So far, the mission has detected more than 480 ‘marsquakes’, says Bruce Banerdt, the mission’s principal investigator and a scientist at the Jet Propulsion Laboratory in Pasadena, California.
InSight’s data show that [Mars] is made up of either two or three layers. […]
Depending on whether the crust actually has two or three layers, it is either 20 or 37 kilometres thick, Knapmeyer-Endrun said during her talk. That thickness probably varies at different locations around the planet, but is likely to be no greater than 70 kilometres on average, she added. […]
In the coming months, InSight scientists plan to report measurements taken even deeper in Mars, says Banerdt — ultimately revealing information about the planet’s core and mantle.
Ovviamente l’estensione della missione fino al dicembre 2022 conta sugli altri strumenti (la stazione meteorologica e il sismometro - riguardo a quest’ultimo si userà il braccio robotico per seppellire il “seismic tether” che lo unisce alla sonda per migliorare la qualità delle rilevazioni), tuttavia offre qualche chance (a bassa priorità) anche a HP3:
The extended mission may continue deployment (at low priority) of the spacecraft’s Heat Probe and Physical Properties instrument (HP3), which remains close to the surface.
Il plus rispetto alla situazione attuale sarebbe riuscire a mandare la sonda in profondità in modo che sia il termometro che il sismometro potessero lavorare meglio. Fare una buca di qualche cm di profondità non avrebbe migliorato la situazione. Si sono arresi al fatto che quel penetratore non funziona e non avrebbe funzionato nemmeno in un’altra buca.
Questa ipotesi era stata già chiarita durante i primi tentativi. La talpa è stata posizionata troppo lontana per i movimenti del braccio necessari a scavare.
Inoltre è stato detto subito che la talpa non era “afferrabile”. La mano del braccio robotico non poteva sollevare la talpa (o il cavo) e metterla in una nuova buca, infatti è in grado di “prendere” solo gli oggetti che siano già dotati di una apposita “impugnatura” (la si può vedere sul supporto di HP3, sul sismometro e persino sul cavo di quest’ultimo).
Le temperature scendono e la polvere si accumula sempre di più sui pannelli della sonda. Si sta pianificando una riduzione del carico di lavoro per preservare quanto più possibile InSight
Stavo cercando delle informazioni sulla riduzione di produzione di energia e il dato è sorprendente, in positivo: pensavo che con quella copertura di polvere marziana la produzione fosse intorno al 10%, ma NASA comunica un 27%, rispetto a quando i pannelli sono puliti. Ovviamente non sappiamo lo spessore della polvere, ma il dato è incredibile, almeno per me.
Dal momento che Marte è all’afelio, il punto più distante dal Sole, riceve anche una minore quantità di radiazione solare: l’energia prodotta sarà utilizzata per mantenere alla temperatura corretta gli strumenti. Quando marte sarà al perielio, nel luglio 2021, le operazioni scientifiche riprenderanno al 100%.
Non lo so. Il motivo per cui il team di InSight non li ha previsti è dato dall’esperienza avuta con i MER. I due rover hanno beneficiato della ventosità della zona di atterraggio per permettere la pulizia dei pannelli solari: InSight, nonostante abbia rilevato più di qualche dust evil, le tempeste di polvere, non ha avto la stessa fortuna di esserne attraversato, per cui si è accumulata polvere.
Si era discusso comunque in questo thread (o un altro, non ricordo), di eventuali dispositivi di soffiaggio dell’aria per la pulizia dei pannelli, se lo cerchi lo trovi sicuramente.