la riduzione del budget NASA per il 2012 mette a rischio il programma CCDev

giovedì scorso il Congresso degli Stati Uniti ha approvato il budget destinato alla NASA per l’anno fiscale 2012 e tale bilancio è diventato legge con la firma del Presidente Obama mentre era in viaggio all’estero.

fra i vari capitoli di spesa previsti, il congresso ha ridotto di più del 50% i fondi destinati per l’anno 2012 al programma CCDev, decisione che, secondo i manager della NASA, mette a rischio la possibilità che, in tempi relativamente brevi, gli Stati Uniti siano in grado di inviare uomini nello spazio con propri veicoli.

attualmente, dopo il ritiro dello Shuttle, l’unico veicolo in grado di trasportare uomini nello spazio, a parte le capsule cinesi Shengzou, è la capsula Soyuz, per la quale sono attualmente previsti 4 lanci l’anno verso la ISS e i cui sedili per il trasporto di astronauti degli Stati uniti hanno un costo di 63 milioni di dollari l’uno, sedili attualmente prenotati dalla NASA fino al 2016.

l’amministratore della NASA Charles Bolden in una memoria inviata alla sottocommissione sulla scienza e lo spazio del Senato degli Stati Uniti ha dichiarato che, con una riduzione dei fondi per il programma CCDev dagli 850 milioni, richiesti dalla NASA per l’anno fiscale 2012, ai 406 milioni concessi dal Congresso degli Stati Uniti, non potrà essere garantita la prevista pianificazione del programma CCDev e che il servizio commerciale con equipaggio per la ISS non potrà cominciare prima del 2017.

fonte SpaceFlightNow.com

L’ennesima buona notizia in questo senso…mah. E gli altri progetti? Se hanno dimezzato i fondi per ccdev avranno anche ritoccato verso il basso i budget previsti per SLS, o per il James webb??..mi stupirei del contrario…

Mah, mi pareva che poco tempo fa ci fossero state nuove iniezioni di fondi per salvare il JWT, ma evidentemente è come coprirsi con un lenzuolo troppo corto: o ti rimane fuori la testa o i piedi.

Il presidente Obama inserisce nuovi programmi e il senato taglia! Sarebbe un vero peccato vedere il programma CCDev; sopratutto perchè taglierebbe la possibilità, agli americani, di vedere i loro astronauti portati in orbita con un velivolo USA. Si vede che il senato ha interesse a dare i soldi ai russi per farsi trasportare i propri astronauti.

Forse intendevi con un veicolo USA “privato”, Orion non fa parte del CCDev ed è un veicolo made in USA per il trasporto in orbita di astronauti

Senza alcun dubbio ORION è escluso da questi tagli però, visti i tempi di studio e realizzo di un qualsiasi velivolo spaziale, con le capsule dei privati avrebbero portato degli astronauti americani in orbita sicuramente prima di quello che si riuscirà a fare con la capsula ORION.

Io continuo a non capire la strategia a lungo termine di questo governo USA, se una strategia a lungo termine davvero c’è…
In ogni caso direi che questo è un segnale di quanto la crisi sia davvero secca. Tagliano su tutto, e lo spazio non viene risparmiato

Anche perchè, per ora Orion sembra essere scampato a molti pericoli, ma visto l’andazzo non c’è da stare sereni…purtroppo il problema è che questa politica di continue rivisitazioni al budget non solo penalizza ogni programma, ma porta anche a sprecare vagonate di risorse :face_with_head_bandage:
si parte con un progetto e poi bisogna abbandonarlo, ridimensionarlo, posticipare tutta la timeline…questo vuole dire buttare via i soldi, non esiste la possibilità di programmare nulla con sufficiente anticipo, in questo modo è impossibile gestire bene le risorse…è un vero peccato, sarebbe molto meglio avere un budget anche più ristretto ma GARANTITO per tot anni in modo da fare un serio planning per il futuro.

L’impressione invece (la mia almeno, da profano) è che si sia costretti ad adeguarsi di anno in anno, e per salvare un progetto su cui magari si sono già investiti parecchi milioni, bisogna sacrificarne altri già in cantiere…questo è veramente un spreco, non si va da nessuna parte.
Purtroppo non saprei neanche dire se la colpa sia di Bolden, del congresso in generale, o della vision di Obama particolarmente ostile all’astronautica…la crisi non aiuta, ma ho l’impressione che in generale il sistema non funzioni un granchè bene…

A questo punto non sarebbe meglio puntare tutto su Orion,sia in LEO per il trasporto verso la ISS (magari con un vettore privato) che extra-LEO con l’SLS?

Spero di no… E’ chiaro che in caso di ulteriori tagli sarebbe meglio concentrarsi su Orion, però mantenere in vita delle risorse alternative a mio avviso sarebbe importante per evitare quello che successe con lo shuttle. Con gli incidenti del Challenger e del Columbia giustamente ci fu una revisione del programma e la flotta rimase a terra. Poniamo il caso che ci sia un incidente con Orion, almeno ci sarebbero altre capsule in grado garantire il trasporto da e verso la ISS senza appoggiarsi necessariamente alla Soyuz.
Oppure quando la Orion dovesse finire la propria vita operativa, non si ritroveranno con un gap così grande come quello attuale.

Per quanto paradossale la riduzione dei finanziamenti sarebbe una manovra a livello di Congresso per favorire le Major USA. Come?
Chiaramente piccole società private sono penalizzate da questo taglio. Con i nuovi fondi disponibili i loro studi restano indietro rispetto a programi sostenuti da imprese più quotate, che possono compensare la perdita di loro ed avere più probabilità d’aggiudicarsi l’appalto futuro.
Parliamo senza mezzi termini.
Adesso in lista per il nuovo programma restano solo la Dragon e la CST-100. Dragon perché la SpaceX è comunque determinata ed il suo programma ha proceduto spedito senza i finanziamenti pubblici. La CST-100 perchè ha alle spalle Boeing, e già ho detto tuto. Gli altri programmi sono molto indietro in tute le loro fasi e non hanno un colosso alle spalle che fà da garante. Anche prima Dragon e CST erano, a mio avviso gli unici favoriti e gli altri solo dei potenziali per il futuro.

Con questo taglio però sono sicuro che anche Dragon avrà i suoi problemi, economici, mentre CST ne avrà a sua volta, ma lo svantaggio potrebbe essere compensato e non è da escludere che si presenterà alla gara per la scelta in condizioni migliori di Dragon, vincendo.

C’è poi da aspetarsi ulteriori manovre, perché qui ci sono in ballo tanti di quei $ che ogni mezzo diventa lecito.

per quanto ne posso capire io, l’utilizzo di Orion/MPCV con lo scopo di inviare equipaggi sulla ISS sarebbe come utilizzare una Ferrari per andare a fare la spesa: si può fare ma è scomodo e inutilmente costoso.

se Orion/MPCV fosse stato progettato con lo scopo di essere un mezzo versatile e adattabile, attraverso configurazioni variabili e specifiche per usi sia in LEO che BEO, lo stesso programma CCDev non avrebbe avuto luogo di esistere, in quanto un unico mezzo, magari lanciato con vettori diversi in funzioni del tipo di utilizzo, avrebbe potuto soddisfare una larga fascia di esigenze.

allo stato attuale, la scelta di destinare Orion/MPCV per missioni BEO, obbliga gli Stati Uniti a trovare altre soluzioni per inviare uomini sulla ISS, che sia l’affitto di sedili sulle Soyuz o fare sviluppare da industrie nazionali altri veicoli, dipende esclusivamente dalle risorse economiche che si vogliono/possono impiegare e da una più o meno chiara visione delle future attività spaziali.

Non sono d’accordo.
Questa è un’affermazione quanto meno parziale considerando che CST-100 esiste sulla carta mentre Dragon esiste, punto.

Uno dei punti di forza di SpaceX è, in quanto startup, di avere il costo del lavoro intrisecamente più basso rispetto alla Boeing (oppure ad un altro dei colossi aerospaziali americani, se è per questo) il che la rende competitiva anche in assenza di finanziamenti statali. Se poi a questo aggiungiamo che Dragon e Falcon 9 sono nati (in maniera integrata) sotto la stessa egida tecnologica allora questo aumenta ancora il vantaggio competitivo rispetto a CST-100 (che si deve “appoggiare” ad un vettore commerciale per il lancio, tra cui lo stesso Falcon 9).

Il punto è che CST-100 è decisamente indietro, nel suo sviluppo, rispetto al Dragon finanziamenti statali o meno.
A mio avviso è più probabile che siano realizzata l’accoppiata Orion/Dragon (BEO/LEO) che Orion/CST-100.

Ma scusami Peppe… io non capisco!
Esiste ed ha volato la Dragon cargo, non quella manned. Per quanto simile e derivata da questa, ha volato la Dragon cargo non la manned che deve ancora dimostrare tutto. IMHO ovviamente

Per quale motivo hanno un costo del lavoro più basso degli altri? Pagano di meno i dipendenti?

In realtà, in base a quanto dichiarato (ripetutamente) dalla SpaceX, Dragon Cargo e Dragon Manned dovrebbero avere tutto (o quasi) in comune eccetto il sistema di abort al lancio, che deve essere necessariamente validato e collaudato a parte. A quanto è dato da vedere nelle varie rappresentazioni le due versioni del Dragon cambiano nell’alloggiamento del payload e dell’equipaggio (ovviamente) nonché nell’aggiunta dei sistemi di controllo aggiuntivi per il crew (anche se personalmente ritengo che il Dragon manned conserverà un elevato livello di automazione di volo, come le Soyuz).

Pertanto una volta che vola una Dragon cargo completa ed effettua le operazioni di docking con la ISS per “passare” alla versione manned lo sforzo tecnologico/economico deve essere senz’altro minore che non realizzare una capsula interamente “nuova” come le CST-100 (che può pure derivare concettualmente da un Orion, ma non è Orion).

Qui ci addentriamo in un campo più manageriale che non tecnico e non ha a che fare con lo stipendio effettivamente erogato ai dipendenti. Come già scritto spesso in passato, le grandi aziende aerospaziali americane (quelle che sono entrate nel business spaziale negli anni '60 del secolo scorso) erano in origine autentici “colossi” aeronautici con migliaia (e a volte decine di migliaia) di dipendenti, abituati a “scaricare” il costo del proprio lavoro su centinaia (ed a volte migliaia) di esemplari di velivoli civili e/o militari prodotti in serie per potenti committenti quali USAF, US NAVY, USMC, US Army ecc.

Quando queste aziende hanno iniziato ad operare nel campo spaziale lo hanno fatto aprendo “divisioni” spaziali al loro interno. Va da se che il rapporto tra costo del lavoro e prodotto finale, nonché tra diretti ed indiretti all’interno delle varie aziende è rimasto sostanzialmente inalterato. Naturalmente in campo spaziale si parla di produzione in grande serie quando si raggiungono le decine di esemplari e spesso siamo di fronte a pezzi “unici” prodotti in maniera quasi artigianale.

Quindi tutti i costi di R&D e quelli del lavoro si “scaricano” su pochi (a volte unici) esemplari ed è senz’altro una delle concause degli elevatissimi costi associati alla produzione spaziale.

Ora, fintanto che la comittenza NASA (ed i privati operanti nel campo dei satelliti commerciali) poteva contare su fonti di finanziamenti elevati al punto da giustificare un’economia simile, non ci sono stati problemi da parte dei sudetti colossi ad operare in un regime produttivo simile.

Da quando la crisi mondiale ha fatto capolino nel campo spaziale le aziende “specializzate” ossia nate sin dall’inizio per operare in campo spaziale sono diventate improvvisamente competitive. Perché?
Perché hanno pochi dipendenti specializzati essenzialmente nel lavoro che deve essere fatto, un vantaggioso rapporto diretti/indiretti e quindi hanno un costo del lavoro decisamente più basso. Questo a sua volta incide sul prezzo finale praticato al cliente che a sua volta si abbassa.

Quanti migliaia di dipendenti hanno la Boeing-MDD oppure la Lockheed-Martin?
Quanti dipendenti ha la SpaceX? Circa 400, tutto incluso…

Quindi a parità di costo unitario il Dragon deve costare per forza meno di una CST-100, altrimenti la Boeing sarebbe costretta a lavorare in un regime antiecomico “rimettendoci” per ogni singolo veicolo spaziale costruito e consegnato.

Da quel che ho capito, la Dragon cargo e’ gia’ fatta per essere man rated, anche se non e’ stata ancora certificata tale.

Non avranno i 5 o 6 mila dipendenti provenienti dai progetti precedenti…

E’ quello che ho capito anche io.

Hai riassunto esattamente quel che volevo intendere nel mio post precedente. :smile:

Concordo su tutto Peppe però il sistema di escape di Dragon (se non ricordo male) non è una semplice torre di estrazione posta in cima ma un sistema integrato nella capsula. Questo a mio avviso comporta non pochi problemi (se proprio vogliamo chiamarli così) nel passaggio cargo->capsula

Poi dici che CST-100 è derivato da Orion… ma uno è un progetto Boeing e l’altro Lockheed-Martin, mi sembra strano! A cosa ti riferisci?