Le ultime tre missioni.Apollo 18,19,20.

Ti rispondo io, senza farti aspettare l’arcano motivo :smiley:
E’ vero, la luna ci mostra sempre la stessa faccia, che nell’arco di una lunazione ci fa vedere tutte le fasi, però dall’altra parte è come se ci fosse il “complementare” della fase che vediamo noi, in modo che ci sia sempre mezza luna illuminata e mezza al buio. Quindi quando vediamo la Luna piena, sul lato nascosto è completamente al buio, viceversa con la Luna nuova e lo stesso per tutte le fasi intermedie. Sarebbe come dici tu se fosse la Terra ad illuminare la Luna, ma la luce viene dal Sole.E’ come un “pallone” che viene illuminato e la luce che lo illumina ci vette 28 giorni per girargli intorno, quindi ci sono 14 giorni di luce e 14 di notte, se vicino a questo pallone fermo ci metti un punto fisso (la Terra) vedrai che vediamo sempre la stessa faccia ma con tutte le diverse fasi…
spero di averti chiarito il motivo del dilemma :smiley:

Se vuoi qualche immagine per rendere meglio l’idea guarda qui:

...nel celeberrimo romanzo "Space" di James Michener, si ipotizza un Apollo XVIII...

Ehi, lo sto leggendo adesso, non mi dire la fine eh!!!

Ciao, Fabio

Giammai!!!

Piuttosto posso dirti che è stato uno dei libri più belli che abbia mai letto in assoluto.

Considerando che l’ho letto per la prima volta quando avevo 18 anni (giusto 20 anni fa l’anno in cui fu pubblicato in Italia), per me è stata una costante fonte di “ispirazione”…

Salve a tutti! Leggevo qua e mi chiedevo come mai Stafford, nonostante fosse un astronauta stimato, non venne più preso in considerazione per delle altre missioni apollo dopo la 10...

Dunque, in realtà la cosa non è del tutto esatta.
Stafford volò nuovamente nella speciale missione Apollo/Soyuz, di cui era il comandante.

Come mai un veterano come lui non prese parte a missioni Attive sul suolo lunare (come invece fu per Shepard per esempio...)dopo esserci quasi atterrato con l'apollo 10 ?

Beh, Stafford seguì il destino di molti altri astronauti veterani, che lasciarono il posto alle classi successive.
E’ vero che Shepard rivolò su Apollo XIV, ma lui si diede da fare parecchio nell’ufficio astronauti, dove era praticamente una leggenda, per farsi assegnare assolutamente quel posto. Si fece addirittura operare per un problema all’orecchio interno pur di volare in una vera missione spaziale, visto che il suo volo, seppur storico nel contesto nazionale USA, fu ben poca cosa rispetto alle ultime missioni Mercury o Gemini.


Aggiungo qualcosa che può sembrare stranissima per chi non conosce la mentalità degli Astronauti Americani.VI FURONO DEGLI ASTRONAUTI CHE RIFIUTARONO DI ANDARE SULLA LUNA PER QUESTIONI DI PUNTIGLIO.Uno di essi fu Jim Mc Divitt .Mc Divitt era stato comandante nelle missioni Gemini-4 ed Apollo-9.Deke Slayton gli propose di far parte della missione di sbarco Apollo-13 (poi riassegnata Apollo-14) come pilota del modulo lunare.Slayton ben sapendo che Alan Shepard,il comandante,era stato “fuori dal giro” per quasi dieci anni voleva affiancargli un LM Pilot con grande esperienza.Mc Divitt rifiutò decisamente: O IL COMANDO O NULLA! e preferì passare ad incarichi dirigenziali.Un altro caso simile fu quello di Gene Cernan. Apollo-17 nelle intenzioni di Slayton avrebbe dovuto essere comandato da Mike Collins (Gemini-10,Apollo-11).Deke,visto che non rimanevano più molte “sedie” per la luna propose a Cernan il posto di pilota del LEM su Apollo-16,al comando di John Young.Cernan declinò l’offerta dicendo che voleva una missione tutta sua o niente,ma ebbe una fortuna sfacciata.A Collins non andava di impiegare altri tre anni in addestramento,e preferiva ritirarsi e pensare alla famiglia,così RIFIUTO’ IL COMANDO DI APOLLO-17,e Slayton lo assegnò a Cernan.Tornando a Stafford,l’alta posizione dirigenziale all’interno della NASA lo appagò più di una missione di sbarco,tanto più che era già stato sulla luna,anche se non era atterrato sulla superficie.Stafford rifiutò anche il comando della prima missione Skylab,perchè non gli andava di restare nello spazio per 28 giorni,e fu solo quando la NASA decise che Deke Slayton ,al suo primo volo,non poteva comandare ASTP che si decise ad accettare il sedile di CMDR sull’Apollo-Sojuz.

…Cominciavo già a pensare che si fosse preso un spaghetto troppo forte durante la missione Apollo 10 e gli passò la voglia di andare sulla luna… :grinning:

Il pensare a Stafford come primo uomo sulla luna non sarebbe stato male!

Devo ammetere che, a livello di equipaggio, la mia missione Apollo preferita è proprio l apollo 10 (Stafford,Cernan,Young).

Innanzitutto vorrei ringraziare Carmelo per l'ormai (consueto) ottimo livello iconografico mostrato nei suoi post.

Ho una domanda: i logo delle missioni sono autentici?? Oppure li hai disegnati tu??

Per quanto riguarda le missioni successive alla XVII, nel celeberrimo romanzo “Space” di James Michener, si ipotizza un Apollo XVIII il cui obiettivo era di sbarcare sul lato non visibile della Luna (mai parlare di lato “oscuro” anche il lato non visibile della Luna ha il suo “giorno” di 14 giorni terrestri).

Mi sembra di aver letto da qualche parte che proprio Conrad, senza ombra di dubbio il mio astronauta preferito (insieme a Cernan), abbia fatto pressione sulla NASA per ottenere un volo sul lato non visibile, è possibile che si riferisse proprio all’Apollo XX??


No,gli stemmi sono “fictional”.I primi due emblemi sono proposte scartate per Apollo-17 (autore Robert McCall),anche se ho letto da qualche parte che Dick Gordon voleva un richiamo a Stonehenge nel suo stemma.Le patch provengono da un sito web non più disponibile http://www.geocities.com/lunar_vista/index.html ).Lo stemma di Apollo 20 (bruttarello in verità) è una patacca venduta su Ebay.Per quel che riguarda la missione al lato nascosto non era stato Conrad a richiederla (Apollo-20 era stato cancellato poco prima che Pete andasse sulla luna con il 12).Quando Apollo 18 fu cancellato,per qualche tempo,prima di essere riassegnato al 17,Jack Schmitt si battè perchè la NASA ed il Congresso tornassero sulla loro sciagurata decisione (razzo,astronavi,attrezzature erano già state costruite così come anche per il 19) proponendo di far scendere il LEM di Apollo-18 sulla faccia nascosta della luna.Le telecomunicazioni sarebbero state assicurate da un satellite messo in orbita,non ricordo se dal modulo di servizio dell’Apollo o da un vettore precedentemente lanciato.Purtroppo la NASA rispose negativamente (come per la quarta spedizione allo Skylab,che a costo bassissimo in 24 giorni di permanenza avrebbe dovuto "mettere in sonno"il laboratorio,e immetterlo su un orbita più alta e sicura).Tornando a Conrad,era uno degli astronauti più influenti alla NASA.Ho citato in questo post il caso del programma Skylab,in cui appena giunto scalzò dal sedile di comando Astronauti che avevano lavorato al progetto fin dall’inizio (Walt Cunningham,Rusty Schweickart).Conrad inoltre riusciva sempre a scegliere gli uomini con cui volare (preferiva gli equipaggi “all Navy”,possibilmente composti da vecchi amici dei tempi della marina).Se ci fosse stato un Apollo-20 sono sicuro che Pete alla fine se lo sarebbe fatto assegnare,tanto più che la missione richiedeva un equipaggio di grande esperienza dato il punto di atterraggio difficile ,e con la sua visita ad una sonda Surveyor sembrava fatta su misura per il vecchio comandante di Apollo-12.

...Cominciavo già a pensare che si fosse preso un spaghetto troppo forte durante la missione Apollo 10 e gli passò la voglia di andare sulla luna....... :grinning:

Il pensare a Stafford come primo uomo sulla luna non sarebbe stato male!

Devo ammetere che, a livello di equipaggio, la mia missione Apollo preferita è proprio l apollo 10 (Stafford,Cernan,Young).


Non credo propio che Tom Stafford avesse paura.Tornando al primo uomo sulla luna,se il primo LEM fosse stato pronto qualche mese prima o se Mc Divitt avesse scelto diversamente, sarebbe stato Pete Conrad,e non Neil Armstrong.Originariamente su Apollo-8 avrebbero dovuto volare Jim Mc Divitt,David Scott e Rusty Schweickart.La missione consisteva nel primo collaudo “manned” del LEM in orbita terrestre.l’ equipaggio di riserva era formato da Pete Conrad,Dick Gordon ed Alan Bean (che sostituiva C.C. Williams,morto un anno prima in un incidente aereo).Ad Apollo-9 ( stessa missione di Apollo-8,però in orbita alta ,o in orbita lunare)erano invece assegnati Frank Borman,Jim Lovell (che sostituiva Mike Collins che aveva subito un operazione) e Bill Anders,mentre l’equipaggio di riserva era formato da Neil Armstrong,Fred Haise,e Buzz Aldrin.Il LEM per Apollo-8 non era pronto,così alla NASA decisero che la missione avrebbe orbitato intorno alla luna col solo modulo di comando (tanto più che la CIA aveva segnalato che i Sovietici preparavano un volo con equipaggio intorno alla luna per i primi del 1969).Slayton non voleva perdere l’esperienza dell’equipaggio di Mc Divitt con il modulo lunare,così pensò di riassegnarli ad Apollo-9 e spostare l’equipaggio di Borman alla missione precedente.QUESTO SOLO SE MC DIVITT FOSSE STATO D’ACCORDO,altrimenti sarebbe stato lui con i suoi uomini a volare in orbita lunare con Apollo-8.A Mc Divitt interessava il collaudo del primo LEM,così (con disappunto di Scott e Schweickart) rinunciò alla storica missione.Conseguentemente insieme agli equipaggi principali anche gli equipaggi di riserva scambiarono missione.Se fosse andata diversamente,per la normale rotazione (fai la riserva,salti due voli e sei assegnato ad un primo equipaggio) Conrad,Gordon e Bean avrebbero avuto Apollo-11 e Armstrong,Collins (che guarito fu riammesso nella rotazione scalzando il “novellino” Haise) e Aldrin sarebbero stati assegnati ad Apollo-12.Pete Conrad sarebbe stato il primo uomo sulla luna,ma forse per lui dopotutto non sarebbe stato un buon affare.Non avrebbe potuto permettersi un atteggiamento scanzonato,e dopo quel volo non sarebbe mai più stato assegnato ad un altra missione.

Non ci posso credere…ma come si fa riufiutare di andare sulla Luna…o il comando o niente…ma che ragionamenti sono…non ho voglia di stare 28 giorni nello spazio a orbitare attorno alla terra…me l’avessero detto a me…Comunque volevo tornare un attimo alla faccenda sul lato nascosto della Luna che in effetti, ora mi è più chiaro (grazie Alby), è illuminato anch’esso. Se forse la missione Apollo XX sarebbe stata destinata ad allunare su tale lato, come avrebbero potuto farlo se le comunicazioni non si sarebbero potute avere? Come minimo avrebbero dovuto immettere in orbita attorno alla Luna una piccola costellazione di satelliti per garantire la costanza delle comunicazioni, o no?

Per le comunicazioni mi sembrava di aver letto che avrebbero fatto a meno del contatto diretto con la superficie ma si sarebbero tenuti in contatto con il modulo orbitale che a sua volta si teneva in contatto con la superficie, ovviamente il tutto in maniera alternata ogni orbita. Comunque lascio agli altri più esperti in questo settore una conferma certa… :smiley:

Non ci posso credere...ma come si fa riufiutare di andare sulla Luna...o il comando o niente...ma che ragionamenti sono...non ho voglia di stare 28 giorni nello spazio a orbitare attorno alla terra...me l'avessero detto a me...Comunque volevo tornare un attimo alla faccenda sul lato nascosto della Luna che in effetti, ora mi è più chiaro (grazie Alby), è illuminato anch'esso. Se forse la missione Apollo XX sarebbe stata destinata ad allunare su tale lato, come avrebbero potuto farlo se le comunicazioni non si sarebbero potute avere? Come minimo avrebbero dovuto immettere in orbita attorno alla Luna una piccola costellazione di satelliti per garantire la costanza delle comunicazioni, o no?

Ne abbiamo parlato sul forum qualche mese fa
http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=1110

Non ci posso credere...ma come si fa riufiutare di andare sulla Luna...o il comando o niente...ma che ragionamenti sono...non ho voglia di stare 28 giorni nello spazio a orbitare attorno alla terra...me l'avessero detto a me...

Questo dimostra che anche gli astronauti sono uomini (e donne) come tutti gli altri con le stesse ambizioni e gli stessi limiti.

Il fatto è, Sivodave, che tu ragioni da “appassionato” e che se ti fosse proposta un’opportunità del genere non perderesti un nanosecondo (correggimi se sbaglio) ad accettare. Mentre per gli astronauti, potrà sembrarti strano, volare nello Spazio e un “lavoro”, un lavoro eccezionale certo ma pur sempre un lavoro.

Questo significa che perseguono fini carrieristici, aumenti di stipendio e/o prestigio ed atteggiamento competitivo con i colleghi esattamente come avviene in ufficio qualsiasi. D’altra parte, sopratutto negli anni '60, gli astronauti sono delle “primedonne” con un ego sicuramente più sviluppato rispetto ad un “normale” impiegato (non me ne voglia la categoria… :wink: ) il che porta a spiegare fatti come quelli raccontati dall’ottimo Carmelo.

Non ci posso credere...ma come si fa riufiutare di andare sulla Luna...o il comando o niente...ma che ragionamenti sono...non ho voglia di stare 28 giorni nello spazio a orbitare attorno alla terra...me l'avessero detto a me...

Questo dimostra che anche gli astronauti sono uomini (e donne) come tutti gli altri con le stesse ambizioni e gli stessi limiti.

Il fatto è, Sivodave, che tu ragioni da “appassionato” e che se ti fosse proposta un’opportunità del genere non perderesti un nanosecondo (correggimi se sbaglio) ad accettare. Mentre per gli astronauti, potrà sembrarti strano, volare nello Spazio e un “lavoro”, un lavoro eccezionale certo ma pur sempre un lavoro.

Forse c’è un’eccezione: il grandissimo John Young! :smiley:

Questo significa che perseguono fini carrieristici, aumenti di stipendio e/o prestigio ed atteggiamento competitivo con i colleghi esattamente come avviene in ufficio qualsiasi. D'altra parte, sopratutto negli anni '60, gli astronauti sono delle "primedonne" con un ego sicuramente più sviluppato rispetto ad un "normale" impiegato (non me ne voglia la categoria... :wink: ) il che porta a spiegare fatti come quelli raccontati dall'ottimo Carmelo.

Per questo von Braun non era entusiasta all’idea di scegliere per il ruolo di astronauti dei piloti, e soprattutto collaudatori!
Ricordate lo sdeganto rifiuto di Chuck Yeager ad essere “spam in the can” tanto efficacemente novellizzato in “Thre right stuff”?

Già, tranne che lo stesso Yeager si è successivamente (sempre) pentito di non aver potuto partecipare ad una missione spaziale, il che sarebbe stato il giusto coronamento alla sua incredibile carriera (tanto per dirne una Yeager non volò mai nemmeno sull’X 15).

Già, tranne che lo stesso Yeager si è successivamente (sempre) pentito di non aver potuto partecipare ad una missione spaziale, il che sarebbe stato il giusto coronamento alla sua incredibile carriera (tanto per dirne una Yeager non volò mai nemmeno sull'X 15).

Credo che ai tempi avesse gia’ perso un paio di falangi di una mano nell’incidente con l’NF-104 (un F-104 con motore razzo).

Già, tranne che lo stesso Yeager si è successivamente (sempre) pentito di non aver potuto partecipare ad una missione spaziale, il che sarebbe stato il giusto coronamento alla sua incredibile carriera (tanto per dirne una Yeager non volò mai nemmeno sull'X 15).

Come scritto nella sua autobiografia (titolo italiano “Vivere per Volare”), Yeager trovò non poche difficoltà ad entrare nel “giro” dei piloti collaudatori di alto livello, a causa della mancanza di un’istruzione universitaria. La sua eccezionale abilità di pilotaggio, insieme a durissimi corsi di studio, gli fecero comunque superare questo ostacolo.
Forsè però questo “handicap” gli avrebbe precluso comunque la carriera di astronauta.
Chissà…

Ciao, Fabio

Si mi pare che comunque per il fatto di nn avere una laurea nn potesse fare l’astronauta

Francamente non credo che quella della laurea mancante fosse un serio ostacolo ad una possibile partecipazione di Yeager al programma spaziale americano.

E’ vero che il giovane Yeager ebbe molte difficoltà ad entrare nel mondo del collaudo a causa della sua istruzione non universitaria (tutte le difficoltà furono superate da una volontà ferrea unita ad eccezzionali capacità e coraggio…), ma è pure vero che quando la NASA iniziò ad interessarsi ai piloti collaudatori come possibili astronauti, Yeager era letteralmente al vertice della “confraternita” dei piloti (così come efficacemente raccontato in “The Right Stuff”).

Se Yeager avesse davvero voluto fare l’astronauta ritengo che niente (o quasi) l’avrebbe fermato. In realtà Yeager voleva DAVVERO fare l’astronauta solo che lui credeva fermamente nel programma spaziale militare e nel fatto che di lì a poco l’X20 avrebbe volato. Egli riteneva poco dignitoso per un pilota collaudatore volare all’interno di una capsula spaziale (il “secchio di bulloni” come la chiamava lui).

Quando l’X20 fu cancellato lui restò letteralmente “a piedi”.

Per Paolo: effettivamente Yeager perse la punta di due falangi in un terribile incidente occorsogli mentre, a bordo di un Lockheed NF104A (una versione dello Starfighter con un motore a razzo aggiuntivo per simulare alcune caratteristiche dell’X15) tentava di battere (in maniera non ufficiale) il primato di quota allora detenuto dai sovietici (con lo Ye-66 una speciale versione a razzo dell’arcinoto MiG 21).
Non credo, però, che questa menomazione avrebbe potuto davvero influire sulle sue capacità di volo spaziale. D’altra parte il giorno in cui avvenne l’incidente fu lo stesso in cui l’USAF (complice le pressioni di Mc Namara) cancellò il programma X20 a favore del MOL.

A quel punto la sua carriera di astronauta era terminata prima di iniziare…

Francamente non credo che quella della laurea mancante fosse un serio ostacolo ad una possibile partecipazione di Yeager al programma spaziale americano.

E’ vero che il giovane Yeager ebbe molte difficoltà ad entrare nel mondo del collaudo a causa della sua istruzione non universitaria (tutte le difficoltà furono superate da una volontà ferrea unita ad eccezzionali capacità e coraggio…), ma è pure vero che quando la NASA iniziò ad interessarsi ai piloti collaudatori come possibili astronauti, Yeager era letteralmente al vertice della “confraternita” dei piloti (così come efficacemente raccontato in “The Right Stuff”).

Se Yeager avesse davvero voluto fare l’astronauta ritengo che niente (o quasi) l’avrebbe fermato. In realtà Yeager voleva DAVVERO fare l’astronauta solo che lui credeva fermamente nel programma spaziale militare e nel fatto che di lì a poco l’X20 avrebbe volato. Egli riteneva poco dignitoso per un pilota collaudatore volare all’interno di una capsula spaziale (il “secchio di bulloni” come la chiamava lui).

Quando l’X20 fu cancellato lui restò letteralmente “a piedi”.

Per Paolo: effettivamente Yeager perse la punta di due falangi in un terribile incidente occorsogli mentre, a bordo di un Lockheed NF104A (una versione dello Starfighter con un motore a razzo aggiuntivo per simulare alcune caratteristiche dell’X15) tentava di battere (in maniera non ufficiale) il primato di quota allora detenuto dai sovietici (con lo Ye-66 una speciale versione a razzo dell’arcinoto MiG 21).
Non credo, però, che questa menomazione avrebbe potuto davvero influire sulle sue capacità di volo spaziale. D’altra parte il giorno in cui avvenne l’incidente fu lo stesso in cui l’USAF (complice le pressioni di Mc Namara) cancellò il programma X20 a favore del MOL.

A quel punto la sua carriera di astronauta era terminata prima di iniziare…

In effetti (a quel che ricordo - sono passati circa 15 anni dall’ultima “lettura”!), nel suo libro parla poco o niente del programma spaziale e di una sua possibile partecipazione.
Questo potrebbe essere segno di una leggera delusione o “nostalgia”.
D’accordissimo con Archipeppe che lui avrebbe probabilmente accettato di fare il PILOTA-Astronauta, in un programma tipo X-20 o similare.
In questo caso gli si addice molto uno scenario alla “Space Cowboys”…
Per quanto riguarda l’incidente non bisogna dimenticare che Yeager riportò anche gravissime ustioni al viso da uno dei razzi del seggiolino eiettabile, e nei mesi successivi dovette affrontare dolorosissime cure e medicazioni, che non gli impedirono comunque di tornare al top in poco tempo.

Ciao, Fabio

Archipeppe ha scritto:

Il fatto è, Sivodave, che tu ragioni da "appassionato" e che se ti fosse proposta un'opportunità del genere non perderesti un nanosecondo (correggimi se sbaglio) ad accettare. Mentre per gli astronauti, potrà sembrarti strano, volare nello Spazio e un "lavoro", un lavoro eccezionale certo ma pur sempre un lavoro.

bhè ci puoi scommettere…io personalmente nello spazio ci andrei anche non pagato!! un bel paio di mesetti sulla ISS non mi dispiacerebbero affatto…comunque devo dire che i fatti confermano quanto dici te sul fatto che gli astronauti considerano andare nello spazio un lavoro. Ho letto diverse biografie di astronauti o visto interviste in cui dichiarano esplicitamente che non era nei loro piani diventare astronauti…solo si sono trovati al momento giusto nel posto giusto e quindi quando gli si è presentata questa possibilità di avanzamento di carriera non se la sono lasciata sfuggire. Però, dai, non si può dire che fare l’astronauta sia un lavoro come gli altri. Secondo me ci sono mestieri che li fai, o per lo meno dovresti farli, per passione…andare nello spazio non è comunque uno scherzo, ha i suoi rischi…magari crescendo capirò meglio. Anche Yeager…insomma ma che te ne importa di volare sul X-20 piuttosto che su una Gemini…l’importante è andar nello spazio…tra l’altro in gamba come era aveva davvero tutti i numeri per essere selezionato nel corpo astronauti…come dice il proverbio “chi troppo vuole nulla stringe”!!!