Al solito, non mi è sempre facile dormire la notte. Ho buttato giù questa boutade che spero possa strappare qualche piccola risatina.
Sapete benissimo che non è mia intenzione offendere nessuno, dunque sono sicuro che tutti la prenderanno per quella che è: una piccola sciocchezza per intrattenere gli amici.
E venne il tempo in cui l’Uomo decise di scendere dalla culla.
Un nuovo rinascimento permise straordinarie scoperte, ed il Cosmo iniziò ad essere percorso in
ogni dove (e spesso anche in ogni ‘quando’) dalla razza umana.
Eravamo parveneu, ma siamo sempre stati bravi nel farci una posizione.
Queste sono le avventure di un poderoso battello spaziale, dedito all’esplorazione ed alla ricerca.
Queste sono le avventure de:
MarcoZambi sedeva a centro plancia.
La comoda poltrona non era di vero ausilio, le mille informazioni ottenibili dai suoi dieci schermi integrati
non erano comunque sufficienti a ridurre la tensione, quella continua pressione data
dal peso del comando, quel qualcosa che ti tiene sempre vigile, in allerta, pronto
ad ogni evenienza possibile… in fondo era un universo sconosciuto !
<Capitano !> L’allarmata voce di Lady Vampyre, capo delle comunicazioni, giunse potente
sul ponte. <Capitano ! Ricevo un messaggio sconosciuto ! Una lingua aliena !!!>
<Eh ?> L’Admin alzò lo sguardo dal suo Sudoko, abbassò gli occhiali che facevano tanto Adama e
pacatamente si rivolse a Lady: <Ascolta, se tutte le volte che intercetti un Ufo ti fà ancora quest’effetto…>
Lady lanciò una delle sue occhiatacce, molto peggio che impegnare da soli dieci caccia cylon.
, MarcoZambi si schiarì rumorosamente la voce e decise per una veloce ritirata.
Picchiettando le dita delle mani stile ‘ragno che fa la ginnastica su di uno specchio’, il Capitano sfoggiò un sorriso
a tutto tondo e disse: <Benissimo ! Sentiamolo !>
Lady abbozzò un sorrisetto, e pigiò un tastino sul suo auricolare Nokia.
<BGGRR, HJBGG… BGGR… STROT…PRRRR…>
<Strano… Non capisco nulla… Albyz, puoi aiutarci ?>
L’Admin rivolse lo sguardo verso l’ufficiale scientifico Albyz.
In effetti si dovrebbe dire A.L.B.Y.Z. 85, una sofisticatissima unità cibernetica dotata di intelligenza
incomparabile e di memoria totale.
Prima o poi vi dirò anche cosa significhi l’acronimo, fortunati mortali !
, la voce di Albyz era perfettamente umana, basata su perfette campionature,<si tratta di
semplice dialetto Tamerliano, una sottolingua dell’Impero Pastrnn. Noto una certa degenerazione
nell’uso pedissequo delle sdrucciole, peraltro solo intuibili, tuttavia mi risulta di limpida interpretazione…
Anzi, mi sono permesso di tradurla instantaneamente in codice binario, Cobol, francese e, tanto che c’éro, ho pensato
che il latino potrebbe…>
Il Capitano si tirò il pizzetto, l’ultima volta che era successo Albyz era stato spento per una settimana.
<Il messaggio dice: qui si paga pedaggio, pagate si o no !>
<Grazie…> L’Admin si rilassò un attimo sulla poltrona.
<Lo spazio è di tutti ! Altro che pedaggio !> I presenti si girarono a guardare il dottor Kruaxi, appena giunto in plancia.
Kruaxi era il medico della nave, od almeno lo speravano tutti, visto che nessuno aveva mai creduto nella
sua strana laurea che teneva esposta in infermeria…
Sembrava perfetta, ma quel particolare sulla destra in fondo, quella piccola foto di una signorina alquanto pettoruta
in topless, accanto alla frase ‘www.fake.com’, aveva reso molti un pò perplessi.
Vero che tutti lo rispettavano… volavano grazie a lui.
O meglio… grazie a quella sua scala minima a picche che si ritrovò nel momento giusto…
Era Archipeppe, l’ingegnere capo. <Dalle carte questo risulta spazio di nessuno, e nessuno deve impedirci di
percorlo a priori ! E se c’é nuova gente da conoscere, 'a conoscimme !!!>
MarcoZambi si alzò di scatto: <Lady, usa Albyz come traduttore e comunicagli che siamo pacifici esploratori, senza null’altro che buone intenzioni; siamo disposti a trattare con loro, siamo curiosi di conoscerli e di instaurare con loro vantaggiosi rapporti di interscambio, digli…>
<BRRRRRRRRRR, BRRRRR, BRRRGHHHH, TNMMBRRR, BRRRX ! STROT…PRRRR>
L’alieno linguaggio era nuovamente esploso in plancia, ed Albyz non perse tempo.
<Signore, hanno detto che: o paghiamo o ci gassano, scegliere.>
Un rumore improvviso distolse tutti dagli schermi, un uomo in tuta spaziale era appena entrato in plancia.
Una meravigliosa tuta spaziale, un esoscheletro potenziato, lucido ed impressionante.
<Space… NON è il momento di sperimentare nuove tute in giro… OK ?!>
MarcoZambi non aveva finito di parlare che l’essere in scafandro rivelò la sua natura: era SpaceWalker, responsabile assoluto dell’EVA, storico ed inventore. Feticista di ogni sistema pressurizzato. Si racconta che già alla nascità smontò, di nascosto alle infermiere, l’incubatrice che lo ospitava per studiarla.
Ad un eloquente segno spazientito di MarcoZambi si allontanò mestamente…
Intanto dominava la preoccupazione in plancia.
Archipeppe prese nuovamente la parola, rivolgendosi ad Albyz: <Per dire si che dobbiamo rispondere ?>
, disse un sorridente Albyz.
<E per no ?>
…dopo averlo detto, qualcuno giurò di aver visto una goccia di improbabile sudore cibernetico dalla
fronte dell’androide…
Archipeppe sembrava invasato, si avvicinoò all’Admin, guardandolo fisso negli occhi…
<Non avrei mai neppure sognato una simile opportunità… Posso ?>
Come ipnotizzato, ad occhi sbarrati, MarcoZambi scosse meccanicamente la testa in segno di assenso.
Archipeppe, con fare volutamente lento, si avvicinò all’interfono…
Si tolse l’onnipresente sigaro cubano dalle labbra.
Si aggiustò la cravatta impeccabile della divisa.
Si schiarì leggermente la voce.
Si mise le mani congiunte davanti alla bocca.
E poi…
<Tamerliani… PRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR !!!>
L’ipercomunicazione spedì lo spaziopernacchione in ogni dove.
Qualcuno, mesi dopo, ci giurò di aver sentito nello stesso momento come un rumore di applausi presso la tomba di un noto, antico, attore partenopeo… Ma crediamo sia semplice suggestione.
<Ok, preparatevi per la rappresaglia…> L’Admin si portò una mano fra i capelli, <in ogni caso vi dico che insieme ce la faremo e…>
, era Amoroso, capo del servizio informazioni, <non mi preoccuperei… I tamerliani dispongono di ipercomunicazione ma non hanno una flotta spaziale… Hanno appena abbandonato decenni di lavoro su di uno spazioplano e promettono di lanciare una capsula in orbita entro 5 o 6 anni… Dicono sarà rivoluzionaria, ma
viste le loro capacità tecnologiche non dovrebbero farsi vedere in giro prima di un tre o quattrocento anni.>
La reazione della plancia fu uniforme… Uno spontaneo e liberatorio ‘ma vaff…’ si diffuse in ogni dove.
Poi un rumore.
Un uomo entrò in plancia, indossava una Sokol SK-1 sovietica.
La visiera antiriflesso ne impediva l’identificazione.
Si avvicinò ai presenti e disse… <Scusate, mi son perso…>
<Arghhhh !!!> Il timoniere, il tenente L’Orlandi, saltò dalla sua postazione come un tappo di champagne e
si precipitò su Archipeppe. Lo prese per la collottola ed iniziò a scuoterlo violentemente: <Hai visto, HAI VISTO FINALMENTE !!! Avevo ragione !!!>
Il cosmonauta si liberò del casco, rivelando ancora SpaceWalker.
<Scusate, venivo dal museo per una valutazione ed ho sbagliato corridoio…>
L’Orlandi svenne, mentre Archipeppe si scrollava di dosso la cenere del sigaro.
, l’Admin in piedi parlò a tutti. <Anche oggi abbiamo percorso nuove strade nell’infinito, anche oggi abbiamo sfidato l’impossibile, il tempo, lo spazio…>
<E la logica !>
L’Admin ignorò l’anonimo commento.
<Anche oggi ci siamo spinti là dove… Ehi Kruaxi, dove pensi di spengere quella sigaretta ! Ma lo vedi come hai
ridotto la moquette della plancia !!!>
E la cosmonave ‘Due di picche’ continuava il suo viaggio senza fine…
Salute e Latinum per tutti !