Infrastruttura lunare LOOP e EAGLE-C

Il LOOP, che si basa esclusivamente su hardware euro-americano, dovrebbe essere quanto più possibile automatizzato. Attualmente sono in corso di sviluppo, proprio nel nostro paese, avanzati sistemi nel campo del cosidetto “Healh monitoring and management” che dovrebbero consentire una gestione, quanto più possibile priva del contributo umano, di strutture spaziali.

E’ vero che lo scenario Moonlight prevede al massimo possibile il riutilizzo di tecnologie già esistenti, ma è pur vero che un programma di ricerca che si rispetti debba prevedere necessariamente una serie di innovazioni, e ritengo che proprio il campo dell’Health Monitoring & Management possa essere tra i più promettenti…

Entrando nello specifico,quale potrebbe essere il profilo delle primissime missioni “Moonlight”? Immagino un lancio dell’EAGLE in orbita terrestre con successivo docking e refuelling da parte di un tanker seguito dall’arrivo di un ARIES per una missione di prova in stile Apollo-9 .La cosa più logica a questo punto sarebbe lasciare EAGLE-1 in orbita di parcheggio per essere raggiunto in seguito da un altro tanker e da un nuovo ARIES.Questa seconda missione avrebbe come scopo sia dimostrare la riusabilità dell’EAGLE,sia controllare eventuali danni strutturali ed avarie dei sistemi dopo diversi mesi di permanenza nello spazio.In seguito spostando EAGLE-1 sull’orbita della ISS si potrebbe utilizzare la stazione come mock-up del LOOP per condurre altre prove.Se si rendesse necessaria una missione-prova generale in stile Apollo-10,EAGLE-2 finito il suo compito ,resterebbe in orbita lunare in attesa della successiva prima missione di sbarco.In questo caso,naturalmente,EAGLE-2 dovrebbe partire da terra almeno già equipaggiato per il landing.

Pur non essendo ancora entrati nello specifico della pianificazione di missione, che si situa più avanti nel nostro lavoro, ritengo questo schema di missione realistico e pertinente.

Dipende essenzialmente dai fondi che si hanno a disposizione il determinare quante missioni “di prova” è possibile realizzare.

Se dipendesse da me assumerei un atteggiamento di stile “russo” nei confronti del collaudo, nel senso che effettuerei un certo numero (il maggiore possibile) di missioni di collaudo in LEO utilizzando la ISS come “test area”, in tal senso EAGLE-1 potrebbe essere molto più semplice (e leggero) dell’EAGLE (2 o 3) destinato a scendere sulla Luna.

Sicuramente una delle prime missioni “manned” lunari potrebbe essere un Lunar Flyby effettuato da parte di un ARIES A, seguita da un Lunar Orbit sempre effettuato da un ARIES A. Successivamente si potrebbe inviare EAGLE-2 per condurre i test in orbita lunare, ed eventualmente utilizzarlo per lo sbarco, oppure lasciarlo in LLO come backup per l’EAGLE-3 che dovrebbe allunare.

L’idea di utilizzare la ISS come “banco prova” del LOOP è ottima, francamente non ci avevamo pensato…

Più penso allo scenario “moonlight”,più lo vedo come una sfida eccitante per i prossimi decenni,e come banco di prova per nuove tecnologie.Per esempio,ad EAGLE si chiede qualcosa che finora non è stato richiesto a nessuna astronave:essere riusabile con nessuna,o con una minima manutanzione.Lo Shuttle è riutilizzabile,ma ogni volta deve essere quasi ricostruito per EAGLE ciò non sarebbe possibile.Vero che il nostro Lander non deve essere lanciato più volte, nè rientrare nell’atmosfera,ma è anche vero che scendere,e sopratutto risalire dalla luna non è uno scherzo.I sistemi e le strutture devono quindi essere progettati in modo semplice e robusto (facile a dirsi…) ed eventuale manutenzione deve potersi svolgere rapidamente nello spazio.Potrebbe una versione successiva del tanker essere modificata per trasportare pezzi di ricambio ed apparecchiature anzichè carburante ?(in pratica una versione lunare dell’ATV,ma usando la struttura del tanker si risparmierebbe in progettazione).Altra priorità dovrebbe essere quella di dotare EAGLE della possibilità di allunare in modo automatico.Immaginate un equipaggio bloccato sulla luna.I motori di risalita della loro EAGLE non ne vogliono sapere di accendersi.Il controllo missione fa sganciare la seconda EAGLE dal LOOP, e la guida fino ad atterrare accanto alla sfortunata spedizione.A questo punto l’equipaggio sale armi e bagagli sul Lander di soccorso e fa felicemente ritorno.

Circa la riusabilità dell’EAGLE e il modo in cui costruirla,non posso fare a meno di tornare con la mente al suo prototipo televisivo:l’“Aquila” di “Spazio 1999”,la migliore astronave mai concepita dalla fantascienza.Le “Aquile” avevano un modulo di comando ed uno di servizio uniti da una struttura a traliccio.Sotto,agganciato,una sorta di container intercambiabile.Ora immaginate di costruire così la nostra EAGLE,o un eventuale “EAGLE” block-2,mettendo non solo l’attrezzatura,ma tutti i sistemi più delicati nel container (interfacciati col modulo di comando).Per la manutenzione dell’astronave basterebbe lanciare un nuovo container,come si fa col tanker,agganciandolo alla struttura dell’EAGLE ed interfacciandolo al modulo di comando.Insomma,non si può sostituire un computer o un sistema di guida nello spazio “cacciavite alla mano” ma si dovrebbe porre questi sistemi in un modulo intercambiabile rendendo semplicissima la manutenzione.La domanda è:abbiamo la tecnologia per farlo?

.Potrebbe una versione successiva del tanker essere modificata per trasportare pezzi di ricambio ed apparecchiature anzichè carburante ?(in pratica una versione lunare dell'ATV,ma usando la struttura del tanker si risparmierebbe in progettazione).Altra priorità dovrebbe essere quella di dotare EAGLE della possibilità di allunare in modo automatico.Immaginate un equipaggio bloccato sulla luna.I motori di risalita della loro EAGLE non ne vogliono sapere di accendersi.Il controllo missione fa sganciare la seconda EAGLE dal LOOP, e la guida fino ad atterrare accanto alla sfortunata spedizione.A questo punto l'equipaggio sale armi e bagagli sul Lander di soccorso e fa felicemente ritorno.

Allora cercherò di rispondere alle tue domande:

  1. Anche se al momento non è stata ancora implementata è stato previsto che una variante del Lunar Tug possa essere utilizzata per trasportare i pezzi di ricambio degli EAGLE. Non avevamo ancora niente di specifico in mente ed effettivamente una variante “dry” del Lunar Tanker (caspita come i primi Skylab!!) potrebbe essere adattata a tale scopo.

  2. Sin dall’inizio delle attività relative al progetto “Moonlight” si è sempre inteso l’EAGLE come capace di compiere in maniera completamente autonoma qualsiasi parte del piano di volo, dalla discesa alla risalita dal rendez-vous al docking. Per l’atteraggio si prevede di utilizzare un ILS in cui il “sentiero” di allunaggio sia “marcato” da una serie di pentratori lunari che trasmettono un segnale radio.

  3. L’EAGLE, come ho scritto più volte, è sicuramente “figlio” delle meravigliose Aquila di Spazio 1999. Ma ci sono delle differenze: la struttura a traliccio dell’Aquila mal si presta da un punto di vista strutturale, sopratutto per l’attacco delle zampe di allunaggio e dei motori. D’altra parte la parte pressurizzata deve essere a sezione circolare, e quindi a sviluppo cilindrico, cosa che nelle Aquila non è visto che è una specie di “container” come scrivi.
    Nell’EAGLE le cose sono alquanto diverse, abbiamo una struttura pressurizzata cilindrica pressoché continua dal cockpit alla camera di decompressione (che tra l’altro sulle Aquila non esiste). Tale struttura è portata da un esoscheletro esterno scatolato composto da centine e longheroni (come gli aerei) in composito. Su questo esoscheletro gravano tutti i carichi, statici e dinamici, imposti dalle varie strutture che vi insistono. Nelle intercapedini tra la struttura pressurizzata e l’esoscheletro sono allogiati i vari sottosistemi, ad eccezione del CLSS, e sono tutti accessibili grazie a delle opportune pannellature rimovibili. Zampe d’allunaggio, motori, motori d’assetto, ecc. sono elementi standard facilmente sostituibili in quanto completamente esterni.

Come puoi vedere la chiave per l’elevata riutilizzabilità dell’EAGLE è insita nelle sua filosofia progettuale modulare nonché in un’accorta progettazione della struttura nonché della distribuzione dei vari sottosistemi. Cose che le Aquila originali, pur con tutti i loro pregi, non possono offrire.

Esiste un modello in scala (reale o tridimensionale in computer graphic) di EAGLE ed ARIES?

Esiste un modello in scala (reale o tridimensionale in computer graphic) di EAGLE ed ARIES?

Eh…magari esistessero modelli in scala reale di ARIES e EAGLE…vorrebbe dire che saremmo già allo status di Mock-up.

Per quanto riguarda i modelli solidi al momento per ARIES non esiste ancora niente, ma ci stiamo lavorando, mentre dell’EAGLE ne esiste un modello solido (elaborato in Maya) della versione precedente C2S2.

Dato tutto il fermento creato dalle iniziative delle persone che operano con Orbiter per l’implementazione dello scenario Moonlight nel simulatore, stavo pensando di inziare a realizzare un modello di EAGLE con AutoCad 2002 (è la versione che abbiamo attualmente in licenza al MARS).

Dato tutto il fermento creato dalle iniziative delle persone che operano con Orbiter per l'implementazione dello scenario Moonlight nel simulatore, stavo pensando di inziare a realizzare un modello di EAGLE con AutoCad 2002 (è la versione che abbiamo attualmente in licenza al MARS).

A questo proposito, ti inviterei davvero a scaricare lo SDK di Orbiter, dove sono contenuti dei piccoli ma chiari manuali su come implementare un oggetto da inserire nel simulatore.
Io ho dato una lettura negli scorsi giorni, e penso si possa impostare un programma a piccoli passi.
Si potrebbe, all’inizio, sviluppare il modello di ARIES, EAGLE e LOOP attraverso la semplice definizione di questi tre elementi, tralasciando gli aspetti più complessi come lo sviluppo di vere e proprie applicazioni per gestire i dettagli “fini” delle dinamiche del volo spaziale o la simulazione degli strumenti di bordo.
Per farlo, bastano alcuni file di testo nei quali sono indicati, oltre all’elenco dei vertici dei poligoni che compongono la “figura” dei mezzi spaziali, anche le loro proprietà di massa e inerzia a grandi linee.
Mettendo in distribuzione questo primo pack, ci sarebbe poi tutto il tempo per sviluppare le DLL di approfondimento, e penso che un alto numero di download dello “spacecraft only pack” possa essere un boos decisivo ad aumentare l’impegno in questo progetto.
Come detto, per ovvie ragioni di accesso alle informazioni del progetto, lo spunto principale potrebbe venire proprio da Buran. :stuck_out_tongue_winking_eye:

Putroppo per motivi di tempo, non riesco ad applicarmi su Orbiter…

Buran però mi sta dando un grosso aiuto in tal senso, visto che lui conosce Orbiter e si è scaricato SDK, stiamo attualmente lavorando insieme per convertire il modello del LOOP, che ho in AutoCad, in un formato che possa essergli utile.

Vediamo che succede…

Mi sono espresso male,per “modello reale” intendevo un modellino in scala,non certo un mock-up.Chissà che il nostro Topopesto non abbia voglia di cimentarsi con ARIES ed EAGLE.

Mi sono espresso male,per "modello reale" intendevo un modellino in scala,non certo un mock-up.Chissà che il nostro Topopesto non abbia voglia di cimentarsi con ARIES ed EAGLE.

Aaahhh…ecco… :smiley:

Mi era venuta la mezza idea di realizzare dei cartamodelli in scala di ARIES e EAGLE, ma come al solito avrei bisogno di un pò di tempo…

A proposito,visto che lavori nel settore volevo chiederti una cosa.Ho notato che spesso di prototipi o progetti ancora sulla carta,vengono realizzati modellini in scala da ditte specializzate.La cosa viene fatta anche nel nostro paese,ed eventualmente a che livello del progetto si accede al finanziamento per la realizzazione del modello (che immagino piuttosto costosa)?

A proposito,visto che lavori nel settore volevo chiederti una cosa.Ho notato che spesso di prototipi o progetti ancora sulla carta,vengono realizzati modellini in scala da ditte specializzate.La cosa viene fatta anche nel nostro paese,ed eventualmente a che livello del progetto si accede al finanziamento per la realizzazione del modello (che immagino piuttosto costosa)?

Umh…in realtà non c’è una regola fissa. In genere questo tipo di “gadget” ha un valore più pubblicitario che tecnico, specie se parliamo dei cosidetti “desktop model” che vengono offerti in dono ad ospiti particolari o ai partecipanti al progetto.

Questo tipo di spese non grava direttamente sul progetto ma viene pagato dalla società che lo commissiona e dovrebbe rientrare nelle “spese di rappresentanza” o qualcosa del genere, a meno che nel budget del progetto non sia prevista un’apposita linea di spesa dedicata…