Mike Griffin si scaglia via email contro il rapporto della Commssione Augustine

L’Orlando Sentinel ha pubblicato un’email di Mike Griffin in cui commenta il summary report della commissione Augustine. La stessa email si trova anche su Spaceref.com.

Nel leggere questa lettera, non bisogna secondo me dimenticare le sue implicazioni politiche. Griffin difende l’operato del governo Bush e attacca il governo Obama. In ogni caso comunque, ci sono delle considerazioni molto interessanti.

1) E' illuminante vedere formalmente riconosciuto da parte della Commissione che, sulla base di considerazioni di budget, "il programma spaziale umano sembra essere su una traiettoria insostenibile". Dato che il programma Constellation era stato programmato in accordo con il profilo di budget specificato nel 2005, e che fino ad ora si è sofferta una riduzione di budget di circa 30 miliardi rispetto a quello che era allocato per il ritorno sulla luna (includendo circa 12 miliardi negli ultimi 5 anni fiscali), questa è una conclusione non sorprendente, ma che è la base di tutte le discussioni che seguono.
  1. Poichè il budget NASA delineato nel 2005 non era certo quello di una crescita forte (anche allora era previsto solo un aumento leggermente superiore all’inflazione), e poichè la commissione non ha riportato nessuna prova di un’esecuzione sotto gli standard del programma, uno si chiede perchè la commissione stessa non ha raccomandato come opzione preferenziale semplicemente di ristabilire i fondi necessari a fare il lavoro che, dal 2005, è stato codificato in due atti congressuali fortemente bi-partisan. Di tutte le opzioni considerate, questa è la più semplice, eppure non è stata raccomandata. Le cosiddette opzioni “meno limitate” provvedono solo a un parziale recupero del budget che è stato tolto negli ultimi anni. La più ovvia conclusione che si evince dal report della commissione è: ristabilitelo.

  2. Il continuo riferimento ai presumibilmente pianificati cancellazione e deorbiting della ISS nel 2016 è uno spaventapasseri, non rilevante per considerare opzioni programmatiche serie. Mentre è certo che i bufget dell’amministrazione Bush non prevedevano nessun budget per la ISS dopo il 2015, è sempre stato piuttosto charo che la decisione di cancellare la ISS dopo il 2016 non spettava all’amministrazione Bush. Di fronte al forte impegno dei partner internazionali nella ISS e al ventennio di incrollabile impegno del congresso allo sviluppo, assemblaggio e utilizzo della ISS, non è mai stato nè è ora realistico considerare il deorbiting della ISS nel 2015, o comunque in nessuna data che possa essere stabilita oggi. Il fatto che circa 3 miliardi di dollari l’anno saranno richiesti per mantenere le operazioni della ISS dopo il 2015 è ed è sempre stata un’evidente omissione nelle future proiezioni di budget. , and has always been, a glaring omission in future budget projections. Il finanziamento della ISS finchè continua a valerne la pena - certamente fino al 2020 e molto probabilmente anche dopo - dovrebbe essere stato stabilito dalla Commissione come un punto di partenza non negoziabile a monte di ogni altra discussione. La mancanza di questo, quando le implicazioni di cancellare prematuramente la ISS sono ben note a tutti, è disonesto. L’esistenza di programmi di esplorazione futuri non può essere barattato con il sostenimento della ISS su una base “o uno o l’altro”, come se questa fosse un’opzione realistica. Se la nazione pretende un programma spaziale umano fattibile, il requisito di mantenere la ISS mentre si sviluppano nuovi sistemi per andare oltre la LEO è lo standard minimo necessario. Se la nazione non può più mantenere questo standard, allora questo dovrebbe essere dichiarato apertamente, e in questo caso ogni altra dicussione sull’esplorazione umana degli USA oltre la LEO è opinabile nei prossimi vent’anni.

  3. Sono state presentate numerose opzioni non legate da obiettivi comuni o da una strategia per raggiungere questi obiettivi, rendendo impossibile fare dei paragoni sensati per quanto riguarda costi/programmi/performance/rischi. Queste opzioni possiedono livelli enormemente diversi di maturità, e invece sono presentati come se fossero sullo stesso livello di maturità per quanto riguarda questioni tecniche, di costi, di programmazione e di valutazione del rischio. Così non è.

  4. Vengono citate valutazioni di costo “indipendenti” per i sistemi Constellation. Non c’è nessuna dichiarazione sul fatto che queste sono stime low-fidelity fatte in poche settimane, anzi, sono offerte come correzioni alle stime di costo della NASA, che hanno alle spalle anni di analisi. Non viene fatta menzione dell’impegno della NASA riguardo a stime di budget per il Constellation di tipo probabilistico, che hanno livelli di affidabilità molto più alti di quello che avveniva in passato. Se la Commissione crede che la nasa non sta stimando i costi in maniera appropriata, o che sta maele interpretando i dati che ha accumulato, allora dovrebbe documebtare in maniera specifica le sue preoccupazioni. Se così non è, le stime di costo della NASA devono essere accettate, poiché non è stata data nessuna prova che ne giustifichi un eventuale rifiuto.

  5. La preferenza verso opzioni “commerciali” per portare cargo e, peggio, la crew verso la LEO appare in tutto il report, insieme alla dichiarazione che “è giunto il momento di considerare di passare questo servizio di trasporto al settore commerciale”. Quale settore commerciale? Al momento, l’unica opzione commerciale chiaramente disponibile è Ariane 5. Lanciare un Orion ri-progettato è una scelta valida nel contesto di un programma internazionale se e solo se gli USA vogliono rinunciare ad accedere indipendentemente alla LEO, una decisione che porterebbe conseguenze enormi. Con una politica adeguatamente illuminata del governo USA potrebbe esserci un giorno un settore interno di trasporto spaziale comerciale, ma questo non esiste al momento nè esisterà nell’immediato futuro, ovvero non prima delle scadenze di Ares-1/Orion, se questo fossero finanziati appropriatamente. L’esistenza di un’opzione governativa finanziata adeguatamente per portare crew/cargo verso la ISS è precisamente la strategia che permetterà al governo di assumersi un rischio accettabile per sponsorizzare lo sviluppo di un settore spaziale commerciale. La commissione ammette il “rischio” associato alla sua raccomandazione, ma non è chiara la natura di quel rischio. Se dopo lo Shuttle non si intende sviluppare nessuna opzione del governo USA per portare cargo/crew verso la LEO, gli USA rischiano di non riuscire a mantenere e utilizzare una facility unica che è costata 55 miliardi di dollari agli USA e circa 20 miliardi ai partner internazionali. Le Soyuz e Progress russe, anche se avessimo intenzione di pagare per usarle, non hanno capacità sufficiente per utilizzare la ISS come si pensava, e in ogni caso rappresenterebbero una single point failure. Mantenere il supporto e l’utilizzo della ISS alla luce dell’emergenza di sviluppare un settore commerciale non è “rischioso”, è irresponsabile.

  6. La commisione è disonesta quanto dice che la safety “non è stata discussa in dettaglio perchè ogni concetto con bassa safety umana è stato seplicemente eliminato dalla discussione”. Similarmente, la Commissione era "non convinta del fatto che si conoscesse ognuno dei sistemi di tipo “lanciatore più capsula” ad alta affidabilità in maniera sufficiente per distinguere in maniera adeguata il loro livello di sicurezza. Per la Commissione è semplicemente inaccettabile buttare via l’estensivo lavoro analitico fatto per assicurare che i sistemi Constellation rappresentino l’approccio più sicuro rispetto a tutti gli altri sistemi conosciuti al momento. E’ stato fatto un lavoro di alta qualità per valutare sicurezza e affidabilità, e che la Commissione lo creda o no, esistono utili discriminatori tra i diversi sistemi.A questo punto, il report della Commissione è confuso per quanto rigarda la distinzione tra “affidabilità” e “safety”. Il primo è il solo criterio che interessi per i sistemi unmanned; per sistemi manned, c’è una differenza importante dovuta all’esistenza di un sistema di aborto missione e per le conduzioni in cui questo sistema di aborto può e deve operare. In nessun punto del report viene discusso questo punto cruciale.

  7. Più volte vengono citati dei “problemi tecinici” con Ares-1, senza nessun riconoscimento al fatto che (a) osservatori NASA sarebbero fortemente in disaccordo per quanto riguarda la severità di questi problemi, e (b) che i problemi “tecnici” di Constellation sono visibili perchè ci si sta lavorando, mentre le altre opzioni non hanno problemi perchè nessuno ci sta lavorando.

  8. La raccomandazione a favore dell’approccio dual-launche di “Ares-5 Lite” come baseline per le missioni lunari è difficile da capire. Esso viola la raccomandazione del Columbia Accident Investigation Board (così come molte raccomandazioni simili) di separare crew e cargo in ogni sistema di trasporto umano post-Shuttle. Inoltre, l’architettura di missione dual-Ares-5 Lite aumenta in maniera sostanziale il costa di una missione lunare singola se comparato con l’approccio Ares-1/Ares-5, una raccomandazione che è difficile da capire in un ambiente di budget già difficile. Infine, lo sviluppo di un Ares-5 Lite è quasi costoso come quello di Ares-5, ma dà decisamente meno payload sulla luna se usato - come sarà richiesto - in modo one-way, lancio singolo e cargo-onlyy. (La differenza di payload in LEO di 140 tonnellate per Ares-5 Lite e 160 tonnellate per Ares-5 maschera una differenza molto maggiore quando si considera il payload sulla superficie lunare.) Tutte le parti sono d’accordo sul fatto che c’è bisogno di un heavy lift launcher per ogni missione umana oltre la LEO. A causa delle economie di scala inerenti il design di veicoli di lancio, un veicolo di questo tipo dovrebbe essere costruito in modo da avere il payload più grande possibile con le facilities e le infrastrutture disponibili per costruirlo e trasportarlo. Questo fornirebbe il massimo margine di miglioramento nelle capacità a fronte del minimo margine di costo.

  9. L’uso di “depositi di carburante” come raccomandato nel Summary sembra una soluzione alla ricerca di un problema. E’ difficile capire come questo approccio possa offrire un’alternativa economicamente vantaggiosa. L’Ares-5 offre il payload al minor costo-per-libbra tra tutti i progetti di heavy lift launchers conosciuti al momento. Il costo al chilo del payload migliora quasi sempre quando si aumenta la scala del veicolo di lancio. La raccomandazione a favore di un approccio architetturale basato sull’uso di molti veicoli più piccoli per rifornire dei “depositi di carburante” ignora questo fatto, così come ignora il fatto che un deposito di carburate necessita di teconologie non esistenti - l’abilità di fornire refrigerazione a ciclo chiuso per mantenere carburanti criogenici nello spazio nello stato termodinamico necessario. Questa tecnologia è il Santo Graal dell’esplorazione spaziale, perchè è necessaria per gli upper stages, siano essi chimici o nucleari. Stabilire un’architettura basata su una tecnologia inesistente all’inizio delle operazioni oltre-LEO è poco saggio.

  10. Infine, la commissione non ha fatto ciò che sarebbe stata la cosa più valida, ovvero una valutazione chiara e indipendente del progresso e dello status del Constellation a riguardo della sua capacità di raggiungere gli obiettivi stabiliti da due Atti fi Autorizzazione NASA successivi, seguita da una valutazione di cosa servirebbe per tenere il programma sulla giusta via. Al contrarion, la Commissione ha cercato di formulare nuove opzioni per nuovi programmi, trattando queste opzioni come se il loro livello di maturazione fosse comparabile con quello della baseline su cui la NASA sta lavorando ormai da più di quattro anni. Questo approccio ignora completamente il corpo stabilito di una legge che ha guidato il lavoro della NASA per gli ultimi quattro anni e che, finchè tale legge non cambia, deve servire come standard comune a cui riferirsi per tutte le alternative di Constellation proposte al pari dell’esistente programma di volo spaziale umano degli USA.

Considerazioni molto, molto interessanti!

Considerazioni circostanziate punto per punto difficilmente criticabili che partono da una questione fondamentale come ha ben sottolineato Griffin:non si può pretendere di portare avanti il programma Constellation con una riduzione di budget di 30 miliardi di dollari,da qui la ricerca di soluzioni alternative opinabili.

Gli USA non sono in grado o non vogliono sostenerne i costi,ma non vogliono ammetterlo,anche perchè sarebbe uno smacco politico per Obama.

P.S:grazie a Buzz per la traduzione enciclopedica,così la lettura è più veloce. :ok:

Parole da incorniciare e appendere alla parete…

Anche se la fonte è di parte…

E’ una questione meramete politica, Griffin ha sostanzialmente ragione su un piano programmatico ma “scorda” come e per cosa è nato il Constellation e sembra volutamente ignorare una voltà politica di segno diametralmente opposto a quella precedente che, appunto, ha voluto e generato il Constellation.

Le considerazioni tecniche ci possono stare tutte ma alla fine è la politica che trova i fondi per fare, o non fare, una determinata cosa.
Griffin continua a sostenere il “suo” piano Constellation come se Bush Jr. non fosse esistito, ma le cose alla Casa Bianca sono cambiate e la Commissione Augustine ne è un chiaro “sintomo”, che piaccia o meno questa è la realtà dei nostri giorni.

Ed è con la realtà che bisogna fare i conti…

Effettivamente è stata una faticaccia, ma ha aiutato anche me a capire meglio quello che diceva. In certi punti Griffin ha usato una costruzione delle frasi davvero complessa.

Sono assolutamente d’accordo. Come ho già scritto in precedenti discussioni, la questione tecnica o monetaria in queste cose c’entra poco e niente. Quello che conta è la volontà politica che hanno di fare una cosa. Una volta che c’è quella le altre cose vengono di conseguenza.
Però va anche considerato che Griffin ancora un po’ di potere ce l’ha, anche se non è più il capo della NASA, e credo che il governo e il congresso nelle loro decisioni dovranno tenere conto anche dei punti di vista degli “avversari” (politicamente parlando).

Vi cito qui la conclusione di un articolo di NBC perchè le trovo illuminanti:

In all my years of experience observing the Space Age, working within the heart of it, and writing and speaking widely about it, I've found that expecting rationality in the debate over space policy is often a folly that ends in tears.

Mi hai tolto le parole di bocca.

Amen. :ok_hand: :ok_hand:

E grande la chiusura dell’articolo di NBC…

Sono cmq curioso, ed un po’ preoccupato, di vedere cosa succede adesso… dopo la corsa a chi mendica piu’ soldi che ci sara’ nei prossimi mesi ovviamente… :fearful:

1) E' illuminante vedere formalmente riconosciuto da parte della Commissione che, sulla base di considerazioni di budget, "il programma spaziale umano sembra essere su una traiettoria insostenibile". Dato che il programma Constellation era stato programmato in accordo con il profilo di budget specificato nel 2005, e che fino ad ora si è sofferta una riduzione di budget di circa 30 miliardi rispetto a quello che era allocato per il ritorno sulla luna (includendo circa 12 miliardi negli ultimi 5 anni fiscali)including almost $12 billion in just the last five fiscal years), questa è una conclusione non sorprendente, ma che è la base di tutte le discussioni che seguono.

Qui Griffin fa bene a togliersi il sassolino dalla scarpa. E’ chiaro che l’essenza stessa della Commissione Augustine sia percepito da lui, come anche dalla gran parte della dirigenza NASA, come la messa in discussione del loro lavoro. Sebbene questo sia per me solo parzialmente vero, dò atto all’ex administrator che l’opinione pubblica vede la cosa come “mettere ordine nella NASA” mentre, de facto, è solo un’esigenza dettata dalla scelta di non aumentare sensibilmente i fondi allocati, cercando di trovare nuove opzioni per poi dire (e qui viene da ridere) che ANCHE per quelle opzioni i soldi non sono sufficienti.

2) Poichè il budget NASA delineato nel 2005 non era certo quello di una crescita forte (anche allora era previsto solo un aumento leggermente superiore all'inflazione), e poichè la commissione non ha riportato nessuna prova di un'esecuzione sotto gli standard del programma, uno si chiede perchè la commissione stessa non ha raccomandato come opzione preferenziale semplicemente di ristabilire i fondi necessari a fare il lavoro che, dal 2005, è stato codificato in due atti congressuali fortemente bi-partisan. Di tutte le opzioni considerate, questa è la più semplice, eppure non è stata raccomandata. Le cosiddette opzioni "meno limitate" provvedono solo a un parziale recupero del budget che è stato tolto negli ultimi anni. La più ovvia conclusione che si evince dal report della commissione è: ristabilitelo.

Anche qui la risposta Griffin la conosce e vuole farla capire implicitamente al lettore. La Commissione, pur composta da esperti e pur portando avanti gli scenari in maniera limpida, è di fatto una scelta politica. E come tale non poteva riproporre l’unico scenario di Bush, as is.

4) Sono state presentate numerose opzioni Numerous options are presented non legate da obiettivi comuni o da una strategia per raggiungere questi obiettivi, rendendo impossibile fare dei paragoni sensati per quanto riguarda costi/programmi/performance/rischi. Queste opzioni possiedono livelli enormemente diversi di maturità, e invece sono presentati come se fossero sullo stesso livello di maturità per quanto riguarda questioni tecniche, di costi, di programmazione e di valutazione del rischio. Così non è.

Concordo in pieno. Sebbene rispetto il lavoro della Commissione, non posso non evidenziare che il livello di rischio di quasi tutti gli scenari proposti sono molto alti di ciò che è già in fase avanzata di implementazione, costruzione dove non anche di test.

6) La preferenza verso opzioni "commerciali" per portare cargo e, peggio, la crew verso la LEO appare in tutto il report, insieme alla dichiarazione che "è giunto il momento di considerare di passare questo servizio di trasporto al settore commerciale". Quale settore commerciale? Al momento, l'unica opzione commerciale chiaramente disponibile è Ariane 5. Lanciare un Orion ri-progettato è una scelta valida nel contesto di un programma internazionale se e solo se gli USA vogliono rinunciare ad accedere indipendentemente alla LEO, una decisione che porterebbe conseguenze enormi.

Sono due filosofie diverse, entrambe libere e con pro e contro. A mio parere l’esigenza che il mercato apra a iniziative private nel campo spaziale non giustifica affidarsi completamente a veicoli progettati in toto da aziende private.

8) Più volte vengono citati dei "problemi tecinici" con Ares-1, senza nessun riconoscimento al fatto che (a) osservatori NASA sarebbero fortemente in disaccordo per quanto riguarda la severità di questi problemi, e (b) che i problemi "tecnici" di Constellation sono visibili perchè ci si sta lavorando, mentre le altre opzioni non hanno problemi perchè nessuno ci sta lavorando.

Come hanno detto altri, qui siamo alle tavole della legge. Come non quotare.

In sostanza, come avrete capito, concordo in sostanza la linea di Griffin. E non considero da buttare un programma solo perchè alcuni lo vedono come la torta di Bush per far dimenticare la sua politica estera. L’unico appunto, gigante, da fare al programma Constellation sta nella sua chiusura alle cooperazioni internazionali. Questo a mio parere dovrebbe fare Obama: dimostrare di puntare in alto allargando la ciurma.

Sono d’accordo con te. Io aggiungerei un altro appunto a Griffin, che si può riassumere con “close the 7 years gap”. Se è vero che Ares-1/Orion non sarà pronto prima di un po’ di anni, credo fermamente che gli USA non si toglieranno l’accesso allo spazio. E se è vero che, come dice Griffin, un lanciatore commerciale comunque necessita di anni per essere pronto, è anche vero che Griffin non fa menzione di un lanciatore NASA già pronto e funzionante, ovvero lo Shuttle.
Ma forse anche qui, nel punto 6, lui dà quasi per scontato che l’idea di perdere l’accesso alla LEO per qualche anno non è neanche da considerare…

Considerazioni molto, molto interessanti. Un piccolo appunto, sperando di non aver frainteso le parole di Griffin: al punto 1) e 2) afferma in sostanza che il problema fondamentale sarebbero i tagli di fondi. Se si proseguisse sul budget stimato nel 2005 si potrebbero portare a termini gli obiettivi dichiarati. Però al punto 3) poi aggiunge:

3) Il continuo riferimento ai presumibilmente pianificati cancellazione e deorbiting della ISS nel 2016 è uno spaventapasseri, non rilevante per considerare opzioni programmatiche serie. Mentre è certo che i [b]bufget dell'amministrazione Bush non prevedevano nessun budget per la ISS dopo il 2015, è sempre stato piuttosto charo che la decisione di cancellare la ISS dopo il 2016 non spettava all'amministrazione Bush. Di fronte al forte impegno dei partner internazionali nella ISS e al ventennio di incrollabile impegno del congresso allo sviluppo, assemblaggio e utilizzo della ISS, non è mai stato nè è ora realistico considerare il deorbiting della ISS nel 2015, o comunque in nessuna data che possa essere stabilita oggi. Il fatto che circa 3 miliardi di dollari l'anno saranno richiesti per mantenere le operazioni della ISS dopo il 2015 è ed è sempre stata un'evidente omissione nelle future proiezioni di budget.[/b] , and has always been, a glaring omission in future budget projections. Il finanziamento della ISS finchè continua a valerne la pena - certamente fino al 2020 e molto probabilmente anche dopo - dovrebbe essere stato stabilito dalla Commissione come un punto di partenza non negoziabile a monte di ogni altra discussione. La mancanza di questo, quando le implicazioni di cancellare prematuramente la ISS sono ben note a tutti, è disonesto. L'esistenza di programmi di esplorazione futuri non può essere barattato con il sostenimento della ISS su una base "o uno o l'altro", come se questa fosse un'opzione realistica. Se la nazione pretende un programma spaziale umano fattibile, il requisito di mantenere la ISS mentre si sviluppano nuovi sistemi per andare oltre la LEO è lo standard minimo necessario. Se la nazione non può più mantenere questo standard, allora questo dovrebbe essere dichiarato apertamente, e in questo caso ogni altra dicussione sull'esplorazione umana degli USA oltre la LEO è opinabile nei prossimi vent'anni.

Quindi in sostanza non avrebbero mai messo in conto nelle previsioni di budget il mantenimento della ISS (3 miliardi/anno), però questo sapevano bene che non era affatto realistico e logico (come più volte ribadito qui sul forum). Del resto (come per giustificarsi) era chiaro che sarebbe stata una scelta della presidenza successiva (?!). Ma d’altro canto con il budget dichiarato (che non comprendeva la ISS) si sarebbe potuto fare tutto… Insomma mi pare un pò una contraddizione…
Oppure mi viene il sospetto che avessero semplicemente messo in conto che l’amministrazione successiva non avrebbe tagliato il Constellation, ma per la logica esigenza di non abbandonare la ISS si sarebbero trovati costretti ad un aumento di budget per trovare i 3 miliardi all’anno per il suo mantenimento…

Griffin mente sapendo di mentire.
La NASA non sarebbe riuscita mai a tenere in piedi (pardon in orbita), da un punto di vista strettamente economico, la ISS e le missioni Constellation (ricordiamoci il piano iniziale: fino a Marte!!!) col budget stimato, figuriamoci con quello realmente disponibile.

Il punto è, secondo me, che qui non si tratta davvero di finanziamenti. E’ chiaro a tutti che con quel budget non si arriva da nessuna parte al di là della LEO. E’ anche vero però che nell’ultimo anno il governo Obama ha stanziato per controbattere la crisi migliaia di miliardi, per non parlare di quello che hanno speso il governo Bush (e ora il governo Obama) per le due guerre. E possibile che se mettono migliaia di miliardi per salvare banche e industria dell’auto non ne abbiano 3 da dare alla NASA?
Il budget della NASA è meno dello 0.5% del PIL USA (che comunque è dieci volte tanto quello che spende ESA), e la questione spaziale è sempre stata poco importante nella corsa elettorale. Però è di importanza strategica, e su questa questione combattono battaglie politiche tra i vari schieramenti e all’interno degli schieramenti stessi… e quindi ogni volta in questi “battibecchi” tirano in ballo le questioni di budget, pur sapendo che alla fin fine non è in base al budget che le decisioni vengono prese.

E’ un punto di vista con considerazioni, comunque interessanti. Grazie Buzz !

Si,ma è anche vero che in un campo come la politica spaziale ci vuole continuità.
L’idea che ogni nuova amministrazione cancelli i programmi stabiliti dalla precedente e ricominci tutto da capo,è semplicemente folle.
Già lo fece Clinton con gli ambiziosi piani di Bush padre che prevedevano il ritorno sulla luna a partire dalla fine degli anni 90,ma almeno in quel caso si trattava ancora di progetti su carta,quì siamo già in una fase molto avanzata.
Ok,immaginiamo che Obama cancelli la parte lunare e la famiglia di razzi Ares del programma Constellation.
Diciamo anche che lanci un nuovo programma basato su ricerche in LEO e magari a lungo termine su un nuovo veicolo riutilizzabile.
Poi tra quattro o otto anni alla Casa bianca torna un Repubblicano,cancella tutto e riparte con un “suo” programma spaziale?
Non è pazzia furiosa questa?

non facciamo confusione…
Clinton non ha cancellato niente dei piani di Bush padre. Il SEI, oltre ad essere stato l’ennesimo programma multimiliardario con degli obiettivi nebulosi (come il Constellation), e’ morto dopo neanche un’anno dalla sua nascita impallinato da un congresso di colore contrario a quello del presidente.
Allo stesso modo, l’unico motivo per cui l’Apollo e’ arrivato alla conclusione che tutti conosciamo e’ che ha potuto giovarsi di 8 anni di continuita’ delle amministrazioni Kennedy e Johnson (che non a caso era il politico dietro agli studi originali del 61). Cambiata l’amministrazione ed il suo colore, i programmi della NASA hanno subito un notevole ridimensionamento.
normalmente sono sopravvissuti solo quei programmi (tra quelli multimilardari e “di facciata”) che erano in fase ormai avanzata al cambio di amministrazione (Apollo, lo Shuttle, l’ISS).
Quanto a definire “in una fase molto avanzata” il Constellation: Orion ha passato da poco la Critical Design Review, quindi e’ piu’ o meno maturo, di Ares I esiste un simulacro raffazzonato con pezzi dello Shuttle e il resto (2o stadio in particolare) e’ ben al di la’ dall’essere maturo, di Ares V e di Altair non esistono ancora delle specifiche esatte.

Mi piacerebbe capire fra quelli che citi, Apollo, STS e ISS, quali consideri “di facciata”, ma forse si andrebbe OT…
sarei oltremodo curioso di sapere quali siano gli altri programmi multimiliardari che prendi in considerazione e che non sarebbero sopravvissuti (e per multimiliardari intendo programmi che abbiano realmente ricevuto “multi-miliardi” prima di essere abbandonati).

Quanto a definire "in una fase molto avanzata" il Constellation: Orion ha passato da poco la Critical Design Review, quindi e' piu' o meno maturo, di Ares I esiste un simulacro raffazzonato con pezzi dello Shuttle e il resto (2o stadio in particolare) e' ben al di la' dall'essere maturo, di Ares V e di Altair non esistono ancora delle specifiche esatte.

A discutere sulla definizione del termine “maturo” ci si può stare per settimane, sicuramente oggi il Constellation è “più maturo” di ogni altro programma umano mai pensato e che non sia arrivato a conclusione, anche solo considerando i soldi investiti fino ad oggi.

Per il resto fai confusione perchè Orion ha appena passato la PDR e non la CDR mentre Ares I, a rigor di logica, ha già passato da un anno (Settembre 2008) la PDR e quindi facendo il parallelo è decisamente più avanti nello sviluppo…

grazie per la precisazione. non seguendo le sorti del programma non ero sicuro. Orion quindi e’ ancora meno maturo di quanto pensassi

Beh questione di punti di vista, l’altra faccia della medaglia è che Ares I è molto più maturo di quanto pensassi… :wink: