L’Agenzia Spaziale Italiana difende Vega

Prima di tutto devo complimentarmi i per l’ottimo epitome scritto in merito al vettore Vega. Sarebbe davvero bello avere articoli sempre così esaustivi in ogni loro parte!

per il resto, concordo appieno su quanto sostenuto dal sopra citato Battiston. Sta lavorando al meglio per far si che l’industria italiana non perda quanto già fatto e continui ad essere leader nei settori in cui lavora. Perdere le nostre parti in percentuale sul vettore Vega e suoi futuri sviluppi sarebbe davvero un grosso colpo sia per il paese in se stesso, sia per le nostre industrie.

Altra notizia riportata in questo articolo e di cui non ne ero a conoscenza, il fatto che si voglia utilizzare il primo stadio del Vega come booster del vettore Ariane &; davvero un’ottima pensata!

Gli altri articolisti ringraziano sentitamente…

Trovi altri dettagli nel paragrafo “Lanciatori” di questo articolo https://www.astronautinews.it/2016/01/24/il-futuro-di-esa-nelle-parole-di-jan-worner/

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Gli altri articolisti ringraziano sentitamente…

E’ corretto che ad una critica al gruppo dia almeno una risposta o un chiarimento sull’operato.
Parto con il ribadire che TUTTO il lavoro fatto su astronautinews da tutto il team articolisti è fatto in maniera assolutamente volontaria e senza alcun tipo di retribuzione o compenso.
Premesso questo, è vero che ci sono articoli più corposi e altri più snelli, ma questo può essere dovuto a volte a scelte redazionali (anche del sottoscritto) specifiche, altre forzatamente per mancanza di notizie più dettagliate. Nel primo caso una delle motivazioni che possono portare alla pubblicazione di articoli “da due righe”, come dici tu, è la necessità di pubblicarlo in tempi brevi per mantenere i tempi della notizia, e se devo scegliere fra pubblicare un articolo di due righe tempestivamente o non pubblicare nulla o molto in ritardo per aspettare di produrre un articolo “corposo”, probabilmente sceglierò sempre la prima ipotesi.
Altre volte, gli articoli non sono di dimensioni importanti perché non giudichiamo necessario ripubblicare tutti i dettagli su una missione o un avvenimento già pubblicati in articoli precedenti sullo stesso argomento. Anche questa è una scelta redazionale per facilitare la lettura e non rendere troppo pesante seguire anews.it, doversi rileggere dettagli e sviluppi già letti poco prima in altri articoli scoraggia la lettura e vanifica la vera notizia.
L’ultimo caso è come detto il più banale, molte volte mancano dettagli più approfonditi su qualche argomento e anche in questo caso, il più delle volte, scegliamo di uscire ugualmente con una notizia “breve” piuttosto che non pubblicare per aspettare maggiori dettagli, che magari arriveranno a distanza di mesi…

Come vedi il lavoro dietro astronautinews è a volte complesso e impegnativo e le motivazioni che giustificano certe scelte e certi articoli più complicate di quanto possa sembrare.

Per concludere, posso assicurarti che il motivo che hai ipotizzato per la lunghezza di certi articoli è quanto di meno probabile possa avvenire, ogni articolista da sempre il massimo della disponibilità e sempre compatibilmente con le esigenze personali di ognuno, perché come dico sempre, ognuno di noi ha anche una vita reale e per la maggior parte delle volte gli impedimenti reali sono più importanti del dedicare molte ore a anews o al forum.
Onestamente non smetterò mai di ringraziare ognuno di loro per il fantastico e impagabile lavoro che fanno, per mantenere astronautinews al livello che, proprio grazie a loro, ha raggiunto.

In ogni caso grazie per la critica costruttiva e per l’occasione che mi hai dato per chiarire meglio alcune scelte redazionali che, a volte, consideriamo scontate ma che non lo sono per chi è dall’altro “lato” del servizio.

Un recentissimo articolo straniero che elogia il Vega

Torniamo a Vega.
L’attuale governo italiano ha dichiarato in campagna elettorale che la ricerca era uno dei suoi punti chiave. Ricerca significa innovazione per le aziende nazionali. Vega dovrebbe essere da sprone per la ricerca, nel tentativo di farlo evolvere.
Temo che Vega sarà sacrificato sull’altare del reddito da cittadinanza, lo dico esplicitamente. In fin dei conti, imprenditori italiani che possono inserirsi in Vega ci sono?
L’acquisizione di Vega da parte di stranieri è un rischio che si deve correre quando ci si immette nel mercato, dal momento che mancano gli acquirenti italiani.

@Ares_Cosmos, in tutta onesta’ non capisco cosa intendi. Vega e’ un programma europeo in seno ad ESA, e varie aziende private italiane, primariamente AVIO, vi partecipano. Il presunto reddito di cittadinanza non sara’ certo finanziato dal governo vendendo quote di un progetto europeo in mano di fatto ad un consorzio a maggioranza privata, non credi?

Lo sviluppo tecnico è stato affidato all'italiana ELV, una società partecipata al 70% dall'Avio e al 30% dall'ASI ... Il progetto definitivo Vega è stato avviato nel 1998 con l'approvazione finale da parte dell'Agenzia Spaziale Europea. L'Italia è il maggior finanziatore e sviluppatore del programma con una quota del 65%, seguono la Francia (12,43%), il Belgio (5,63%), la Spagna (5%), i Paesi Bassi (3,5%) e infine con quote marginali la Svizzera (1,34%) e la Svezia (0,8%).

da https://it.wikipedia.org/wiki/Vega_(lanciatore)

Ok, quanto rende il 30% di ASI?
Detto cattivo, se è privato, perché il governo dovrebbe metterci mano?
Se queste sono le regole del mercato, perché il governo dovrebbe muoversi?

Non sono per nulla dentro le dinamiche delle grandi aziende, nella mia lavoro al pian terreno, ad essere precisi al primo piano, quindi dei piani alti non ci capisco molto. Detto così potrei non aver capito nulla dell’articolo e del pericolo di un Vega in mano ad altri. Viceversa, allora non ho capito di chi è adesso.

Fingete di spiegarlo all’addetta delle pulizie.

Provo a farti il calcolo

Il prezzo di lancio del Vega secondo alcune fonti è di 32 milioni.
Per cui il 65% italiano vale 20 milioni. Per 4 lanci annuali fa 80 milioni.
Essendo avio, socio di maggioranza, si può ipotizzare un margine operativo del 40% (il margine {mi pare l’ebit} di spacex senza riusabilità, dichiarazione della presidente) ossia 32 milioni.

Per cui il margine operativo di Vega in quota asi è di circa 10 milioni all’anno.

Questo è un calcolo approssimativo basato sui dati che conosco, se vuoi un dato più preciso puoi controllarti i dati della avio spa, forse c’è qualche dettaglio nella relazione del bilancio o nel prospetto di quotazione. O tramite la Camera di commercio puoi avere i bilanci depositati della ELV (ma se la stessa società fa i booster dell’ariane il dato non è significativo)

  • Un primo punto è che l’articolo è del 2016 e quindi, in un certo senso, obsoleto.
  • Secondo punto, l’articolo commenta possibili (poi non avvenuti) movimenti di mercato dove un grande gruppo aerospaziale appena costituito, prevalentemente a capitale non italiano, poteva formulare un’offerta di acquisto al socio di maggioranza di AVIO, offerta che tale socio avrebbe potuto accettare facendo passare di mano (e di nazionalità) un’azienda di punta del nostro settore nazionale aerospaziale.
  • Terzo punto, il Governo NON è ASI, anche se (alla luce anche della recente riforma) ne influenza (e giustamente!) le politiche generali e ne nomina il Direttore. Perché fare un minestrone delle due cose?
  • Quarto punto, un Governo ha il diritto/dovere di creare le condizioni di vita migliori, contingenti e di lungo periodo, per i suoi cittadini. Per quale motivo, in questo quadro, non dovrebbe decidere che alcune aziende/settori tecnologici strategici sono da non vendere o non cedere a compratori esteri? Non parlo solo di spazio ma di servizi essenziali come reti elettriche, idriche e di telecomunicazioni, servizi essenziali che se lasciati in balia del puro mercato portano a realtà di tipo argentino. Ma qui andremmo OT e la famosa “signora delle pulizie” si sentirebbe dire che per avere una migliore comprensione di certi argomenti serve sedersi e leggere un filo di economia.
  • Quinto punto, per quale motivo ASI o altre agenzie governative non dovrebbero partecipare a società di capitale misto pubblico/privato. ASI ha al suo interno il know-how, la conoscenza del mercato interno, e le strategie stabilite dal governo per le politiche spaziali, e ha senso che se mette queste a disposizione di privati che cercano una sorta di “consulenza” per affacciarsi ad un mercato complesso e fatto di giganti lo possa fare partecipando alle decisioni dal board del consiglio di amministrazione, peraltro partecipando a utili e perdite. Il denaro eventualmente ricavato andrà a ripagare gli sforzi di tutti i soci e a finanziare magari ulteriori sviluppi senza dover ricorrere a iniezioni di denaro pubblico.

Ora, venendo al 30% di ASI, ecco il mio tip: https://lmgtfy.com/?q=elv+asi+avio
Il terzo link di questa complessa ricerca porta, tra le altre cose, a questo chiaro PDF https://www.asi.it/en/download_file?itd=sites%252Fdefault%252Ffiles%252Fattach%252Fdettaglio%252Fgrafico_elv_1.pdf

Esatto. Farei questi calcoli con il bilancio di ELV in mano, più che di AVIO. Si trovano qui http://www.avio.com/chi-siamo/gruppo/societatrasparente/ , in particolare http://www.avio.com/wp-content/uploads/2018/05/ELV-Bilancio-31.12.2017-firmato.pdf

Anzitutto devo chiedere scusa perché non ho visto che il post iniziale è del 2016. :bookmark_tabs:
Quindi ho messo in piedi un casino per nulla. :facepunch:

Ora sappiamo quanto costa un lancio del Vega. Ed è molto di più di quanto pensassi, quasi 44 milioni di euro.

Nella relazione di bilancio si legge che 3 lanci del Vega hanno comportato un introito di 85 milioni. Per cui 85/.65/3 = 43,6 milioni di euro

Che alla fine ci ha portato a scoprire comunque qualcosa di potenzialmente utile. No worries :beer:

Anche io pensavo qualcosa in meno, intorno a 30-35.

Il governo cosa ne pensa di questa vicenda?

In politica c’è anche un altro motto:
se funziona, perché toccarla?

ieri è stato firmato il contratto per per il lancio di un satellite tailandese, che viaggerà con un Vega/Vega C.

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In questo modo se non sbaglio salgono a 5/6 i contratti per il VEGA C.

  • Cosmo Sky Med 2 (ITA) 2019, dovrebbe essere il secondo lancio
  • CERES (FRA)
  • Theos-2 (THA)
  • Pleiades Neo 1 e 2 (FRA).
    -Koreasat 7

Più ovviamente il thailandese, nel caso viaggi con il C, e lo Space Rider, che però non ha ancora visto la firma del contratto.
Mi perdo qualcosa?