Il Progetto Gemini e relativo concetto di modularità

Mattinata piuttosto attiva per me sul forum :stuck_out_tongue_winking_eye:

Spero di postare nella sezione giusta, in quanto il mio quesito è strettamente tecnico. Si dice spesso che la Gemini fu la capsula per certi aspetti più avanzata prodotta dalla NASA; più ancora dell’Apollo soprattutto perché aveva più potenzialità di sviluppo e una concezione più modulare.

Su cosa si basano, da un punto di vista squisitamente tecnico, queste affermazioni? Nella mia ignoranza non riesco a capire cosa avrebbe “in più” la Gemini rispetto all’Apollo…

E’ vero che moltissime versioni furono ipotizzate e progettate per la (comunque molto bella) capsula biposto americana, cosa che non fu per l’Apollo, ma ciò è dovuto alla non espandibilità del sistema Apollo oppure semplicemente al fatto che lo scopo di questa capsula si esaurì con la conquista lunare e che, quindi, una volta raggiunto il traguardo la NASA abbia pensato di passare ad altro (STS), troncandone ogni sviluppo sul nascere?

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Mi sono permesso di cambiare il titolo del Topic per far meglio comprendere il suo contenuto, soprattutto per future ricerche
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Piacerebbe saperlo anche a me… ho posto più volte la domanda ma tecnicamente non ho mai avuto risposta… la mia idea me la sono fatta, ovvero che è il classico caso da “abbaglio da whatif”, cioè che quello che non è stato realizzato è ovviamente meglio di quello che lo è stato e che ha, altrettanto ovviamente, incontrato problemi nella sua realizzazione…
Discussioni nel forum ce ne sono state a valanghe ma mai con un’argomentazione tecnica che supporti questa tesi, per cui onestamente non condivido minimamente questa tesi…

Nella mia ignoranza non riesco a capire cosa avrebbe "in più" la Gemini rispetto all'Apollo...

Siamo in due ad essere ignoranti allora… :smiley:

Così a spanne mi pare che la protezione termica dell’apollo sia più spessa della Gemini. Vero è che qualcuno pensava di mandarla sulla Luna, ma la struttura del cono non mi pare così spessa per essere uno scudo termico efficiente per ujn ritorno lunare. Poi forse gioca il fatto che l’Apollo aveva comunque uno spazio idoneo ad ospitare tre uomini, contro i due della Gemini che per quel che vedo dovevano starsene inchiodati sui seggiolini. Potrei malignare dicendo che forse i costruttori dell’Apollo avevano più appoggi della Gemini in senato. In effetti non mi pare d’aver mai letto delle motivazioni tecniche che hanno portato ad abbandonare Gemini. Forse bisognerebbe frugare bene su astronautix.
Un appunto tecnico, quando scrivo qui in risposta veloce non riesco a visualizzare tutto quello che scrivo, parte finisce dietro al bordo destro del video. Devo impostare qualche parametro?

Innanzitutto è bene chiarire che lo sviluppo della Gemini non fu “fermato” dall’Apollo.
L’Apollo, come programma, era antecedente alla Gemini ed era stato pensato fin dall’inizio per ottenere un veicolo spaziale in grado di orbitare intorno alla Luna e rientrare a terra.

E’ opinione comune che la Gemini sia un veicolo spaziale concettualmente più avanzato dell’Apollo, opinione che personalmente condivido. La Gemini condivideva con la sua contemporanea Soyuz di un design che potremmo definire “altamente modulare”, ossia di una filosofia di progetto che prevede la scomposizione in moduli, il massimo possibile, di un veicolo spaziale allo scopo di minimizzare il volume e di conseguenza la massa al rientro.

Questa filosofia ha un effetto fondamentale: è possibile cambiare (entro certi limiti) la forma e la funzione di tutti i moduli tranne quello di rientro, rendendo il veicolo altamente flessibile ed adattabile nel tempo. Come tutti sanno proprio la Soyuz con i centinaia di esemplari realizzati in almeno una decina di varianti rappresenta benissimo il culmine di questa filosofia progettuale.

La Gemini pure vanta un buon numero di varianti progettate ed almeno due realizzate, la Gemini “baseline” e la versione “MOL” anche se molte sono rimaste solo sulla carta. Naturalmente possono essere considerate come “what if” cionondimeno i progetti rimangono a testimonianza di questa “flessibilità progettuale”.

Per contro l’Apollo, che pure è stato progettato in base ad un criterio modulare, era meno “spinto” nella scomposizione in moduli dato che era stato progettato prima e per uno scopo preciso. Il progetto non prevedeva la minimizzazione del volume di rientro, ed il modulo di servizio era stato progettato appositamente per la missioni lunari risultando sempre sovradimensionato per il LEO.

Anche dell’Apollo ne esistono alcune varianti rimaste sulla carta, ma la poca possibilità a variare i moduli impiegati uniti all’elevata specializzazione del mezzo (e quindi all’elevato costo dello stesso) lo hanno reso sempre antieconomico nel suo riutilizzo in veste diversa da quella lunare. Tant’è vero che le uniche capsule Apollo utilizzate aldifuori del programma lunare sono state quelle legate al programma AAP/Skykab e al volo Apollo-Soyuz (che ha utilizzato un surplus del programma lunare).

La scarsa flessibilità dell’Apollo, unita al suo elevato costo individuale, sono stati evidenti fin dal 1969 quando il presidente Nixon indirizzo’ la NASA non verso un qualsivoglia discendente LEO della capsula Apollo quanto per un veicolo radicalmente diverso come lo Space Shuttle.

Sempre in quel 1969 la Gemini continuava ad essere sviluppata, sia pure senza venire più utilizzata, tanto che proprio in quell’anno abbiamo un’ultima presentazione del concetto di Big Gemini.

Se in più ci mettiamo che la Gemini è risultata essere particolarmente sicura e che disponeva di sedili eiettabili individuali anche nelle versioni con più passeggeri, garantendo un rientro sicuro fino a praticamente quota zero, si capisce perché il suo mito perduri ancora oggi.

Riassumendo i vantaggi della Gemini erano:

  • Scomposizione nel massimo numero possibile di moduli specializzati (3)
  • Minimimizzazione del volume e della massa al rientro
  • Possibilità di mutare forma e funzione dei moduli non pressurizzati (Gemini MOL, Rescue, Observatory, Lunar ecc. ecc.)
  • Possibilità di variare le dimensioni del modulo di rientro pur mantenendo inalterata la forma (Gemini Rescue, Lunar, Big).
  • Possibilità di avere un atterraggio orizzontale a mezzo ala di Rogallo o parasail
  • Sedili eiettabili individuali per tutti i membri dell’equipaggio
  • Possibilità di avere portelli nello scudo termico allo scopo di accedere a compartimenti pressurizzati posteriori.

E via dicendo…

sono un po’ gnucco ma non capisco: le gemini non mi sembrano più “scomponibili” delle Apollo… abbiamo anche qui un modulo di comando e un modulo di servizio… questo si, nella gemini è in due sezioni separate ma non penso che la novità stia tutta qui :astonished:

Per quanto riguarda il resto, mi sembra che si tratti per il 99% di ipotesi progettuali mai giunte neppure allo stadio di mock-up, men che meno di prototipo funzionante…

Se STS non fosse mai esistito, non sarebbe stato lecito pensare a evoluzioni dell’Apollo simili, in qualità e numero, a quelle della Gemini?

Le mie osservazioni non sono assolutamente provocatorie, voglio solo cercare di capire bene :flushed:

se queste gemini alternative non furono quasi mai realizzate nè testate e sperimentate a fondo come si fa ad avere la logica e matematica certezza che sarebbero state anche più avanzate degli apollo?

Ribadisco il discorso già fatto mille volte… questa storia della modularità della Gemini o della Soyuz è completamente campata in aria… non perchè non sia vera, ci mancherebbe, ma non vedo come questa possa essere sintomo di eccellenza… è una scelta che porta a vantaggi e svantaggi… tutto qui, basta spacciarlo per l’unico modo corretto di fare capsule…

Questa filosofia ha un effetto fondamentale: è possibile cambiare (entro certi limiti) la forma e la funzione di tutti i moduli tranne quello di rientro, rendendo il veicolo altamente flessibile ed adattabile nel tempo.

L’adattabilità e flessibilità non hanno realazione con forma e funzione dei moduli…

La Gemini pure vanta un buon numero di varianti progettate ed almeno due realizzate, la Gemini "baseline" e la versione "MOL" anche se molte sono rimaste solo sulla carta. Naturalmente possono essere considerate come "what if" cionondimeno i progetti rimangono a testimonianza di questa "flessibilità progettuale".

Anche l’Apollo ha avuto una miriade di varianti ipotizzate, è normale, ma se andiamo a vedere quanto è stato realizzato è assolutamente paragonabile con quanto è stato fatto per la Gemini… un paio di versioni a testa andate oltre al foglio, tutto il resto è appunto carta e basta, per entrambi, e i what if della Gemini non hanno nulla di più di quelli dell’Apollo per poter dire che i primi sono sintomo di modularità mentre i secondi, per qualche motivo non lo sono…

Tant'è vero che le uniche capsule Apollo utilizzate aldifuori del programma lunare sono state quelle legate al programma AAP/Skykab e al volo Apollo-Soyuz (che ha utilizzato un surplus del programma lunare).

Beh, la stessa cosa si può dire della Gemini… le uniche Gemini che hanno volato al di fuori del programma originario… non hanno volato… per cui non direi che questo sia un sintomo di qualche cosa…

[quote]La scarsa flessibilità dell’Apollo, unita al suo elevato costo individuale, sono stati evidenti fin dal 1969 quando il presidente Nixon indirizzo’ la NASA non verso un qualsivoglia discendente LEO della capsula Apollo quanto per un veicolo radicalmente diverso come lo Space Shuttle.

Beh perchè allora non ha indirizzato la discendenza riprendendo la Gemini? direi che professare la scelta di progettare lo Shuttle come sintomo di “scarsa flessibilità” dell’Apollo mi sembra molto molto tirato come concetto…

Sempre in quel 1969 la Gemini continuava ad essere sviluppata, sia pure senza venire più utilizzata, tanto che proprio in quell'anno abbiamo un'ultima presentazione del concetto di Big Gemini.

Appunto… vedi sopra.

Se in più ci mettiamo che la Gemini è risultata essere particolarmente sicura e che disponeva di sedili eiettabili individuali anche nelle versioni con più passeggeri, garantendo un rientro sicuro fino a praticamente quota zero, si capisce perché il suo mito perduri ancora oggi.

Beh anche l’Apollo aveva un sistema zero-zero… direi che questo parametro è irrilevante…

Quelli che vai ad elencare qui sotto non sono punti di vantaggio ma peculiarità costruttive che portano a capacità specifiche… e come ne elenchi tu per la Gemini se ne possono elencare almeno altrettante per ogni altro mezzo spaziale costruito… sono compromessi, e ti dico perchè, non l’unico modo “giusto” di progettare capsule…

- Scomposizione nel massimo numero possibile di moduli specializzati (3)

Scarsa ottimizzazione dei sistemi.

- Minimimizzazione del volume e della massa al rientro

Scarso o nullo payload in discesa per esigui volumi e dimensioni.

- Possibilità di mutare forma e funzione dei moduli non pressurizzati (Gemini MOL, Rescue, Observatory, Lunar ecc. ecc.)

Anche con l’Apollo sarebbe stato possibile utilizzare la capsula con tutti i moduli più diversi e “strani” immaginabili (ASTP ne è un esempio), non è un sintomo di flessibilità…

- Possibilità di variare le dimensioni del modulo di rientro pur mantenendo inalterata la forma (Gemini Rescue, Lunar, Big).

Sarebbe stata una nuova capsula, per cui riprogettare da zero un’altra capsula sarebbe stato possibile farlo indistintamente dal punto di partenza…

- Possibilità di avere un atterraggio orizzontale a mezzo ala di Rogallo o parasail

Irrilevante che sia una Gemini, sono sistemi applicabili indistintamente, se mai fossero profiqui (cosa di cui dubito), su qualsiasi mezzo.

- Sedili eiettabili individuali per tutti i membri dell'equipaggio

Grossi problemi di ingombri interni, peso inutile per tutta la missione, stessa efficienza di un sistema zero-zero a torre di lancio…

- Possibilità di avere portelli nello scudo termico allo scopo di accedere a compartimenti pressurizzati posteriori.

Questa è una peculiarità portata dall’uso che se ne è fatto non da un merito in particolare, dubito che una eventuale Gemini lunare possa aver mai superato un rientro lunare con un buco nello scudo quanto credo fermamente che un “Apollo” con il buco non avrebbe avuto grossi problemi ad esistere…

Visto che l’argomento è stato più volte discusso in passato, prima di realizzare thread fotocopia direi di leggere anche quelli passati…
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=9362.msg88540#msg88540

Mi vien da quotare Albyz quando penso che, alla fin fine, tra le due capsule è stata proprio l’Apollo a volare con configurazioni differenti a seconda delle necessità e quindi, mi sembra, a dimostrare in un certo senso più flessibilità sul campo, nel suo piccolo:

  1. Solo capsula
  2. capsula più LM
  3. capsula più modulo aggiuntivo specifico (l’adattatore Apollo-Soyuz).

Tra Gemini e Apollo, quale delle due possedeva le più avanzate caratteristiche aerodinamiche in fase di rientro? Si sa?

va sempre logicamente tenuto presente che i due sistemi fin dall’ origine furono pensati per scopi nettamente differenti e non per il medesimo.

La modularità è un modo di affrontare i problemi tecnico/industriali e non solo.
Non è una storia, è una metodologia che permette grandi vantaggi a scapito di pochi svantaggi iniziali … e i pochi svantaggi iniziali sono fondamentalmente di carattere commerciale. In sostanza detto in soldoni, la dirigenza solitamente vuole vedere e vendere subito il prodotto, l’approccio modulare porta ad un inizio più dispendioso rispetto ad una metodologia diretta ma permette di avere una base solida di partenza.

In sostanza lo scotto che si deve pagare nell’ambito di un approccio modulare è il tempo necessario alla scomposizione in blocchi del progetto, alla realizzazione dei blocchi e delle interfaccie tra questi e, soprattutto, ad adattare la realtà aziendale alla metodologia. Facilissimo se si parte da zero, casino immane se l’attività già esiste, con personaggi ben radicati ed abituati ad altri metodi, praticamente impossibile se la ditta si è evoluta dalla fase artigianale e la proprietà è coinvolta nei processi produttivi … ma sto andando OT.

Veniamo alla Gemini.
Sono pienamente d’accordo con Archipeppe:
Tanto per essere chiari la modularità non è prendere un paio di ali appiccicarle alla Gemini e trasformarla in uno shuttle.
La modularità è la scomposizione in blocchi del suo equipaggiamento di bordo che ha permesso missioni estremamente
differenti tra loro con un rateo di lanci elevato

Vediamo i numeri:

  • 10 lanci con equipaggio in meno di due anni,
  • Possibilità di estendere la missione fino a 14 giorni
  • Possibilità di cambiare orbita oltre che assetto
  • Rendez Vous con altra Gemini dimostrando capacità di navigazione
  • Docking con Agena
  • Eva evolute (scusate l’allitterazione non voluta)
  • Computer di navigazione con il quale si fece il primo rientro appunto gestito da un computer a bordo.

Il padre della Gemini fu Jim Chamberlein, padre del miglior intercettore mai progettato, l’Avro Arrow.
La modularità della Gemini la si vede già nella impostazione della capsula la cui strumentazione derivava
da quella tradizionale aeronautica.Quindi da qualche cosa di già ben conosciuto.
In sostanza la Gemini era un veicolo adattabile facilmente a profili differenti di missione senza grossi stravolgimenti.

Credo di sapere cosa sia la modularità, rimango convinto che la Gemini non sia particolarmente più modulare dell’Apollo o di qualsiasi altra capsula.

... che ha permesso missioni estremamente differenti tra loro...

Ovvero? in soldoni quali sarebbe le così radicali differenze fra le missioni Gemini?

- Possibilità di estendere la missione fino a 14 giorni - Possibilità di cambiare orbita oltre che assetto - Rendez Vous con altra Gemini dimostrando capacità di navigazione - Docking con Agena - Eva evolute (scusate l'allitterazione non voluta) - Computer di navigazione con il quale si fece il primo rientro appunto gestito da un computer a bordo.

Scusa e quali di queste cose NON sono state fatte dall’Apollo?!
A parte il rateo di lanci che dipende dall’obiettivo del programma e sicuramente non dalla modularità (aggettivo con cui pare si voglia far rientrare ogni “pregio”) sono tutte cose decisamente normali.

La modularità della Gemini la si vede già nella impostazione della capsula la cui strumentazione derivava da quella tradizionale aeronautica.

Che non è detto sia la migliore in campo spaziale… (e anche in questo caso non trovo nessun nesso fra ergonomia della strumentazione e modularità della capsula…)

In sostanza la Gemini era un veicolo adattabile facilmente a profili differenti di missione senza grossi stravolgimenti.

Una volta per tutte mi dite quali sono questi “profili differenti di missione”?!
(magari escludendo già quelli che tutte le altre capsule, Apollo in primis, possono fare normalmente… così ci risparmiamo un pezzo di discussione :wink: )

Sinceramente , e detto senza offesa, dai tuoi interventi non sembra. :stuck_out_tongue_winking_eye:
O meglio, credo di aver capito che sei anche tu un ingegnere ma sinceramente, e detto senza offesa, non conosco la tua esperienza lavorativa, quindi non so che peso dare alle tue parole… Io , detto senza polemica dato che mi sembra assurdo litigare per la Gemini :stuck_out_tongue_winking_eye: , e non detto per montarmi la testa dato che potrebbe essere anche un mio limite dato da essere poco propenso a nuove idee frutto di una consuetudine, ho 23 anni di esperienza lavorativa in campi molto complessi della automazione industriale, dalla visione artificiale alla realizzazione di un sistema operativo industriale.
L’approccio non modulare dovuto al fatto che ero giovane e non avevo agli inizi potere decisionale, l’ho purtroppo vissuto sulla mia pelle. :angry: :stuck_out_tongue_winking_eye:

Scusami ma mi sembra una domanda un po’ ingenua,
ho postato prima un riduttivissimo elenco delle attività Gemini e mi sembra notevole, chiaro che “notevole” può essere
un termine soggettivo ma, se non li conosci, leggi su internet i profili delle missioni Gemini e paragonali,
non tanto ad Apollo ma al progetto Mercury e ti renderai conto del passo avanti notevole per quei tempi.
Si passava dalla “palla di cannone” :stuck_out_tongue_winking_eye: alla possibilità di muoversi nello spazio.

Scusa e quali di queste cose NON sono state fatte dall'Apollo?!

E chi ha detto che Apollo non le ha fatte?
Apollo è stata una grandissima macchina, come ha detto qualcuno, pensata per scopi ben precisi e quindi “tagliata” su quegli scopi. Con un budget ben più alto della Gemini, del resto aveva anche un obiettivo ben maggiore.
Possibilissimo adattarla ad altri scopi, nessuno lo nega, ma quanto si vuol amichevolmente discutere qui è che Gemini avrebbe potuto fare ben più di quanto ha fatto e avrebbe potuto essere una ottima base di partenza per macchine più complesse e, non essendo stata concepita con uno scopo specifico ( andare sulla Luna per intenderci) avrebbe potuto essere una via flessibile per andare in orbita. Avrebbe potuto essere la Soyuz americana, per intenderci il “mulo da fatica”
per lo sporco lavoro :stuck_out_tongue_winking_eye:

A parte il rateo di lanci che dipende dall'obiettivo del programma e sicuramente non dalla modularità (aggettivo con cui pare si voglia far rientrare ogni "pregio") sono tutte cose decisamente normali.

A parte il fatto che, scusa se faccio il precisino, “modularità” in questa accezione non è un aggettivo ma sostantivo, magari astratto, ma sempre sostantivo :stuck_out_tongue_winking_eye:
Secondo me quanto ha fatto il progetto Gemini non è poi una cosa così “normale” per quei tempi, per il brevissimo lasso di tempo in cui è durato il programma e per il budget non elevatissimo dato che i fondi erano destinati anche ad Apollo.
Anche questo detto nell’ottica della sana discussione ma asserire che il programma Gemini “ha fatto cose decisamente normali” mi sembra una affermazione basata sul nulla. E credo proprio che la versatilità delle missioni con ratei elevatissimi sia proprio frutto di un approccio modulare al progetto.

La modularità della Gemini la si vede già nella impostazione della capsula la cui strumentazione derivava da quella tradizionale aeronautica.

Che non è detto sia la migliore in campo spaziale…
.

E chi ha detto che è la soluzione migliore?
Il fatto è che questo approccio magari pragmatico che utilizzava quanto di testato c’era a disposizione ha funzionato.
Non saprei che altro aggiungere. :stuck_out_tongue_winking_eye:

Una volta per tutte mi dite quali sono questi "profili differenti di missione"?!

Scusa se mi ripeto, ma leggi ogni missione Gemini, ti sembra siano stati solo giretti attorno alla Terra? :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ciao

Paolo

Beh… sempre senza offesa, se parlando di modularità mi metti dentro ergonomia del cockpit, rateo di voli ecc… la cosa può essere reciproca… :wink:

... se non li conosci, leggi su internet i profili delle missioni Gemini e paragonali, non tanto ad Apollo ma al progetto Mercury e ti renderai conto del passo avanti notevole per quei tempi. Si passava dalla "palla di cannone" :stuck_out_tongue_winking_eye: alla possibilità di muoversi nello spazio.

Scusami ma la risposta è altrettanto ingenua… secondo te sintomo di modularità è la capacità di fare di più di un mezzo precedente? Io la chiamo evoluzione ma tant’è… Quindi di questo passo l’Apollo sarebbe ancora più modulare e Orion sarebbe la modularità fatta a capsula…
Ovvio che una capsula con capacità maggiori di una più arcaica è “meglio” ma da qui a tirare in ballo la modularità ce ne passa un oceano…
Ah… I profili di missione delle Gemini li conosco, proprio per questo ti ripeto la domanda, cosa ha fatto di così “differenziato” che una capsula Apollo non ha potuto fare?

Possibilissimo adattarla ad altri scopi, nessuno lo nega, ma quanto si vuol amichevolmente discutere qui è che Gemini avrebbe potuto fare ben più di quanto ha fatto e avrebbe potuto essere una ottima base di partenza per macchine più complesse e, non essendo stata concepita con uno scopo specifico ( andare sulla Luna per intenderci) avrebbe potuto essere una via flessibile per andare in orbita. Avrebbe potuto essere la Soyuz americana, per intenderci il "mulo da fatica" per lo sporco lavoro :stuck_out_tongue_winking_eye:

E’ questo che non condivido… onestamente continuo ad essere dell’idea che le potenzialità di sviluppo le aveva la Gemini ma le aveva almeno altrettante anche l’Apollo.

Secondo me quanto ha fatto il progetto Gemini non è poi una cosa così "normale" per quei tempi, per il brevissimo lasso di tempo in cui è durato il programma e per il budget non elevatissimo dato che i fondi erano destinati anche ad Apollo.

Certo che non è normale, ma questo non è certo dipeso dalla modularità, piuttosto dalla buona e mirata progettazione per gli scopi cui era destinata, ovvero il collaudo di tutte quelle tecnologie necessarie ad un programma più maturo e completo come l’Apollo.

Anche questo detto nell'ottica della sana discussione ma asserire che il programma Gemini "ha fatto cose decisamente normali" mi sembra una affermazione basata sul nulla.

Ripeto ancora, cosa ha fatto di più di una qualsiasi Soyuz, Apollo, Shenzhou?! (e finisco qui solo perchè non ho altri esempi…)

E chi ha detto che è la soluzione migliore? Il fatto è che questo approccio magari pragmatico che utilizzava quanto di testato c'era a disposizione ha funzionato. Non saprei che altro aggiungere. :stuck_out_tongue_winking_eye:

eccheccaspita centra con la modularità?!

Scusa se mi ripeto, ma leggi ogni missione Gemini, ti sembra siano stati solo giretti attorno alla Terra? :stuck_out_tongue_winking_eye:

Non più di quanto fatto da qualsiasi altro programma successivo, e non per merito della modularità, perchè se affermi che è stata la modularità a permetterle di fare quello che ha fatto allora ammetti che tutte le altre capsule successive sono state altrettanto modulari… per cui si, è stato “normale” per i canoni odierni (la modularità non dipende mica dalla “storicità”).

Premesso che sottoscrivo, parola per parola, il pensiero espresso da Oldpaul.
In allegato due slides che riassumono le linee di sviluppo di Apollo e Gemini.


Caro Albyz, premetto che odio le litigate su internet, quindi ti assicuro che non è quanto sto facendo.
E’ interessante, invece, discutere, nell’ottica di confrontare le proprie idee per poterle migliorare, rendere più forti, al limite buttarle nel macero. La discussione per me serve a questo, non ad aver ragione a tutti i costi.
Questo per spiegarti il ton , e l’interesse, con cui sto affrontando questa discussione con te. Ok?
Eviterò questa volta la discussione punto per punto proprio per dare un tono più rilassato-

Premetto che la faccenda dell’ergonomia del cockpit è una modifica che hai fatto dopo aver postato, e, se me lo consenti, sarebbe opportuno quando si modificano i post, scrivere dove e perchè lo si è fatto, altrimenti si rischia di far sembrare assurda una risposta data.
Intendiamoci, so benissimo che non l’hai fatto apposta, ma l’effetto che ne esce modificando un post senza spiegare dove e perchè lo si è fatto spesso è questo.

Si, l’ergonomia del cockpit è uno dei fattori chiave che rientrano anche nella modularità.
Come puoi vedere nelle foto e leggere in questo sito:

http://www.ipmslondon.ca/old%20site/ipmslondon.tripod.com/spaceandscifirefarticles/id17.html

La disposizione del cockpit era di chiara ispirazione aeronautica. Visto che facciamo discorsi banali, sai che professione facevano gli astronauti? Pensa un po’ che semplificazione trovarsi gli stessi comandi a cui già sono abituato.
Non è il sistema più adatto per una missione spaziale? Forse-…, , visto però che in un “sistema”, qualunque esso sia", uno dei “componenti”, forse il più importante, è quello umano mi ritrovo con una esperienza già disponibile e posso “perdere” meno tempo in simulazioni. Rendere modulare anche la componente umana, perdonami se sembro cinico :grin:, è un aspetto importante e la Gemini lo implementava. Potrà sembrarti ingenuo, ma credo sia dovuto a tua inesperienza lavorativa, ma la componente più difficile da modularizzare è proprio quella umana.

Il rateo dei voli, altissimo, visto i profili di missione ( ne (ri) parliamo dopo :ok_hand:) visti i tempi e visto il budget è indice di un buon progetto.
Dai parliamone subito che è meglio :stuck_out_tongue_winking_eye: : Fonte wikipedia, intendiamoci

Gemini 3: ok, primo collaudo con equipaggio, correzioni di traiettoria e infine capsula in orbita bassa che avrebbe garantito un rientro anche in caso di avaria ai retrorazzi di rientro.

Gemini 4: famosa per l’EVA di White ma utile anche per un tentativo non proprio riuscito di avvicinamento ad un bersaglio costituito dal razzo Titan, inoltre, nonostante l’EVA di White con conseguente ripressurizzazione della capsula, missione di 4 giorni, non poco per i tempi.

Gemini 5: primo uso di pile a combustibile. Il sistema elettricodella capsula, guarda un po’ la modularità :stuck_out_tongue_winking_eye:, permetteva l’utilizzo sia di batterie che delle (per allora ) nuove pile a combustibile. Messa in orbita di un satellite da utilizzare come bersaglio per manovre di rendezvous. Purtroppo le celle a combustibile non funzionano bene ma, spegnendo alcuni sistemi la capsula può continuare a stare in orbita. Poi tutto torna a funzionare e si possono completare con successo manovre di cambio traiettoria e orbita.

Gemini 7/6A: non sto a raccontare il ritardo di Gemini 6 ed il perchè, dico solo che in due settimane il profilo di missione di Gemini 6 fu cambiato da docking con un’Agena a RendezVous con Gemini 7. Le due capsule si avvicinano a 30 cm.
Si arrivò a variazioni di velocità di 3cm/secondo quindi possibilità di variazioni finissime. Gemin 7 14 giorni in orbita.

Gemini 8: Primo docking con altro veicolo, nella fattispecie un Agena. Problema di assetto corretto utilizzando i razzi di rientro. prova anche questo della possibilità di ottenere un effetto con dispositivi non progettati allo scopo.

Gemini 9: Altro rendezvous, quasi docking ed una Eva complessa.

Gemini 10: Rendezvous e docking con Agena e controllo del sistema tramite i razzi di controllo dell’Agena… il sistema di controllo della Gemini era modulare al punto che poteva utilizzare dispositivi esterni per pilotare il complesso. Fu anche innalzata l’orbita a 700 e rotti km utilizzando il razzo propulsore dell’Agena. EVA di Collins, Riaccensione razzo Agena, distacco, avvicinamento all’Agena di Gemini 8, nuova Eva di Collins.

Gemini 11: Aggancio ad Agena durante la prima orbita, dimostrazione di alta precisione e manovrabilità , agganci e sganci vari fino alla accensione di Agena e orbita del complesso con Apogeo a 1300 e passa km. Distacco da Agena e collegamento con cavo. rotazione del complesso con creazione di debolissima forza centrifuga.

Gemini 12: ripetizione delle manovre precedenti.

Ti sembra poco? In nemmeno due anni? Al rateo di un lancio quasi ogni due mesi?
Pensi che le Gemini fossero tutte uguali o erano necessarie modifiche per ottenere profili di missione così diversi?
Inoltre i cambi di missione dovuti ad imprevisti testimoniano una flessibilità intrinseca del progetto.
Ratei così elevati con profili così diversi e flessibilità sono le testimonianze di una modularità progettuale.

Mi chiedi ancora cosa ha fatto Gemini che Apollo non abbia fatto. Forse non stiamo parlando della stessa cosa, io sto dicendo che Gemini era una macchina che ha fatto grandi cose grazie ad una progettazione direttamente derivante da esperienze aeronautiche. Apollo era una grande macchina pure lei ma si portava dietro un modulo di servizio necessario per le missioni lunari. Forse modificando quello si sarebbe potuto rendere flessibile anche Apollo. Purtroppo non so nulla su progetti in questo senso.

Certo che non è normale, ma questo non è certo dipeso dalla modularità, piuttosto dalla buona e mirata progettazione per gli scopi cui era destinata, ovvero il collaudo di tutte quelle tecnologie necessarie ad un programma più maturo e completo come l'Apollo.

Perdonami ma non amo il politichese. Da dove trai la certezza che tutto è dovuto ad una buona e mirata progettazione?
Guarda, comunque, che una buona e mirata progettazione, in qualunque campo ingegneristico, è frutto di una scomposizione in blocchi semplici e facilmente intercambiabili grazie a interfaccie ben progettate … cioè definizione di modularità. :ok_hand:

Non sto facendo una gara con altri mezzi spaziali, ma dei tre mezzi che citi, Apollo come ho detto è un progetto ad hoc, poi puoi pesantemente modificarlo altrimenti resta un grandioso progetto dedicato e lo si è utilizzato per Skylab e ASTP solo perchè c’era HW disponibile … Sulla Soyuz niente da dire, infatti ho detto che secondo me un veicolo derivato da Gemini avrebbe potuto essere la Soyuz americana. Shenzhou … beh non mi sembra abbia ancora fatto ciò che ha fatto Gemini.

Beh se mi permetti nell’ “albero genealogico” dell’Apollo mancano molte configurazioni più o meno “fantasiose” mai realizzate e altrettanto improbabili come quelle che hai rappresentato nell’ “albero genealogico” della Gemini.

Apollo CM Escape Concept http://www.astronautix.com/craft/aponcept.htm
Apollo LM Covert Space Denial http://www.astronautix.com/craft/apolmcsd.htm
Apollo Resupply Module http://www.astronautix.com/craft/apollorm.htm
Apollo Command Module Lunar Shelter http://www.astronautix.com/craft/apoocmls.htm
Apollo LM Adapter Surface Station http://www.astronautix.com/craft/apoolass.htm
Apollo LM Shelter http://www.astronautix.com/craft/apoelter.htm
Apollo Direct 2-Man http://www.astronautix.com/craft/apot2man.htm
Apollo Apollo LM Taxi http://www.astronautix.com/craft/apomtaxi.htm
Apollo LASS S-IVB http://www.astronautix.com/craft/apossivb.htm
Apollo LM Truck http://www.astronautix.com/craft/apotruck.htm
Apollo Lunar Payload Module http://www.astronautix.com/craft/apololpm.htm
Apollo SM Logistic Lander http://www.astronautix.com/craft/apoosmll.htm
Apollo Unmanned Logistic System http://www.astronautix.com/craft/apolouls.htm
Apollo Experiments Pallet http://www.astronautix.com/craft/apoallet.htm
Apollo Lunar Reconnaissance Module http://www.astronautix.com/craft/apololrm.htm
Apollo Mapping and Survey System http://www.astronautix.com/craft/apolomss.htm
Apollo Rescue CSM http://www.astronautix.com/craft/apouecsm.htm
Apollo 120 in Telescope http://www.astronautix.com/craft/aposcope.htm
Apollo A http://www.astronautix.com/craft/apolloa.htm
Apollo LM Lab http://www.astronautix.com/craft/apolmlab.htm
Apollo Lunar Module Adapter Laboratory http://www.astronautix.com/craft/apoolmal.htm
Apollo Lunar Mapping and Survey System http://www.astronautix.com/craft/apoolmss.htm
Apollo X http://www.astronautix.com/craft/apollox.htm

Giusto a supporto di quanto dice Oldpaul:

http://en.wikipedia.org/wiki/Advanced_Gemini

Grazie Archipeppe e complimenti per le bellissime tavole. Quella delle possibili evoluzioni Gemini in una occhiata di pochi secondi sintetizza tutto quanto stiamo sostenendo.

Secondo me Albyz, l’elenco che hai postato è un po’ da ripulire.

Prima cosa dovresti togliere tutti i riferimenti a derivazioni del LM, visto che stiamo parlando di Gemini e Apollo.
Poi ci sono dei riferimenti ad unità fotografiche per mappare la Luna ed un modulo tipo lbreria Ikea da inserire nel modulo di servizio per estendere le funzionalità Apollo … ottime cose intendiamoci ma non sono propriamente derivazioni che portano a future astronavi derivate dall’Apollo.
Poi c’è un telescopio spaziale con attaccato un modulo di comando e apparentemente un piccolo modulo di servizio … ma anche questa è una soluzione ad hoc, non una vera e propria derivazione.
Togliamo anche i primi progetti per lo sbarco diretto sulla Luna…
Insomma, le due tavole di Archipeppe si limitano alle possibili astronavi derivanti dalle due linee guida … è di questo che stiamo parlando!

(Modifica: avevo scritto nel primo paragrafo “sintetizzano” invece di “sintetizza”)

Scusa, errore mio, ma non essendoci state ulteriori risposte avevo trascurato il “particolare”… sorry.

La disposizione del cockpit era di chiara ispirazione aeronautica. Visto che facciamo discorsi banali, sai che professione facevano gli astronauti? Pensa un po' che semplificazione trovarsi gli stessi comandi a cui già sono abituato.

Primo: la semplificazione è veramente limitata perchè pilotare una capsula non è pilotare un aereo (è come dire che se ti siedi su un cockpit di un aereo e trovi un volante e l’anemometro davanti agli occhi, l’aereo è modulare perchè tutti i piloti hanno la patente d’auto e il passaggio è immediato…)

Secondo: hai mai visto il cokpit dell’Apollo? Non è che allora ci fossero molti modi di “fare cockpit”…

... è quello umano mi ritrovo con una esperienza già disponibile e posso "perdere" meno tempo in simulazioni.

Su questo nutro dubbi enormi… la mole di simulazioni è tale che metterci 5 ore piuttosto che 10 per “ambientarsi” è insignificante…

Il rateo dei voli, altissimo, visto i profili di missione ( ne (ri) parliamo dopo :ok_hand:) visti i tempi e visto il budget è indice di un buon progetto.

Si, ma occhio che non ho mai detto che non fosse un buon progetto, ma la modularità non è l’unico parametro per giudicarlo.

Gemini 3: ....
Ti sembra poco? In nemmeno due anni? Al rateo di un lancio quasi ogni due mesi?

No che non mi sembra poco, mi sembra quello per cui era stata progettata, ritmi di lancio veloci per gli obiettivi prefissati…

Pensi che le Gemini fossero tutte uguali o erano necessarie modifiche per ottenere profili di missione così diversi?

Perchè le capsule apollo tu credi fossero tutte uguali?

Inoltre i cambi di missione dovuti ad imprevisti testimoniano una flessibilità intrinseca del progetto.

Ti dico solo una parola “Apollo 13”, e non aggiungo altro.

Ratei così elevati con profili così diversi e flessibilità sono le testimonianze di una modularità progettuale.

NO, sono sintomo di un buon progetto per quello che doveva fare ma non centrano un tubo con la modularità! Perdonami…

Apollo era una grande macchina pure lei ma si portava dietro un modulo di servizio necessario per le missioni lunari. Forse modificando quello si sarebbe potuto rendere flessibile anche Apollo.

Beh perchè nei vari whatif Gemini non si sarebbe dovuto riprogettare buona parte della capsula?

Guarda, comunque, che una buona e mirata progettazione, in qualunque campo ingegneristico, è frutto di una scomposizione in blocchi semplici e facilmente intercambiabili grazie a interfaccie ben progettate .... cioè definizione di modularità. :ok_hand:

Mi dici su che basi ad esempio l’Apollo non risponde o risponde peggio della Gemini alla descrizione da te fornita?

Beh allora togliamo la Gemini Lunare, quella alata e quella con l’ala di rogallo che sono altrettanto improbabili…