Impatto del COVID-19 sulle attività spaziali

Si sta osservando una carenza di ossigeno liquido molto probabilmente dovuta all’aumento delle ospedalizzazioni e alla necessità di fornire sostegno respiratorio ai pazienti. I fornitori di LOX stanno (giustamente) dando priorità agli ospedali.

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E questo di nuovo dice quanto sia strategica la scelta di prodursi queste cose in casa.

Anche se producessero LOX in casa penso lo donerebbero agli ospedali.

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Su direttiva di Roskosmos Voronež Mechanical Plant (un’azienda russa produttrice di propulsori) ha sospeso fino al 31 ottobre le attività di collaudo presso il proprio banco prova. La decisione è stata presa in seguito alla crescente richiesta di ossigeno da parte degli ospedali, uno degli elementi essenziali nella combustione, ma che adesso sta aiutando i sanitari del paese a salvare vite umane.

https://twitter.com/Rogozin/status/1447177190655897604?s=20

Roskosmos è molto attiva sotto questo fronte e ha messo in campo il meglio della tecnologia delle proprie società sussidiarie, che sono certificate alla produzione di ossigeno medico, grazie all’altissimo grado di filtrazione. Ad esempio l’impianto di produzione di Krasnojarsk è in grado di fornire quotidianamente agli ospedali circa 60 tonnellate di ossigeno medico (1.800 al mese) ed è in costante aumento rispetto al 2020.

https://www.roscosmos.ru/32021/
https://www.roscosmos.ru/32129/

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Gli astronauti assegnati a una missione viaggiano frequentemente con voli di linea per raggiungere centri di addestramento, impianti e industrie spaziali sparsi in diverse nazioni e aree geografiche. In queste situazioni gli astronauti passano molto tempo a stretto contatto con numerose persone negli aeroporti e a bordo degli aerei.

L’ESA e la NASA considerano accettabile il rischio di contagio da COVID-19 per gli astronauti? Hanno stabilito norme di comportamento o preso precauzioni specifiche, per esempio il ricorso a voli privati?

Per la NASA dovrebbe essere più facile perché, almeno per l’equipaggio assegnato al prossimo lancio, gli astronauti possono volare con i T-38.

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Credo che il rischio sia accettato durante gli spostamenti normali. Prima del lancio, la quarantena e il testing fanno il resto.

Ci sono delle regole specifiche per chi entra a contatto con gli astronauti che sono appena tornati dalla ISS, perché ovviamente alcuni non erano vaccinati, e comunque il sistema immunitario potrebbe essere compromesso dalla permanenza nello spazio.

Per il resto, sinceramente non so se continuano a spostarsi su normali voli commerciali o meno. Se durante l’addestramento li consideriamo normali colleghi, se io posso prendere un volo Lufthansa, non vedo perché gli astronauti non dovrebbero (ovviamente, debitamente in anticipo rispetto al lancio).
Nota: parere mio personale, non so cosa ESA abbia veramente deciso di fare.

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