L’azienda Odyssey Space Research ha realizzato un app per iPhone che verrà davvero portata nello spazio caricata sulla memoria a stato solido di due iPhone 4.
L’app è disponibile già da alcuni giorni per tutti al costo classico di 0,79 € e permette a chiunque di provare a fare ciò che gli astronauti di Atlantis saranno chiamati a fare:
Testare la piattaforma inerziale dell’iPhone 4 in assenza di gravità e degli algoritmi di analisi delle immagini in grado di determinare l’altitudine in base all’interpretazione del raggio di curvatura terrestre.
Sono inoltre presenti alcuni link ai siti nasa che parlano di ISS, dello Shuttle, al sito odissey ed a Nanoracks.
Veniamo ai test da fare nello spazio e riproducibili a casa, il primo è il Limb Traker cioè si va ad individuare manualmente su una foto la curvatura terrestre e lui è in grado di fornire un altitudine presunta.
Per quel che riguarda invece la calibrazione dei sensori si tratta di una lunga procedura da fare inquadrando un frame preparato, ed anch’esso qui allegato, con la fotocamera, si viene guidati in varie operazioni di traslazione sull’asse orizzontale, rotazione attorno all’asse ortogonale all’iPhone e rotazione attorno al suo asse verticale.
Dopo queste operazioni il risultato è un ok operazione eseguita correttamente.
Gli altri due esperimenti: il primo dovrebbe analizzare la risposta della piattaforma inerziale, oramai calibrata dallo step precedente, nel tempo comparando alcune foto della terra in memoria con foto prese sul momento ed indicare latitudine e longitudine della ISS in tempo reale; la seconda è dedicata all’analisi del problema dei Flip bit causati dalle radiazioni presenti nello spazio e questo test è indicato durare 2 settimane o fino a completa scarica della batteria del dispositivo.
Approfondimenti:
Componenti RadHard: si tratta di componenti elettronici particolarmente insensibili alle radiazioni (appunto Radiation Hardening) utilizzati nei satelliti ed in moltissime applicazioni aerospaziali. Il problema del Flip Bit citato sopra si verifica quando fisicamente viene colpita da una radiazione esterna l’area di semiconduttore di una memoria che contiene un flip-flop settato a 0 o a 1 in funzione del dato che si è voluto li memorizzare e questo viene portato allo stato opposto (1 o 0). La variazione dell’informazione li contenuta può avere quindi effetti catastrofici se il cambio di bit è influente nel cambiare il significato di un determinato comando.
Piattaforma inerziale: Si tratta di un insieme di componenti in grado di fornire l’informazione istantanea di posizione e di accelerazione sui tre assi, utilizzati inizialmente su velivoli e soprattutto su elicotteri i primi erano composti da tre giroscopi posizionati ortogonalmente tra di loro e delle celle di carico (string gauge) che ne rilevavano le forze applicate. Con il miglioramento dell’elettronica sono ora disponibili dei chip a costi esigui in grado di fornire le stesse informazioni; ad oggi sono intergrati in moltissimi dispositivi, dai telecomandi della nintendo WII a quelli della sony PS3 move, a moltissimi telefoni ed è anche un sensore fondamentale nelle vetture con sistema di controllo stabilità ESP.
Beh, ho cercato di spiegare in maniera semplice un qualcosa di non proprio banale tecnologicamente con qualche libertà eheheh
Però devi ammettere che i guasti su un chip rispetto ai guasti su un sistema meccanico complesso sono di parecchi ordini di grandezza differenti…
Sarebbe una genialata per pompare le vendite del successore, iphone5!
“e questo test è indicato durare 2 settimane o fino a completa scarica della batteria del dispositivo”
Questa non la capisco… ok che il melafonino tiene la carica per molto tempo, ma portarsi su un leggerissimo cavetto USB e usare un laptop per ricaricarlo?
E’ vero che questi dispositivi non andranno ad arricchire l’hardware della stazione a lungo (penso li deorbitino finiti i test), però l’esperienza insegna che fidarsi troppo delle batterie non è bene… (i penetratori marziani insegnano)
EDIT: mi son dimenticato che potrebbe essere utilizzato come lettore di codici a barre, quindi in qualche modo potrebbe essere utile nel rimessaggio delle diverse bag o negli esperimenti… anche se qui ci si arrampica sui vetri…
Il melafonino ha la batteria duratura? il mio 3gs non si spegne mai, infatti ho la base di ricarica a lavoro, sul comodino a casa, sul comodino in montagna ed in auto…
Tra l’altro nella discussione legata al portare un eBook sulla ISS è giustamente stato fatto notare che il grosso problema, per potenziali esplosioni/incendi, è legato proprio alla procedura di ricarica delle batterie, sopratutto quelle al litio. Non credo quindi che il team di analisi della sicurezza della ISS possa permettere la ricarica dell’ iPhone 4 come avviene sulla terra.
scusa sapevo che i chip in uso sui GPC dello Shuttle sono parte del sistema IBM AP-101S e non sono affatto derivati da dei 80386… sono stati fatti ad-hoc per le avioniche aereonautiche.
Pericolo di incendi/esplosioni durante la ricarica di un telefono pagato 600 € ???
Devo smetterla di metterlo a caricare sul mobile del pc…
E se becco il carissimo Stefano Lavori gli faccio un così.
O altrimenti aspettare che compri un viaggio nello spazio e dare una scalpellata allo scudo termico prima del lancio…
Il pericolo delle batterie non è solo legato a potenziali incendi. I materiali all’interno sono molto tossici. Se ci fosse una failure della batteria, in assenza di gravità sarebbe un bel problema, perchè ci sarebbero gocce di materiale Tox2 in giro che potenzialmente possono essere ingerite/inalate o finire negli occhi…
Criticavo l’app, più che apple, ma pare che sia “colpa” di apple… o meglio mia, che ho installato iOS5 Beta (in quanto ho accesso ad un account Enterprise Developer, niente pirateria che ha chiaramente qualche problemino.
My bad.
Per la cronaca, anche a me la stima dell’altitudine è andata ben larga. 4000 km circa, da una foto del mio desktop in ufficio (ISS+Endeavour)