Si chiama SMS (Small Mission to Mars) la missione di cui hanno discusso alcuni rappresententanti del Centro Italiano Ricerche Aerospaziali (CIRA), Distretto Aerospaziale Campano (DAC), il Distretto Aerospaziale della Sardegna (DASS), l’Aerospace Laboratory for Inoovative components (ALI) ed altri. Qui il comunicato stampa.
Lancio su vettore VEGA.
La missione ha tre obiettivi scientifici principali ottemperati attraverso l’utilizzo di tre “Payloads” con le
seguenti funzioni:
produzione in situ di manufatti attraverso l’utilizzo di risorse disponibili sul suolo marziano, sulla base
del brevetto internazionale di proprietà del DASS;
mappatura ad alta risoluzione, attraverso un drone, della superficie di Marte con particolare
attenzione a quei siti non accessibili ai rover e possibilmente localizzati a latitudini non investigate da
precedenti missioni;
analisi delle polveri marziane sia su di una luna del pianeta Rosso (i.e., Phobos), sia sul suolo
marziano ai fini dello studio (fatto ad oggi solo in linea teorica) del cosiddetto toro di Marte.
IRENE è l’acronimo di “ Italian RE-entry NacellE ”, ed è una tecnologia italiana unica al mondo nel suo genere che utilizza un meccanismo di apertura dello scudo termico del lander nella modalità umbrella-like .
Altrove si precisa che l’incontro si è tenuto a Roma presso l’Ambasciata in Italia degli Emirati Arabi Uniti con l’ambasciatore Saqer Nasser Al Rissi. E che l’investimento per la realizzazione della missione SMS è di circa 120 milioni di dollari, incluso il lancio.
Giusto per dare un po’ di numeri che evidenziano la difficoltà della missione, InSight è un lander di 300 kg, con strumentazione ridotta all’osso, per arrivare è stato necessario usare un Atlas da una capacità di 9.800 kg di carico in LEO. Il Vega ha solo 1.400 kg di capacità in LEO, esattamente 7 volte minore. Facendo una semplice e non veritiera proporzione, si potrebbe riuscire a far atterrare un carico di 40 kg.
Vista la nuova tipologia di atterraggio, presentata come tecnologicamente avanzata, posso immaginare che riescano ad aumentare di una decina di chili il carico utile. Si tratta comunque di un payload veramente piccolo.
Vedremo, ma sembra veramente una missione ai limiti.
Mah, Atlas Agena e Atlas Centaur ad oggi sono i più piccoli lanciatori ad aver mandato qualcosa verso Marte.
VEGA-E avrà, sulla carta, la potenza necessaria per mandare 3000kg in LEO.
Certo che il payload mass sarà decisamente limitato
Considerate che quelli sono i conti per il flyby. Per atterrare qualcosa di aggiuntivo bisogna portare con sé. Altrimenti è veramente come lanciare una freccetta dall’orbita terrestre e piantarla sulla superficie di Marte.
Con il Vega E si avrebbe lo stadio superiore alimentanto da un motore che usa CH4/LOX.
L’ M-10 dovrebbe avere un impulso specifico di 362s. Un bel miglioramento, specie sulle traiettorie a relativamente alta energia come quella richiesta.
In 200kg, tra paracadute, scudo termico (deployable), airbags con relative gas tanks, non ci sarà spazio per payload scientifici.
Schiapparelli pesava 580kg e praticamente non aveva payload. Certo doveva fare un landing propulso… Ma è comunque arrivato sul dorso dell’orbiter, questo ha voluto dire risparmiare notevolmente su sistemi ausiliari che erano forniti dalla mothership…
Da qui sembri scettico, ma nel post prima sembravi ottimista
La potenza del razzo è sufficiente ad arrivare con un flyby su Marte, ma secondo me non tanto per far atterrare qualcosa.
Si può lanciare in una finestra di tempo limitata, e quella cade a cavallo tra dicembre 2026 e gennaio 2027, con arrivo a metà 2027. L’energia specifica è quella indicata da SaturnPower per quella finestra.
Parlano di un lander da 280 kg e un orbiter da… 10?
La fonte mi sembra seria, voi cosa ne dite?
P. S. Il lander sembrerà anche piccolino, ma nel lontano 2003 con Mars Express arrivò sul pianeta rosso anche il lander Beagle 2 (che poi fallì l’ammartaggio), che pesava solo 70 kg, 32 senza il sistema d’atterraggio, e che aveva alcuni strumenti scientifici, fra cui una talpa che ricorda quella di Insight e un braccio robotico.