Jerrie Cobb, chi mi sa raccontare la sua vera storia?

Ciao a tutti,

ieri sono capitato sulla pagina di wiki di Jerrie Cobb, in cui si parla delle Mercury 13.
http://en.wikipedia.org/wiki/Jerrie_Cobb

Quanto di quello che dice Wiki è vero?
Ho letto altri articoli in cui la Cobb viene sempre data come la donna che avrebbe dovuto fare il primo volo americano nello spazio al posto di Glenn (che tra l’altro noi sappiamo bene essere stato il primo a fare un volo orbitale, ma non il primo nello spazio!), in quanto le donne sarebbero state giudicate dai medici “migliori” per il volo spaziale, e viene detto che invece fu rifiutata solo in quanto donna.

Qualcuno mi sa dare qualche info in più?

Che io sappia fu valutato un gruppo, peraltro piuttosto nutrito, di possibili candidate al volo.

In realtà nessuna di loro ebbe davvero l’opportunità di mettere piede su di una Mercury, per molteplici ragioni, alcune di ordine pratico (alla NASA furono imposti piloti collaudatori con rilevante esperienza di volo) e molte per ordine socio-psicologico (la società americana della fine degli anni '50 era ancora permeata da un maschilismo senza eguali).

In ogni caso puoi reperire ulteriori informazioni in merito nel seguente volume:
“The Mercury 13: The True Story of Thirteen Women and the Dream of Space Flight” scritto da Martha Ackmann e disponibile anche su Amazon:

http://www.amazon.com/Mercury-13-Story-Thirteen-Flight/dp/0375758933/ref=sip_rech_dp_7

Inutile dire che il volo di Valentina Tereskhova spiazzò non poco gli americani, c’è però da dire che proprio il comportamento in volo della stessa Tereskhova precluse ulteriori voli spaziali alle donne russe per almeno un ventennio (bisognerà aspettare Svetlana Savitskaja nel 1982).

Comportamento?

Sapevo delle nausee, ma c’era altro?

Grazie Peppe, sei una fonte inesauribile di conoscenza :slight_smile:

Wiki riporta di un discorso di Glenn al congresso, in cui avrebbe detto cose del tipo “men go off and fight the wars and fly the airplanes, and women are not astronauts because of our social order”.
Mi fa solo strano però che niente di tutto ciò sia citato per esempio in “The Right Stuff”…

Di questo gruppo di donne del progetto Mercury (che mai si realizzò) me ne ha parlato anche la guida del KSC del tour Then and Now. Non la guida vera e propria ma una delle due alla prima fermata, sui pad dei primi lanci Mercury.
Ricordo solo delle foto e che appunto per questioni “sociali” il loro programma venne bloccato…

Ulteriori informazioni su questo gruppo di potenziali donne astronauta (o meglio ragazze astronauta vista l’età che avevano all’epoca) è reperibile in un’apposita pagina di wikipedia:

http://en.wikipedia.org/wiki/Mercury_13

Quanto al perché tutto questo non viene nemmeno citato da Tom Wolfe nella “Stoffa Giusta” le ragioni sono molteplici. Innanzitutto il libro è una biografia in forma romanzata in cui l’autore si è preso certe libertà e comunque risente dello spirito degli anni '70 in cui è stato scritto.

Certo gli astronauti sono rappresentati come uomini ma anche (e sopratutto) come eroi della nuova frontiera, dichiarazioni come quelle di Glenn non sarebbero passate inosservate all’attivismo femminile americano degli anni '70 e Glenn, all’epoca, era impegnato in politica come senatore al Congresso (anzi di li a poco si sarebbe presentato come im-probabile candidato alle presidenziali del 1984).
Tom Wolfe, naturalmente, non è Oriana Fallaci e quindi non voleva “scalfire” l’immagine dei suoi eroi che, per quanto uomini, erano appunto eroi e tali dovevano restare agli occhi dei suoi lettori.

In ogni caso, sia pure in maniera edulcorata, uno scontro tra personalità “progressite” e “conservatrici” (per non dire quasi puritane) all’interno del gruppo dei 7 Wolf lo fa emergere nelle pagine del suo libro e risulta ancora (e forse più) evidente nel film di Kauffman.
Da un lato Shepard, Grissom, Schirra e Cooper e dall’altra Glenn, Carpenter e Slayton.

Consiglio vivamente il libro The Mercury 13 citato da Archipeppe, che ricostruisce tutta la storia con grande rigore. Una storia commovente di grandi aviatrici Particolarmente triste l’ultimo periodo della Cobb.

L’idea che la Cobb o un’altra donna avrebbe potuto volare nello spazio in tempi brevi, cioè nell’ambito del programma Mercury o poco dopo, era spinta dalle leader delle Mercury 13 e dai loro sostenitori fra i medici e i selezionatori, oltre che riferita dai media, ma il libro citato fa capire che non avrebbero avuto nessuna possibilità a breve termine a causa di una serie di ostilità in istituzioni chiave come la NASA, l’aeronautica militare e gli ambienti politici.

L’argomento tecnico spinto dalle leader delle Mercury 13 e dai loro sostenitori era che le donne, grazie alla loro ridotta statura e al minor peso, avrebbero richiesto razzi meno potenti. In un periodo in cui la potenza dei lanciatori americani era ancora limitata, questo era un argomento ragionevole.

E` una dichiarazione agli atti della testimonianza di Glenn alla commissione parlamentare su eventuali discriminazioni verso le donne nelle carriere spaziali. Il suo franco e schietto riferimento all’ordine sociale è giudicato dall’autrice di The Mercury 13 una sintesi efficace della ragione per cui quelle donne non hanno avuto alcuna possibilità concreta.

Ma appunto Glenn era del gruppo dei “buoni”, fedeli alla moglie e contrari all’atteggiamento dissoluto degli altri, che ogni sera avevano una donna diversa… È vero che quello di Glenn era l’atteggiameto piú conservatore, ma questo non vuol dire che fosse maschilista…

Ah ok, proprio questo mi interessava. Quindi non è che fosse dovuto alla diversa fisiologia femminile o alla diversa resistenza all’ambiente spaziale, m a semplicemente al peso…

Giusto per aggiungere un bit di informazione in più, alle chiare ed esaustive note del buon Paolo Amoroso, c’è da dire che la NASA non ha mai avuto in programma di far volare donne durante il progetto Mercury.

Le 13 ragazze furono sottoposte agli stessi test medici dei candidati uomini presso la Clinica Lovelace, dove appunto si effettuavano le selezioni mediche per gli aspiranti astronauti americani. Fu lo stesso Dott. Lovelace, titolare della Clinica, a fare pressioni per cercare di sottoporre le ragazze qualificate (da un punto di vista medico) allo stesso addestramento operativo previsto per gli astronauti Mercury.

La NASA, come testimoniato da George Low, John Glenn e Scott Carpenter al Congresso espresse parere negativo, sentendosi “forzata” a fare una cosa che non era stata prevista. Cionostante si paventò l’ipotesi di discriminazione sessuale, cosa che poteva sembrare risibile negli anni '50 lo era molto meno a metà degli anni '60.

In ogni caso il tutto è ben descritto in un articolo, a firma di James Oberg, su The Space Review un pò di tempo fa:

http://www.thespacereview.com/article/869/1

http://astronautix.com/fam/mer31961.htm

Astronautix è una miniera d’oro per tante cose

Wow, quest’articolo è ottimo. Dà tutte le risposte che cercavo. Grazie!

E la conclusione è altrettanto valida:

Avoiding confrontation with this rationale and blaming it all on male ego and sexism has denied the university’s intellectual community—and the news media’s readers—the useful opportunity to consider which of the two approaches to women’s access to spaceflight (the American or the Soviet one) produced the greatest long-lasting “good”.

The Russians went for the “stunts”, but the symbolism was hollow (even if widely successful among impressionable people), and the current reality for women in the Russian space program is grim. Today there have been dozens of American and other Western nationalities in space, but only three Russians ever: Valentina Tereshkova, plus a Soviet Air Force marshal’s daughter for a stunt “first woman’s spacewalk”, and the wife of a cosmonaut who became deputy director of the Russian spaceship factory. No other Russian women have flown, and there are few prospects for the future.

Sul libro Cosmonauti troverai la storia delle astronaute cadette americane e di quelle sovietiche, un buono spunto per comprendere come è andata veramente nei due fraonti opposti, da una parte la necessità di recuperare il tempo perduto nei confronti dei sovietivi e quindi non c’era tempo per mettere in piedi una missione tutta al femminile, dall’altra la necessità propagandistica di dimostrare all’Occidente le capacità dell’Unione Sovietica e della organizzazione comunista. Una nota sul libro di Tom Wolf la stoffa giusta, gradevolissimo e ben raccontato si tratta pur sempre di una storia romanzata e quindi da prendere con le “molle” e non come testo storico degli avvenimenti accaduti in quelgi anni.

Caspita che cosa interessante…ignoravo del tutto che anche delle donne fosserto state sottoposte a test per il progetto Mercury…ordinerò il libro che citate perchè mi interessa molto…The right stuff fra parentesi mi piace molto e lo acquistai tempo fa in dvd e ogni tanto lo riguardo…mitico. Mi chiedo anch’io: ma che combinò la Tereskova in orbita?

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Interessante, grazie!

Una volta in orbita valentina tereshkova iniziò a soffrire di mal di spazio (come il mal di mare i cui sintomi sono mal di testa, nausea e vomito) è stata veramente molto male e Korolev non le perdonò mai di essersi lamentata in continuazione via radio, con il rischio che le comunicazioni fossero “intercettate” dai Servizi Segreti americani. Troverai tutta la storia su Cormonauti, assieme a molti altri aneddoti ed a una ricca bibliografia (in inglese) a cui fare riferimento.
La stoffa giusta è un bellissimo film ma ti consiglio il libro, già questo è molto romanzato, ma il film per esigenze cinematografiche lo è ancora di più e quindi non deve essere preso in considerazione sui fatti storici del periodo se non a grandi linee, se ti interessa l’argomanto ti consiglio di leggere oltre a Cosmonauti (che tratta il periodo dal 1957 al 1966) anche Sputnik (dalle origini al 1957).


Test del progetto Mercury, non per il progetto Mercury. Il programma di test delle donne aviatrici è stato un’iniziativa di ricerca privata non legata al progetto Mercury o alla NASA.

grazie Stefano…provvederò…

…ah ho visto sei anche l’autore…complimenti!

Grazie, se avete altre curiosità (ed io sono in linea…) non esitate a chiedere, per MArte potete visitare il mio sito pianeta-marte.it
cordiali saluti