Incrociamo le dita: secondo me questa missione porterebbe una ventata di entusiasmo riaccendendo l’interesse per l’esplorazione spaziale. Immagini ottiche di laghi e fiumi alieni sarebbero di ispirazione come lo sono state le prime immagini ravvicinate dei giganti gassosi agli albori dell’esplorazione robotica del sistema solare.
Lungo i torrenti d’altri mondi nascono fiori che non so… (Fabrizio de André)
stazione orbitante, programma umano lunare, rocce da marte e elicotteri su Titano non vanno daccordo quando si mette l’insieme e lo si corella con la parola “Budget cuts”… Speriamo che al congresso rinsaviscano.
Si va dritti per dritti su Titano, vero? Non c’è la possibilità di vedere ancora da vicino gli anelli di Saturno… Non c’è un orbiter. È già costata fin troppo
Saturno si vedrebbe molto facilmente da Titano, se non avesse l’atmosfera. Questa simulazione Celestia del cielo come apparirebbe dalla superficie di Titano (soffiando un po’ forte) mostra che Saturno ha un diametro angolare di circa 5°. Cioè apparirebbe una decina di volte più grande della nostra Luna vista a occhio nudo.
Senza Saturno ma soprattutto senza Giove!
Sarà la prima missione oltre le 6 unità astronomiche a non sfruttare la fionda gravitazionale di Giove.
Non perché non faccia comodo, ma questa volta Giove e Saturno non sono ben posizionati e Dragonfly passerà molto lontano da Giove quando attraverserà la sua orbita.
A quanto mi ricordo, è previsto un atterraggio diretto su Titano senza entrare in orbita attorno a Saturno. Le cose potrebbero essere cambiate nel frattempo, non ho letto se ci sono stati cambiamenti.
Ricordi bene. Visto da fuori dragonfly ricorda tantissimo le missioni marziane. La traiettoria di rientro sarà balistica. Appena arriva a Saturno Dragonfly sarà già sulla traiettoria per rientrare su Titano. I requisiti di lancio sono belli elevati. I candidati sono o Falcon Heavy o Vulcan VC6. Non c’è Giove ma c’è un pò di potenza bruta in piu’.
Questo è Dragonfly in configurazione di transito nello spazio interplanetario… ricorda qualcosa? Sotto la configurazione di volo di Perseverance.
Questa è una missione unica, non bisogna fare paragoni con altri droni interplanetari.
Dragonfly è un vero laboratorio, che si sposta. Non c’è necessità di viaggiare e fare tante tappe. Sinceramente penso che un viaggio al giorno titaniano sia un limite superiore, ci saranno giorni dove risiederà nello stesso posto.
Inoltre i viaggi possono essere decisamente più lunghi. Non ho trovato la distanza percorsa prevista, ma un volo in quota potrebbe arrivare tranquillamente fino a 3-4 km, più o meno come un Cessna terrestre.
Le condizioni di visibilità non sono proprio ottimali, è previsto cielo coperto per i prossimi cento milioni di anni, e c’è poca luce e diffusa. Sarà impossibile individuare semplicemente la direzione del Sole osservando nel visibile, è possibile con un’osservazione all’infrarosso. Saturno non sarà visibile, come diceva giustamente prima Paolo.
Di notte non farà operazioni, ma si preoccuperà semplicemente di caricare le batterie. La poca luce presente aiuta molti degli esperimenti. La carica delle batterie è molto lenta.
Some of the older probe ideas got updates, whereas others were rejected. (As Lorenz noted dryly in a 2009 article, “A chemical-fueled hot air balloon was just never a good idea.”). New ideas included the Titan Mare Explorer (TiME), a floating lab dropped into the lake known as Ligeia Mare. TiME didn’t end up being accepted by NASA, to the chagrin of many researchers.
Altro articolo del 2020 sul “mistero” dei delta di Titano.
Birch and his colleagues wonder whether the different densities of the rivers and seas preclude a delta. If you compare the two, Titan’s methane and ethane seas are warmer than its rivers, which means the river’s methane will absorb more atmospheric nitrogen. More dissolved nitrogen means that the river could be up to 50% heavier than the sea. So when the colder, heavier river meets the lighter, warmer sea, “the river will keep going in the subsurface like the sea is not even there,” Birch said. So even if the river is carrying sediment, it won’t slow enough to deposit that sediment in the classic shape of a fan (also called an arcuate) delta.
Another hypothesis suggested for Titan’s missing deltas has to do with the instability of Titan’s shorelines, Birch said.