Modulo europeo e giapponese

Vedendo come saranno il modulo europeo e quello giapponese, destinati alla ISS, non posso fare a meno di domandarmi: ma come mai una nazione da sola è stata in grado di costruire un laboratorio grande quanto quello americano, mentre un continente (vedi Europa) partecipa con un modulo che è grande la metà? Non lo chiedo tanto per smania di grandezza, quanto piuttosto perchè non vedo come mai noi europei non portiamo su un laboratorio grande quanto quello giapponese. Tra l’altro poi i giapponesi completano la loro opera, con anche una piattaforma per esperimenti esterni e un modulo logistico!! E tutto fatto da una nazione soltanto!! Quali sono state le scelte prese in merito?

Tu dici… loro ce l’hanno più lungo insomma… :smiley:
Un po’ è vero ma probabilmente il loro è addirittura più grande di quello americano… non so come verrà gestito… me lo sono chiesto anche io… può essere un passo più lungo della gamba, nel senso che non si riuscirà a sfruttarlo pienamente?

Ho sempre portato tantissimo rispetto ed ammirato fino all’eccesso i Giapponesi perchè, fin dall’inizio della loro partecipazione al programma di stazione spaziale, sia Freedom che ISS, hanno sempre mantenuto lo stesso modulo con le medesime caratteristiche.
A differenza degli altri stati, primi fra tutti gli Americani, hanno sempre ridimensionato fino a sparire.
In origine gli Americani avrebbero dovuto portare su più moduli, di controparte l’ESA avrebbe dovuto avere un modulo più lungo ed una piattaforma libera automatica di tutto questo è rimasto poco.
W i Giapponesi!!!

Si la metterei in questi termini un po’ da “macho”…tra l’altro mi dai spunto per un altro quesito: come verrà utilizzato il modulo? perchè non penso che i giapponesi avranno tutti sti esperimenti da condurre in orbita…tra l’altro il modulo Columbus originale, quello destinato ad una stazione spaziale europea, era il doppio di quello attuale…quindi davvero non capisco questo taglio drastico…cmq sarebbe da sciocchi non sfruttare al massimo un laboratorio come il JEM…con tutto quello che ci potrebbe stare dentro. Speriamo che nn finisca per essere la mansarda della ISS :-o :-o

Topopesto ha scritto:

W i Giapponesi!!!!

Quoto in pieno!!! di loro veramente non ci si può proprio lamentare!! E se non sbaglio non hanno neanche accumulato ritardi!! tra l’altro questo se non sbaglio è la prima volta che costruiscono un modulo pressurizzato per lo spazio, quindi davvero notevole. :smiley: :smiley:

Beh ma come “payload” i due laboratori sono pressochè uguali (non considero le piattaforme esterne che sono completamente diverse), Kibo avrà 11 rack giapponesi e 5 americani e Columbus 10 Europei e 5 americani… Certo il Giappone non è un continente e su questo non ci sono discussioni…

Quando un paio di mesi fà feci notare la differenza tra il modulo giapponese e quello europeo, e implicitamente quindi di obiettivi raggiunti, venni tacciato di demagogia :cry:

il modulo giapponese non dovrebbe essere addiritura maggiore del Columbus?

N:B.: quale è il motto dell’europa? Uniti si fa di più!, o qualche altra amenità del genere

il link della discussione il seguente http://www.forumastronautico.it/index.php?topic=4326.0

La demagogia era per la frase sotto non per quella sopra :wink:

Ho guardato la pagina di wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Japanese_Experiment_Module

…al paragrafo delle curiosità è impietosa :stuck_out_tongue_winking_eye:

Ma questo laboratorio non doveva contenere 22 rack invece di 16, o il mio dato è sbagliato :kissing_heart: ?

Gli altri sono quelli del ELM-PS ma sono solo immagazzinati, non sono attivi.

Devo fare una piccola correzione a quanto scritto sopra i rack scientifici sono 11 su Kibo DI CUI 5 americani e 10 su Columbus DI CUI 5 americani.

Dal mio pto di vista, il modulo Giapponese è senza alcun dubbio il miogliore in assoluto, tra quelli in orbita.
Oltre ad essere molto più lungo e capiente degli altri, ha posto, nella sua parte superiore , un piccolo modulo che fungerà in prevalenza da magazzino e similari; Non bisogna comunque dimanticare che è pure fornito di un piccolo airlock , per consentire agli astronauti di uscire all’esterno e compiere delle piccole attività direttamente sulla sua piattaforma.
E’ come uscire sul balcone x innaffiare i fiori!
E’ stato studiato in modo assolutamente perfetto in tutte le sue parti; pensate cosa sarebbe statose ogni qualvolta un astronauta doveva uscire all’esterno per sostituire degli esperimenti sulla piattaforma e avesse dovuto utilizzare il modulo Quest .
Oltre tutto ha anche un piccolo braccio robot per le sue attività esterne.
A differenza, pur se il Columbus è comunque un buon modulo, è stato ridotto di molto e non ha niente di particolare.
Che poi si dica che il Giappone è un continente, non dimentichiamo che sia l’America che l’Europa sono comunque delle nazioni toste!

Ti devo correggere ma il piccolo airlock servirà solo per i payload non sarà in alcun modo utilizzabile dagli astronauti, e servirà proprio per porre all’esterno i payload della EF. E’ dimesionato proprio per i mini-rack della piattaforma esterna :wink:

E’ cmq molto funzionale, con la possibilità (logica trattandosi di un laboratorio orbitale, in modo da sfruttare appieno le sue peculiarità) di compiere esperimenti esposti direttamente allo spazio esterno…

Una domanda da profondo ignorante: il ridimensionamento del modulo europeo a cosa è dovuto? E’ una pura questione economica o è per la riduzione del numero di voli shuttle? (ho letto che infatti il Kibo complessivamente necessiterà di 3 voli per essere completato)

Non è per sminuire l’ottimo lavoro dei giapponesi, ma forse hanno avuto un po’ di tempo in più da qualche inatteso ritardo nei programmi ISS e Shuttle.

Paolo Amoroso

Columbus era già stato ridotto di dimensione ben prima del ridimensionamento dei voli del post-Columbia :-(.

Se non sbaglio Columbus non ha un mini-airlock del genere, come verranno gestiti i piccoli payloads esterni ?

Di questo ridimensionamento onestamente non ne avevo mai sentito parlare… :???: Ma a che stadio è avvenuto, quando era ancora un semplice concept?

Da quel che ho capito i payload esterni del Columbus saranno un po’ diversi da quelli di Kibo, quelli europei saranno soprattutto strumenti scientifici, mentre quelli giapponesi saranno per la maggior parte campioni esposti alloggiati in piccoli rack. Da qui probabilmente la scelta di gestire i payload esterni europei tramite EVA o Canadarm2 quando sarà necessario, visto che ad esempio come strumenti scientifici non avranno certo bisogno dell’ “handling” che necessiterà Kibo, mentre per questi l’utilizzo di un airlock e di un braccio robotico dedicato per la frequenza dei maneggiamenti era preferibile.

Volevo anche porre l’accento su un altro fatto, forse si sta sminuendo un po’ troppo il valore del nostro laboratorio, il payload alloggiato è praticamente identico (10 e 11 rack) la differenza di lunghezza è praticamente tutta nello spazio dell’airlock, delle relative apparecchiature e del portellone laterale per l’ELM-PS, e le piattaforme esterne europee saranno 4 ma avranno la possibilità di alloggiare payload di maggiori dimensioni.

Ecco i quattro payload esterni del Columbus, come si può vedere sono radicalmente diversi da quelli “a scatole” di Kibo.
http://www.spaceflight.esa.int/users/technical/experiments/external/eutef/eutef_amb.htm
http://www.spaceflight.esa.int/users/technical/experiments/external/export/export_amb.htm
http://www.spaceflight.esa.int/users/technical/experiments/external/aces/aces_amb.htm
http://www.spaceflight.esa.int/users/technical/experiments/external/solar/solar_amb.htm

Grazie mille.
Vedo che in almeno due esperimenti si parla di materiali, presumo quindi che dovranno essere recuperati/sostituiti in EVA.

Io ho inteso che si riferisse al primo concept, quello degli anni '80. Dove Columbus era prima una stazione indipendente asservita dall’Hermes. Poi vari moduli per l’Alfa euroamericana di qui un paio autonomi (uno in orbita geostazionaria e l’altro in quella polare). Infine il progetto dei primi dei '90 il cosetto non più grande di un MPLM :-".