Penso sia legato al fatto che starship/superheavy hanno già infrastrutture basate esclusivamente per rifornire ossigeno e metano.
E oltretutto mezzi così grandi dovrebbero contenere un sacco di ipergolici ed essere riforniti all’aperto non in un ambiente protetto come si fa ora per Dragon e tutti gli altri utilizzi occidentali di questi propellenti.
Ma siamo così sicuri che alla fine SpaceX userá davvero nuovi motori methalox per l’allunaggio? Abbiamo testimonianze che siano in sviluppo?
Perché con i superdraco già belli pronti e facilmente installabili in cima alla lunar starship io qualche dubbio me lo farei venire.
Infatti del video di Destin la parte con cui concordo maggiormente é proprio quella legata alla comunicazione (interna).
SpaceX pare una scatola nera da cui deve uscire un prodotto bello e finito e se anche qualcuno in NASA venisse messo al corrente pare che questi aggiornamenti non vengano, volontariamente o forzosamente, diffusi.
Non sarebbe una novità, almeno per il pubblico, accorgersi da un rendering di un qualche cambiamento sostanziale del progetto
Posto che secondo me attualmente la sostenibilità economica é strettamente legata alla volontà di investimento governativa nella ricerca scientifica che si può svolgere sul suolo lunare e che quindi sia fondamentale avere possibilità di allunare grandi masse e ambienti confortevoli per massimizzare il “ROI” scientifico.
La riduzione dei costi potrebbe arrivare in un secondo momento proprio come é successo e sta succedendo in LEO con la ISS.
Per i vettori.
Capsule, navette, stazioni, Lander e satelliti mi risultano ancora tutti ipergolici (o quasi, se non mi sono perso qualcosa per strada)
test di qualificazione su larga scala del sistema di attracco che collegherà lo Starship Human Landing System (HLS) di SpaceX con Orion e successivamente Gateway
I test hanno incluso più di 200 scenari di attracco con vari angoli di avvicinamento e velocità
Sempre dal report del GAO di giugno 2024. Ulteriore lavoro per SpaceX per lo SLD
Mancano prove per lo svolgimento della missione con la timeline prevista ed entro i parametri di rischio. SpaceX non ha fornito sufficienti dettagli sui progressi, anche se poi ha recuperato.
Originale
For example, the program found significant issues with SpaceX’s supporting evidence that its mission can be achieved within schedule and acceptable risk. HLS officials noted that SpaceX’s schedule lacked sufficient detail to assess progress, and, as a result, SpaceX agreed to provide more detailed schedule data for its SLD lander
Rendering del mokup del sistema di atterraggio umano di SpaceX realizzato da @mcrs987 su X basato sulle indicazioni del giornalista (@)Tom Bickmore che ha visitato la struttura.
Sia l’esterno,ossia la Starship poggiata sulla luna,sia l’interno,ricordano in modo impressionante le astronavi immaginate dalla fantascienza anni 50.
Siamo dalle parti di “Uomini sulla luna”,o della mitica storia di TinTin.
Mi chiedo cosa vorranno fare dell’enorme zona sulla sommità; creeranno un altro ponte? Chiuderanno con una paratia e la lasceranno libera? Sarà accessibile all’equipaggio che in condizioni di gravità zero potrò “sguazzarci dentro” meglio che sullo Skylab?
Sono sopreso, non tanto dal layout interno tutto sommato logico (e prevedibile alla luce degli archetipi fantascientifici) quanto dalla sommità tutta pressurizzata stile Skylab per intenderci.
Avevo sempre interpretato, anche nei miei disegni, la presenza di un “bulkhead” (paratia pressurizzata) con un tunnel, più o meno lungo, che collegasse il piano superiore con l’anello di attracco posto in cima, stile Dragon.
E comunque se non ve lo ricordano altri sottolineo io come ben noto e ben discusso su queste pagine che quello a cui assomiglia e’ il design del 1929 di Frau im Mond, di tali Fritz Lang e Wernher von Braun. Quelle del 1950 erano gia’ copie.
Saremmo quindi dalle parti del MOL,più dello Skylab.
Beh,non è ancora detto,per ora è solo un mockup dei ponti.
Tutto sta a vedere se una sezione non pressurizzata della “testa” della starship,collegata alla cabina da un tunnel,peserà meno di una sezione interamente pressurizzata.
Per me dovrebbe comandare il peso…non so se vedo giusto.
Corretto.
Quando il grande Fritz Lang iniziò ad interessarsi ad un secondo film di fantascienza (dopo l’acclamatissimo Metropolis) iniziò a leggere voracemente tutto quello che era disponibile sull’argomento volo spaziale (come farà una di seguito Stanley Kubrick per il suo “2001”) a partire da Verne fino ad imbattersi in Oberth e nel suo libro di maggior successo " *Die Rakete zu den Planetenräumen" (Il razzo nello spazio planetario) pubblicato nel 1923.
Folgorato dalla lettura ingaggiò immediatamente Oberth e la sua squadra del “Verein für Raumschiffahrt” (Associazione per il volo spaziale) fondata nel 1927, alla quale appartenevano personaggi del calibro di Willy Ley, Rolf Engel e…un allora appena diciottenne Wherner von Braun in qualità di giovane assitente (garzone) ed aiutante tuttofare.
Oberth che era un ottimo teorico ma un pessimo organizzatore, andò immediatamente in affanno se non nel panico dal momento che Lang gli aveva commissionato (oltre alla supervisione dei set e del desing del veicolo spaziale “Friede” come la protagonista del film) un razzo a propellenti liquidi alto 9 metri da lanciare in occasione della prima del film.
L’impresa risultò ardua sia per i tempi ristretti sia per le finanze (ristrette pure quelle) che la UFA, la casa di produzione del film, aveva messo a disposizione.
La collaborazione finì bruscamente quando un motore (ad ossigeno liquido e kerosene) esplose sul banco durante un test lasciando Oberth semicieco e con un timpano sfondato.
Il film uscito nel 1929 fu tutto sommato un successo, nonostante la sceneggiatura risibile scritta dall’allora moglie di Lang, Thea von Harbou.
Fu l’ultimo film muto di Lang ed il penultimo prima di lasciare la Germania all’avvento del nazismo.
Per von Braun fu un’esperienza estremamente istruttiva, infatti imparò sul campo tutto quello che NON si doveva fare durante un programma di ricerca e sviluppo di razzi. Anni dopo mise tutto a frutto quando si trattò di sviluppare le A4/V2 a Peenemunde sotto la supervisione del generale Waltern Dornberger.
In ogni caso le analogie tra la Friede e l’attuale Starship sono notevoli ed impressionanti.
Entrambe realizzate in acciaio ed entrambe con un diametro di 9 metri.
Entrambe a due stadi interamente recuperabili (il primo a mezzo paracadute).
La grande differenza sta ne propellenti: la Friede a KeroLox mentre Starship a MethaLox.
100 anni di distanza tra il film di Lang e Starship.
Mi chiedo (ma ovviamente non avrò risposta) se la fantascienza attuale anticiperà in modo così impressionante l’astronautica da qui ad un secolo,ed in che modo.