Intervista doppia a Samantha Cristoforetti e a uno studente ITIS

“Intervista doppia realizzata dai ragazzi delle classi 4AC e 4AT dell’Istituto Tecnico Tecnologico Statale “A.Volta” di Perugia, nell’anno scolastico 2010/2011. Protagonisti: Samantha Cristoforetti, astronauta ed Emanuele Palazzetti, studente” (via Gravità Zero ).

http://www.youtube.com/watch?v=znsVHu89W1o#ws

Sinceramente, non mi pare niente di speciale per quello che hanno detto.
Samantha troppo seria nelle risposte…dai se ti chiedono come saluteresti un extraterrestre, non puoi rispondere come ha fatto lei!

Era meglio e piu’ divertente un intervista tipo “Iene” con domande tipo “a quanti anni hai fumato una canna”, ecc. ecc. :stuck_out_tongue_winking_eye:

E’ un’intervista realizzata da ragazzi sotto la supervisione di professori :facepunch:, che pretendi?
Invece é simpatica, fa ridere il tipo che fa da spalla a samantha.
Il messaggio trasmesso agli studenti qui é molto forte: se vuoi raggiungere un obiettivo come quello che ha raggiunto samantha, devi rinunziare a tante cose, ti devi “sbattere” e devi andare all’estero… poi potrai anche tornare “vincitore”, ma prima devi uscire dalla porta di casa.

Sarò ottuso, ma ho trovato questa risposta particolarmente “insightful”. Dice molto sulla mentalità e l’atteggiamento scientifico/tecnologico e, dunque, offre un’immagine accurata del personaggio. Dipende da cosa si vuole ottenere. Volendo si possono fare battute che fanno ridere, per esempio nel contesto di un momento di intrattenimento, ma questo non è necessariamente il modo migliore, o l’unico, per avere un quadro di una persona. Che bisogno c’è di scomodare un astronauta per ridere e divertirsi come fra amici?

E` una questione comune alle interviste agli astronauti, nelle quali si cerca sempre di cogliere il “lato umano”. Ma perché non iniziamo a dare una volta per scontato ciò che ci accomuna agli astronauti (ridere, provare emozioni, sognare, avere paure e incertezze, ecc.), che è una buona approssimazione nella maggior parte dei casi, e cercare invece di conoscere quello che ci differenzia da loro, cioè le capacità e la mentalità professionale?

secondo me dipende da chi pone le domande.
se gli intervistatori non riescono ad andare oltre la loro, forse non apparente ma probabilmente concreta,
ignoranza e stupidità sicuramente ci sarà poco da ridere
per chi ignorante e stupido invece non è.

Naturalmente era una battuta, un esagerazione, l’idea di trasformarla in un intervista proprio come le “Iene”, suvvia…

Pero’, scusate, resto della mia idea. Mi saro’ spiegato male.
Non volevo che fosse un intervista “da ridere”, lamento solo il fatto che, proprio perche’ si rivolge a studenti ancora adolescenti, Samantha potesse presentarsi con un tono molto meno serioso e “professional”, almeno in 1-2 risposte.
Oppure, diversamente andava fatta un intervista singola, solo a lei, visto che gran parte del pubblico che l’avra’ vista a scuola, immagino avra’ seguito piu’ quello che diceva e faceva il loro compagno (perche’ fa sorridere), piuttosto che quello che ha detto lei,vanificando cosi’ le sue parole e l’intenzione di dare un messaggio.

A parte la domanda sull’extraterrestre, anche quando le hanno chiesto se aveva hobby, ha dato una risposta vaga per “tagliare corto”, mi pare. Mica deve vergognarsi se quando non lavora, che ne so…va in piscina a nuotare o va al cinema o gioca a briscola, no? Proprio perche’ sapeva di rivolgersi a degli adolescenti…

…concordo, soprattutto per la parte relativa al “…battére”… :astonished:

gli studenti sarebbero giustificati ma molto meno i professori
di un ///“Istituto Tecnico Tecnologico Statale “A.Volta” di Perugia”,///?

sarebbe interessante sapere quale tipo di tecnologia insegnino quei docenti umani.

Basta non fare come Malerba che, visto di persona, ha spiegato nei dettagli l’esperimento del satellite al guinzaglio a studenti di scuole inferiori, che credo ci abbiano capito ben poco. Per quel poco che ho visto, Guidoni sembra il più… adatto a fare il PR. Si sente la passione quando parla di spazio.
Basta. Non aggiungo altro.

E’ come mandare un professore in lettere a scaricare le casse al mercato, o un idraulico a costruire un mobile. Poi ci si meraviglia se le risposte di un astronauta non sono da PR

Non penso che Samantha non sia capace di ridere, di fare battute spiritose oppure rispondere in modo simpatico a domande un pò frivole.

Io non posso essere contrariato se ascolto una risposta che non mi aspetto, viceversa ho apprezzato l’estrema sincerità e naturalezza di una persona che vive situazioni e problematiche che io posso solo immaginare.

Licia Colo’ le chiese qual’era la cosa di cui sentiva maggiormente la mancanza, fra le tante cose a cui aveva dovuto rinunciare per diventare astronauta.

Dubito che come risposta si aspettasse “Fare carriera nel ruolo piloti dell’AMI”, infatti fece una faccia “interessante”…

Io ho una compagna di classe che ha fatto di TUTTO per diventare elicotterista; purtroppo non c’é riuscita, sarebbe stata la prima pilota di elicottero femmina, ma i tempi erano poco maturi (classe 1964).

Penso che Samantha abbia voluto dare il massimo delle risposte coerentemente con il suo ruolo, anche visto il tempo esiguo dell’intervista. Avendola ascoltata sia in pubblico che in privato parlare del suo lavoro (ad esempio a Lecco in teatro), mi accontento che questa intervista sia una delle tante e che non sia il campione rappresentativo del carattere di una persona, o del suo rapporto con gli altri, ma solo una serie di risposte puntuali a domande puntuali.

secondo me quest’ intervista non approfondisce ne il lato personale ne il lato che potrei chiamare tecnico-ludico ( come ha fatto l addestramento, come si vive nello spazio… roba trita e ritrita ma che comunque alla gente non credo dispiaccia), si potrebbe aver fatto la stessa intervista ad una persona di successo che sia soddisfatta del suo lavoro, qualunque esso sia

personalmente potrei consigliare l’ ottimo ed efficace sistema sperimentato tempo fa
dai Kraftwerk per condurre in logico tilt intervistatori superficiali o troppo invadenti che
sarebbe quello di mandare in propria vece neanche dei robot bensì dei manichini a perfetta immagine e somiglianza propria, tipo statue di cera, ma muti e inanimati.

Ho appena visto l’intervista e non mi è dispiaciuta. E’ chiaro che lo studente risulta un pò impacciato e stringato (molto) ma è giovane, non ha esperienza di vita e di lavoro. Insomma c’è un abisso con il bagaglio di esperienze di Samantha, la quale come già diceva AJ comunque ha dato il massimo nelle risposte coerentemente con il suo ruolo. E’ chiaro che in sei minuti non si può pretendere chissà cosa. Vittori per esempio in una doppia intervista come questa con Nespoli mi era parso molto impacciato ma vederlo in una conferenza mi ha fatto cambiare opinione: era simpatico, disponibile e molto chiaro nei concetti che esprimeva. Comunque ben vengano anche queste esperienze…magari lo facessero anche all ITIS che frequenta mio figlio…

Diciamo che e’ un po’ una carognata mettere Vittori e Nespoli accanto…

Ripeto Smiley dal vivo Vittori mi ha entusiasmato…non l’avrei mai detto :slight_smile: Certo non ho mai assistito a una conferenza di Nespoli se non via web però Vittò m’è piaciuto…ed è pure un bell’omo :wink:

Ecco là, manco fosse Clark Gable!” (avrebbe detto mio nonno …)