Pappe, ho finito anche io ieri sera il romanzo. Davvero bellissimo. Mi è piaciuto come avete introdotto e sviluppato il personaggio di Rijasutin, e anche il character di Korolev.
Se non fossi una totale s**a in fatto d’arte, mi piacerebbe ricavarne un fumetto, e se fossi un arcimegamiliardario, ne verrebbe fuori un bel filmone/ucronia.
Davvero, bra vis si mi!
Grazie Admin!!!
L’idea del fumetto, per la verità, era venuta pure a me.
Considerando che qualche esperienza nel settore l’avrei pure, quello che mi manca è il tempo.
Sono lieto (e credo di interpretare anche il pensiero del buon Luigi) che abbia apprezzato il romanzo, chissà magari potrebbe essere il primo “AstronautiBook” del nostro Forum…
Grazie Archipeppe per i link… non conoscevo questi progetti “perduti”… certo che è stato un vero peccato…
Concordo inoltre con l’Admin… un bel filmone lo vedrei proprio bene… o magari una miniserie tipo quella di Tom Hawks…
Ho appena finito di leggerlo.
Stupendo.
Comunque si nota che sei un tecnico: non ti sfugge una caratteristica di qualsiasi oggetto mobile di cui parli!
Complimenti, molto ben raccontato, invoglia a sapere come prosegue, cosa fondamentale in un romanzo!
Ho fatto già personalmente i miei complimenti per il romanzo, direi molto intrigante.
Un mio modesto parere è quello di elaborare un po’ di più il finale (con una nuova uscita magari).
Ho avuto l’impressione che per rimanere entro il limite imposto da concorso urania si sia un pochino
tagliato sulla parte finale (vero Peppe?).
Infatti, c’era un limite (come in tutti i concorsi di scrittura) ed abbiamo dovuto rispettarlo.
Questo naturalmente ha inciso alquanto (ma non troppo) sulla parte finale che è stata poi condensata nell’epilogo…
Ciao a tutti,
riprendo questo topic solo per associarmi ai complimenti agli autori,
dal momento che questa notte ho terminato di leggerlo anch’io.
L’avevo iniziato a fine luglio, poi mi sono fermato, per riprenderlo da capo questa settimana.
La cosa carina è che l’inizio del racconto l’ho letto durante il volo Mosca-Barnaul per l’eclisse del primo agosto ed immergersi nella lettura mentre si è visivamente nell’ambiente immaginato è davvero divertente:
pensare che quando nel romanzo si parla di Korolev che atterra nell’aeroporto Domodedovo, io ero decollato da li un paio di ore prima.
Sentiti complimenti! E’ bello immaginare che dall’altra parte del mondo in quegli anni c’erano uomini, con i loro sentimenti, i loro pregi, difetti e con il loro bagaglio di conoscenze tecniche, che facevano e tentavano di portare a termine le stesse imprese degli statunitensi, potendo così fuggire lo schematismo cui troppo frequentemente si è assistito dei belli e buoni contro i brutti e cattivi.
E’ stato un piacere, grazie!
Anch’io l’ho letto durante l’estate come promesso. L’aspetto più interessante è che la narrazione è anche un’esposizione divulgativa dei progetti e degli oviettivi spaziali sovietici degli anni ‘60. Aiuta a mettere un po’ d’ordine nella complessa storia di queste sfortunate vicende.
Effettivamente uno degli intenti, dichiarati, del romanzo era quello di rendere giustizia all’enorme lavoro dei progettisti sovietici, durante la corsa alla Luna, nascosto, sconfessato e dimenticato per molto, moltissimo tempo…
E’ vero Paolo:
è un’occasione, come dice Archipeppe, di venire a conoscenza di un programma spaziale non meno ambizioso e complesso di quello made in USA ben più pubblicizzato, poco noto ai più e solo in tempi relativamente recenti, complice la tipica riservatezza sovietica.
A riguardo volevo chiedere ad Archipeppe se al di la del realismo riguardante gli aspetti tecnici dei veicoli spaziali, dei progetti, dei piani di volo e delle procedure, anche i personaggi fossero reali:
mi riferisco in particolare ai nomi citati degli appartenenti al corpo cosmonauti, fatta eccezione ovviamente per i noti eroi quali Gagarin, Leonov e Titov.
Grazie.
Gli aspetti tecnici, così come procedure e piani di volo, sono rigorosamente veri, mentre i cosmonauti del gruppo “lunare” sono rigorosamente inventati.
Fatti salvi nomi celebri, Gagarin, Komarov e Leonov appunto, gli altri cosmonauti sono un’invenzione letteraria. Eccetto che per Riasutyn, per gli altri mi sono liberamente ispirato a personaggi esistenti, amici, conoscenti ecc.
In tal modo ho potuto aumentare il “realismo” relativo alla caratterizzazione psicologica dei vari protagonisti.
Un esempio, seppure in forma distorta, compare nel romanzo il mio amico (nonché compagno di classe al Liceo), Francesco Cagno, lui si vero scrittore (autore del bestseller di Newton Compton “Se mi lasci sto male” e del suo attesissimo seguito “Sposati e pericolosi”).
Beh, come “ultimo arrivato” ora l’ho letto anch’io.
L’idea è stata veramente geniale, il racconto è intrigante e sicuramente ben scritto, magari se ne facesse un film!!
salve a tutti ragazzi e sopratutto agli autori di questo bellissimo e appasionante “space-romanzo”, da parte di Lunakhod! lo ripeto bello e coinvolgente! però, però… una sola nota, a pagina 27: la Gemini XII ( ultima missione del programma- Lovell e Aldrin gli astronauti ) è stata lanciata il 12 novembre 1966 e non il 12 dicembre come scritto. comunque amici ad un romanzo avvincente come questo si può perdonare tutto!
Ovemai si riuscisse a farne una versione “stampata”, sono disponibile a rivedere il romanzo includendo tutti i refusi che mi segnalate, previo debito ringraziamento…
ragazzi sono ancora io Lunakhod! abbiate pietà ma la memoria fà brutti scherzi ( forse l’età ! ), la Gemini 12 è stata lanciata l’11 novembre 1966, alle 22,46 , se ben ricordo, ora italiana (ho il quotidiano dell’epoca da qualche parte)
A proposito di Francesco Cagno, citato in uno dei miei post precendenti, vorrei dare qualche informazione in più su questo singolare scrittore.
Francesco è cresciuto a Napoli ed è stato compagno di classe del sottoscritto al Liceo Scientifico “G. Mercalli” nei gloriosi anni '80 (che facevano tanto “Ragazzi della IIIC”), si è laureato in Ingegneria Aeronautica presso l’Università “Federico II” di Napoli, e da sempre è stato appassionato di scrittura e di elettronica, nonché di aerei.
Dopo aver lavorato per molti anni nel campo dell’informatica, cosa che fa tuttora, ha deciso di cimentarsi con la scrittura e ne è venuto fuori un bel romanzo a metà strada tra il fantascientifico e l’autobiografico, il succitato “Se mi lasci sto male”, pubblicato quest’anno dalla Newton Compton.
Ulteriori informazioni si possono trovare presso il suo blog:
P.S. Una nota a margine: come vi ho detto per un personaggio del romanzo mi sono liberamente ispirato a Francesco il quale, da buon amico, mi ha ricambiato il favore nel suo. Ovviamente non vi dico chi è, lo scoprirete da soli leggendo il suo romanzo (se volete)…
salve a tutti, essendo al mio primo post mi presento dicendo che sono da sempre appassionato di astronautica ed informatica, passioni queste che sono nel mio DNA, vi seguo credo da più di un anno ed adesso ho deciso di registrarmi.
riesumo questo post perchè non riesco a trovare la sezione downloads, non riesco quindi a trovare il romanzo scaricabile… se qualcuno può aiutarmi. grazie 1000