È stato il cosmologo John Barrow a notare che, una volta che leghiamo lo stato fisico dell'universo alla variabile tempo, non dobbiamo sorprenderci di vivere in un universo enorme e pieno di stelle: ciò è dovuto al fatto che la vita può svilupparsi solo in un universo che sia sufficientemente vecchio da ospitare stelle in sequenza principale, pianeti con crosta solida, acqua allo stato liquido, e molecole complesse. Oltretutto, l'origine stessa della vita è un fenomeno che richiede una serie di passi molto delicati e (presumibilmente) a bassa probabilità, e successivamente un lungo periodo di evoluzione in un ambiente adatto. Insomma, sembra sensato assumere che la vita arrivi tardi, forse dopo molti tentativi andati male, in universo già vecchio di diversi miliardi di anni (nel nostro caso, che è l'unico che conosciamo, è andata proprio così). A quel punto, l'universo è per forza di cose enorme e pieno di stelle. Ma questo non aumenta necessariamente le probabilità che la vita abbia avuto origine in più posti. In realtà, potrebbe esserci bisogno di un universo così grande e così pieno di stelle perché la vita abbia origine anche su un solo pianeta, il nostro. Potremmo essere i primi ad affacciarci sullo scenario cosmico, e a scoprire che c'è voluto quello che Carl Sagan in Contact definiva un enorme spreco di spazio, perché la vita avesse almeno una chance di farcela.
Più o meno come la penso io, solo che al cosmo dello spreco non importa nulla. Anche tra i dinosauri c’era una specia bipede che stava evolvendosi verso un maggiore capacità cerebrale e l’uso delle zampe anteriori, ma la natura non ha aspettato che si evolvessero. Non li ha salvati nè coccolati. Li ha spazzati via senza pietà.
Se poi alla natura aggiungiamo l’azione dell’uomo, di spreco ne siamo inflazionati.
Certo che noi siamo dive siamo mentre la nostra stella è alla metà del suo ciclo vitale, quindi le probabilità che si sviluppino altre vite intelligenti sull aTerra, supponendo la scomparsa dell’uomo, è buona, solo che dobbiamo tenere in considerazione che nel passato,nonostate la stabilità dell aTerra, ci sono state molte estinzioni di massa. Più conosciuta dei dinosauri, ma le altre? Quali le cause?
Il dinosauroide che intendi credo sia l’elucubrazione abbastanza fantasiosa del paleontologo Dale Russell. Quest’uomo vedeva nella specie del Troodon una potenziale evoluzione verso una forma antropomorfa.
L’ultima frase che hai scritto è dettata da un forte romanticismo, in quanto non vi è nessuna intenzionalità (di un intelligenza superiore?) nella natura; in quanto si riduce il tutto alla semplice probabilità di un individuo di arrivare vivo a fine giornata.
OT paleontologico (sono e sono sempre stato un grande appassionato di dinosauri).
Che i Maniraptora, a cui i Troodon appartenevano, siano stati spazzati via, senza pietà, sono ormai pochissimi a pensarlo . La maggior parte dei palentologi (confortati da numerosi reperti rinvenuti in questi ultimi anni e da metodi di ricerca molto avanzati) ritiene che i Maniraptora non siano stati spazzati via, ma siano sopravissuti alla famosa estinzione di massa della fine del Cretaceo e si siano evoluti nei “moderni” uccelli.
ATTENZIONE!
Esistono la scienza ufficiale, e la “scienza di frontiera”, nota anche come… ricerca!
Per uno scienziato, la realtà finisce con l’ultima pagina del libro di fisica. Per un ricercatore, dopo l’ultima pagina del libro di fisica “inizia il bello”.
Se tutti gli scienziati da Galileo in poi avessero pensato che “è vero solo quello che è scritto nei libri e già dimostrato”, la Terra sarebbe ancora al centro dell’universo.
Sarebbe anche molto interessante il link al video youtube della conferenza di Sasselov, in cui in una slide mostra che, se le nuove scoperte fossero confermate, vorrebbe dire che ci sono almeno 100 milioni di pianeti abitabili nella via lattea.
Non è stato postato nemmeno il grafico dei candidati-pianeti che ne mostra la distribuzione percentuale per massa, nè quello attuale basato sul catalogo ufficiale di pianeti confermati:
Mi sembra che si arrampichi un po’ troppo sugli specchi…
[size=small][i]Kepler[/i]measures planet sizes, while I wanted to talk about geochemistry. Injust 18 minutes. So, the expected number of planets, size andEarth-like chemistry got confused, and created a misunderstanding.[/size]
Io la conferenza l’ho sentita, e non ho notato questa “confusione chimica”: il tizio era chiaramente “infervorato” ed entusiasta alla prospettiva di scoprire centinaia o migliaia di pianeti come la Terra nel prossimo futuro. E’ pero’ vero che i media hanno esagerato, nel parlare di simil-terre in senso “acquatico” piuttosto che “massivo”…
Comunque sia, una volta che si dovessero scoprire davvero cento milioni di pianeti con massa simile a quella della terra, non sarebbe poi cosi’ difficile trovarne con periodo di 365 anni, distanza di 1 UA dalla stella, e coincidenze varie: cento milioni sono proprio TANTI!
Certo, se per confermare 400 pianeti ci vogliono 6 mesi… per confermarne 100 milioni ci vorrebbe un po’ di tempo…
Permettimi, la ricerca fatta come si deve, con numeri e teorie confortate da questi fa parte della “scienza ufficiale”, solo che non è ancora assodata ma deve essere verificata con le ricerche appunto.
Lo scienziato non si ferma all’ultima pagina del libro di fisica, ma quella pagina è semplicemente l’ultima su cui basa le proprie certezze e da lì parte. Chi si ferma all’ultima pagina è semplicemente un conoscitore, un amante della conoscenza.
Altro sono le teorie campate in aria e che non hanno riscontro con nulla di concreto
Da dove pensi che inizi la ricerca? Da idee strampalate campate per aria, o da fenomeni certi e riproducibili?
Ovvio che poi servono sperimentazioni puntuali, riproducibilità ecc. ecc…, ma è l’ “idea strampalata” il “fuoco” che tiene accesa la ricerca!
Galileo ebbe questa idea strampalata che quelle “lucine” intorno a giove fossero satelliti… e qualche anno dopo quelle “lucine” servivano ai navigatori a calcolare la propria longitudine in mezzo al mare! Questa sì che è un’idea strampalata: come cavolo si puo’ calcolare la longitudine di un oggetto sulla Terra osservando un oggetto lontano svariati milioni di chilometri?!? Una specie di “oroscopo longitudinale”?
Eppure funziona, basta usare le lune di giove come orologio universale!
La ricerca inizia da intuizioni basate su quanto studiato precedentemente, se vuoi chiamarle idee strampalate e campate in aria, va beh chiamiamole così. Se viene supportata tramite il metodo sperimentale (grazie Galileo) diventa teoria verificata (o scienza ufficiale come preferisci) altrimenti rimane una teoria da verificare se i dati sono discordanti, oppure campata in aria se i dati continuamente vanno nella direzione opposta a quanto propone.
L’intuizione di Galileo venne verificata e supportata da dati sperimentali, per quello è diventata Scienza.
E con questo chiudo, poichè come dici tu stiamo andando OT e non ritengo opportuno farmi attirare in un’ennesima discussione flame
…seee, magari! Scusa se mi permetto, ma nessuno ti da i soldi per fare ricerca su idee strampalate. E per fare ricerca ci vogliono mooolti soldi. Non siamo piu ai tempi di Galileo, sono passati quasi 400 anni.
Ci sono dei tizi mezzi matti che sono convinti che tutto l’universo sia regolato da un’unica forza, e che l’unico modo per scoprire questa forza sia consumare megawatt su megawatt di elettricità per far funzionare una macchina larga 20 chilometri.
Ci sono invece altri matti che pensano di poter ricreare il sole in un laboratorio, e ogni anno spendono migliaia di ore per riuscirci, anche se ammettono che di sicuro non ci riusciranno prima del 2030 o 2040. Eppure ancora ricevono finanziamenti.
Poi ci sono quelli che stanno cercando di ricreare il mantello dell’invisibilità di Harry Potter.
E 10 anni fa c’erano dei matti che pensavano di poter costruire televisori spessi 5 mm invece che 50 centimetri.
10 anni fa c’era anche gente che aveva deciso che era impossibile usare il doppino telefonico per trasmettere piu’ di 58k al secondo.
E 150 anni fa c’era uno svitato che pensava di poter comunicare con un paese lontano 10.000 km senza usare un collegamento elettrico.
E vogliamo parlare di quello svitato che diceva, 60 an anni fa, che più corri veloce, più diventi pesante?
eccetera eccetera eccetera
La storia della scienza è stracolma di “genta matta” e “idee strampalate” (per fortuna!!)
Mi pare che il valore della ricerca in questo thread sia stato riconosciuto.
Se il tuo obiettivo e accumulare risposte con messaggi che fondamentalmente non aggiungono informazione, ma con quel tono “epico” cercano di essere controversi… yawn. Non ti stufi mai mai?
Ha già detto tutto Michael, aggiungo solo che negli esempi da te riportati si parla di gente che non ha o non ha avuto idee strampalate ma idee (io le ho chiamate intuizioni prima) basate su solide basi scientifiche o su solide deduzioni. Infatti si parla di scienza e ricerca, come ho detto prima.
Tutto il resto è fuffa, e spesso fa rima con truffa!
Io credo che la vera colonizzazione dello spazio faccia ormai parte della “Scienza Alternativa”, perchè questo aspetto avanzato dell’astronautica è stato lasciato solo ai sognatori.
Non sono riuscito a capire qual è quella “incriminata” (relativa ai 400 pianeti).
Comunque:
[QUOTE]Sept. 28, 2010
During the contact with the spacecraft, engineers also downloaded another month of science data, marking the end of Quarter 6 science data collection. Quarter 7 science data collection has begun and the first month of Quarter 7 science data is expected to be downloaded approximately Oct. 22-23, 2010.
E se fossero nell’equivalente locale di un teatro Greco o di un Foro Romano,o di un tempio Atzeco,o di una cattedrale Gotica?
Non è affatto scontato uno sbocco tecnologico paragonabile a quello sviluppatosi negli ultimi duecento anni in Occidente (e non era scontato neanche il nostro).
Magari ci sono migliaia di civiltà inteligenti nella galassia,con culture sofisticatissime ma non in grado di inviare o ricevere messaggi.
Potrebbero non avere molto interesse per l’astronomia e per l’utilizzo di comunicazioni via radio. Ad esempio potrebbero avere una rete di comunicazione planetaria interamente basata su connessioni laser a fibre ottiche e utilizzare le comunicazioni radio solo per quelle situazioni in cui non se ne può proprio fare a meno (emergenze, navigazione aerea o marittima) o per quelle zone del pianeta isolate (isole molto lontane dai continenti). L’assenza (per ora) di un contatto radio può avere moltissime spiegazioni!