Impatto del COVID-19 sulle attività spaziali

Il comunicato ufficiale dell’ESA sulle iniziative per affrontare la situazione:

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La spiegazione dei livelli di allerta nei vari centri NASA:

E la situazione ad oggi, ma che può cambiare giorno per giorno:

Il fatto che Michoud e lo Stennis siano a livello 3 non significa che siano stati riscontrati casi all’interno dei centri, ma che le aree in cui sorgono sono affette:

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Il 4 Aprile è lontanissimo…
Speriamo in bene

Tutti i centri NASA sono ora al livello 3.

https://blogs.nasa.gov/bridenstine/2020/03/17/march-17-update-on-nasas-response-to-coronavirus/

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L’ESA spiega come sta riorganizzando le operazioni, in particolare la gestione dei satelliti e delle sonde:

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Impattata anche la conferenza stampa pre-lancio della missione Soyuz MS-16.

Comunicato di Jim Bridenstine agli impiegati NASA.

Quindi Stennis e Michoud chiudono ogni attività. Questo impatterà soprattutto SLS e Orion che vedranno con ogni probabilità allontanarsi il loro primo lancio congiunto.

Erano usciti rumor a riguardo da ieri. Boeing in accordo con la NASA ha deciso di bloccare il lavoro. Peccato perchè da quel che avevo sentito il Core Stage-1 era praticamente pronto per iniziare tutte le batterie di test che avrebbero portato all’accensione finale.

Bisognerà vedere per quanto le attività staranno ferme. Se la schedule del Core Stage-2 è ben rilassata e il tempo perso non impatterà la data di lancio di Artemis 2, la seconda Orion non può permettersi questo lusso. Non so lo status delle attività a Bremen dove è in assemblaggio il secondo modulo di servizio. Forse @marcozambi ne sa qualcosa in più.

Anche la california è andata in lockdown totale. Credo che anche Space X verrà duramente colpita. Da Decateur non ci sono ancora notizie, anche se ormai è questione di tempo prima è anche loro dovranno andare in lockdown.
L’impatto sulle attività spaziali sarà forte.

Non so dirti, anche perché lì siamo a casa di privati, che dovranno solo obbedire, in principio, alle disposizioni del governo tedesco.

Ma sono d’accordo con te al 104%. Aspettiamoci un impatto notevole su tutte le attività spaziali, di qualsiasi genere, con novità (non troppo positive) anche a livello europeo. Al momento, giustissimamente, la tutela della salute dei lavoratori è la prima priorità anche in casa ESA.
Il nostro telelavoro è stato esteso, per ora, al 3 aprile.

Serve pazienza e ottimismo, ci rifaremo :+1:

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La NASA sta valutando le conseguenze sul tutte le missioni, i progetti e i programmi:

https://www.nasa.gov/press-release/nasa-leadership-assessing-mission-impacts-of-coronavirus

Fermati anche i lavori sul JWST.

Comunicato di Virgin Orbit

Traduzione Google, ho lasciato solo l’essenziale

LA NOSTRA RISPOSTA A COVID-19 marzo 2020- Ieri, la città di Long Beach, la contea di Los Angeles e lo stato della California hanno emesso una serie di ordini “Safer at Home” che chiudono tutte le attività non essenziali. … Nelle conversazioni con i nostri rappresentanti, abbiamo appreso che il nostro lavoro di sviluppo e gestione del nostro sistema di lancio dello spazio flessibile e reattivo per i nostri clienti, compresi quelli della NASA e del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è stato considerato come uno di questi servizi essenziali e che pertanto siamo stati esonerati da molte delle restrizioni sul rifugio “Safer At Home”. Prendiamo sul serio quella responsabilità e continueremo il nostro lavoro essenziale con fervida determinazione e perseveranza. … Ci impegniamo a seguire la scienza e i dati e invitiamo tutti gli altri a fare lo stesso.

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Ci sarà dell’hardware che verrà “abbandonato” negli stabilimenti e che magari necessiterà di manutenzione al ritorno all’operatività?

Da quel che ho capito Stage 4 rimane il minimo indispensabile alla manutenzione dell hardware spaziale.

Aggiornamento di Rocket Lab. Rimane in programma il lancio del 30 marzo. Al momento lavorano di concerto con le autorità locali per vedere se riescono a mantenere i programmi oltre tale data.

Come l’ESA si sta preparando a gestire Mars Express:

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Ieri il CEO di Airbus ha mandato un comunicato a tutti i dipendenti che mi ha fatto riflettere (ndr: non diceva quello che scrivo di seguito, che sono mie estrapolazioni)

Quasi tutte le aziende spaziali sono “aerospaziali”, e nella maggior parte dei casi la parte “aero” è quella più grossa delle due.

Con il blocco dei viaggi, questa crisi rischia di mandare a gambe all’aria moltissime compagnie aeree, il che significa che la previsione per i nuovi ordini anche dopo che la crisi sarà passata è piuttosto nera.

È vero che le istituzioni interverranno pesantemente per salvare le aziende, ma non è da escludere una crisi del settore spazio come conseguenza di quella del settore aeronautico…

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Vale per Airbus, Lockheed Martin, Boeing, Northrop Grumman.
In Europa vale meno per Thales Alenia Space (il core business di Thales è difesa e telecom), praticamente nulla per OHB che è puramente spaziale.
In qualunque caso gli impatti ci saranno, e pesanti, in ogni tipo di mercato.

Take care of yourself, take care of your family, take care of your friends, take care of your spaceship…

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