informazione riguardo pallone stratosferico

No, è solo diversa la regolamentazione in quel caso.
Il divieto è proprio dell’uso radioamatoriale su mezzo aereo. Anche con una persona a bordo sarebbe proibito.

Di fatto, la legge è ignorata e aggirata da almeno una persona che conosco che vola (volava? non lo sento da parecchio) su ultraleggeri e deltaplani.
Semplicemente c’è il divieto ma non c’è la punizione.

ma non vedrei allora il problema tecnico dove starebbe, i dati si possono tecnicamente trasmettere su qualsiasi banda, basta riuscire a non infrangere le leggi.
grazie delle info

Beh, alcune bande sono comunque più adatte di altre, per questioni di potenza, di dimensione dell’antenna, di costi…
UHF direi che è forse una delle soluzioni migliori :wink:

dite che se sono a terra con una yagi montata su una montatura azimutale riesco a ricevere il segnale andando un pò a spanne o no?

Quale segnale? a che frequenza? a che distanza? con che potenza? quale banda passante? che antenna trasmittente? con che ricevitore? che antenna ricevente? che tipo di modulazione?
Questi sono i parametri del “data link budget”. Se li conosci, allora puoi calcolare la risposta; altrimenti è “sì, certo, ma non è detto che tu riceva il segnale con un rapporto S/N tale da poterlo demodulare”.

FYI il team di Stratospera si sta muovendo per trovare la strada di una autorizzazione ministeriale speciale per i prossimi voli. :wink:

Quale segnale? a che frequenza? a che distanza? con che potenza? quale banda passante? che antenna trasmittente? con che ricevitore? che antenna ricevente? che tipo di modulazione? Questi sono i parametri del "data link budget". Se li conosci, allora puoi calcolare la risposta; altrimenti è "sì, certo, ma non è detto che tu riceva il segnale con un rapporto S/N tale da poterlo demodulare".

Il segnale del pallone, 471,25 - 860 GHZ , 50 km massimo, banda passante (penso) 388.75, come antenna trasmittente dal pallone una meno direzionale possibile, mentre a a terra una Yagi o comunque una antenna direzionale, come ricevitore, interfaccerei una radio al computer di bordo del pallone e una al computer di terra e con modulazione adattiva.
spero di non avere scritto cavolate, dato che non me ne intendo più di tanto

ciao, se riesci a lavorare sugli 860Ghz complimenti sinceri! Una yagi con un dipolo largo 150 micron non è facile da costruire…

860Ghz

scusami, ho sbagliato a scrivere, intendevo Mhz, cacchio mi ero anche accorto di aver sbagliato a scrivere e ho detto :“correggo dopo”
come yagi intendevo fare questa questa(immagine allegata)


388 cosa?

388 cosa?

Mhz

Si quella è una yagi ad occhio direi sui 430-440 MHz
Per chi non lo sapesse Yagi era un tecnico giapponese che appunto l ha inventata, si tratta della classica antenna per Rai 1 sulle VHF e normalmente è composta da diversi elementi paralleli di larghezza precisa e posti a distanze calcolate. Partendo dal retro troviamo l elemento chiamato riflettore perché riflette in avanti le onde radio, poi il dipolo che è l unico elemento attivo collegato al cavo coassiale: anima ad un lato e calza all altro. Tutti gli altri elementi posti davanti al dipolo si chiamano direttori e più ce ne sono più l antenna crea un lobo stretto e lungo, in pratica diventa più uno “spillo”. Questo ovviamente vale sia in ricezione che in trasmissione.

Ehm riverifica l unita di misura…

388 MHz di Banda non ha assolutamente senso. E’ un valore gigantesco.
E mi sfugge anche la “modulazione adattiva”.

Sembra un po’ technobabble…
Penso ti convenga iniziare a piccoli passi…

388 MHz di Banda non ha assolutamente senso.

ok devo avere sbagliato qualcosa :stuck_out_tongue_winking_eye: :stuck_out_tongue_winking_eye:

E’ normale. La foga (in senso buono) di fare e capire purtroppo va conciliata con la necessità di imparare bene i termini e le tecnologie.
Per questo da bravo ignorante di radiantismo sto frequentando il corso del buon maestro Mrmodesty aka Gianpietro presso una sezione ARI, così prendendo la patente per radioamatore imparo un ZACCO di cose :slight_smile:

Fammi capire meglio che cosa vorresti fare…

Fammi capire meglio che cosa vorresti fare...

trasmettere i dati a terra con una radio UHF che non mi asptto trasmetta su tutta la banda UHF( 300 MHz a 3 GHz), ma solo su 471,25 - 860 MHZ, (non so se è possibile)

Vittorio,

porta pazienza, non conosco il tuo background, ma bisogna precisare alcune cose.
Punto di partenza per pianificare un link di trasferimento dati: definire cosa sono, e quanti sono, i dati da trasferire a terra. Telemetria? Posizione, quota barometrica e GPS, temperatura, umidità come una radiosonda? Dati del payload? ma allora bisogna definire prima il payload. E’ necessario solo il downlink, oppure serve anche un uplink verso la sonda?
Il volume dei dati da trasmettere (bytes per secondo) definisce la larghezza del canale da occupare, e in definitiva la fattibilità del collegamento. Se hai pochi dati (diciamo fino a 100 bytes/secondo) è tutto abbastanza facile: prendi un “TNC” (terminal network controller) per reti amatoriali AX.25, e moduli una radio in modalità packet. Questo occupa un canale da 15 kHz, e con 1 W su un’antenna molto semplice (un dipolo di 35 cm) copri almeno duecento chilometri di raggio. Probabilmente un trasmettitore da 100 mW è sufficiente se la stazione ricevente è attrezzata come si deve; i satelliti in orbita bassa trasmettono 80 mW sul beacon CW e si ricevono bene a 3000 km. Se i dati sono di più si passa a modulare a 9600 Bd o 38,4 kBd, a discapito della portata, e le considerazioni tecniche sono tante. Di scaricare in tempo reale le immagini non se ne parla… quello richiede ancora un altro approccio, e altre complicazioni progettuali.
La banda di frequenze da utilizzare è probabilmente quella amatoriale dei 70 cm (430-440 MHz), facendo attenzione al band plan esistente e all’occupazione dei canali. La pianificazione della frequenza da usare è decisamente critica, la banda è condivisa con vari servizi, e bisogna essere molto attenti a non disturbare e non essere disturbati; non si può semplicemente accendere un trasmettitore, senza le dovute autorizzazioni e considerazioni si commette reato.
La faccenda delle autorizzazioni è più complicata, in Italia semplicemente non è ammesso il mobile aereonautico, punto. Personalmente non escludo che facendo le debite richieste e adducendo una motivazione scientifica valida si possa ottenere un’autorizzazione temporanea. Occorre un team, un progetto, e le persone giuste.
Però da quello che scrivi, come la tua definizione della banda UHF (hai copiato i limiti della banda televisiva) mi sa che ne sai troppo poco per poter affrontare un discorso di questo tipo. Ti consiglio di seguire almeno il corso di esame per la patente di radioamatore, magari cercare qualcuno vicino a te che ti insegni le basi.

Vittorio, devi chiarirti un po le idee sulle radiofrequenze, provo a darti una mano:
UHF è un range enorme di frequenze disponibili in cui ci possono stare centinaia se non migliaia di canali, e ci sono!, fosse anche facilemente farlo non avrebbe molto senso occuparli tutti.
prendi l’esempio della radio FM, la frequenza disponibile va da 89 MHz a 107 MHz mi pare; qui quante radio trasmettono? un canale stereo occupa occhio e croce (ma in realtà questo è definito da una normativa) circa 200 Khz considerando anche un po di distanza tra un canale e l’altro per evitare che si sovrappongano.

Lo stesso discorso vale a frequenze più elevate per il tuo progetto, ma hai bisogno di sapere che “banda passante” ti serve, cioè quando kbit di dati vuoi trasmettere al secondo.

ciao

Raffaele

Io dico che il prossimo anno ti conviene fare il corso per avere la patente radioamatoriale. Lo tiene Gianpietro, ottimo maestro, e ti chiarisci le idee su questo e molto altro. Magari non passi subito l’esame (vista la tua età e la tua attuale formazione scolastica) ma cominci a capirci qualcosa.

P.S. Vittorio è un grande amico del Planetario di Lecco nonchè uno dei più giovani soci DeepSpace, agli inizi delle sucole superiori.