Lavorare per le grandi agenzie spaziali: NASA ed ESA

Dunque, non posso non fare una domanda del genere in un forum astronautico, dato che le competenze giuste per rispondere sono proprio qui.
Preparatevi ad essere sommersi da domande delle quali mi è di vitale importanza la risposta. (Mammamia e che è? :slight_smile: )
So che al giorno d’oggi è difficile trovare lavoro in tutti i campi, ma quali sono i requisiti necessari per entrare a far parte delle due importanti agenzie (Raccomandazioni a parte :slight_smile: )? Come bisogna fare eventualmente per esporre richiesta di lavoro alle due? Ora, facciamo un esempio: sono riuscito ad entrare nell’Esa/Nasa e lavoro come scienziato ricercatore. Ci sono dei bandi per la scelta di nuovi aspiranti astronauti, ma io già lavoro nell’Esa. Sarebbe comunque possibile parteciparvi e se la fortuna vuole, anche essere scelto e quindi passare da scienziato ad astronauta?
Infine…ci sono occupazioni (nelle due agenzie) che riguardano l’Astronomia o che fondono Astronomia e Astronautica (come ad esempio la Deep Space One, non so se ricordate…)?
Ultima domanda (non mi piace esporre quest’ultima :? , ma la faccio comunque): devo pensare al lavoro dal punto di vista personale, cioè relazionandolo a ciò che mi piace davvero, o devo considerare anche il budget che offre? In poche parole…devo preoccuparmi di quanto guadagno?
Grazie a chi avrà la pazienza di rispondermi (ma anche a chi perderà tempo a leggere le richieste disperate di un povero adolescente preoccupato per il futuro, che cerca di seguire la giusta strada… :slight_smile: ).

So che al giorno d'oggi è difficile trovare lavoro in tutti i campi, ma quali sono i requisiti necessari per entrare a far parte delle due importanti agenzie

Per quanto riguarda l’ESA, vedi l’apposita sezione del sito.

(Raccomandazioni a parte :)

Credo che in questo settore siano meno utili che in altri.

Ora, facciamo un esempio: sono riuscito ad entrare nell'Esa/Nasa e lavoro come scienziato ricercatore. Ci sono dei bandi per la scelta di nuovi aspiranti astronauti, ma io già lavoro nell'Esa. Sarebbe comunque possibile parteciparvi e se la fortuna vuole, anche essere scelto e quindi passare da scienziato ad astronauta?

Mi pare che qualcosa del genere sia accaduto a un certo Paolo Nespoli

Paolo Amoroso

per quanto riguarda la NASA, un paio di anni fa parlai con Jeremy Jones del NASA Jet Propulsion Laboratory, responsabile della navigazione della missione Cassini/Huygens, che tenne una conferenza all’università di Forlì, il quale mi confermò che alla NASA è praticamente impossibile, per un non americano, farsi assumere in maniera diretta. La maggiorparte dei ricercatori stranieri che collaborano con la NASA sono “stipendiati” dalle proprie agenzie nazionali o ESA nel caso europeo.

Mh, ho capito. Pensandoci su, il miglior compromesso (sempre basandosi sul colpo di fortuna) sarebbe quello di studiare Ingegneria Aerospaziale e poi sperare in una carriera lavorativa all’ESA. Penso sia comunque soddisfacente progettare sistemi spaziali. Studiare Astronomia all’Università non mi converrebbe, per le aspettative lavorative che mi sono proposto e spero si realizzino, anche se è un peccato, dato che è la mia passione. Poi magari potrei partecipare ai bandi per gli aspiranti astronauti, e se la fortuna mi assisterà ancora, potrei farcela e magari, se non mission specialist, essere inviato come Ingegnere Aerospaziale sulla ISS…Sarebbe comunque emozionante…
Grazie per le risposte.

Mh, ho capito. Pensandoci su, il miglior compromesso (sempre basandosi sul colpo di fortuna) sarebbe quello di studiare Ingegneria Aerospaziale e poi sperare in una carriera lavorativa all'ESA. Penso sia comunque soddisfacente progettare sistemi spaziali. Studiare Astronomia all'Università non mi converrebbe, per le aspettative lavorative che mi sono proposto e spero si realizzino, anche se è un peccato, dato che è la mia passione.

Devi valutare tu, se intendi (o ti piacerebbe) di più una carriera di ricerca forse ti conviene studiare astronomia, se invece pensi di essere più portato per la progettazione (e non solo, se farai ing aerospaziale scoprirai che si possono fare duemila lavori diversi e in campi molto diversi con lo stesso titolo di laurea) ti conviene un indirizzo ingegneristico.

Poi magari potrei partecipare ai bandi per gli aspiranti astronauti, e se la fortuna mi assisterà ancora, potrei farcela e magari, se non mission specialist, essere inviato come Ingegnere Aerospaziale sulla ISS...Sarebbe comunque emozionante...

Uhmm ho paura che sei arrivato tardi per la ISS, non per colpa tua, ma per questioni anagrafiche… se calcoli che solitamente i concorsi per diventare astronauta sono uno ogni 5-10 anni e che come età minima solitamente è superiore ai 30… sarà difficile… :smiley: il ruolo di “ingegnere” sulla ISS in pratica non esiste, sono “solo” astronauti che hanno una buona esperienza nel volo spaziale, probabilmente in futuro gli equipaggi saranno formati da persone un po’ meno astronauti e un po’ più ricercatori… come già detto le vie per diventare astronauta sono infinite… :smiley: e meno di quelle che tu possa pensare passano per ingegneria… :smiley:

In che senso “meno di quelle che tu possa pensare”? Intendi dire che con ingegneria non si può diventare astronauti, o che non è l’unica via? Comunque, non è che io mi senti portato per la progettazione, ma sarebbe bello lavorare a contatto con tante nazionalità, e poi penso che non dev’essere una brutta cosa progettare sistemi spaziali…o no? Altra cosa…le possibilità di lavoro che offre la laurea in Astronomia sono minori di quelle offerte da Ing. Aerospaziale…o sbaglio? Astronomia offrirebbe le competenze necessarie per lavorare nei pressi di qualche osservatorio oppure come insegnante Universitario.
Ma ditemi anche un’altra cosa…Entrare nell’ESA è difficile?
Grazie Albyz85.

Altra cosa...le possibilità di lavoro che offre la laurea in Astronomia sono minori di quelle offerte da Ing. Aerospaziale...o sbaglio? Astronomia offrirebbe le competenze necessarie per lavorare nei pressi di qualche osservatorio oppure come insegnante Universitario.

Avendo diversi amici astronomi e contatti diretti con persone che lavorano in osservatori, penso proprio che le possibilità di lavorare in questo campo in Italia siano, come potrei dire?, “estremamente ridotte”.

Paolo Amoroso

Beh, io mi iscriverò ad ing. aerospaziale a padova, non vedo l’ora di cominciare e voglio completarla costi quel che costi: cmq è un titolo che da tanto, e so di tanti che lavorano per enti spaziali importanti e anche minori.
Il settore aerospaziale è in continuo sviluppo…poi tanto prima o dopo non credo sia così difficile entrare…
Il mio sogno è progettare nuovi impianti, strutture, motori, e ricercare nuove tecnologie che permettano il viaggio nello spazio accessibile a un più grande numero di persone, e poi magari, un giorno, mi chiamano e mi chiedono: “Ti va di andare su?” e sarà il momento più felice della mia vita!!!
Vabbè sono sogni…ma vale la pena sperare…leggi il libro “Un passo fuori” di U. Guidoni e ti spiega come si fa (come la ricetta della pasta…)!
Buona serata a tutti!

In che senso "meno di quelle che tu possa pensare"? Intendi dire che con ingegneria non si può diventare astronauti, o che non è l'unica via?

Si, intendo che ci sono sempre più professionalità implicate nei voli spaziali e che (ma questa è una mia opinione personale e limitata alla mia infima esperienza) forse oggi ci sono più possibilità di diventare astronauta o lavorare a strettissimo contatto con questa realtà con discipline che a prima vista possono sembrare estranee, penso a medici, piloti, biologi, fisici, architetti ( :smiley: ), matematici, informatici… piuttosto che un ingegnere “puro” che magari sa un po’ di tutto ma in maniera da “quadro generale”.
Quel che ti posso dire (non so se rispecchia il pensiero dei miei colleghi qui sul forum) per i tre anni che ho alle spalle è che un ingegnere aerospaziale
se seguirà la strada della progettazione e sviluppo farà un po’ da tuttologo nel senso che dovrà un po’ mettere insieme tutte le competenze che partecipano al progetto, non si avranno mai le capacità di informatici, strutturisti, meccanici, fluidodinamici, matematici, fisici e così via ma probabilmente si dovrà conoscere un po’ di tutto per far sì, che tutto vada a posto… per questo a mio personalissimo avviso per lavorare nell’ambiente sono richieste tutte queste personalità che non hanno studiato direttamente nella loro carriera l’ambiente aerospaziale mentre tu ing. aerospaziale non hai le loro conoscenze nei loro campi ma hai una visione d’insieme del problema… è un team che deve viaggiare spedito e in estrema sintonia…

Comunque, non è che io mi senti portato per la progettazione, ma sarebbe bello lavorare a contatto con tante nazionalità, e poi penso che non dev'essere una brutta cosa progettare sistemi spaziali...o no?

Assolutamente no, è un mondo molto affascinante, è poi questione di gusti e di vedute che si modificano con la carriera, anche io ero partito con questa idea, poi mi sono reso conto che la progettazione “pura” al giorno d’oggi è molto settorizzata, nel senso che l’azienda X che deve costruire un mezzo spaziale o qualsiasi altra cosa, si rivolge a tanti subfornitori, ognuno super specializzato in un campo (impianto idraulico, software, carrello, valvole, sensori, cablaggi, ce ne sono migliaia), e la stragrande maggioranza dei posti è proprio in una di queste aziende fornitrici (che sono ASSOLUTAMENTE all’avanguardia e di primo livello) ma lavorare per esse significa essere sempre vincolati ad un singolo componente o ad un singolo sistema per tutto il tempo… poi ognuno ha i suoi gusti e magari c’è chi è super interessato a questo, io cercavo un qualche cosa più d’insieme e penso di averlo trovato ma è tutt’altra cosa rispetto alla progettazione…

Altra cosa...le possibilità di lavoro che offre la laurea in Astronomia sono minori di quelle offerte da Ing. Aerospaziale...o sbaglio?

Si questo è purtroppo vero, soprattutto in Italia, dove o sei nel top dei top oppure fai la fame…

Entrare nell'ESA è difficile?

Non so per esperienza diretta, però come ti ho detto l’ESA “appalta” e la produzione e la progettazione è fatta da aziende private, e il bacino principale è proprio in queste aziende, onestamente non so quanto del ciclo di vita di un progetto sia fatto realmente da dipendenti ESA, forse Archi ne sa di più… ma penso molto meno di quanto ci si possa immaginare, fase di ricerca scientifica compresa…

Grazie a tutti! Grazie Albyz85, ho capito perfettamente ciò che hai detto, e ne terrò conto. Forse la cosa che “guasta” un pò i miei progetti e il mio entusiasmo è il fatto che io mi preoccupi dello stipendio del mio futuro lavoro, e di questo me ne sono accorto anche da solo. Ho letto sul sito dell’ESA un’intervista ad un ingegnere aerospaziale che lavora nell’ESA. Dopo anni di lavoro nell’agenzia, ora controlla il team addetto al controllo della missione Venus Express, ed è questo il campo in cui punto io! Perfetto, astronautica e un pò di astronomia insieme. Sarebbe emozionante lavorare ad una missione spaziale, e spero di poterci arrivare anch’io a questo. E poi penso che fra 7 anni (ipotetica data di acquisizione della laurea…eh si, sono parecchi, ma non voglio trovarmi impreparato! :smiley: ) ci saranno tante novità e, dato che il campo aerospaziale si sta ampliando, penso ci saranno altre varietà di possibili impieghi. Speriamo!
Grazie ancora!

Mi permetto di intervenire nel dibattito essendo passato attraverso l’esperienza di Ingegneria Aerospaziale e avendo anche provato ad entrare in ESA (ahimè eravamo rimasti in tre candidati ma evidentemente c’era chi era meglio di me…).
Scegli col cuore…se è l’astronomia che ti appassiona fai quello,senza lasciarti influenzare da chi ti dice che non troverai mai lavoro, che in Italia è durissima, che c’è spazio solo per alcuni…
Astronomo e ingegnere sono due professioni molto più distanti di quello che sembra…sappi che ad ingegneria parlerai di spazio durante i tuoi previsti sette anni di studio in maniera abbastanza sporadica se non all’interno di (pochi) corsi specifici, macinerai matematica e fisica come pane quotidiano,…
insomma sappi che prima di tutto sarai Ingegnere e poi (ma molto poi) Aerospaziale…
Quindi…poichè non sai quello che acadrà fra sette anni scegli col cuore quello che ti piace di più!

Intanto benvenuto, se vuoi inserire un post di presentazione nella sezione dedicata saresti il benvenuto. :wink:
Non so dove tu abbia fatto ing. aerospaziale ma posso confermare che almeno nel trienni si parla ben poco di spazio, anche se i concetti e i principi che vengono insegnati sono dei metodi che poi ognuno applicherà nel campo in cui si ritroverà, se è per questo di tante cose non si è parlato, ma penso che valga molto di più come insegnamento una linea guida generale del settore piuttosto che una serie di nozioni specifiche, anche perchè come detto il settore è vastissimo e in continuo aggiornamento e abbracciare tutto sarebbe impossibile per cui è meglio “imparare a imparare”.
Per quanto riguarda Torino dal prossimo anno si vocifera possa esserci una specialistica completamente dedicata allo spazio già dai primissimi esami del primo anno di specialisti… anche se onestamente non si è ancora visto niente di ufficiale in giro…

credo che al momento solo Roma abbia una facoltà di Ing. Astronautica (tra l’altro credo che Vittori sia docente lì)…

Uhmm non è aerospaziale anche lì? Ci sono forse solo dei corsi dedicati… e forse una specialistica.

si tratta del corso di laurea specialistica in ing. spaziale

ecco il sito:
http://dma.ing.uniroma1.it/users/lia2as/index.html

Per esempio Padova pur essendo “aerospaziale” è prettamente spaziale (soprattutto nella specialistica).Comunque…veramente…seguite il vostro istinto e fate quello che vi piace e nn vi fate influenzare solo dal nome delle cose,ingegneria vi farà stringere i denti più di quanto pensate ora (…credo sia così per molti,nn solo per me).Inoltre nn pensate a quadagni stratosferici almeno nei primi anni…

In un altro thread si parlava delle gioie e dei dolori relativi a lavorare per NASA/JPL. Ne approfitto di questo thread riprendendo la discussione da questo posting. Quanto e’ detto sopra e’ in parte vero, ma ci sono dei modi per aggirare l’ostacolo (legalmente).

  1. iscriversi ad una scuola USA e fare un dottorato. Finito il dottorato c’e’ un anno di praticantato e se lavori bene credo che non sia troppo difficile farsi assumere, dapprima con un visto H-1B e succesivamente ottenendo una green card.

  2. ottenere un lavoro una azienda che lavora con NASA/JPL. Tanto per dare un’idea il 50% delle persone che lavorano a JPL sono “contractors” cioe’ lavorano per una azienda privata la quale fornisce manodopera e servizi a JPL. A quel punto non sei dipendente di JPL, ma della azienda esterna, ma lavori a JPL comunque. Ovviamente per poter lavorare per una azienda esterna devi avere le carte in regola, direi che al minimo un H-1B.

  3. vincere la green card lottery (hey, se e’ successo a me, puo’ succedere anche a voi!). Non ci sono molte green card in palio per l’Italia, ma il rapporto domande/green card disponibili non e’ male.

Io non ho visto nepotismo, favoritismi o raccomandazioni in gioco. Io di certo non conoscevo nessuno. Credo che la parte piu’ appetibile del mio resume sia sata la vasta esperienza in campo lavorativo. Quando mi sono presentato avevo quasi 15 anni di esperienza su vari sistemi, varie problematiche ed integravo conoscenze sia SW che HW. Questo non toglie che sia piu’ semplice entrare da giovani e farsi strada. Anzi, da un punto di vista dell’assunzione e’ piu’ semplice se sei giovane ed inesperto: a) non riuscirai mai a trovare qualcuno che ha tutti i requisiti necessari per iniziare subito; b) costano di meno.

JPL e credo anche il resto di NASA e’ un buon posto di lavoro per gente o giovanissima, o di una certa eta’. Nel primo caso ti fai le ossa su una gamma di problemi che e’ vastissima. Nel secondo caso ti permette di fare attivita’ che sono incredibilmente complesse, innovative e che riesci a fare solo qui. C’e’ un caveat pero’. Se passi troppi anni a NASA/JPL va a finire che ti chiudi un po’ le porte nelle altre aziende. Verrai visto come “governement worker” o comunque senza esperienza nell’indistria dove scadenze, velocita’ nell’apprendere e realizzare sono fondamentali. Dopo alcuni anni passati a JPL devi un po’ scegliere se rimanere per sempre o se esplorare altri lidi.

Da un punto di vista della carriera puoi sempre decidere di andare e provare in altre aziende e se proprio ritieni di aver fatto la scelta sbagliata non e’ impensabile di ritornare sui tuoi passi e riprendere a lavorare per NASA/JPL.

Credo ci sia abbastanza carne al fuoco per riprendere la discussione. A me interesserebbe sapere come si lavora per ESA o ASI. C’e’ nessuno sul forum che lavora per una delle due?

Paolo

riporto la mia esperienza, che magari può essere utile per chi si deve iscrivere ora all’università.

nel 2003 ho iniziato il corso di laurea triennale di ingegneria aerospaziale, che ho finito l’anno scorso. ho fatto la tesi all’agenzia spaziale europea a frascati, che si chiama esa-esrin, e cosi ho avuto modo di conoscere un po’ la realtà dell’agenzia.

per lavorare lì dentro devi avere qualche anno di esperienza nell’industria alle spalle, prima. da quel che so non prendono neolaureati, a parte per il programma ygt (young graduate trainee) che è un contratto di 1 anno non rinnovabile. poi c’è il problema della nazionalità, al momento gli italiani sono “over” rappresentati e quindi è abbastanza difficile entrare come permanent staff - bisogna trovare l’occasione d’oro!

per avere più chance un phd (dottorato) all’estero è un buon biglietto da visita soprattutto perchè puoi fare il post-doc fellowship all’esa, contratto di 2 anni non rinnovabile, e li qualche chance nei concorsi interni ce la puoi avere! conta sempre che lavorare in italia non sarà molto probabile, specie se si lavora strettamente nell’engineering.

dopo la triennale mi sono iscritto alla specialistica in ing astronautica, che sto per finire quest’anno. in questi giorni sto preparando la mia domanda di ammissione per il phd in USA perchè i tempi sono lunghi… piu di un anno! le scadenze sono a dicembre.

bisogna fare due esami di inglese, il TOEFL e il GRE, con anticipo rispetto alla presentazione della domanda.

se ci pensi 1 anno e mezzo prima meglio, perchè puoi partecipare ai bandi Fulbright ( www.fulbright.it ) x le borse di studio che ti pagano tutto il phd + ti danno uno stipendio mensile per vivere li.

una volta che hai il phd in mano, si spera che uno abbia possibilità buone di entrare in agenzia qui! altrimenti c’è l’opportunità di lavorare all’estero, oppure senza phd con la sola specialistica trovare la propria strada nell’industria, ma in italia c’è poco (avio, alenia space, telespazio, vitrociset, carlo gavazzi space, e qualche altra a seconda del settore di specializzazione)… ci si muove in europa… and beyond :slight_smile:

questo è quanto so io perlomeno!

un in bocca al lupo a tutti quanti (me compreso!! :grinning: )

Alessandro

non ci lavoro ma ho passato un periodo in esa per fare la tesi, e ho conosciuto anche la realtà dell’industria.

a me dall’esterno sembra un ambiente abbastanza tranquillo, ma con delle scadenze ben precise… penso sia un ottimo posto di lavoro… certo, non so come è rispetto al jpl :slight_smile:

Alessandro

ing astronautica (dove frequento io!) è fatta dalla scuola di ingegneria aerospaziale, università di roma, http://w3.uniroma1.it/sdia
la specialistica in ing spaziale è fatta dalla facoltà di ingegneria, università di roma, http://dma.ing.uniroma1.it/lia/ , che fa anche il corso triennale di ing aerospaziale

sono due specialistiche diverse :slight_smile: vittori è docente del corso di missioni umane nello spazio alla scuola di ing aerospaziale, quindi alla l.s. in ing astronautica.

ciao!
Alessandro