Ultimo comunicato ANSA con le prospettive future del nuovo CDA ASI (Satellite “Sabrina”)
VANDENBERG (CALIFORNIA) -Tra due o tre mesi sarà in grado di inviare le prime immagini, il primo satellite del programma italiano per l osservazione della Terra Cosmo SkyMed, gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), finanziato dai ministeri di Ricerca, Difesa e Sviluppo economico e realizzato dall’industria italiana con Thales Alenia Space Italia e Telespazio (Finmeccanica Thales). Ma già guarda al futuro, perché il lancio avvenuto questa mattina dalla base americana di Vandenberg apre una nuova pagina dello spazio italiano con l’avvio del primo programma duale, civile e militare, e la conquista di una leadership internazionale. Cosmo SkyMed è la prima costellazione di satelliti radar ad apertura sintetica (Sar) in banda X e perciò attivi giorno e notte e in qualsiasi condizione meteorologica per tenere d’occhio il territorio, soprattutto per segnalare rischi di frane, alluvioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche, inquinamento marino da idrocarburi e qualità dell’aria. Tanto che sta per essere completato l’accordo con la Protezione civile per l’utilizzo dei dati. Ci sono piccole e grandi tappe nel futuro di Cosmo SkyMed e nei programmi italiani di osservazione della Terra, tutte o quasi già ben definite. A partire da domani, quando a 12 ore dal decollo, l’antenna radar sarà dispiegata completamente. Dopodomani, a 26 ore dal lancio, saranno dispiegati anche i pannelli solari. Quindi le prossime settimane saranno dedicate alle operazioni destinate a collocare il satellite nell’orbita definitiva e ad eseguire i necessari test di controllo finché, fra due o tre mesi il primo satellite dei quattro previsti dal programma sarà pienamente operativo e comincerà a inviare le immagini. Entro l’anno sarà lanciato il secondo satellite, sempre dalla base americana di Vandenberg.
“Su una lavagna nella sala di controllo c’era già scritta la data di lancio. Per ora non la rivelo, ma sarà molto presto”, ha detto il presidente dell’Asi, Giovanni Bignami. Il terzo satellite sarà lanciato nel 2008, il quarto l’anno successivo, e il presidente dell’Asi non esclude che a portarli in orbita possa essere il lanciatore europeo Vega. Nel 2009 la costellazione sarà così completata con quattro satelliti, ciascuno con una vita operativa di circa cinque anni. Si inaugurerà quella che l’amministratore delegato della Telespazio, Giuseppe Veredice, ha definito l’era delle applicazioni operative dell’informazione geo-spaziale. Ma non è finita. Nel 2010 un nuovo satellite, chiamato Sabrina (“uno dei primi programmi che potrà essere approvato dal nuovo Consiglio di amministrazione dell’Asi”, ha detto Bignami), potrà cominciare a lavorare in sincronia con uno quattro di Cosmo SkyMed in modo da eseguire triangolazioni: sarà l’inizio delle prime mappe digitali tridimensionali ad alta definizione, una novità assoluta a livello mondiale, frutto di una tecnologia “che è la più avanzata di questo tipo in Europa”, come ha osservato l’amministratore delegato della Thales Alenia Space, Carlo Alberto Penazzi. Per il responsabile di Cosmo SkyMed per la Difesa, Roberto Leonardi, “Sabrina è un programma interessante, destinato a consolidare il primato di Cosmo SkyMed”. A partire dal 2013 sarà la volta della seconda generazione dei satelliti Cosmo SkyMed che, ha detto il direttore generale dell Asi, Luigi De Magistris, “permetterà di migliorare il sistema con prestazioni ulteriori, come la capacità di rilevare con alta precisione veicoli mobili”. Nel frattempo gli accordi conclusi dall’Asi con Francia e Argentina permetteranno di combinare le caratteristiche di Cosmo SkyMed con quelle di satelliti ottici (come nel caso francese) sia con satelliti radar attivi in banda L (gli argentini). Infine, si pensa già al dopo-Cosmo SkyMed con il programma Prisma, non ancora ufficialmente approvato, che prevede una parte ottica accanto al radar.