La possibile arma nucleare russa nello spazio

Di questo avevo letto anche io, segnalando fra l’altro che proprio la vendita di foto satellitari cinesi a Prigozhin potrebbe essere stata la fonte attraverso la quale i servizi segreti occidentali hanno saputo in anticipo del tentativo di colpo di stato.

Riflessioni in ordine sparso (tanto siamo al bar :beers:)

  1. La ricerca dell’“arma finale” in una situazione di inferiorità industriale e/o tecnologica, realizzata anche a discapito di programmi considerati vitali, l’abbiamo già vista nella II GM con Hitler impegnato a inseguire progetti più o meno improbabili convinto che gli avrebbero garantito la vittoria (la biografia di Albert Speer su questo è illuminante). Non è nemmeno garantito che questa ricerca non produca risultati: il Maus è rimasto un prototipo ma V2 e Me-262 sono stati impiegati estesamente.

  2. Concordo che, nel caso di una guerra mondiale, “le testate nucleari che esplodono nello spazio sarebbero l’ultimo dei problemi per chiunque”, tuttavia il disporre di un’arma in grado di azzerrare uno dei vantaggi strategici dell’avversario andrebbe a influenzare il comportamento degli attori, rendendo IMO più concreta la possibilità di un confronto o comunque più incerto l’esito.

  3. Quando scrivo di “arma asimmetrica e problematica rispetto ai meccanismi di deterrenza” intendo che, in uno scenario limitato come un conflitto regionale (es. Russia vs Georgia o paesi baltici), un’arma di quel tipo potrebbe essere impiegata come strumento di coercizione per tentare di obbligare il blocco occidentale a non intervenire: saremmo infatti costretti a tenere conto dell’enorme dipendenza delle nostre economie dall’infrastruttura satellitare e della difficoltà di rispondere a una offesa di quel tipo senza provocare un’escalation.

Tutto questo giusto per fare due chiacchiere perché, sperando non sia wishful thinking, sono convinto che l’orizzonte di questa minaccia si misuri in anni, non in mesi.

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