Avrete notato in questi ultimi due/tre giorni che su twitter impazzava la telecronaca minuto per minuto della cometa Lovejoy.
Si tratta di una cometa del tipo Kreutz Sungrazers (radenti di Kreutz), ossia oggetti che hanno un perielio vicinissimo al Sole, tant’è che non è raro che evaporino completamente durante il passaggio ravvicinato con la nostra stella.
La Lovejoy, caratterizzata da un’alta luminosità, è stata dapprima inquadrata da SOHO, dopo di che si è passati agli strumenti di SDO per tracciare i momenti più critici del passaggio intorno al Sole:
non so quali fossero le quotazioni dei bookmakers, ma la cometa è sopravvissuta.
Magari un pò scottata e più asciutta di prima
L’ho seguita anch’io su google+ e sui siti di SDO. Mi sono divertito a fare due conti… a 140.000 km dal Sole la densità di potenza è di circa 1,5 MW per m2, o se preferite 150 W per cm2, oltre un milione di volte quella che abbiamo qui a 1 UA. Tanto per dare un’idea della scaldata. Credo diventerà un oggetto di studio per i cometologi, come una “palla di neve sporca” di 200 m di diametro (stimati) possa sopravvivere ad una esposizione di parecchie ore a quel flusso energetico senza disintegrarsi.
Altro gif da SOHO: ora la cometa in allontanamento ha riacquistato una vistosa coda. Il filmato arriva alle 1630z. Decisamente spettacolare, questa Lovejoy
Stamattina ho provato a fare due conti alla veloce sulla Lovejoy. Assumendo un diametro di 200 m, come dalle prime stime, e una densità di 1, la massa sarebbe di circa 4 milioni di tonnellate.
Assumendo che il Sole sia una sorgente puntiforme (che non è, specialmente a 120.000 km), e che la cometa sia rimasta “vicino” al Sole (meno di un paio di milioni di km) per una decina di ore, la il nucleoavrebbe ricevuto giusto l’energia sufficiente per sublimare 4 milioni di tonnellate di acqua ghiacciata. In più, le forze in gioco nell’evaporazione di 4 milioni di tonnellate di neve sporca (e forse le forze mareali) avrebbero dovuto disintegrare il nucleo cometario. Dato che non è evaporata tutta, probabilmente le cause sono due. Primo, i getti di vapore e polvere riflettono molta luce solare, e quindi non tutta l’energia arriva a riscaldare il nucleo. Secondo, forse il nucleo è più coeso di quanto si stima.
Just my 2 cents… vedremo cosa scriveranno gli specialisti.
Che flusso termico hai usato nei calcoli? E a che frequenza, nel visibile? Devi comunque considerare che se il flusso termico è nel visibile il ghiacchio dovrebbe avere un’assorbività piuttosto bassa (è bianco…)
le poche misure esistenti invece indicano che i nuclei cometari hanno densita’ molto basse, dell’ordine di 0,3 volte il ghiaccio. basta rivedersi il film dell’impatto della Deep Impact per rendersene conto. o considerare la bassissima inerzia termica della Hartley 2
Ho rifatto i conti, stamattina ero addormentato. Ho calcolato una irradiazione (totale) di 1.000.000 di volte più che da noi - 1,5 GW per m2, invece di 1,4 kW a 1 UA, dato che il rapporto delle distanze è circa 1:1000 o poco più. Il nucleo di 200 m avrebbe una sezione di 31.000 m2, e quindi potrebbe catturare 47 TW. Moltiplicati per 10 ore sono circa 1,7 * 10^18 J. Divisi per il peso (densità 0,3, come dice Paolo, sono 125 * 10^12 g) sono 13,5 kJ per g, oppure 4,5 kJ/g se la densità fosse 1. L’acqua per passare da solido a gas vuole circa 2,6 kJ/g a 1 bar, e nel vuoto meno. Anche se l’assorbimento fosse stato piuttosto basso, sarebbe dovuta esplodere, non solo evaporare. Anche considerando che la distanza non è costante, e quindi riducendo i valori di irraggiamento, restano cifre molto alte. Che ne dite? Qualcuno ha un nucleo cometario in giardino? Forse a Tunguska…
E’ qui che secondo me c’è un errore. Stai assumendo un’assorbimento del 100% del flusso termico, mentre devi tenere in conto dell’assorbività (non sono sicuro sia giusto in italiano, in inglese è “absorptance” o “absorptivity”) nelle frequenze della luce solare, i.e .circa 6000 K. In sostanza devi sapere quanto del flusso radiativo viene in effetti assorbito dalla cometa e quanto invece viene riflesso (e quindi non la scalda).
Su due piedi non saprei dire quanto sia il coefficiente di assorbività del ghiaccio nelle frequenze del visibile, ma considerando che il ghiaccio in genere fa da specchio o è bianco, direi che il coefficiente è piuttosto basso. Se il coefficiente fosse 0.1 potrebbe voler dire che devi dividere i tuoi calcoli per dieci…
…ed ecco che troveresti circa 1 kJ/g, che è più basso dei 2.6 kJ/g che servono per farla passare tutta da solida a gassosa
Googolando un po’ ho trovato che [l’albedo della neve](http://l’albedo della neve) è circa 0.9, che corrisponde appunto ad un’assorbività nel visibile di 0.1…