Orion volera 2 anni prima (2013)...!

Non ho capito se “l’avrebbero dovuto studiare un sistema” è riferito ad un sistema alternativo prima del disastro del Columbia o adesso parallelo al CEV.
Nel primo caso come detto da Carmelo i tempi del programma Shuttle coincidevano quasi con i tempi di vita operativa della ISS per cui non ci sarebbe stato alcun bisogno di un mezzo alternativo.
Se invece intendi ora, dovrebbero studiare un mezzo alternativo, lo trovo veramente impossibile, raelizzare un mezzo che autonomamente o no riesca a portare su e già dei moduli equivarrebbe, se non di più, alla realizzazione di un nuovo shuttle e a quel punto a cosa servirebbe il CEV? Veramente impossibile, saranno anche dei bei moduli ma tutto ha un prezzo…

Dato che la ISS esiste ormai da anni, avendo davvero l'intenzione di proseguire con il suo utilizzo, avrebbero dovuto ideare un sistema si x andare sulla Luna, ma anche in grado di soddisfare le esigenze logistiche della iSS.

Quali sono le esigenze logistiche mancanti? Perchè non riesco proprio a trovarle io…

Io rimango dell'idea che con l'arrivo del CEV si troverà una scusa x abbandonare la ISS e rivolgere l'interesse solo alla Luna.

Questo è certo ma ciò non toglie che si possa mantenere un equipaggio di 2-3 americani, magari scienziati che facciano esclusivamente ricerca, magari con università o centri di ricerca, abbandonare è un po’ soggettivo, però se per abbandonare intendi questo, ben venga…

Una cosa che mi rimane in mente come possibile “perdita” dovuta a questa scelta è che ATV, HTV e Soyuz/Progress non hanno un boccaporto di attracco abbastanza ampio da permettere il carico e scarico dei rack destinati al laboratorio Destiny. Inoltre i primi due non sono dotati di scudo termico per il rientro, con conseguente impossibilità di riportare a terra eventuali risultati, e in ogni caso anche le Soyuz non sarebbero in grado di rientrare con carico utile a bordo, visti gli spazi ridotti e i G dell’impatto al suolo.
Mi chiedo come si farà a consegnare materiale sperimentale sulla ISS. Certatmente una via potrebbe essere offerta da versioni cargo delle capsule private del progetto COTS.

Per il mio messaggio di precedente, putroppo ho risposto sull’onda della discussione senza leggere subito i messaggi che seguivano quelli di topopesto. Scusate, ma così anche io ho detto la mia :stuck_out_tongue_winking_eye:

Intendi che l’HTV può invece trasportare VERAMENTE i rack? :stuck_out_tongue_winking_eye:
Perchè altrimenti mi stavano cadendo realmente le braccia… (e non solo quello) :smiley:

No, anzi, tutto al contrario. Rileggendo il mio post non mi pare si capisca così :smiley:
Sto dicendo che NON esisteranno mezzi, se non a seguito del pieno compimento del programma COTS, che siano in grado di movimentare in salita o discesa i rack che trovavano posto negli MPLM.

Rispetto alla ISS, personalmente credo che se non fosse costata tanto gli USA l’avrebbero ormai abbandonata. Non mi pare che sussista un minimo di rapporto prezzo/prestazioni ragionevole, al momento. Siccome però l’investimento è stato enorme, (e secondo me la ISS fu comunque anche un modo di giustificare l’esistenza di uno shuttle tanto costoso) non si può politicamente dire d’un botto “ci siamo sbagliati, si volta pagina”. Vi sono accordi internazionali per i vari moduli, ed elettori attenti allo sperpero di denaro pubblico. Ecco perchè gli USA ci restano legati. Certamente anche l’acquisizione di dati psicofisici e medici per le future missioni di lunga durata è un plus che la ISS può offrire agli amici a stelle e strisce, che da questo punto di vista non hanno la consolidata tradizione dei russi.

io sinceramente spero proprio che la ISS non venga abbandonata già pochi anni dopo il suo completamento, sarebbe davvero un peccato e uno spreco come già avete ampiamente illustrato. ANche se si inizierà ad un certo punto a tutto andare con il ritorno alla Luna, una base spaziale è sempre bene averla a portata di mano…ma poi non si è sempre detto che è fondamentale avereuna spase spaziale in orbita bassa? non lo si sosteneva già ai tempi dell’APollo? Per quanto possibile, spero che si deciderà di ritornare alla Luna e parallelamente continuare a lavorare in orbita bassa…anche perchè nel caso che sulla Luna ci si stanchi di andarci, a quel punto che si fa? ci giriamo i pollici?

Allora lo ripeto (ma l’ho già scritto prima! :kissing_heart:) gli HTV POTRANNO portare i rack, tant’è vero che tutti i rack giapponesi (che sono in tutto 15 scientifici più 8 logistici più altri 8 “storabili” ) potranno essere portati con l’HTV, i quali sono di dimensioni standard, ovvero identici a tutti gli altri, e quindi potranno essere portati anche i racks americani, come pure gli europei a bordo dell’HTV, il quale si aggancerà ad Harmony per cui nessunissimo problema per il trasporto dei rack, anche senza COTS e anche senza CEV… visto che è una vita che gli americani incaricano i russi di portargli la loro roba sulla ISS non vedo il motivo per non dare qualche cosa anche ai giapponesi…
Fuiii… ma mi fate proprio sudare eh… :stuck_out_tongue_winking_eye:

:stuck_out_tongue_winking_eye: Hihihihi… Susu non ti scoraggiare.
Una volta saliti su però ci restano. E non è che se ne possano stivare poi tanti visto che lo spazio a bordo è quello che è.

Beh sono fatti per rimanerci su, in caso di guasti si è sempre portato su del materiale e mai giù per poi riportarlo su, piuttosto si è buttato via tutto e se ne è reinviato uno nuovo.
Non verranno neanche stivati rack di riserva perchè quelli che ci sono bastano e avanzano, è tutto materiale che in buona parte viene già predisposto per le riparazioni (come tutta la ISS daltronde) per cui si porta su solo il minimo indispensabile, ovvero il ricambio.
Poi un discorso è il rack scientifico che è un concentrato di tecnologia, ma un altro sono i rack “logistici” che sono nient’altro che armadi…
Per fare un esempio sul Kibo dei 23 rack, 15 sono quelli scientifici ma otto sono rack per la gestione del laboratorio, del braccio esterno, delle risorse… questi non verranno mai cambiati, sono parte integrante del laboratorio possono venire aggiustati ma spedire sulla terra, aggiustare e reinviare costa un mucchio di più di inviare un singolo componente o addirittura un nuovo rack, senza contare che la vedo molto dura inviare sulla Terra un rack che svolge una funzione “vitale” come l’utilizzo del braccio esterno, oppure della parte informatica, o energetica… non so se rendo l’idea ma inviarlo a terra significherebbe bloccare il lab in attesa che sia inviato, venga aggiustato e venga reinviato, sicuramente più di un anno, ovvero un anno di laboratorio inutilizzato vale un bel po’ più di soldi, e ci potrei giurare, più di un rack nuovo di pacca…
Spero di aver reso l’idea, onestamente non penso vedremo o avremmo visto questo gran traffico di rack verso la Terra…
E ripeto, comunque un mezzo capace di riportarli indietro non mancherà di certo, se anche le COTS dovessero fallire (e almeno per la parte cargo mi pare molto improbabile per entrambe) si riprenderà il CEV cargo perchè stento a credere che gli USA continuino a regalar soldi ai Russi per molto tempo…

Dobbiamo aspettarci anche dei “racksat”? :slight_smile:

Paolo Amoroso

La NASA , in questi ultimi anni, si trova costretta a regalare tutti questi soldi questo perchè non è in grado , con i propri mezzi, di tener fede agli impegni presi e a mandare avanti un progetto forse troppo oneroso e difficile per una sola nazione.
Hanno fatto troppo affidamento sullo Shuttle e hanno sbagliato.
E’ una macchina fantastica ma , purtroppo , ha i suoi limiti!

Limiti che però non erano preventivabili prima del Columbia… chi avrebbe avuto il coraggio di proporre e di investire in un mezzo meno performante dello Shuttle senza alcun apparente motivo e per di più ridimensionando di parecchio la ISS?
La ISS (esclusa la parte russa) è come la vediamo esclusivamente GRAZIE allo Shuttle, nient’altro da dire…

Per quanto riguarda la manutenzione di rack e sistemi, i vari sottosistemi o componenti vengono suddivisi in differenti categorie manutentive: ORU (On Orbit Repleaceble Unit) sono tutti quegli equipaggiamenti che identificano visibilmente il loro guasto (si va da un semplice cavo, che se viene spezzato si vede) ad una scheda elettronica… in tal caso si esegue semplicemente un remove and replace, si porta a terra il pezzo come detto giustamente da albyz, poi lo si ripara o si rimpiazza ex novo, a seconda dell’elemento e di eventuali spare disponibili… per schede elettroniche e altre parti così “complesse” si può benissimo portare giù il pezzo per poi riportarlo su, per oggetti come chessò, chiavi torsiometriche che vanno ricalibrate (acquistabili da un qualunque ferramenta) si eliminano perchè è più semplice ed economico portare su un esemplare nuovo. Poi ci sono quelli consumable, replaceble come fusibili o filtri. Vengono semplicemente rimossi quando sono gusti ed eliminati e rimpiazzati ex novo.
Poi si sono altre categorie e sub-categorie (come sub-ORU ed altre categorie …).

Però ci sono delle procedure di manutenzione legate a particolari guasti, che, a causa di sviste progettuali, o impossibilità di accessibilità da parte della crew sulla ISS, richiedono la discesa dei rack a Terra e una successiva loro reinstallazione a bordo… lo so, sembra assurdo, ma d’altronde sono macchine, e non siamo mai in grado di realizzare macchine perfette e con il massimo rendimento!

Inoltre, nello scenario immaginato durante la progettazione della ISS, si pensava un via vai enorme di esperiemtni e rack, su e giù… quindi tali “discese” di rack scientifici non sembravano così assurde, un po’ meno… :stuck_out_tongue:

Per quanto riguarda i rack di sistema, non penso, ma vado a naso perchè non ne so quasi niente, che siano stati concepiti con modularità “shiftabile”. per lo meno Columbus.
Ok, ci saranno senz’altro cassetti, ORU, parti disinstallabili… etc etc… ma non penso che (a meno che non sia stato fatto corrispondere ad un determinato rack un singolo e ben determinato sottosistema, non smontabile in orbita. Ma sembra strano che un sottostistema di 500 kg non abbia parti smontabili no?! :stuck_out_tongue: perchè 500 kg circa è la massa massima di un rack…più o meno) si porti giù tutto il rack di sistema.

Cmq appunto, con il nuovo scenario spaziale che abbiamo attualmente e nel prossimo futuro, non ci sarà questo gran movimento di rack, sia in discesa e, ahimè penso, anche in salita… speriamo almeno di esperimenti in drawer e locker!..

Certo ma va anche sottolineato che i rack scientifici non sono gli esperimenti, ma sono dei minilaboratori in cui inserirci gli esperimenti, per cui una volta installati e visto che copriranno praticamente tutti i settori della ricerca, saranno da portare su e giù solo gli esperimenti, ben meno voluminosi e pesanti di un intero rack, per cui da questo punto di vista sarà sempre a pieno ritmo l’attività.
Quello che volevo dire è che il trasporto di interi rack (sopratutto scientifici) è stato pronosticato sia, e sarà, un evento eccezionale una volta completati i laboratori, e non la norma.
Diverso è il discorso dei rack logistici che verranno inviati ad ogni volo ma la loro funzione è semplicemente quella di stivaggio.

Si, certamente… forniscono semplicemente le varie utenze necessarie all’esperimento (acqua, azoto, ossigeno, potenza elettrica, vuoto, datalink…) e trattano i dati in entrata ed in uscita… ovviamente però vi sono rack studiati attorno ad una determinata serie di esperimenti, e sono poco “modificabili” in futuro. Rack come EDR invece (che volerà in Columbus) è un rack scientifico attivo standard, in grado di accogliere qualunque tipologia di esperiementi (trasportati in locker e drawer)… I cassetti dei rack “dedicati” invece non sono standard e, anche se ignoro la durata dei vari esperimenti pianificati come in FSL (ma qui ci possono aiutare gli amici del MARS… :smiley:), la vedo dura adattare il rack in un futuro a nuovi esperimenti più o meno differenti da quelli originari…

Hai ragione albyz, solamente per guasti e malfunzionamenti!
Per i logistici invece, per esempio ETC (quello di Columbus) era stato progettato per fare da spola fra ISS e Terra tramite gli MPLM, ma in seguito al loro inevitabile pensionamento è stato deciso di installare ETC in Columbus fin dal lancio e lasciarlo lì per stivare gli esperimenti e gli equipaggiamenti dedicati…

Giusto quello detto da Albyz che non era possibile prevedere l’incidente dello Shuttle, quindi i problemi che si avranno con il pensionamento dello stesso, stà di fatto che avrebbero potuto studiare qualcosa che fosse in grado di risppettare almeno nel minimo le necessità della ISS.
Se io faccio un mutuo , per metterci dentro un’utilitaria, nel momento che cambio macchina cercherò sempre di prenderne un’altra che riesca a stare nello stesso box; non vado a comprare una macchina più grossa per lasciare inutilizzato il box.