Northrop Grumman completa gli ultimi test su LCROSS

La Northrop Grumman ha completato con successo uno dei più critici test per l’ambiente spaziale sul veicolo della NASA Lunar Crater Observation and Sensing Satellite (LCROSS), il tutto due mesi prima della data inizialmente programmata. LCROSS verrà lanciato quest’anno e il suo obiettivo sarà impattare la luna alla ricerca di ghiaccio d’acqua e composti derivati dell’acqua nei crateri lunari. Il “Thermal vacuum testing” aiuta a determinare l’attitudine del veicolo al volo spaziale. Durante i 13 giorni di test, LCROSS è stato soggetto a diversi cicli termici caldo-freddo che raggiungevano le temperature massime e minime di rispettivamente 110°C e -40°C per simulare le condizioni di lancio, navigazione in orbita e la fase finale di atterraggio lunare.
Attualmente si stanno svolgendo gli ultimi controlli nel centro della Northrop Grumman a Redondo Beach in California, e una volta terminati verrà inviato al kennedy Space Center in Florida per venire assemblato con il suo lanciatore, un Atlas 5. LCROSS sarà il payload secondario della missione Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA. Di fatto è stato costruito molto velocemente rispetto agli standard, poichè il NASA Ames Research Center, il committente, ha incaricato la Northrop Grumman di costruire il veicolo spaziale nel Giugno del 2006 e quest’ultima afferma di poter consegnare LCROSS 25 mesi dopo la firma del contratto con 2 mesi di anticipo sul previsto.
LCROSS consiste di due componenti principali: un upper stage nominato Centaur e la parte costruita dalla Northrop Grumman denominata Shepherding Spacecraft, una sorta di navicella ‘madre’. Quest’ultima, al momento dell’approccio lunare, posizionerà l’upper stage per un preciso impatto sul suolo lunare, poi si separerà da esso con una manovra per frenare la sua velocità ed osserverà dall’alto le fasi finali dell’impatto del Centaur coi sensori di bordo. L’impatto conclusivo creerà un pennacchio più alto di 10 km che potrà essere osservato dalla Terra dagli astronomi, anche quelli amatoriali (a seconda delle condizioni di vista della Luna).

Fonte: Northrop Grumman

Ciao Atlantis, perdonami la battuta ma mi sembra il caso di dire: speriamo che facciano un buco nell’acqua :smiley: