Potrebbero avere una rete di comunicazione basata su falò accesi su torri,
o su messaggeri montati su un qualche animale da trasporto,
o ancora su materiale scritto e ripiegato legato alle zampe di un volatile addomesticato.
Sulla nostra terra vi sono rispettabilissime culture che si sono praticamente fermate all’età del bronzo,altre (come la Cina o il Giappone Imperiale del secolo scorso) che senza l’influsso dell’Occidente industrializzato sarebbero ancora felicemente immobili ad una tecnologia poco più avanzata di quella dei Romani (ma ricchissima dal punto di vista artistico,culturale,filosofico).
Del resto anche la rivoluzione scientifica e culturale in Occidente avrebbe potuto benissimo,per mille variabili (religiose,economiche,culturali,politiche), non sussistere o abortire in culla come quella Ellenistica (si veda il fondamentale “La rivoluzione dimenticata” di Lucio Russo).
un fisico teorico nippo-americano specializzato nello studio della teoria delle stringhe: http://it.wikipedia.org/wiki/Michio_Kaku
ipotizzava 4 livelli di base di probabili forme di civiltà:
/// - Civiltà di Tipo 0: , esseri umani, ma potrebbe esserlo una qualunque altra civiltà che avesse raggiunto lo stesso livello tecnologico o che sia diversi passi indietro rispetto all’essere umano. La civiltà di Tipo 0 si caratterizza essenzialmente per il fatto di essere frammentaria nella sua cultura, e per l’utilizzo di fonti di energia esauribili e scarsamente efficienti come i combustibili fossili. Una civiltà di Tipo 0 ha raggiunto capacità di esplorazione dello spazio limitate.
Tipo 1: una civiltà di Tipo 1 è, secondo Kaku, il futuro prossimo dell’umanità. Secondo il fisico, siamo al livello di transizione tra Tipo 0 e Tipo 1: cultura sempre più globale, nuove fonti energetiche in via di sviluppo, e via dicendo. Una civiltà di Tipo 1 ha il controllo di tutti gli elementi del proprio pianeta di origine: è in grado di controllarne il clima, sfruttarne le risorse energetiche in maniera efficace senza tuttavia portare all’esaurimento le risorse disponibili. Una civiltà di Tipo 1 è inoltre in grado di far viaggiare individui nello spazio superando distanze di minuti, ore o addirittura giorni-luce senza dover impiegare anni per il raggiungimento di una meta interplanetaria.
Tipo 2: il vero salto di qualità. Secondo Kaku, una civiltà di tipo 2 è virtualmente immortale, sia per quanto riguarda l’individuo che per quanto riguarda l’insieme. C’è un problema sul pianeta di origine? Lo si risolve senza troppi problemi, anche se significasse spostare il pianeta dalla propria orbita. Problemi di natura energetica? Non esistono in una civiltà di tipo 2: questo tipo di evoluzione consentirebbe di estrarre energia direttamente dagli astri, sfruttare in modo efficace l’antimateria, esplorare diversi sistemi solari senza problemi di tempo o di distanze.
Tipo 3: l’evoluzione del tipo 2 è una civiltà che ha il dominio di tutte le leggi della fisica, e di conseguenza il controllo sullo spazio e sull’energia prodotta da migliaia, se non milioni di stelle. Esplora la galassia senza problemi, visita pianeti sfruttando intelligenze robotiche e macchine di Von Neumann, può eseguire viaggi di migliaia di anni luce nello stesso tempo che impieghiamo noi per arrivare sulla Luna.
Michio Kaku inoltre non escludeva la possibilità che nell’ universo siano fiorite civiltà di tipo 0-1-2-3.
Secondo lui un esempio poteva essere il seguente:
Tipo 0: potrebbero esserci migliaia di civiltà di tipo 0 nella sola Via Lattea. Che siano alla scoperta del fuoco o alla creazione del transistor poco importa, le possibilità di intercettare messaggi dallo spazio emessi da civiltà di livello superiore sono pressochè nulle. Le probabilità inoltre che si possa comunicare nello spazio tra due civiltà di tipo 0 sono scarsissime, in quanto utilizzano tecnologie inefficaci per le comunicazioni interplanetarie.
Tipo 1: le civiltà di tipo 1 hanno superato la fase più critica, evolvendosi da un livello di tecnologia (tipo 0) che può portare ad un “nuovo rinascimento” come alla distruzione totale di un’intera civiltà. E’ possibile che solo una parte di civiltà di tipo 0 possano evolversi in tipo 1 invece di autodistruggersi. Le civiltà di tipo 1 inoltre hanno imparato che per inviare messaggi nello spazio il metodo più efficace è quello di spedirli lungo una gamma completa di frequenze, spezzandoli in “pacchetti” ricomposti una volta giunti a destinazione. Questo limita una civiltà di tipo 0 nell’intercettazione di messaggi: per esempio, il genere umano è in ascolto su una sola frequenza, aspettandosi un messaggio completo che probabilmente non intercetterà mai.
Tipo 2: una volta raggiunto il tipo 1, è solo questione di tempo (e di fortuna) prima che si arrivi al tipo 2. Una società di tipo 1 può essere fermata solo da disastri di tipo cosmico o da grossolani errori di valutazione nello sfruttamento delle risorse planetarie disponibili, ma la probabilità di distruzione è comunque inferiore al tipo 0. Il tipo 2 invece è un livello di sviluppo raggiungibile a tutte le civiltà di tipo 1, aspettando il giusto tempo per approfondire le dinamiche cosmiche. Probabilmente i metodi di comunicazione sono oltre l’utilizzo del laser, il che esclude una civiltà come la nostra, di Tipo 0, dal solo immaginare quale tecnologia utilizzino per comunicare nello spazio.
Tipo 3: le civiltà di tipo 2, virtualmente immortali, che non hanno raggiunto il tipo 3 hanno soltanto bisogno di altro tempo per evolversi, ma il raggiungimento di questo stadio è la naturale conseguenza del viaggio interstellare e dello studio sempre più approfondito delle meccaniche celesti. Una civiltà di tipo 3, in grado di esplorare intere galassie, utilizza metodi di comunicazione che di certo civiltà di tipo 0 e 1 non sono in grado di comprendere, e che forse civiltà di tipo 2 stanno sviluppando a livello sperimentale.///
“Ipotizzava”,appunto.
Ora,io darei qualunque cosa perchè Kaku avesse visto giusto;
tra l’altro significherebbe che per la razza umana potrebbe essererci la speranza di un destino più alto,e migliore.
Temo tuttavia che:
1-La vita (intesa come forme evolute) sia un fenomeno piuttosto raro nell’Universo.
2-La vita inteligente un fenomeno ancora più raro.
3-Una civiltà tecnologica un fenomeno ANCORA più raro.
4-Che due o più civiltà tecnologiche siano (relativamente) contemporanee, e siano (relativamente) abbastanza vicine da poter comunicare,sia un fenomeno ANCORA più raro (ma mooolto più raro).
Ovviamente,anche la mia è un ipotesi…purtroppo suffragata dalla circostanza che fino ad ora non vi è stato alcun contatto.
La tua ipotesi è assolutamente condivisibile, ma a mio avviso non può essere suffragata dal fatto che finora non ci sia stato alcun contatto. Lo potrebbe essere se avessimo già scandagliato l’intero Universo, ma siamo mooolto lontani dall’avere fatto ciò.
///Dr. Michio Kaku is a theoretical physicist, best-selling author, and popularizer of science. He’s the co-founder of string field theory (a branch of string theory), and continues Einstein’s search to unite the four fundamental forces of nature into one unified theory.
Theoretical Physicist — Dr. Michio Kaku is the co-creator of string field theory, a branch of string theory. He received a B.S. (summa cum laude) from Harvard University in 1968 where he came first in his physics class. He went on to the Berkeley Radiation Laboratory at the University of California, Berkeley and received a Ph.D. in 1972. In 1973, he held a lectureship at Princeton University.
Michio continues Einstein’s search for a “Theory of Everything,” seeking to unify the four fundamental forces of the universe—the strong force, the weak force, gravity and electromagnetism.
He is the author of several scholarly, Ph.D. level textbooks and has had more than 70 articles published in physics journals, covering topics such as superstring theory, supergravity, supersymmetry, and hadronic physics.
Professor of Physics — He holds the Henry Semat Chair and Professorship in theoretical physics at the City College of New York, where he has taught for over 25 years. He has also been a visiting professor at the Institute for Advanced Study at Princeton, as well as New York University (NYU).///
A proposito di Michio Kaku, vi consiglio di leggere “Fisica dell’impossibile” , un saggio di 300 pagine sulle possibilità di evoluzione delle civiltà. E’ uscito come allegato a “Le Scienze” la scorsa estate, mi sembra a giugno.
in realtà è una classificazione proposta dall’astrofisico sovietico Nikolai Kardashev nel 1964.
Vi segnalo poi (no so se e’ stato già fatto) il sito Planet Hunters collegato alla missione Keplero e gestito dall’università di Yale e da «Zooniverse», un insieme di progetti che coinvolgono appassionati di scienze nel raccogliere dati utili agli scienziati professionisti. Gli iscritti attraverso un breve training potranno analizzare dati ancora grezzi in supporto degli astronomi professionisti e quindi partecipare alla scoperta (o conferma definitiva) di nuovi pianeti simili alla terra.
Da la Stampa http://www3.lastampa.it/scienza/sezioni/news/articolo/lstp/386068/
interessante.
a questo punto è necessaria una logica integrale analisi su tutte le pubblicazioni di Michio Kaku onde accertare la sua attendibilità come fisico teorico.
In realtà Michio Kaku disserta di “Impossibilità di Classe I, II e III”. Cita esplicitamente Nikolaj Kardashev per quanto riguarda le categorie “Civiltà di tipo I, II e III”. Vedi “Fisica dell’impossibile”, pagina 148.