filosofia costruttiva del CM, rende inoltre arduo modificare la stessa per renderla idonea a eventuali variazioni del profilo di missione.
Non a caso, nella antagonista Soyuz, la sezione abitativa è stata divisa da quella di rientro portando il peso totale del sistema, a parità di carico, a circa 8 tons, 2 tons in più rispetto al solo CM che pesa 6 tons con uno spazio abitabile interno di 9.3 per la Soyuz contro i 6.3 dell’Apollo (!) e la possibilità per il veicolo URSS di variare la sezione pressurizzata senza modificare minimamente il resto del veicolo, cosa non possibile per l’Apollo, a meno di collegare ulteriori moduli che però andrebbero ad aumentare il già considerevole peso del sistema totale.
Anche per la Gemini (B) (e il suo alter ego TKS), si è optato per un veicolo di rientro distinto dalle sezioni abitative pressurizzate, consentendo di variare eventualmente queste ultime a seconda del profilo di missione, ottenendo un veicolo di rientro estremamente leggero e che comunque non veniva modificato al variare della struttura del sistema totale.
Giusto per termine di paragone, il modulo di rientro della Big Gemini, con 9 membri di equipaggio avrebbe avuto un peso pari a quello del solo CM…!
mettici poi, ala di Rogallo o paraglider ecc… ecc…
Questo è quanto sono riuscito a mettere insieme facendo ricerche sul web;
di meglio non so fare, quindi eventualmente spero che qualcuno ci dia una mano…
Diciamo allora che la sua possibile realizzazione era più concreta di tanti progetti legati alla Gemini.
Fu costruito anche un mock up (“per quel che vale”,sottolineresti tu) e un eventuale programma laboratorio-orbitale/Big Gemini venne considerato come alternativa intermedia tra lo Space Shuttle e l’abbandono di ogni missione manned dopo il 1973 (opzioni sul tavolo del Presidente dopo la bocciatura dell’ambizioso programma post-Apollo; si può infatti dire che tutti i giochi per il Big Gemini sono chiusi dopo il 1970).
In ogni caso, senza andare OT, è vero che considerando la Big-G ad ogni lancio il modulo cargo poteva essere riconfigurato a piacimento, ma guardando l'aspetto dall'altro lato significa anche che ad ogni lancio si doveva lanciare insieme alla capsula molto peso "inutile" e differentemente gestibile nel caso avessi avuto un modulo, anche grosso (skylab) da mantenere in orbita e rifornire/supportare con un mezzo semplice e leggero con il minimo indispensabile.
Non credo si potesse “riconfigurare”.
I moduli aggiuntivi (chiamiamoli così) rispetto alla Gemini B vera e propia erano quelli,
sia che si scegliesse di caricare payload,sia che si preferisse trasportare sette membri di equipaggio (opzione credo piuttosto remota,ritengo infatti che quattro membri più il resupply per la stazione sarebbe stata la formazione standard.
In nessuno dei due casi vedo la modularità come termine di paragone, erano filosofie di missione diverse e non so quale delle due migliore alla lunga, ma la modularità, intesa come sistemistica e dei segmenti, continuo a non vederla applicabile discutendo su questi aspetti.
Erano filosofie di missione diverse.
Se per modularità intendi la possibilità di riconfigurare di volta in volta un astronave a seconda delle esigenze,allora hai ragione tu.
Il vocabiolo quì è inteso piuttosto come “evolvibilità”,nel senso che da una Gemini,chiamiamola block-I si sarebbe potuti passare ad una Gemini-B a servizio del Mol,ad una Gemini Ferry (Gemini B in grado di volare indipendentemente dal MOL) ad una Big Gemini,e passare da un rientro tipo splash down ad uno su pista.
Ecco,forse l’errore ,l’equivoco sta nel termine “modularità”.
Sostituendola con “evolvibilità” tutto diviene più chiaro.Se solo si fosse voluto la Gemini avrebbe potuto avere un potenziale evolutivo maggiore (o più vantaggioso) in LEO rispetto all’Apollo.
Rispetto all'Apollo/Saturno 1B, la Big Gemini/Titan IIIC avrebbe anche avuto costi minori.
Su questi paragoni, fra costi di programmi realizzati e non, ci andrei sempre con le molle... quasi sempre vince il what-if ma proprio perchè non è stato realizzato e ci si fida delle "previsioni"...
Su questo stò a quanto ho letto su vari forum ed articoli circa il minor costo del sistema Titan IIIC (scelto anche dall’USAF) rispetto al Saturn,e sulla maggiore capacità di trasporto di carico della Big Gemini rispetto all’Apollo.
D’accordo comunque a maneggiare con le molle,ma a lume di naso una certa convenienza mi sembrerebbe esserci.
Una cosa detta in questa sede è che la Gemini è più moderna rispetto all'Apollo.
Bene,questo è vero e non è vero.
Questo è un punto importante che mi permetto di sottolineare.
Si,questa è una cosa che spesso viene dimenticata.
Prima del famoso discorso di Kennedy sullo sbarco “entro la fine di questa decade”,Apollo era il passo successivo al Mercury.
Doveva partire nel 1965 (Lanciato dal Saturno-1) e svolgere gli stessi esperimenti eseguiti poi nel progetto Gemini (EVA,Rendez vous e docking con veicoli bersaglio,voli di lunga durata).
Circa il seguito del programma le opzioni erano o una stazione spaziale di piccole dimensioni (la famosa “ruota gonfiabile”,studiata in quegli anni),o un volo circumlunare intorno al 1970.
La configurazione del veicolo (per quanto internamente la NASA si andasse orientando verso la forma che ci è familiare fin dall’autunno del 1960) era ancora indeterminata fino all’inizio del 1961 (si vedano i vari progetti “Lenticular Apollo”,“Apollo GE”,ecc).
L’ Apollo che conosciamo ed il “Mercury mark-II” (di li a prestissimo “Gemini”) arrivano ai nastri di partenza praticamente insieme
Senza vena polemica!
Ora ti riconosco!
Ecco questo è Alberto! Tenetelo presente, sempre, anche quando quando martella duro!
Sotto una scorza coriacea da furumista palpita un simpatico ragazzo!
(per questa affermazione Alberto mi saldi quando ci rivediamo la prossima volta )
Non parteggio ovviamente per nessuno, Alberto e Giuseppe mi sono simpatici entrambe come mi piacciono Gemini e Apollo. Vi sto seguendo con attenzione ed interesse e spero che il tutto si ricomponga nel migliore dei modi.
Beh da questo punto di vista Apollo e Gemini sono uguali.
Ma visto che stiamo paragonando prestazioni con obiettivi diversi io “normalizzerei” i parametri per un volo in LEO, unico campo in cui sono confrontabili.
Per cui trovo errato paragonare pesi e volumi per confrontare la Gemini in versione LEO e l’Apollo in versione lunare, le necessità e i consumabili necessari erano nettamente differenti.
Piuttosto possiamo confrontare (what-if per what-if…) quello che promettevano le varie versioni delle evoluzioni della Gemini (che comunque avevano veramente poco o nulla a che fare con la Gemini che ha volato, hanno lo stesso nome ma come correttamente detto da Andrew sono capsule totalmente nuove) con le varie evoluzioni pensate per l’Apollo.
In questo caso si potrebbero confrontare le varie Big-Gemini o MOL con le seguenti versioni dell’Apollo ottimizzate per la LEO: http://www.astronautix.com/craft/apollorm.htm http://www.astronautix.com/craft/apollox.htm http://www.astronautix.com/craft/apolloa.htm
Come si può vedere, passeggeri massimi trasportabili esclusi, le prestazioni sono simili e direttamente raffrontabili, con capacità del tutto simili (ovviamente non identiche, ogni mezzo ha delle peculiarità che, fortunatamente, lo caratterizzano e/o lo penalizzano).
Ricordo inoltre che già nelle versioni Skylab e ASTP, che erano comunque dei riadattamenti di capsule lunari per missioni orbitali eseguiti un po’ con quello che si aveva in mano, fu possibile ridistribuire i pesi in maniera sensibile. L’Apollo CSM per l’ASTP ad esempio aveva un peso complessivo al lancio che era meno della metà di quello delle missioni lunari e si trasportava comunque dietro un SM che era in pratica quello per le missioni lunari solamente senza “il pieno”… di margine di sviluppo io credo ce ne fosse molto anche da questa base di partenza.
Credo che il vantaggio decisivo del Big Gemini sull’Apollo a servizio di una stazione spaziale stia nei costi.
Sarebbe bene approfondire questo aspetto.
Qualcuno ha dei link utili?
si però con questo metodo perdi 2 moduli su 3 di tutto il sistema, ad ogni volo.
Francamente fatico a capire la ragion d’essere del modulo abitativo su un veicolo destinato esclusivamente a fare la spola tra Terra e ISS… capirei per il BEO…