NASA: rimosso il capo dell’esplorazione umana

…tradotte per i non anglofoni

Durante la mia lunga carriera nella pubblica amministrazione durata oltre quattro decenni e mezzo ho sempre avuto conferma che a volte, come leader, siamo chiamati ad assumerci dei rischi.

I rischi che corriamo, siano essi tecnici, politici o personali, hanno tutti potenziali conseguenze se li valutiamo in modo errato. Mi sono assunto uno di questi rischi all’inizio di quest’anno, perché l’ho ritenuto necessario per adempiere alla nostra missione. Ora, con il tempo, è chiaro che ho fatto un errore in quella scelta, per la quale solo io devo patire le conseguenze.

La mia dipartita è a causa delle mie azioni personali, non di ciò che abbiamo realizzato insieme.

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Tutto abbastanza “chiaro”.

Com’è chiaro che questo rischio che dice di essersi preso in questi primi mesi del 2020, riguarda Artemis.

Rimane solo da sapere precisamente quale sia questo rischio; e soprattutto se non sta dando i risultati sperati, visto che si dimette.

Butto via i miei due cent, per quello che valgono, a mio avviso la prima che hai detto.

Questo farebbe il paio sulle voci ricorrenti di scontento in alcuni ambienti di Washington sul fatto che la Boeing abbia ricevuto di più per realizzare decisamente meno (rispetto a SpaceX).

Eppure dice che la questione non riguarda il Commercial Crew, se il Washington Post riporta una frase davvero detta da lui.

Altrimenti in effetti la cosa avrebbe senso, pensando che Boeing ha ricevuto quasi il doppio di SpaceX, e questa fra una settimana lancia i primi astronauti mentre lo Starliner praticamente deve ancora fare il primo volo di prova …

Excusatio non petita accusatio manifesta…

Beh, ha detto anche che invece ha a che fare con l’accelerazione del programma Artemis e il procurement del Lander in particolare.

“It had to do with moving fast on Artemis, and I don’t want to characterize it in any more detail than that,”
Secondo quanto dichiarato al Washington Post

Non penso.

Siccome parla di accelerazione di Artemis sono possibili solo due opzioni:

  • ha detto/fatto cose che facevano pensare ad Artemis1 nel 2020 e quindi saltando ne paga le conseguenze
  • ha scelto male nel lander per Artemis3

Io propendo per la prima perché più oggettiva e perché in linea teorica Artemis3 va ancora nel 2024

Se fosse stato per Boe-OFT avrebbero agito prima. Adesso che Boeing fa un Boe-OFT2 mi sembra tardi per fargliela pagare

Aveva preso l’incarico a Febbraio
Il problema credo sia la scadenza fissata dai politici per uno sbarco sulla Luna nel 2024, che porta ad accellarare al di là del ragionevole lo sviluppo dei Lander
Ritorna il fantasma del disastro del Columbia.
Allego un pezzo delle conclusioni di quella commissione d’inchiesta:

Pressure to complete the core of the International Space Station by 19 February 2004 left NASA engineers feeling “under the gun” and led one to warn that “we had a train wreck coming.”

That pressure, the CAIB concluded, also affected the response to a serious foam-insulation strike during a shuttle launch in October 2002. Instead of grounding the fleet to study the problem, managers took the unprecedented step of classifying that strike as an “action” item rather than a more serious “in-flight anomaly”, which would have required some resolution prior to a return to flight.

(https://www.newscientist.com/article/dn4089-nasa-culture-key-to-columbia-shuttle-disaster/#ixzz6MzpRp6Zg)

Ovviamente dopo il disatro l’obiettivo fu ritardato pesantemente (23 ottobre 2007: cioè da un anno a 4 anni e mezzo)
Speriamo che nel frattempo la cultura sia cambiata.

Da quello che ha raccolto Eric Berger (Non uccidetemi per questo, il giornalista lo conoscete tutti e sapete come la pensa) in questo articolo una possibilità sembra essere un problema nella scelta dei lander, ma non tanto per il fatto che abbia scelto uno meno che un altro per motivi tecnici, ma per come sia stata gestita la scelta prima della decisione finale. Insomma pare sia successo qualcosa di burocratico che agli ispettori generali non è proprio piaciuto (https://twitter.com/NASAOIG/status/1242889226590588928), tant’è che è stato fatto dimettere.

Appunto, infatti avevo scritto che a quanto si leggeva nemmeno troppo fra le righe (anzi), la questione riguardava Artemis.

E, come riportato anche da Soltasto (Berger), a questo punto direi che possa trattarsi davvero di qualcosa inerente la scelta dei 3 “finalisti” per il lander.

Vedremo se ci sarà qualche indiscrezione in più nei prossimi giorni o qualcosa di concreto quando vi sarà la review di Artemis da parte dell’ OIG della NASA.

Multiple sources have suggested that he violated the [Procurement Integrity Act]

In pratica ha fatto uscire informazioni sulle proposte dei bidder al di fuori della commissione di valutazione prima della chiusura della gara

Una cosa grave (anche qui in Italia, e c’è il penale per turbativa d’asta…) ma devi avere un “nemico” che ti segnala per questo

'azz, sarebbe grave eccome.

Lui ha detto di essersi preso un rischio “necessario” per adempiere alla missione … e come dice fbadini, probabilmente qualcuno l’ha beccato …
Rimane da capire per cosa di preciso si è preso quel rischio, se non la probabilità di cui parlavamo sopra (selezione lander lunare).

E’ una bella rognetta, altrochè.

Qualcuno riesce a trovare l’articolo analogo degli anni '60? Non riesco a ricordarmi il nome del dirigente NASA che all’epoca fu rimosso “per accelerare i tempi per il raggiungimento dell’obiettivo di portare l’uomo sulla Luna”

Si tratta di James Webb, secondo amministratore della NASA, il quale rassegnò le sue dimissioni a meno di due mesi dal volo Apollo 8.

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Uhmm… o forse, allora come ora, proprio il direttore dei voli abitati? “NASA Associate Administrator for Manned Space Flight Dr. Brainerd Holmes”.
Si dimise nel '63, ufficialmente “per disaccordi con Webb”:
https://history.nasa.gov/JFK-Webbconv/pages/backgnd.html

Se capisco bene, Holmes riteneva indispensabile allungare i tempi, mentre il suo successore Mueller (George E. Mueller, vice president of Space Technology Laboratories) decise di rispettare i tempi eliminando molti voli di prova senza equipaggio e facndo “test aggregati” invece che test delle singole parti:

Mueller immediately ordered a review of the status of the program and determined that Holmes had been correct in saying that the schedule was slipping. […] But whereas Holmes had determined that more money was needed to accelerate the schedule, Mueller determined that a different flight testing approach was required instead. Mueller dramatically compressed the Saturn development schedule, eliminating a large number of unpiloted development flights. For instance, instead of six unpiloted Saturn V flights, Mueller reduced the number to three, and NASA ultimately launched only two. In a major change, the piloted Saturn I flights were deleted entirely. This change is commonly referred to as the “all-up” decision, whereby all rocket components were tested simultaneously during a single flight rather than individually over multiple flights.

Muller ordinò immediatamente una revisione dello stato del programma e determinò che Holmes aveva ragione a intuire uno slittamento del programma […]. Ma mentre Holnes aveva determinato che erano necessari più fondi per restare nei tempi, Mueller stabiliì che era necessario un approccio diverso ai test. Mueller compresse all’inverosimile il piano di sviluppo del Saturn, eliminando un gran numero di voli senza pilota. Ad esempio, invece di 6 voli non pilotati del Saturno V, li ridusse a 3, e alla fine la NASA ne lanciò solo 2. Con una modifica radicale, il voli pilotati del Saturno I furono cancellati del tutto. A questo cambio si fa comunemente riferimento come alla “decisione tutto e subito”, a seguito della quale tutti i componenti di un lanciatore venivano provati contemporaneamente in un unico lancio invece che separatamente in lanci multipli.

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Certo che però, mamma mia… quei poveri astronauti ebbero un gran cu*o a tornare a casa sani e salvi!!

A Lunar Module capable of landing on the Moon’s surface was not available until summer 1969, and it is unlikely that any increase in funding, either in late 1962 or at any other time, would have changed this fact.

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Oppure, sei allunaggi su sei alla mano, un gran numero di ingegneri fece un gran lavoro, aumentando di tantissimo il rapporto prestazioni/fortuna.
Considerato poi che per Apollo 13 il Lunar Module, usato di fatto fuori specifica, fu fondamentale per la sopravvivenza degli astronauti, resse gli stress strutturali di spingere il modulo di comando e garantì almeno due riaccensioni del suo motore di discesa sebbene non previste, direi che la fortuna ebbe un ruolo davvero marginale, anche se sicuramente non zero.
Averne di questa… fortuna.

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Diciamo allora che hanno avuto la fortuna di avere dalla loro parte 100 miliardi di dollari e mille ingegneri che lavoravano 24 ore al giorno per cercare di non farli crepare mentre tentavano di far contenti i politici :wink:
Certo però… salire su un trabiccolo mai testato prima, per tentare un’impresa mai testata prima, a 380.000 km dall’elicottero di salvataggio più vicino, senza una seconda possibilità, non per fini scientifici o culturali ma solo per fini propagandistici… Che brutta sensazione.

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Nessuna brutta sensazione, personalmente.

Erano piloti militari o ex militari, in quegli anni tanti loro colleghi morirono abbattuti dai vietnamiti… per cosa?
Loro hanno dato un enorme servizio alla Umanità tutta: fatti non fummo per viver come bruti ma per seguire… conoscenza!

E nel mezzo se la sono goduta, perbacco, soprattutto quelli che misero piede sulla Luna.
:wink:

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