La sonda giapponese Akatsuki entra finalmente nell’orbita di Venere

Nel caso di Akatsuki non avevano niente da perdere.

Chiedi a spaceX di testare i suoi supporti serbatoio oltre il limite di progetto…

Mio padre, nella sua saggezza da perito elettrotecnico classe 1927, mi disse che per rendere affidabile un circuito elettronico o meccanico, lo devi utilizzare molto dentro i margini stabiliti. :bookmark_tabs:

Dino Ferrari, mi sembra, diceva che la macchina da corsa perfetta doveva rompersi un metro dopo il traguardo. Lo spazio non è però, non più almeno, una corsa. Anche le stesse Soyuz probabilmente potrebbero rimanere agganciate di più ma le probabilità di un guasto aumenterebbero sempre più. Se il loro compito è di riportare a terra l’equipaggio perchè rischiare? In una discussione sulle MMU Buzz evidenziava come la prima preoccupazione di chi pianifica una missione sia proprio quella di minimizzare il rischio in ogni aspetto.

Sembra un po’ la storia di Mercury 10, almeno come la pensava Shepard:

Quando Cooper concluse la missione orbitale di un giorno e mezzo [16 maggio 1963], c'era un altro veicolo spaziale pronto per partire. Ebbi l'idea di farmi mettere lassù per restare fino a quando qualcosa finiva; fino a quando le batterie si scaricavano, fino a quando l'ossigeno si esauriva, fino a quando avremmo perso un sistema di controllo o di qualcosa di simile. Una missione di tipo aperto. E l'ho raccomandata così tanto che mi hanno detto che non volevano più sentirmene parlare.

Shepard ruppe le scatole a tutti, compreso Kennedy, ma gli risposero picche e il programma Mercury fu dichiarato concluso. Testare i limiti del veicolo, anche se c’erano capsula e vettore già realizzati e pronti per l’uso, non interessava alla NASA. Altri dettagli qui.

Bisogna pensare che la progettazione ingegneristica è tutta una questione di probabilità e di accettazione del rischio. Non è possibile garantire che un componente o un sistema duri per 5 anni. Si possono solo calcolare le probabilità che resista quel determinato tempo. E a quel punto scattano altre considerazioni: quanto siamo disposti a rischiare? È chiaro che quando ci sono di mezzo esseri umani o payload da milioni di dollari non ti puoi accontentare del 90% di probabilità…

Appunto, ha ragione mcarpe. Lasciate fare agli ingegneri i lavori di tipo ingegneristico - le variabili possono essere tante e del tutto non evidenti a chi osserva da fuori. Lo vedo ogni giorno anche nel mio lavoro, non è mai possibile dire esattamente quanto durerà un componente - non esiste un margine preciso, e a volte è difficile stimare i margini. Ad esempio, la valvola di Akatsuki è usata anche in altri sistemi spaziali, è un componente standard, e pur in condizioni apparentemente standard qui non ha funzionato (l’ipotesi è che si siano cristallizzati vapori di idrazina sulla valvola). Per cui ad Akatsuki è andata bene. D’altra parte non avevano alternative, e hanno provato a spingere i motori di assetto oltre i limiti. Ci va c…onoscenza, nella vita.

una bella immagine composita di Venere, ricavata da due differenti immagini riprese Akatsuki da distanze diverse, ottenute con il filtro UV1 e processate da Damia Bouic


Image Credits: JAXA / ISAS / DARTS / Damia Bouic

Alla fine ce l’ha fatta! Mitica… :beer:

Sapete se la missione sta ancora fornendo dati scientifici?

Non riesco a trovare un’immagine di Venere più nuova di dicembre 2017 dal sito https://vco.epi.it.matsue-ct.jp/search

Questa è di aprile.

2 Mi Piace

Finalmente c’è una novità interessante dalla sonda, hanno scoperto i motivi della super-rotazione di Venere.

Non ho capito bene il principio però, c’è qualcuno che ha a disposizione l’articolo in inglese? col traduttore secondo me qualche termine tecnico è tradotto male, soprattutto la parte sulle maree mi convince poco.

Qui, ma dietro paywall. Se a qualcuno interessa mi faccia un fischio :wink:

Questo è in italiano.

Ho letto ma… Non vi sembra scritto decisamente male? Come se avessero fretta di uscire e l’avessero fatto col traduttore?

Nuovo articolo di Luca Frigerio pubblicato su AstronautiNEWS.it

2 Mi Piace

Uno studio sulle nubi di bassa-media altezza, che ciclano tra 30°N e 40°S, che è stato possibile effettuare grazie alle osservazioni continue di Akatsuki.
http://spaceref.com/venus/a-long-lived-sharp-disruption-on-the-lower-clouds-of-venus.html
Secondo me è molto importante avere un orbiter attorno a pianeti dinamici come Giove, Saturno e Venere, dove solo osservazioni continue e prolungate possono portare a conoscenze approfondite di geologia planetaria. Lunga vita ad Akatsuki :vulcan_salute:

3 Mi Piace

Un esperimento radio effettuato l’anno scorso durante una congiunzione superiore:

Questi esperimenti si fanno anche con le congiunzioni marziane, solo che con quelle venusiane abbiamo al momento un’unica sonda a disposizione e non 13.

4 Mi Piace

Dopo 20 anni nel progetto, il capo missione lascia il team. La missione continua.

4 Mi Piace

4 ore di eclissi, la sonda è stata al buio ma è sopravvissuta.
https://twitter.com/Akatsuki_JAXA/status/1745986428310577571?t=tDUHJJ6NruLG7dl_vkwt0A&s=19

1 Mi Piace