L+51, L+52: Allarme ammoniaca? Niente panico!

Il prossimo Gadget ISAA!


Bellissimo resoconto!

Come sarebbero state le procedure nel caso in cui, proprio durante l’emergenza dell’ammoniaca, ci fossero stati all’esterno della ISS dua astronauti in EVA ma, sopratutto, uno dei due bello che ancorato al braccio robot della stazione?

Da quel che mi risulta non ci sono consol di comando per il braccio robot SSRMS nella sezione russa.

Sarebbero forsi rimasti alla consol di comando indossando le maschere con filtri per l’ammoniaca fino a che l’astronauta agganciato allo SSRMS non fosse stato riavvicinato alla stazione stessa e non avesse avuto la possibilità di trovarsi in una posizione più adatta?

Non esistono procedure per un caso così particolare e così altamente improbabile, non è pensabile avere procedure per tutti i casi possibili e immaginabili e con tutte le sfumature che questi casi potrebbero avere. E non so se una situazione del genere sia mai stata analizzata…
In quel caso la decisione su cosa fare spetterebbe al comandante a bordo, ovviamente con il supporto del personale a terra.

Però considera che con le EMU non c’è modo di passare per il PMA, e di togliersi le tute in un airlock pieno di ammoniaca non se ne parla. Secondo me in quel caso i due in EVA dovrebbero cercare di arrivare per i fatti loro all’airlock russo, credo che sarebbe il loro unico modo per salvarsi…

Forse esiste una procedura, o almeno delle indicazioni di massima, su cosa fare in caso di grave emergenza a bordo mentre fuori si sta effettuando una EVA…immagino che avere la peggiore situazione a bordo (ossia una perdita vera di ammoniaca) proprio quando qualcuno è fuori sia davvero poco probabile.

Non dimentichiamoci poi che nonostante la routine quotidiana la ISS rimane un avamposto estremo in un ambiente estremo…il rischio non potrà mai essere azzerato ma solo mitigato, di certo non tutte le potenziali situazioni di rischio possono essere previste/simulate/preparate.

Si usa il SAFER per raggiungere la Tiangong 1. :smiley:

Le persone più insospettabili in questi giorni mi hanno chiesto informazioni su questo episodio :slight_smile:
Bene quindi perchè si parla di spazio!

Mi chiedevo: l’utilizzo di ammoniaca che vantaggi presenta, e perchè non può essere sostutuita con qualcos’altro di meno tossico per l’uomo?

Direi temperature caratteristiche dei passaggi di stato, altri composti chimici con caratteristiche simili sono alcuni idrocarburi, ma questi in piu sono anche infiammabili e quindi direi sconsigliati…

sì indubbiamente la non infiammabilità è indispensabile- grazie Acris

Infatti l’ammoniaca è usata anche in molti impianti frigoriferi industriali, in quanto ha proprietà termodinamiche eccezionali. Ed è anche infiammabile, a certe concentrazioni.
Ho trovato qualcosa qui http://industrialrefrigeration.danfoss.com/knowledge-center/Refrigerants/ammonia/why-ammonia/

Come dice Raffaele, il punto è che a quelle pressioni l’ammoniaca è liquida fino a quasi 100 gradi sotto zero e rimane liquida anche a temperature sopra lo zero. Significa che l’ammoniaca agli scambiatori può essere a circa 5-10 gradi (temperatura per non fare ghiacciare l’acqua) mentre ai radiatori può essere a -70 gradi.

Un salto termico di 80 gradi significa capacità enormi di rimuovere calore. Per fare un paragone, l’acqua del circuito interno va da 25 a 5 gradi, un salto di “solo” 20 gradi.

Certo l’ammoniaca è estremamente tossica, ma non so se esistano fluidi meno tossici in grado di restare liquidi a temperature così basse da una parte e così alte dall’altra…

E’ più che giusto quanto da te scritto; non è possibile prevedere ogni singola situazione che potrebbe presentarsi e nel caso che qualcosa di grave dovesse succedere, penso che la decisione migliore sarebbe presa dagli astronauti anche supportandosi della loro esperienza.

Buona la procedura da te ipotizzata. In una situazione di rischio conme quella da me descritta, la miglior soluzione sarebbe proprio quella di spostarsi verso il DC del segmento russo e da li rientrare nella stazione. Per quel che concerne l’ipotetico astronauta agganciato allo SSRMS, facendo uso del suo SAFER potrebbe raggiungere il collega o direttamente il comparto di EVA nel segmento russo.

È tecnicamente possibile uscire da un airlock russo in tuta EMU o da un airlock USOS in tuta Orlan? Ed è possibile entrare in un airlock russo in EMU e in un airlock USOS in Orlan?

Beh, per uscire può esserci qualche problema nel senso che forse il prebreathing non si può fare. Ma a rientrare non vedo nessun problema. L’unica cosa di cui non sono sicuro è se esiste un percorso disponibile per passare dal Nodo 1 all’FGB in EVA (in termini di appigli disponibili). Però credo che abbiano considerato un’eventualità del genere

Io non credo che la situazione ammoniaca possa degenerare di colpo in totale saturazione dell’ambiente; perciò se un astronauta rientra da una EVA in fase di emergenza, potrà usare una maschera con filtro per l’ammoniaca per un pò di tempo, ideale per svestirsi e per raggiungere il modulo russo. Right?

Wrong :stuck_out_tongue_winking_eye:
O meglio, dipende da cosa intendi per “saturazione” dell’ambiente.

L’ammoniaca, oltre ad essere estremamente tossica, è anche parecchio idrofila. Significa che si attacca a tutto ciò che è umido, cioè il sudore della pelle, gli occhi, le mucose all’interno del corpo umano, le vie respiratorie, etc. E in più si attacca anche alla plastica, significa che tutte le pareti dei rack all’interno rimarrebbero impregnate di ammoniaca.

Il limite che c’è nella procedura di emergenza per potersi togliere le maschere dopo le misure con i tubi Draeger è di 30 ppm (parti per milione). A 100 ppm si può ancora stare per brevi periodi, ma la pelle e gli occhi comincierebbero a bruciare. A 300 ppm, gli occhi lacrimerebbero tanto da non riuscire a tenerli aperti. A 1000 ppm ogni respiro provocherebbe dolorosi bruciori interni. E sto parlando di 1000 parti per milione, ovvero lo 0.1%, niente a che vedere con la saturazione :wink:

Quindi quanto tempo ci vuole per raggiungere concentrazioni non tollerabili da un essere umano? Come ho scritto in qualche altro post, tutto dipende da quanto è grande la perdita. Ma se è una rottura “burst” dello scambiatore di calore, potrebbe anche essere meno di un minuto.

esperienza personale, io ho spruzzato sulle travi centenarie della mia cucina dell’amoniaca non ricordo con quale concentrazione ma sicuramente si parlava di percentuali sotto il 3% (si fa per uccidere le tarme). L’ho spruzzata intutato e con una maschera antigas apposta, finito di farlo sono uscito ed ho chiuso la porta finestra che da all’esterno dietro di me, accorgendomi 5 minuti dopo di aver dimenticato le luci da cantiere accese.
Sono rientrato per un metro senza maschera per spegnerele e vi assicuro che in 2 secondi trattenendo il fiato sono uscito lacrimando ed ho poi subito tossito…

Infatti la mia esperienza con l’ammoniaca é con quella che si usa per il gabinetto, concentrazione 3% ma cmq potentissima. Se nel circuito di raffreddamento ISS é al 100% mi fa si paura, adesso che mi ci fate pensare…

Many (too many!) years ago, il mio nickname in CB era NH3 :stuck_out_tongue_winking_eye: ho sempre saputo di essere tossico!

Io per uso domestico non la uso, anche alle concentrazioni da supermercato è estremamente irritante per le vie aeree e l’odore per me è tra i più sgradevoli.
@Buzz grazie x tutte le spiegazioni, ora è chiaro.
@Acris: si usa per combattere le tarme o i tarli del legno?
@Marco, OT tossico e corrosivo: i miei genitori si mandavano messaggi segreti in codice…chissà cos’era H2S04…devo indagare