Missioni di astrobiologia in corso nel sistema solare

Se ne sente parlare tanto, soprattutto quanto appare una molecola organica di troppo in un corpo celeste sconosciuto “trovati i mattoni della vita”. Ce ne sono tante missioni di astrobiologia, in qualche senso, e ci sono anche tante cose da trovare ben prima di mettersi a cercare la vita macroscopica.

Prima di tutto, la maggior parte delle ricerche sono generalmente limitate a corpi celesti dove c’è acqua allo stato liquido, perché non conosciamo forme di vita sulla Terra che utilizzino un solvente diverso, non sappiamo se sia possibile comunque, e le ricerche si limitano a questi corpi, anche se vengono rilevate molecole organiche in asteroidi senza acqua liquida.
Secondo, i corpi con un qualche tipo di oceano di acqua liquida nel sistema solare, sono ormai davvero tanti. Direi qualche dozzina, almeno 20 sicuro. Oltre Terra e Marte, dove la presenza di acqua subsuperficiale a qualche km di profondità viene spesso confermata e smentita, ci sono tanti satelliti naturali dove la presenza di un oceano è praticamente certa.

Sul sistema gioviano ci sono almeno tutte e tre lune medicee esterne che hanno un oceano, più o meno profondo, confermato; poi Encelado, Titano, Dione, Mima, Tetide, Rea e Giapeto su Saturno, in ordire di sospetto oceano; recentemente alla ribalta (notizia di questo mese grazie a studi del passaggio di Voyager 2) Titania, Oberon, Arial, Umbriel e Miranda; molto più lontano Tritone; un po’ più vicino Cerere e Vesta, ma con oceani molto più in profondità.

Di missioni in corso forse la più famosa è Perseverance, ma su Marte ce ne sono tante. Principalmente cercano più tracce passate di vita che vita presente. Ci sarebbe stata anche Exomars, ma il rover ha avuto qualche contrattempo e non è ancora partito. La prima missione di astrobiologia è stata sicuramente Viking, con le sonde Viking 1 e 2, che per certi versi per un momento avevano addirittura confermato vita su Marte.

Tra i candidati migliori per cercare la vita ci sono Encelado e Europa. Non tanto per la loro predisposizioe alla vita, quanto per la sottigliezza della crosta che ci potrebbe permettere di rilevare qualcosa con una missione spaziale. Juice farà un salto su Europa, magari prendendo anche una spruzzata di vapore, ma la missione dedicata sarà Europa Clipper, in partenza l’anno prossimo.

Encelado invece è stato proposto come uno degli obiettivi principali al Decadal Survey dell’Accademia delle Scienze. Al momento mancano però i finanziamenti per preparare una missione così impegnativa.

Anche Dragonfly sarà una missione di punta in questo senso.

Molte altre missioni poi cercano materia organica semplicemente, come tasselli della vita. Materia organica che si può formare semplicemente per reazioni chimiche dovute a processi geologici, come l’uracile trovato su Ryugu.

L’astrobiologia è ancora una scienza abbastanza nuova, semplicemente non si sa cosa cercare se non vita di tipo terrestre, basata su acidi nucleici, al momento l’unico tipo di vita confermata sulla Terra. In teoria nemmeno sulla Terra stessa si saprebbe cosa cercare se volessimo trovare vita diversa da quella classica. Un esempio è il desert varnish che è un po’ borderline da considerare come processo geologico puro. La maggior parte degli esperimenti per sapere se un campione contiene microorganismi, consiste nel metterlo in una soluzione con amminoacidi e vedere se in qualche modo cresce, ma una vita non basata su amminoacidi non sapremmo ancora nemmeno testarla.

In corso c’è il convegno di astrobiologia in Spagna:
https://astrobiology.nasa.gov/events/biennial-european-astrobiology-conference-beacon/
https://europeanastrobiology.eu/beacon/

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JWST con la sua capacità di raccogliere la spettrometria di pianeti extrasolari la possiamo considerare in quest’ambito?

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Webb fa astrobiologia degli esopianeti, è vero. È un caso d’uso. Non viene utilizzato per scopi di astrobiologia del sistema solare, a quanto ne so.

C’è il simposio di astrobiologia in diretta proprio ora
https://astrobiology.nasa.gov/events/astrobiology-town-hall/
Sì discute anche delle prossime missioni marziane di astrobiologia.

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